sabato 30 giugno 2012

Le razze aliene coinvolte nella storia umana


Quali sono le razze aliene che per diversi motivi hanno influenzato o influenzano tutt'ora la storia dell'uomo?

Se vogliamo comprendere le dinamiche storiche riconducibili all'archeologia misteriosa e all'ufologia moderna penso dovremmo partire dall'identificazione degli attori coinvolti e presenti nella linea temporale storica della terra e della civiltà umana.

Ovviamente la mia ricerca e la definizione della mia teoria inizia da un postulato molto forte, ossia l'esistenza di razze aliene interessate al nostro pianeta e che siano intervenute, con scopi e obiettivi diversi, direttamente nelle vicende umane.

L'elenco delle principali forze in gioco descritte nella mia interpretazione dei fatti sono:
- Anunnaki (Elohim), propri della teoria degli antichi astronauti
- Rettiliani
- Grigi
- Ariani (o nordici)
- Pleiadani

Vado di seguito a sintetizzare le conclusioni di cui al mio libro "Genesi di un enigma"

Annunaki
Elohim, Nephilim, traendo spunto dalla teoria degli antichi astronauti
- creatori del genere umano (Homo Sapiens)
- tutt'ora divisi in due fazioni: Enkiliti (benevoli verso l'uomo) ed Enliliti
- l'obiettivo comune è che la Terra sia governata dagli uomini, ma in armonia con le risorse presenti sulla Terra
- gli Enkiliti, fiduciosi, realizzano l'età dell'oro (Atlantide) e consentono l'evoluzione da Sapiens a Sapiens Sapiens

Rettiliani
David Icke, Piero Angela "Nel cosmo alla ricerca della vita" - Garzanti 1987, paleontologo canadese Dale Russell
- stanno organizzando la riconquista del pianeta Terra sfruttando i potentati economico-politici umani
- hanno aspettato che il genere umano raggiungesse un livello di tecnologia sufficiente da sfruttare per i loro scopi
- utilizzano i grigi per tenere sotto controllo i progressi del genere umano dalla Base Luna
- fanno parte della mitologia umana perché coinvolti nel progetto Atlantideo Enkilita
- attualmente risiedono sottoterra, nel regno di Agarthi, e in basi spaziali presso Giove e Saturno, in costante contatto con gli Ariani di Aldebaran
- il loro obiettivo è conquistare il potere sul pianeta Terra, ritenuto di loro proprietà (in effetti sono nati qui 200 milioni di anni fa)
- esistono diverse fazioni tra i Rettiliani e differenti strategie di 'Riconquista': Militari, Radicali (NWO, Illuminati, Bilderberg,...) e Moderati
- i Moderati sono maggiormente favorevoli al genere umano e ispiratori di un insieme di logge massoniche contemporanee diffondenti gli occulti segreti (un pò come facevano Leonardo da Vinci, e i Templari prima di lui)
- sono oggi la razza più evoluta della galassia, preceduti soltanto dai Pleiadani; possiedono anch'essi la tecnologia per viaggi intergalattici e interstellari

Pleiadani
- guardiani della regione della via Lattea in cui ci troviamo
- auspicano la massima elevazione spirituale delle razze presenti nella galassia poiché sanno che l'amore è il segreto dell'Universo
- il loro intervento nel corso dei millenni ha cercato di produrre società fondate sull'amore (Enki era affascinato dalle teorie Pleiadane e su ciò impostò la sua strategia nei confronti del genere umano)
- vengono spesso identificati con le visioni angeliche (da non confondersi con gli arcangeli Michele, Gabriele, etc.etc. o cherubini biblici di origine Annunaka)
- sono promotori di pace e tutori del pianeta Terra in quanto pianeta brulicante di vita (Enlil fu ispirato da queste tematiche nelle sue decisioni verso la razza umana da lui percepita come 'pericolosa')
- sono la razza più evoluta della galassia; possiedono la tecnologia per viaggi intergalattici e interstellari

Ariani
Teosofia, Helena Blavatsky, esoterismo tedesco romantico
- residenti su Aldebaran, ex gruppo di Pleiadani dissidenti, conosciuti dai terrestri anche come 'Nordici' per via del loro aspetto
- per la conquista della galassia si alleano con i Rettiliani 60 milioni di anni fa
- mantengoino una certa neutralità nei confronti degli Annunaki, mentre esercitano controllo sui Grigi di Orione
- dopo un lungo passato di mire espansionistiche verso il pianeta Terra (vedi nazismo) sono oggi più vicini ai Rettiliani moderati
- il loro obiettivo oggi è maggiormente allineato a quello dei Rettiliani moderati
- la nuova leadership Ariana vuole infatti ricongiungersi con i Pleiadani mettendo fine all'alleanza Rettiliana

Grigi
Ufologia attuale, Roswell, avvistamenti vari, missioni Apollo
- doppiogiochisti: osservano e studiano i progressi del genere umano per conto dei loro padroni rettiliani (Radicali e Militari)
- ma nel frattempo effettuano abduction per sfruttare il sangue umano/annunako Rh- al fine di evolversi come razza e liberarsi dal giogo rettiliano
- effettuano mutilazioni animali per sopravvivere sulla loro base lunare all'interno della luna sintetizzando proteine (luna cava?)
- sono coinvolti nella stragrande maggioranza di avvistamenti ufo odierni e del passato
- sono coinvolti negli avvistamenti effettuati dalle missioni Apollo
- hanno stretto accordi con le superpotenze mondiali e sono presenti basi piene di grigi anche sullo stesso pianeta Terra
- il loro obiettivo è ottenere l'indipendenza dai Rettiliani
- la loro tecnologia consente solo tragitti Terra-Luna; gli spostamenti su base planetaria avvengono solo se trasportati da Rettiliani

E l'uomo?

Umani oggi
- accordi segreti con grigi per tecnologie militari rettiliane (principalmente U.S.A. ma anche altri stati --> G8)
- accordi con rettiliani in cambio di potere (Gruppo Bilderberg, New World Order, etc.etc.)
- sezioni della popolazione consapevoli della verità Annunaka/Rettiliana/Atlantidea (Illuminati, Templari, Rosacroce, varie logge massoniche, Vaticano, ...)
- utilizzo per vari scopi delle conoscenze 'occulte', nel senso di segrete, da parte delle istituzioni sopra citate, sia in senso positivo, sia in senso negativo
- stragrande maggioranza della popolazione ignara e 'succube' della storia ufficiale, della religione, dei media...
- è la razza meno evoluta tra quelle citate, ma non tra quelle presenti nella galassia dove si registrano diverse civiltà indipendenti e/o controllate da Rettiliani, Pleiadani, etc.etc.

Riguardo ai rettiloidi, io sono convinto che la stessa si sia sviluppata invece proprio qui, sul pianeta terra.


Dagli australopitechi all'homo sapiens sono passati quanto? circa 4 milioni di anni.

L'homo sapiens poi in 300.000 anni si è evoluto in sapiens sapiens e in soli 10.000 anni è passato dalle prime comunità agricole alla capacità tecnologica di esplorare lo spazio.

I dinosauri hanno dominato il pianeta per minimo 100 milioni di anni (25 volte l'intervallo di tempo tra la comparsa degli australopitechi e l'homo sapiens). Nel mio libro "Genesi di un enigma" riporto quanto affermato dallo stesso Piero Angela nel suo libro "Nel cosmo alla ricerca della vita" edito da Garzanti nel 1987:

"...Si è osservato che alcuni dinosauri, 80 milioni di anni fa, possedevano già alcuni caratteri tipici dei primati: avevano gli occhi frontali, la mano prensile e camminavano su due piedi, con forse anche la capacità di vocalizzare ed un'intelligenza superiore ai mammiferi. Se non fossero scomparsi, avrebbero forse potuto evolvere un cervello sviluppato come quello degli esseri umani..."

Non è solo Piero Angela a sostenere la possibilità di un'evoluzione dei dinosauri in esseri intelligenti, seppur negando che sia andata realmente così. Il paleontologo canadese Dale Russell è conosciuto in particolare per aver formulato nel 1982 una teoria sulla possibile evoluzione dei dinosauri in creature intelligenti, se questi non si fossero estinti durante il Cretaceo, ipotizzando le caratteristiche che avrebbe potuto assumere il mancato discendente di questi rettili.

Ha inoltre seguito le analisi condotte su Willo, un dinosauro fossilizzato nel quale è stata riscontrata la presenza di un cuore con caratteristiche simili a quelle delle successive specie a sangue caldo.

Il che giustificherebbe il passaggio evolutivo tra dinosauri rettili e uccelli o anche il passaggio evolutivo tra dinosauro e sauro sapiens?


Gli Hopi parlano di "fratelli serpenti" che vivono sotto terra.

Nelle scritture e leggende indiane, i Naga sono esseri a forma di serpente che si riteneva vivessero sottoterra, pur avendo contatti anche con gli uomini. In alcune versioni, si riferiva che tali esseri avessero vissuto su di un continente che si sarebbe poi inabissato nelle acque dell'Oceano Indiano.

Ciò tra l'altro è stato spunto di riflessione che si concilia perfettamente con la descrizione che faccio nel mio libro "Genesi di un enigma" della guerra tra Atlantide (Elohim/Anunnaki) e Mu (Rettiloidi)

I Giapponesi raccontano storie sui Kappa, un popolo mitologico di anfibi umanoidi. Nel Medio Oriente sono conosciuti i Jinn, uomini serpente o dragoni.

Nel Mali c'è una popolazione, i Dogon, che possiede un mito di fondazione che comprende un uomo rettile. I Dogon dicono di discendere dal dio Amma, proveniente dalla stella Po Tolo (Sirio B).

Ecco forse che Sirio fu una delle papabili destinazioni dei Rettiloidi, ma anche stelle della costellazione del Drago potrebbero essere state la loro nuova casa.

Rettiloidi da non confondere con l'icona del serpente "tentatore" del giardino dell'eden, metafora della fazione enkilita il cui simbolo era il caduceo: due serpenti intrecciati, stranamente simili alla doppia elica del DNA.


venerdì 29 giugno 2012

Metropoli Anunnaki di 200.000 anni fa


La scoperta di Tellinger mette in discussione la storia tradizionale rivalutando le ipotesi dei teorici degli antichi astronauti. Al tempo stesso mi ha permesso di dare concretezza alla teoria sviluppata in "Genesi di un enigma" come prova concreta dell'esistenza di civiltà progredite proprio laddove i miti sumeri degli Anunnaki collocavano l'abzu governato da Enki e da dove provenivano oro e altri metalli preziosi.


giovedì 28 giugno 2012

I Baschi

Interessante documentario che mette in relazione le origini misteriose del popolo basco, il fattore RH e il mito di Atlantide e che ha dato spunto alle mie ricerche sui gruppi sanguigni e su una possibile prova dell'ibridazione dell'uomo ampiamente descritti nel libro "Genesi di un enigma"


mercoledì 27 giugno 2012

Elementi comuni di una Civiltà Madre

Nella mitologia norrena esistono due diluvi separati. Secondo l'Edda in prosa di Snorri Sturluson, il primo si ebbe all'alba dei tempi, prima che il mondo fosse creato. Ymir, il primo gigante venne ucciso dal dio Odino e dai suoi Vili e Vè, e quando Ymir morì perse così tanto sangue dalle sue ferite che annegò l'intera razza di giganti con l'eccezione del gigante di brina Bergelmir e di sua moglie.

Secondo il Lebor Gabála Érenn, un libro che racconta la Mitologia irlandese, i primi abitanti dell'Irlanda, guidati dalla nipote di Noè, Cessair, vennero quasi tutti spazzati via da un'inondazione 40 giorni dopo aver raggiunto l'isola; si salvò soltanto una persona.

Esistono molte fonti di leggendarie alluvioni nell'antica letteratura cinese. Alcune appaiono come un diluvio mondiale, ma molte versioni vengono reportate come inondazioni locali - un certo numero di esse ha come tema l'alluvione causata da dei ostili.



Secondo la leggenda dei Temuan, una delle 18 tribù indigene della penisola della Malesia, il celau (tempesta della punizione) fu causato dai peccati degli uomini che avevano fatto così tanto arrabbiare gli dei e gli antenati da inviare un'alluvione per punizione. Solo due persone della tribù Temuan, Mamak e Inak Bungsuk, sopravvissero al diluvio scalando un alberto sulla Gunung Raja (Montagna Reale), che divenne il luogo di nascita e la casa ancestrale della tribù Temuan. 



Nella Hawaii, una coppia umana, Nu'u e Lili-noe, sopravvissero ad una inondazione sulla cima del Mauna Kea. Nu'u fece sacrifici alla luna, alla quale aveva erroneamente attribuito la sua salvezza. Kane, il dio creatore, discese sulla terra su di un arcobaleno, e spiegò a Nu'u il suo errore, e accettò il suo sacrificio.



Nella mitologia Mi'kmaq, il male e la cattiveria tra gli uomini crebbero al punto che essi cominciarono a uccidersi tra di loro. Questo causò un grande dispiacere al dio-creatore-sole, che pianse lacrime che divennero pioggia, sufficienti a creare un diluvio. Le persone tentarono di salvarsi salendo su canoe di corteccia, ma solo un uomo vecchio e una donna sopravvissero e popolarono la terra.

Come in tutte le popolazioni del mondo non poteva mancare anche in Polinesia una leggenda sul diluvio universale.

... e molti altri ancora...

La lingua
La incredibile somiglianza tra la lingua dei sumeri e quella dei baschi ci aiuta a dare ulteriore concretezza alla tesi della "rinascita"

'Padre' in sumero si dice AD o ADDA, e in basco si dice AITA; le ruote si chiamano GUR in sumero e GUR-PI in basco. L' occhio si chiama IGI in sumero, e IGI.SI significa 'guardare – vedere'.

In basco abbiamo i termini B-EGI ed IKU-SI per gli stessi vocaboli. SUR in sumero significa 'fluire – scorrere' e il verbo basco per questi significati é I-SURI; ALA é una esclamazione di gioia sumera, e 'gioia – felice' in basco si dice ALAI. BIR in sumero significa 'essere caldo – avere caldo', e in basco abbiamo BERO che significa 'caldo'.

La guerra si chiama GUD in sumero e GUDO in basco, GALA in sumero é la cella, e GELA in basco significa 'stanza'.

Recenti studi hanno dimostrato forti somiglianze anche tra i glifi utilizzati dai sumeri. La relazione tra sumero e cinese fu indagata già agli inizi del secolo scorso. Nel 1913 C.J. Ball, docente di Letteratura e Lingua Assira dell' Università di Oxford, pubblicò il suo voluminoso saggio intitolato “Chinese and Sumerian” in cui l'autore infatti si concentra a mostrare anche le somiglianze dei glifi che nelle due lingue rappresentavano un termine, esaminando quando la somiglianza era dovuta solo al pittogramma, o anche al significato o alla forma 'traslitterata'.

Non solo, l' autore identifica anche le 'trasformazioni' ricorrenti che fungono da chiave di lettura, ad esempio la B sumera che diventa quasi sempre P o F in cinese, la D sumera che spesso diventa C o CH in cinese e la G sumera che cambia a volte in K in cinese.

L' acqua e il mare in sumero si chiamano A, e in cinese si chiamano HA o HAI; AG in sumero significa 'circondare', e in cinese AK e AIK significano 'delimitare'. AN in sumero significa 'cielo – alto' e in cinese HAN significa 'alto'

L'architettura
Per non parlare poi delle numerosi piramidi e dei siti megalitici ritrovati in diverse parti del mondo, dall'Isola di Pasqua a Stonehenge, dalle piramidi di Giza a quelle mesoamericane o a quella di Visoko, o ancora a quelle cinesi...

La stessa architettura e la stessa capacità misteriosa di trattare e lavorare la pietra.

Conoscenze astronomiche
Dai sumeri, agli egizi, ai popoli mesoamericani... conoscenze astronomiche impossibili per quei tempi.

e molto altro ancora, a ulteriore conferma di un percorso comune a tutti questi popoli. Un percorso di "Rinascita" studiato e guidato dai superstiti atlantidei enkiliti, così come illustrato nel volume "Genesi di un enigma".

martedì 26 giugno 2012

I Sumeri e i loro misteri


Torniamo allo studio del popolo dei Sumeri e alla importanza da essi rivestita per tutte le successive civiltà dell'area. Osserviamo come le loro scoperte siano state alla base di molte altre civiltà successive, tra cui si ritiene anche il popolo ebraico, questi ultimi, molto probabilmente da accreditare come diretti discendenti degli stessi Sumeri, come sostenuto nello sviluppo del seguente thread.


Per farlo sfruttiamo il lavoro di raccolta e sintesi di materiale relativo ai Sumeri fatto da Leonella Cardarelli e che possiamo leggere al seguente link


KRAMER E LA STORIA DEI SUMERI



Kramer, professore di assiriologia, ritiene che la civiltà dei Sumeri sia la "prima" civiltà, fra l’altro una civiltà molto evoluta. Nel suo saggio "Sumeri alle radici della storia", Kramer parla di prima cosmologia, primi principi morali, prime leggi, prime ricette mediche ecc.
Oggi ci sono però tesi differenti che asseriscono che la civiltà dei Sumeri, per quanto antica, non sia stata la prima civiltà: essa è oggi costretta a cedere il passo alla più antica India (1).
In realtà si può affermare che, per quanto concerne la zona europea del Mediterraneo, la civiltà più antica fu quella sumera, ma dire quale sia la civiltà più antica in assoluto non è semplice sia per le divergenze delle tesi in materia sia perché potrebbero crearsi confusioni anche sulla provenienza dei vari popoli. La civiltà sumera è stata indubbiamente molto evoluta per il periodo in cui è sorta, tant’è che Z. Sitchin ha elaborato una teoria diversa sulle loro origini, ma di questo parleremo in seguito.
I Sumeri occupavano il territorio della Mesopotamia, a sud dell’attuale Iraq. Le più antiche testimonianze scritte (tavolette d’argilla) risalgono al 3.500 a.C.


L'ARITMETICA DEI SUMERI



L'aritmetica dei Sumeri aveva due cardini: il "10" e il "60". Mentre il motivo della scelta del "10" come base di riporto appare abbastanza chiara dall'osservazione delle dita delle mani, la storia del "60" è un po' più complessa e si intreccia con le vicende delle osservazioni astronomiche. Poiché l'anno veniva diviso in 360 giorni, la circonferenza in 360 gradi, l'ombra proiettata durante la giornata da un bastone fisso in posizione verticale in angoli di 60 gradi (sistema di misura del tempo), apparve necessaria la scelta del divisore comune "6" e, successivamente, del "60".
I Sumeri studiarono la matematica, tra l'altro, anche per realizzare favolose opere di ingegneria: una dimostrazione impressionante è data da questa carta dei campi e dei canali presso Nippur.



In questo periodo in Mesopotamia sorgevano già delle piccole città stato come Ur, Lagash, Nippur e Eridu con a capo un lugal, cioè un principe locale. Non bisogna confondere la cultura sumera con quella degli Assiro-Babilonesi che vennero posteriormente, vale a dire attorno al IV millennio a.C. Oltre ai Sumeri vi erano altre civiltà ugualmente evolute nello stesso territorio ma non ebbero la loro medesima importanza storica.

Il primo re di cui si hanno iscrizioni certe è Enmebaragesi di Kish e siamo nel 2.650 a.C. circa. La città che emerge è Lagash, su cui ruota per diversi decenni tutta la politica del tempo, considerando per esempio che un suo lugal, Urukagina, fu conosciuto anche come grande legislatore.

Egli detenne il potere sul territorio fino all’avvento della città di Umma il cui capo Lugalzaggisi sconfisse Urukagina. Lugalzaggisi pensava in grande, egli volse il suo sguardo tanto ad occidente, verso le regioni mediterranee, quanto ad oriente: abbiamo con lui il primo pensiero di “monarchia universale” che la storia conosca e questo determinò una grande evoluzione nella vita sociale, economica ed istituzionale.
Il sistema di numerazione sumero era sessagesimale cioè in base 60. Le tavolette del 3.000 a.C. dimostrano che era presente un simbolo per l’1, uno per il 10, uno per il 60, uno per il 600 e uno per il 3.600. Il sistema era posizionale, dunque il numero si evinceva in base alla posizione dei simboli stessi.

A partire dal 2.000 a.C. si affermò un nuovo sistema di numerazione che utilizzava solo due simboli: uno per rappresentare l’1 e l’altro per il 10. Il sistema era sempre posizionale (in parte anche additivo, usato ad esempio per scrivere numeri grandi) e sessagesimale. Lo svantaggio di questo sistema numerico era costituito dal fatto che mancavano sia lo zero, sia un simbolo per separare i numeri (tipo la nostra virgola), dunque le cifre potevano dare adito ad ambiguità. In realtà il separatore c’era ma non veniva utilizzato. Come mai il popolo della Mesopotamia aveva scelto proprio un sistema sessagesimale? Perché era un sistema piuttosto semplice da utilizzare, non soltanto per le frazioni quanto in campo astronomico. L’evoluzione di questo sistema numerico è attestato dalle tavolette d’argilla e da testi matematici che contengono nozioni di carattere commerciale e legale.

Da questo sistema di numerazione nacquero, dal 2.400 a.C., le prime tabelle per la moltiplicazione, la divisione ed altre operazioni. In seguito si sviluppò l’algebra e lo studio dell’astronomia. Riguardo la disciplina astronomica sono state scritte da parte di questo popolo opere di una certa importanza.

La scrittura sumera (e babilonese) era di tipo cuneiforme ed è molto difficile decifrarne i caratteri.
Verso il 2.400 a.C. i Sumeri furono assaliti dagli Accadi, un popolo proveniente dal deserto vicino e guidato da Sargon I il quale istituì un vasto impero i cui centri di potere erano Ur e Agade. Gli Accadi assimilarono molti tratti della cultura sumera come la scrittura e il sistema numerico. Tuttavia già dal II millennio a.C. le città stato tornarono ad essere indipendenti.

Intorno al 2.460 a.C. nuove popolazioni sopraggiunsero: quella dei Semiti, proveniente dal deserto arabo e guidata successivamente dal grande Sargon di Akkad che sconfisse Lugalzaggisi e divenne fondatore dell’impero; poi (intorno al 2.300-2.100 a.C.) i Gutei che portarono distruzione e fame e sconfissero i Semiti. Lentamente, sotto la sovranità di Gudea, Lagash rinacque e poi anche Ur con la sua dinastia che regnò sulle quattro parti del mondo ma in cui il monarca assume un titolo molto significativo: “Re di Sumer e di Akkad” vale a dire che i due popoli, Sumeri e Semiti, si erano uniti storicamente.

I successivi invasori dei Sumeri furono gli Ittiti che affidarono il ruolo di capitale a Babilonia. Tra il 1.793 e 1.750 a.C. la città di Babilonia estese il suo dominio sotto la guida di Hammurabi, videro così la luce le prime impostazioni giuridiche codificate.
Vennero poi gli Assiri (885 a.C.) che furono a loro volta conquistati dai Caldei, una popolazione della Mesopotamia meridionale. Nel 311 a.C. si stabilì la dinastia dei Seleucidi, chiamata così da Seleuco, uno dei generali di Alessandro Magno. Fu così che i Sumeri entrarono in contatto con la cultura greca.

COSMOLOGIA E MITOLOGIA

I Sumeri non avevano una filosofia vera e propria ma avevano riflettuto ed indagato sulla natura dell’universo ed erano talmente convinti delle loro idee che non hanno mai sentito il bisogno di formularle per iscritto infatti il loro modo di vedere l’universo e la vita si devono estrapolare dai miti e dagli inni.

La religione dei Sumeri era politeista. Essi avevano circa un centinaio di dei, alcuni più importanti, altri meno.

Secondo il popolo sumero l’universo visibile si presentava sotto forma di semisfera, alla cui base c’era la terra e sopra il cielo. Questa semisfera si chiamava An-Ki (An= cielo, Ki= terra). Intorno alla terra c’era il mare e al di sotto di questo mare, nella parte diametralmente opposta del cielo, vi erano gli inferi che loro denominavano Kur. Oltre al mare, tra il cielo e la terra, loro posizionavano il vento, lil, vocabolo che significa anche soffio, aria, spirito.

Di questo universo, i Sumeri sostenevano che il primo elemento ad essere creato fosse il mare (l’Oceano primigenio infinito). Dal mare nacquero il cielo e la terra e dal cielo e la terra nacquero gli dei.

Gli dei più importanti erano quattro: An (dio del cielo), Enlil (dio dell’aria), Enki (dio dell’abisso e dell’oceano) e Ninhursag (dea nota come la signora maestosa. Si sostiene che in origine il suo nome fosse Ki, terra, la sposa di An, cielo).
Molto probabilmente in epoca arcaica il dio più importante era An, ritenuto il supremo re del pantheon, tuttavia già da fonti che risalgono al 2.500 a.C. possiamo apprendere che questo ruolo sia stato successivamente assolto da Enlil che venne considerato il Padre degli dei. I motivi di questa sostituzione ci sono ignoti.

Per i Sumeri gli dei erano immortali ma vivevano comunque come gli uomini: avevano bisogno di mangiare, di bere e potevano anche essere uccisi. Essi sostenevano che gli dei si comportassero in modo virtuoso ma che, allo stesso tempo, questi stessi dei avessero introdotto il male, la violenza, la menzogna e l’oppressione nel mondo al fine di mantenere l’ordine cosmico. Il male quindi viene visto dai Sumeri come un principio necessario e questo stesso assunto lo ritroviamo nel vedismo e nel taoismo.

Gli inni per gli dei esaltano bontà, rettitudine e giustizia, questo testimonia che la civiltà dei Sumeri era una civiltà con grandi ideali morali infatti essi avevano un dio (Utu, dio del sole) il quale aveva come compito proprio quello di mantenere l’ordine morale. Oltre a Utu anche la dea Nanshe non tollerava offese alla verità e alla giustizia.

Alcuni elementi della mitologia sumera li ritroviamo anche in quella greca, ad esempio il fatto che il dio del Sole viaggiasse su di un carro.
I Sumeri inoltre credevano, come generalmente tutti i popoli antichi, in una perduta età dell’oro, un’età di abbondanza e di pace e in cui tutti parlavano una lingua comune. Per i Sumeri questa età dell’oro sarebbe terminata a causa della gelosia del dio Enki nei confronti del dio Enlil. Enki, a causa della sua rabbia, sostituì il linguaggio comune con la molteplicità delle lingue, tema analogo a quello delle torre di Babele.



Il Sole al centro del Sistema Solare - da http://www.nonsiamosoli.com/

LE ORIGINI DEI SUMERI SECONDO SITCHIN

Decifrare le tavolette d’argilla non è impresa facile. Uno dei pochi che possiede questa capacità è il famoso studioso e professore Zecharia Sitchin, autore di libri sulla civiltà sumera, tra cui Il pianeta degli dei e Le astronavi del Sinai.
Sitchin sostiene che i Sumeri siano il prodotto dell’accoppiamento con una razza aliena di aspetto simile al nostro (perché noi siamo “a loro immagine e somiglianza”). Si tratterebbe di esseri intelligenti che i Sumeri chiamavano Anunnaki (figli del dio An) e che la Bibbia chiama Nephilim.



I Giganti Anunnaki - da http://www.nonsiamosoli.com//

Erano giganti (Genesi 6,4) e venivano da un pianeta che ha un’orbita ellittica simile a quella delle comete, che transita tra Marte e Giove ogni 3.600 anni: il dodicesimo pianeta.



Orbita di Nibiru, il pianeta degli Anunnaki - da http://www.nonsiamosoli.com/

Praticamente secondo il professor Sitchin la selezione naturale di Darwin c’è stata ed ha prodotto i primati superiori dai quali discendiamo. Poi, grazie agli Anunnaki, c’è stato il salto verso l’Homo sapiens.

Secondo la sua teoria le cose sarebbero andate così: gli Anunnaki avrebbero iniziato a visitare la terra mezzo milione di anni fa e le loro gesta sono quelle che leggiamo nell’Antico Testamento o nel poema di Gilgamesh. In seguito avrebbero colonizzato la terra. Avendo bisogno di persone che lavorassero nelle miniere in Africa avrebbero creato “l’uomo” che corrisponde all’Homo sapiens, il quale fu generato appositamente per lavorare nelle miniere.

L’uomo sarebbe nato quindi nell’attuale Africa, in corrispondenza con la teoria darwiniana. Una volta creato, l’uomo avrebbe avuto due opportunità:
1) avrebbe carpito agli alieni il segreto per evolvere, cioè per non essere solo un lavoratore
2) le donne terrestri si sarebbero accoppiate con gli extraterrestri, infatti la Bibbia riporta che: “gli dei si innamorarono delle figlie degli uomini”.

In Genesi (6, 2) leggiamo che “i figli di Dio, vedendo che le figlie degli uomini erano adatte, si presero in moglie tutte quelle che loro piacevano”. Da questo accoppiamento sarebbero nati, secondo l’autore, i giganti, cioè una razza perfetta (gli atlantidei erano dei giganti e forse anche i lemuri) e molti di questi esseri divini (alieni) sarebbero ancora qui sulla terra.



Statua Sumerica - da http://www.nonsiamosoli.com/

Alcuni sostengono che dall’accoppiamento tra un essere divino e un uomo nasca un individuo biondo con gli occhi azzurri.

Altri, di contro, sostengono che questo tipo di individuo nasca dall’accoppiamento di due semidei. Cioè:
alieno + uomo = semidio 1
altro alieno + altro uomo = semidio 2
semidio 1 + semidio 2 = essere biondissimo con gli occhi azzurri.
(Naturalmente ciò non deve portarci a supporre che tutte le persone bionde con gli occhi azzurri siano semidei, anche se in questi ultimi anni, avvicinandoci alla quarta dimensione, stanno nascendo molti individui con queste caratteristiche).

Qui si rendono necessarie alcune riflessioni. Sul libro "Antropologia degli alieni" (M. Centini, D. Grezzo e D. Tacchino) vi è una parte (scheda 9) in cui si parla di una tipologia di alieni descritti come esseri biondi e asessuati, simili agli angeli. Troviamo anche un’immagine ed è sorprendente constatare come l’espressione del viso di questi alieni e in particolare i loro occhi (molto grandi) somiglino alle raffigurazioni dei Sumeri presenti nel libro di Kramer. Le foto riportate nel saggio di Kramer, nonché i miti dei Sumeri, lasciano molto spazio per pensare che la teoria di Sitchin non sia affatto fantasiosa.

Drunvalo Melquizedeq invece, in L’antico segreto del fiore della vita propone una visione simile a quella di Sitchin ma con una leggera variante: per lui noi siamo nati dall’accoppiamento di due razze aliene: gli Anunnaki (tridimensionali) e i Siriani (quadrimensionali); anche questi ultimi erano dei giganti. Duemila anni dopo questo accoppiamento sarebbero nati i primi individui umani, precisamente a Gondwana, isola (o area, non si sa di preciso se fosse un isola o un insieme di terre) posta ad ovest dell’Africa e che oggi non esiste più. Non a caso i miti della creazione di popoli occidentali africani asseriscono che essi hanno avuto origine da un’isola, Gondwana, appunto. Ciò troverebbe conferma ancora una volta nella tesi che sostiene che la razza umana sia nata in Africa.

Secondo Sitchin la razza umana è nata 300.000 anni fa. Secondo Melquizedeq 200.207 anni fa.

Nel testo di Kramer leggiamo che “alla base delle idee e dell’ideale etico dei Sumeri era il "dogma" che l’uomo fosse stato fatto di argilla per servire gli dei”.







Strani Volti raffigurati in sculture Sumeriche - da http://www.nonsiamosoli.com/

I Sumeri hanno due poemi mitici che rispecchiano pienamente l’assunto di Sitchin. Di questi poemi uno è interamente dedicato alla creazione dell’uomo, l’altro illustra perché l’uomo è stato creato e parla di un contrasto tra due divinità minori. Il primo poema spiega che prima della nascita dell’uomo furono creati sei tipi di esseri imperfetti: gli ultimi due tipi erano una femmina sterile ed un essere asessuato.
Questi esseri imperfetti potrebbero essere quelli che noi conosciamo come uomini primitivi?

Il secondo poema mitico invece parla di due dei (il dio del bestiame Lahar e sua sorella Ashnan, dea del grano) che furono creati nella sala di creazione degli dei affinchè gli Anunnaki avessero di che nutrirsi e vestirsi. Questo poema ha dunque portato i Sumeri a ritenere che l’uomo fosse nato per servire gli dei e da ciò scaturì la loro devozione verso le divinità.

Come possiamo notare, quindi, i miti dei Sumeri lasciano largo spazio affinché le teorie di Sitchin e di Melquizedeq circa la creazione dell’uomo non vengano accantonate come frutto di pura fantasia, anzi, comparando le varie fonti possiamo notare che tutti i pezzetti del puzzle coincidono.

Per la realizzazione di questo articolo si ringrazia Enrico Pantalone (http://www.enricopantalone.com/) per avermi aiutata nella parte storica fornendomi preziose nozioni.

BIBLIOGRAFIA
Centini M., Grezzo D., Tacchino D. (1998) Antropologia degli alieni - ed. Meb, Santarcangelo di Romagna, (RN)
Kramer, S. N. (1975) L’histoire commence à Sumer - Librairie Arthaud, Paris; trad. it. (1997) I Sumeri alle radici della storia, Grandi tascabili economici Newton (divisione della Newton e Compton), Roma
Melquizedeq, D. (1998) Ancient secret of the flower of life - vol. I, Light Technology Publ. trad. it. (2001) L’antico segreto del fiore della vita – vol. I, Macro edizioni, Diegaro di Cesena (FC)
Sitchin, Z. (1976) The 12th Planet - trad. it. (1998) Il pianeta degli dei, ed. Piemme, Casale Monferrato (AL)
Storia e teoria dei sistemi di calcolo e di comunicazione (materiale di supporto del corso omonimo, Università degli studi di L’Aquila, facoltà di Lettere e filosofia, prof. Mario Di Gregorio, A.A. 2004-2005)

WEBGRAFIA

PER APPROFONDIMENTI
Sublash K, Frawley D, Feurstein G (1995) In search of the cradle of civilization - trad. it (1999) Antica India la culla della civiltà, Sperling & Kupfer editori, Milano

(1) Cfr. Sublash K., Frawley D., Feurstein G. (1995)

lunedì 25 giugno 2012

Mostra Apokalipse

Apocalisse. Non tanto come catastrofe e dramma ma più profondamente quale manifestazione di verità, quale radice della comunicazione, origine della visione, glorificazione della figurazione. Il Progetto Atlanticus, aderendo a questo pensiero, vuole fare sentire la sua vicinanza a tutti gli amici della mostra.

http://ilmitodelvero.wordpress.com/


Diffusione in Sud-America del modello di Rinascita Enkilita


Storicamente il percorso di "rinascita" nasce in medio-oriente presso le civiltà di Gobekli Tepe e Kisiltepe nei pressi dell'Ararat, proprio laddove si arenò (o atterrò?!) l'arca e da cui forse ebbero origine i sumeri.

Successivamente giunge in egitto e forse da lì raggiunge poi il continente sudamericano nel 3113 a.C. in concomitanza con l'esilio di Thoth per mano di Ra.

Per affermare questo ultimo punto mi avvalgo di quanto descritto nel seguente articolo pubblicato da Giuseppe di Stadio


Il principale segreto per scoprire i misteri del nostro universo, è conoscere a fondo il nostro pianeta alla scoperta del nostro reale passato e della vera storia del genere umano. Molto spesso però, la verità è dura da affrontare e può causare imbarazzi, rivelando "scomode" realtà difficili da accettare. Su questi concetti basilari, l'astronauta statunitense Gordon Cooper, scrive e pubblica nel 2000, il suo libro intitolato "Leap of Faith il viaggio di un astronauta nell'ignoto".

Nel suo saggio, Cooper, affronta la controversa tematica della convivenza nel nostro universo, tra la razza umana e le eventuali civiltà aliene dall'interessante punto di vista di un uomo dello spazio, che nella vita è a stretto contatto con gli spazi infiniti del nostro sistema solare. Però, questa volta, vorrei soffermarmi su una sola pagina del libro di Gordon...precisamente la numero 189. Abbiamo una minuziosa descrizione di una delle ultime collaborazioni tra NASA la National Geographic, alla scoperta dei misteri del Messico e delle Civiltà Madri mesoamericane, nella quale lo stesso Cooper giunse, insieme ad una troupe di ricercatori, su di un isoletta del Golfo del Messico.

Il gruppo fu accolto da diversi esponenti di un villaggio locale, i quali li indirizzarono presso un sito archeologico situato nelle vicinanze, di chiara origine Olmeca.

Cito testualmente le parole di Cooper:

"Il governo messicano stanziò alcuni fondi per gli scavi. Venne confermata l'età delle rovine...il 3000 a.C."

"Fra i reperti che mi incuriosivano di più vi erano i simboli di navigazione celeste e le formule che, una volta tradotte, si rivelarono essere formule matematiche, IN USO ANCORA OGGI PER LA NAVIGAZIONE. Nonché riproduzioni accurate di costellazioni, alcune delle quali si sarebbero scoperte solo con i moderni telescopi. Questo mi fece riflettere: perché avevano simboli per la navigazione celeste se non viaggiavano nei cieli? Questa conoscenza avanzata si sviluppò contemporaneamente e indipendentemente in tre luoghi diversi del mondo antico? E se non fu così, come si diffuse questa conoscenza dall'Egitto, a Creta fino al Messico? In questo caso la ragione suggerisce che siano stati aiutati...DA CHI?

Cerchiamo di approfondire, per quel che ci è concesso, qualche nozione sulla civiltà Olmeca e sugli imbarazzi che ha causato tra gli storici negli ultimi decenni. Il riconoscimento dell'esistenza della Civiltà Olmeca, da parte degli organi ufficiali e degli addetti ai lavori è stato il frutto di lunghi anni di controversie e scontri culturali. Infatti le tradizioni nazionali messicane, hanno per anni attribuito le loro origini ai progenitori appartenenti al ceppo Maya ed Inca.



Soltanto nel corso degli ultimi anni del 1800, precisamente nel 1864, abbiamo i primi ritrovamenti "anomali" non attribuibili alle due suddette civiltà. Il ritrovamento faceva riferimento nel dettaglio, alla riproduzione di una testa umana. In un primo tempo fu "scandalosamente" affermato che, i tratti somatici chiaramente africani, naso grosso e schiacciato, pelle nera e labbra grosse, erano semplicemente il frutto di una distorsione archeologica e artistica degli stessi popoli Maya. Ma quando poi i ritrovamenti di statue simili, e con innumerevoli e dettagliati elementi riconducibili alle culture del continente nero, si passò gradualmente ai primi studi sulla datazione dei reperti.

Si parlò inizialmente del 250 a.C. ma ciò era evidentemente poco probabile ed attendibile. Infatti, proseguendo gli scavi si riuscì ad arretrare la datazione fino al 1250 a.C. Più diventavano antiche le origini degli Olmechi, più era però intaccato l'orgoglio nazionale dei sostenitori "Maya ed Aztechi". Per svariati decenni le autorità nazionali definirono tutti gli elementi a disposizione per ridisegnare le loro origini, un semplice frutto del caso. Ma l'esilarante ritrovamento di una statuina "giocattolo" rinvenuta a Jalapa, vicino Veracruz (per intenderci dove approdò Hernan Cortes nel 1519) zittì definitivamente tutti i tentativi di occultamento storico. Un semplice e rudimentale elefantino di pietra su 4 ruote generò l'ovvio quesito: "Data per certa l'esistenza del popolo Olmeco, se questi non avessero avuto origini africane, com'è possibile che riuscissero a riprodurre un animale del tutto ASSENTE in America latina, l'autore per ovvie ragioni, almeno una volta nella vita avrebbe dovuto almeno vederlo o sentirne parlare...In tutti e due i casi vi era la certezza di rapporti e contatti tra i popoli africani e gli Olmechi"

Ma a quel punto, a sconvolgere tutti non era più il ceppo d'appartenenza originario dei popoli americani, ma IN CHE MODO le culture del continente nero viaggiarono attraverso gli oceani, per distanze al tempo impensabili per giungere in America e dare origini ai popoli nativi degli Olmechi? O meglio DA CHI FURONO AIUTATI?



Con gli elementi a disposizione possiamo oggettivamente teorizzare che la Civiltà Madre che interagì con i popoli africani, sostenendoli nell'arcaica impresa colonizzatrice avesse le seguenti caratteristiche:

1. Un'approfondita conoscenza dell'universo, delle stelle, delle costellazioni e soprattutto delle formule matematiche necessarie per la navigazione e non solo per lo studio del cielo, quindi con una precisa finalità pratica e cioè: VOLARE;

2. Una indiscutibile propensione e capacità di navigazione e colonizzazione territoriale, al punto da permettergli la lunga traversata trans oceanica e la successiva colonizzazione del nuovo continente;

3. Una straordinaria conoscenza del tempo e dell'astrologia in quanto aiutò i popoli mesoamericani nella realizzazione dei primi calendari che precedettero quelli Maya. Inoltre è doveroso aprire una piccola ma affascinante parentesi in merito. Tra i tre calendari Olmechi, il più noto è quello definito di Conto Lungo che prevede il via da un Enigmatico Giorno Uno (il nostro equivalente di avanti e dopo Cristo, evento straordinario per i cristiani segnato dalla nascita di Gesù di Nazareth.) Gli studiosi hanno stabilito che il Giorno Uno era coincidente con il 13 Agosto 3113 a.C. DATA DELLA NASCITA DELLA CIVILTA' OLMECA, evento straordinario per tutte le civiltà dell'America Latina. Ma il 3113 a.C. "stranamente" segna per la precisione la data esatta dell'esilio di Thoth e dei suoi seguaci (africani) dall'Egitto per mano di suo fratello Ra (inizio del regno dei faraoni), verso i confini del mondo per la colonizzazione di nuove terre...STRAORDINARIA COINCIDENZA o VERITA' STORICA?

Volete conoscere la sorte del manufatto più prezioso dell'America Latina, ovvero l'elefantino che attribuisce i veri natali alle civiltà americane? Misteriosamente sparito, insieme ai calendari originali Olmechi incisi su tre colonne a Veracruz.

domenica 24 giugno 2012

La Rinascita


Poi Dio parlò a Noè e ai suoi figli con lui dicendo: «Quanto a me, ecco, stabilisco il mio patto con voi, con i vostri discendenti dopo di voi e con tutti gli esseri viventi che sono con voi: uccelli, bestiame e tutti gli animali della terra con voi; da tutti quelli che sono usciti dall'arca, a tutti gli animali della terra. Io stabilisco il mio patto con voi; nessun essere vivente sarà più sterminato dalle acque del diluvio e non ci sarà più diluvio per distruggere la terra».

Il Diluvio è finito, la glaciazione di Wurm è conclusa, la terra ha subito un violento cataclisma e l'umanità è stata spazzata via, così come l'esperienza Enkilita di Atlantide.

Solo Noè (o i vari noè) si è salvato, grazie all'intercessione dello stesso Enki. Ed Enlil, che auspicava un finale diverso per gli uomini, si rassegna, sottoscrivendo il patto che la Bibbia descrive in Genesi 9:9-17

Il patto comporta anche che l'umanità venga, per così dire, riavviata.

Per fare ciò è necessario di nuovo l'intervento degli dei (alieni) nella storia dell'uomo. Intervento volto a insegnare alle nuove generazioni di esseri umani l'allevamento, l'agricoltura, le prime strutture sociali etc.etc. che infatti nascono sugli altopiani e non nelle valli fluviali. Perchè? Perchè le piane alluvionali dei fiumi sono ancora ricoperte da strati e strati di paludi malsane, retaggio del diluvio universale e impossibili da utilizzare dalle nuove civiltà umane. La civiltà ripartì sugli altopiani

Come faccio ad affermare tutto questo? Basta interrogarsi sui due modelli principali del processo che nel libro "Genesi di un enigma" identifico nella popolazione dei sumeri in medio-oriente e dei maya in mesoamerica: vere anomalie nella storia della civilizzazione.

Anomalie perchè prima di loro gli esseri umani erano allevatori/agricoltori, raggruppati in comunità tribali molto semplici.

Poi arrivano i sumeri (abitanti di Šumer, egiziano Sangar, biblico Shinar, nativo ki-en-gir, da ki = terra, en = titolo usualmente tradotto come Signore, gir= colto, civilizzato, quindi "luogo dei signori civilizzati") sono la prima popolazione sedentaria al mondo che possa essere considerata "civilizzata".

Furono i primi a introdurre la scrittura, i primi ad applicare un corpo di leggi per regolare la prima società urbana conosciuta, caratterizzata da una struttura sociale complessa. Esistevano tre classi sociali:
- La classe alta era formata dai sacerdoti, i nobili, i governanti e i funzionari.
- La classe media che comprendeva mercanti e artigiani. Questi venivano detti anche “uomini liberi”.
- Infine vi erano agricoltori (molto spesso mezzadri) e pastori che conducevano un basso tenore di vita e non possedevano nessun peso politico.

La nobiltà e la classe sacerdotale possedevano le terre e beneficiavano dei relativi proventi. Essi non dovevano pagare tributi al re, anche se periodicamente gli offrivano doni, che corrispondevano di fatto a delle tasse. Inoltre era praticata la schiavitù.

La condizione delle donne di Sumer è quantomai complessa, ma altrettanto significativa. Pare fossero riconosciute come persone giuridiche, che potessero possedere e gestire proprietà terriere e intraprendere attività commerciali in proprio. .

I sumeri furono i primi a indagare sugli astri dimostrando notevoli conoscenze astronomiche. I primi a costruire città, ad avere una politica, ad avere una cultura che comprendesse una filosofia e una mitologia. I primi a studiare matematica, geometria, aritmetica su base sessagesimale (chissà poi perchè sessagesimale?!)

Tutto ciò stona tra il livello della civiltà umana precedente ai sumeri estremamente semplice: allevamento, agricoltura, tribù e contestuale ad essa. Sembra di nuovo mancare un anello mancante che connetta le tribù preistoriche alla splendente civiltà sumera.

Per quanto riguarda il luogo di provenienza dei Sumeri, esistono varie teorie. Le prove archeologiche dimostrerebbero che intorno al 4000 a.C. i Sumeri vivessero sui monti a nord della Mesopotamia (monti Zagros), nell'altopiano iranico, vicino l'attuale confine con la Turchia, vicino al monte Ararat dove la tradizione afferma essersi posata l’arca di Noè.

Fonti:
S. N. Kramer, I sumeri alle radici della storia, Roma, Newton & Compton, 1979. ISBN 88-8183-776-5
Liverani Mario, Storia Universale - Le civiltà mesopotamiche, Milano, Corriere della sera, 2004.
Liverani Mario - Antico Oriente, Laterza (1984)
Pettinato Giovanni - Sumeri, Rusconi (1994)

Le stesse anomalie vengono registrate in mesoamerica, con i Maya, dove di nuovo vediamo una civiltà estremamente evoluta con nozioni di astronomia, astrologia, medicina. I Maya furono un popolo pulito: il bagno giornaliero che oggi è di regola,pare fosse parte integrante della tradizione ereditata.

I primi in mesoamerica ad avere un livello socio-tecnologico evoluto e una struttura sociale composta dalle più diverse figure specializzate: falegnami, scultori, scribi, barbieri, ceramisti portatori, prostitute, messaggeri, levatrici, predicatori, guaritori, indovini, becchini, e via dicendo..

Oltre ovviamente ai livelli alti della piramide sociale. Oltre alla nobiltà governante, c’erano soldati e sacerdoti, pari per importanza ai nobili signori. L’alto rispetto per i sacerdoti era dovuto alla loro importanza come custodi del sapere. I ministri del culto erano astronomi e matematici, potevano contare gli anni, i mesi e i giorni, conoscevano il tempo della semina e quello della mietitura; inoltre sapevano come controllare e fermare gli dei del male e come riuscire graditi alle divinità benefiche (pioggia, fertilità, ogni bene).

Ai Maya si devono numerosi centri urbani tra i più spettacolari dell’antichità: Tikal, Palenque, Yaxchilán, Copán, Piedras Negras, Uxmal, Chichén Itzá per citare solo i più grandiosi.

La memoria della cultura maya è scolpita chiaramente e ampiamente sui templi, sui palazzi, sulle piramidi, e soprattutto è descritta nei geroglifici delle steli, sulle quali con accuratezza sono segnate le date, sono raffigurati gli eventi ed è ritratta la vita della gente.

Sotto gli influssi della potente cultura irradiata da questi centri, gli antichi Maya realizzarono uno dei complessi di cultura materiale e di cultura teorica più raffinato dell’umanità. Teorici puri, anche, paradossalmente, quando realizzavano cose concrete, furono al contempo straordinari artisti e scienziati acutissimi, raffinatissimi esecutori e teorizzatori senza pari, raggiungendo in tutti i campi quelle che appaiono essere - almeno secondo certi canoni - le vette più alte del loro tempo.

Sul finire del periodo classico, la giungla s'impadronì delle città maya. La loro scomparsa è attestata dalle ultime date delle steli. Copán fu abbandonata intorno all’800; l’ultima stele di Tikal porta la data 869.


Non è ben chiaro perché le città furono abbandonate, anche se gli stessi aztechi risposero alle domande dei conquistadores su chi avesse costruito quelle grandi città con un lapidario: "non siamo stati noi, sono stati gli dei".

Ovviamente non furono creduti.

Tutto questo per dimostrare che in quell'intervallo di tempo che io chiamo "rinascita" tra la fine della glaciazione di Wurm e il sorgere delle prime civiltà urbane ci fu un intervento degli alieni volto a riavviare un percorso di sviluppo per gli esseri umani.

Dopo un dibattito interno agli Enkiliti vengono identificate le seguenti regioni idonee alla rinascita del genere umano, prossime alle vecchie colonie atlantidee, dove fare sorgere le prime civiltà umane:
- Mesopotamia
- Valle dell’Indo
- Mediterraneo
- Estremo Oriente
- Europa
- Mesoamerica
- Nordamerica

Nelle regioni e nei resti delle ex-colonie Atlantidee gli Annunaki Enkiliti insegnano al genere umano sopravvissuto i rudimenti dell’agricoltura e dell’addomesticamento degli animali, dapprima sugli altipiani e poi via via digradando verso le pianure man mano che le acque paludose malariche, eredità degli immensi allagamenti e tsunami del diluvio, lasciavano il posto a fertili e rigogliose terre.

Con l’agricoltura e l’addomesticamento l’uomo necessità di sedentarietà e di una struttura sociale organizzata che consenta la gestione efficiente e uno sviluppo efficace delle nuove conoscenze che gli Enkiliti vogliono condividere con l’umanità:
- scrittura
- astronomia
- lavorazione dei metalli
- architettura
- politica
- scienza generale

Il Seme degli Dei

Tratto da un articolo pubblicato su Ufoplanet, consultabile al seguente link http://ufoplanet.ufoforum.it/headlines/articolo_view.asp?ARTICOLO_ID=9404
andiamo a provare a dimostrare come sia stato un intervento esterno il punto di partenza dell'incredibile storia del genere umano.












Man mano che il progresso scientifico avanza e nuove scoperte vengono fatte divulgate, più si va a delineare un quadro che noi appassionati di ufologia e paleoarcheologia abbiamo da sempre teorizzato: un intervento ‘esterno’ quale punto di partenza dell’incredibile storia del genere umano.
Ma partiamo dall’alba della comparsa dell’Homo Sapiens, circa 300.000 anni fa in Africa, secondo le teorie antropologiche tradizionali. A quel tempo il precedente esemplare, l'Homo Erectus, è presente sul pianeta già da più di un milione e mezzo di anni e possiede una capacità cranica maggiore rispetto all'Homo Habilis. L'Homo Erectus avrebbe avuto una notevole somiglianza con gli esseri umani moderni, ma aveva un cervello di dimensioni corrispondenti a circa il 75% di quello dell'Homo Sapiens. Il modello paleoantropologico dominante descrive l’Homo Erectus inoltre come capace di usare rudimentali strumenti.
 
A un certo punto avviene qualcosa di rivoluzionario, la massa cerebrale aumenta del 30%, acquisisce capacità di articolare un linguaggio, modifica la propria biologia ormonale, … insomma l’Erectus si evolve in Homo Sapiens e poi successivamente circa 30.000 anni fa in Sapiens Sapiens e come descritto in figura, attraverso una serie di fasi migratorie i Sapiens vanno a popolare l’intero pianeta.



Il confronto tra il nostro genoma e quello degli scimpanzè sta rivelando quali sono le sequenze del DNA che sono esclusive degli esseri umani. Da un articolo di Katherine S. Pollard “Che cosa ci rende umani”, scritto per la rivista Le Scienze dell'agosto 2009.
 
Lo scimpanzè è il nostro parente vivente più prossimo, con cui condividiamo quasi il 99 per cento del DNA. Gli studi per identificare le regioni del genoma umano che sono cambiate di più da quando gli scimpanzè e gli esseri umani si sono separati da un antenato comune hanno contribuito a mettere in evidenza le sequenze del DNA che ci rendono umani. I risultati hanno anche fornito importantissime conoscenze sulle profonde differenze che separano umani e scimpanzè, nonostante il progetto del DNA sia quasi identico. Per capire quali sono le caratteristiche genetiche specifiche del DNA umano rispetto a quello dello scimpanzè e degli altri primati, i ricercatori hanno decodificato il genoma di primati molto simili all’uomo, come scimpanzé e babbuino.

Al momento dell’analisi dei dati i gruppi americani responsabili della scoperta hanno trovato qualcosa di sorprendente: ciò che ci rende umani non sono nuovi geni comparsi nella nostra specie ma, al contrario, l’assenza di alcune sequenze del DNA che servono a regolare l’attività genica.

Sequenza HAR1
Il gene HAR1 (da "Human Accelerated Region 1"), è una sequenza di 118 basi nel DNA umano, scoperta nel 2004-2005, che si trova nelcromosoma 20.
Il gene HAR1 non codifica per alcuna proteina nota, ma per un nuovo tipo di RNA (simile al RNA messaggero). HAR1 è il primo esempio noto di sequenza codificante l'RNA dove si è avuta una selezione positiva. Il gene HAR1 viene espresso durante lo sviluppo embrionale e produce una migrazione neuronale indispensabile allo sviluppo di un cervello veramente umano. Alcuni sostengono che la sua velocissima evoluzione nell'essere umano (il pollo e lo scimpanzé differiscono per due basi, l'uomo e lo scimpanzé per 18 basi) contrasti con la teoria dell'evoluzione.

Sequenza HAR2
La sequenza HAR2 (nota anche come HACNS1), è un introne (potenziatore genico) presente nel cromosoma 2, e costituisce il secondo sito genomico con la più accelerata velocità di cambiamento rispetto a quella nei primati non umani. Induce lo sviluppo dei muscoli nell'eminenza tenar (muscolo opponente del pollice), che consente di afferrare e manipolare oggetti anche molto piccoli, oltre a quella grande e complessa quantità di ossicini, muscoli e tendini, presenti tra la mano e l'avambraccio, che dona alla mano una grande quantità di gradi libertà, oltre ad una buona precisione nei movimenti.

Sequenza AMY1
Il gene AMY1 codifica per una enzima, l'amilasi salivare, che permette una migliore digestione dell'amido. Si ipotizza l'aumento della sua prevalenza nelle popolazioni che cominciarono a praticare l'agricoltura (avena, farro, frumento, mais, patate, riso, segale, ecc.), e che in questo modo riuscirono a sfruttare meglio non soltanto la terra arata, ma anche gli specifici alimenti (graminacee) che essa produceva.

Sequenza MAD1L1
La sequenza MAD1L1, nota anche come "Mad1" (oppure come HAR3, per il suo accelerato tasso di cambiamento rispetto al DNA delle scimmie) agisce su proteine che permettono una più ordinata divisione del fuso mitotico, permettendo un minor tasso di errori nella divisione cellulare, dunque una migliore efficienza delle mitosi e delle meiosi, minore quantità di cellule da mandare in apoptosi ed infine una maggiore durata della vita, con meno tumori e in migliore salute.

Sequenza WNK1
Il gene WNK1 (noto anche come HAR5, presente nel braccio corto del cromosoma 12) codifica per un enzima, una tirosinasi del rene, che permette una migliore eliminazione del potassio da parte del rene, e allo stesso tempo, per meccanismi correlati al potenziale della membrana del neurone, consente una maggiore sensibilità e accuratezza di localizzazione da parte dei nervi sensitivi. Questo enzima, migliorando il "feed back" sensitivo, può avere contribuito ad aumentare la perizia nella fabbricazione di attrezzature, oggetti, vestiti, armi, ecc. Inoltre può aver favorito la destrezza nell'andatura, nella lotta e la grazia nella danza.

Sequenza FOXP2
Nel 2001 venne osservato all'Università di Oxford che persone con mutazioni del gene FOXP2 (altra sequenza genetica a cambiamento accelerato) sono incapaci di fare movimenti facciali fini e ad alta velocità che sono tipici del linguaggio umano. Questi pazienti mantengono inalterata la capacità di comprendere il linguaggio, dunque il deficit è puramente nervoso-motorio, nella fase di estrinsecazione del linguaggio. La mutazione del gene FOXP2 è condivisa dal Homo sapiens e dall'uomo di Neanderthal, ed in base a reperti paleontologici e ai dati di deriva genetica si può calcolare che questa mutazione sia avvenuta circa 500.000 anni fa. Dunque non è la sola ragione del grande sviluppo.

Sulla sequenza FOXP2 e sulla possibilità di un intervento alieno di manipolazione genetica della stessa in un lontano passato esiste un ulteriore prova riscontrata nell’esame del DNA del teschio dello ‘Starchild’ che come molti già sanno è un reperto ritrovato intorno al 1930 da una ragazzina di circa 13-15 anni in Messico, nel tunnel di una miniera a circa 160 km a sud-ovest da Chihuahua e successivamente affidato allo scienziato scrittore Lloyd Pye il quale da subito avanzò ipotesi controcorrenti sulla natura dello stesso avanzando una possibile origine aliena.


sabato 23 giugno 2012

L'oro il metallo degli dei


L'oro è noto e molto apprezzato dagli umani fin dalla preistoria. Molto probabilmente è stato il primo metallo mai usato dalla specie umana addirittura anche prima del rame, per la manifattura di ornamenti, gioielli e rituali.

L'utilizzo di oro a scopi ornamentali viene menzionato nei testi egizi già fino dal faraone Den, della I dinastia, 5000 anni fa. L'Egitto e la Nubia avevano infatti risorse tali da renderli i maggiori produttori d'oro rispetto alla maggior parte delle civiltà della storia antica. L’oro, specialmente nel periodo di formazione dello stato egizio, ebbe sia un ruolo politico che economico: fu infatti uno degli elementi all’origine della divinizzazione del faraone e della nascita delle città.

L'oro viene spesso menzionato nell'Antico Testamento. La parte sudorientale del Mar Nero è famosa per le sue miniere d'oro, sfruttate fin dai tempi di Mida: questo oro fu fondamentale per l'inizio di quella che fu probabilmente la prima emissione di monete metalliche in Lidia, fra il 643 a.C. e il 630 a.C.

Mi sono sempre chiesto perchè, tra tanti elementi, gli antichi popoli scelsero proprio l'oro come metallo idoneo per la fabbricazione di gioielli, monili o ornamenti per i loro edifici di cui esisteva già un fiorente commercio 6000 anni fa...

Continua su ufoforum:

venerdì 22 giugno 2012

Origini del genere umano: il mistero del fattore RH-


La nascita dell'Homo Sapiens: uno dei misteri insoluti della antropologia. Evoluzionismo o creazionismo?

La scienza ha sposato pienamente le convinzioni Darwiniane enunciate nel testo "L'Origine delle Specie" del 1859.

La religione cristiana fondamentalista afferma che Dio abbia creato l'uomo (Adamo) dal fango e la donna (Eva) da una costola dello stesso. E sono in realtà diversi i miti cosmogonici che descrivono un processo di creazione analogo.

Nessuna delle due teorie riesce però a spiegare perfettamente l'origine dell'uomo. Difatti stranamente non abbiamo reperti a sufficienza per dimostrare le tesi illustrate dalla paleoantropologia ufficiale in quanto abbiamo ritrovato più materiale relativo ai dinosauri, vissuti in tempi incredibilmente più remoti (65 milioni di anni fa), che reperti relativi ai nostri antenati e ai primati in generale; inoltre, sempre Darwin ci dimostra come il livello evolutivo di moltissime altre specie animali, ad esempio il cavallo, è rimasto immutato per oltre 50 milioni di anni.

Perchè l'uomo avrebbe dovuto essere più fortunato e evolversi in homo sapiens sapiens nel giro di meno di 300.000 anni passando così da un 'animale' arrampicato su un albero ad un astronauta in grado di sbarcare sulla Luna? Perchè avrebbe perso il pelo durante periodi glaciali freddi perdendo così un vantaggio competitivo (difatti ha dovuto vestirsi di pellicce) esattamente al contrario di quanto la teoria evoluzionistica afferma? Perchè i cromosomi dei primati sono maggiori di quelli degli umani? In accordo con la teoria evolutiva dovrebbero essere di più...

Ma soprattutto perchè non riusciamo a trovare l'anello mancante?

Perchè forse l'anello mancante non esiste.

Secondo una mia personale interpretazione infatti l'anello mancante corrisponde a un processo di ibridazione tra il DNA dell'homo erectus e il DNA di una razza superiore, probabilmente extra-terrestre.

Ibridazione effettuata per un qualche motivo a noi ignaro, ma che nella mia visione dei fatti, traendo spunto dalle ricerche di Sitchin e di quanto riportato nel mito sumero Inuma Ilu Awilum, fu con molta probabilità realmente dovuta alla creazione di una forza lavoro 'serva degli dei' idonea allo svolgimento di attività operative sul pianeta Terra.

Esistono prove concrete, al di là dei miti e delle teorie sul tema? (vedi Sitchin e i teorici degli Antichi Astronauti?)

Per me una prova esiste e risiede nel nostro stesso sangue. Tutti gli animali presentano diversi gruppi sanguigni, in modo analogo ai nostri A, B, AB, e 0 (parleremo in seguito delle particolarità di quest’ultima tipologia), ma nessun animale presenta una distinzione RH così come avviene nell’uomo dove possiamo riscontrare alternativamente un fattore RH+ o RH-.

Scusate, mi sono sbagliato, alcuni animali in realtà presentano una simile fattispecie: il mulo ad esempio. Ma sappiamo bene che il mulo è un incrocio tra asino e cavallo. In generale infatti tutti gli animali risultato di un incrocio tra razze compatibili possiedono qualcosa di simile al fattore RH.

Un’ultima cosa, il sangue dei primati guarda caso è caratterizzato da un fattore RH+. La logica ci porta allora a concludere che se il mulo, dotato di una sorta di fattore RH, è il risultato di un incrocio tra cavallo e asino allora l’uomo, caratterizzato da RH+ o RH- deve essere necessariamente l’incrocio tra un primate dotato di RH+ e un altro essere dotato del fattore RH-.

Ma cosa è il fattore RH? Leggiamone la definizione medica tratta da Wikipedia: “Il fattore Rh o fattore Rhesus, si riferisce alla presenza di un antigene, in questo caso in una proteina, sulla superficie dei globuli rossi oeritrociti. Esso è un carattere ereditario e si trasmette come autosomico dominante. Se una persona possiede questo fattore si dice che il suo gruppo è Rh positivo (Rh+), se invece i suoi globuli rossi non lo presentano, il suo gruppo sanguigno viene definito Rh negativo (Rh-). Prende il nome dalla specie di primati Macaco Rhesus, sui globuli rossi del quale fu per la prima volta scoperta la presenza della proteina del fattore Rh”

Per cui avere un sangue RH- significa non avere questo particolare antigene. E’ importante saperlo in ambito medico in quanto un possessore di sangue RH- può ricevere soltanto RH-

Ciò evidenzia una sorta di ‘purezza’ nel sangue RH- talmente vera che Il fattore Rh è anche la causa di una patologia che in passato era molto comune nei neonati. Durante l'ultimo mese di gravidanza vi è un passaggio di anticorpi, utili per il nascituro, dal sangue della madre a quello del feto, ma gli anticorpi prodotti contro il fattore Rh possono essere dannosi.


Il fattore Rh è un antigene geneticamente determinato. Se una donna Rh negativa (Rh-) alla prima gravidanza partorisce un bambino Rh positivo (Rh+) è probabile che i globuli rossi del feto con l'antigene Rh entrino nel circolo sanguigno materno; il corpo della madre reagisce producendo anticorpi contro l'antigene estraneo che rimarranno presenti nel suo sangue.

In caso di una seconda gravidanza, gli anticorpi prodotti possono essere trasferiti nel sangue del feto, e nel caso esso sia Rh+ tali anticorpi attaccheranno i globuli rossi fetali distruggendoli. Tale reazione può essere mortale prima o dopo la nascita o portare gravi problemi al sistema nervoso del nascituro, in medicina il fenomeno è noto come eritroblastosi fetale.

In natura tale fenomeno di ‘rifiuto’ della madre verso il proprio figlio è quanto mai strano. E’ quasi come se un corpo RH- riconoscesse in un corpo RH+ qualcosa di estraneo alla propria natura, qualcosa di corrotto o corruttibile.

http://it.wikipedia.org/wiki/Gruppo_sanguigno

Il fattore RH+ è presente nell’86% della popolazione mondiale mentre il fattore RH- solo nel restante 14%. Questo evidenzia la rarità e la preziosità di tale elemento e contestualmente ne determina l’importanza della preservazione a causa del sistema stesso di ereditarietà del fattore Rh- che potrebbe attestare una discendenza dagli "dei" creatori.

Sempre sul fattore RH possiamo osservare come la distribuzione del fattore RH negativo si concentri in alcune zone del globo, guarda caso quelle che si affacciano sull'Atlantico o dove sono presenti siti megalitici. Addirittura i nativi americani hanno una percentuale prossima al 100% di sangue Rh-. Questo potrebbe dimostrare un'origine Atlantidea se ipotizziamo che il sangue Rh- fosse il ceppo 'divino' presente nella civiltà atlantidea.

Anche la distribuzione dei gruppi sanguigni nella popolazione varia a seconda delle diverse zone del mondo. Ad esempio nei nativi sudamericani si riscontra addirittura il 100% di sangue con il gruppo 0. Per quanto riguarda l'Europa e Nordamerica dominano rispettivamente i gruppi A e 0, mentre nell'Asia centrale è molto abbondante il gruppo B.

Per quanto riguarda l'Italia si attesta attorno al 40% di persone con il gruppo 0, 36% con il gruppo A, 17% con il gruppo B e 7% con il gruppo AB. In Europa è relativamente facile trovare individui con Rh positivo, ragion per cui tale tendenza si è poi nel corso dei secoli diffusa in altri continenti come America e Africa.


Se, come sostenuto dalla ricerca del Max Planck Institute nel "Progetto genoma Neanderthal" il fattore Rh- fosse ascrivibile all'Homo neanderthalensis non si spiegherebbe la sua presenza massiccia al di là dell'oceano. Inoltre essendo l'RH- un fattore recessivo esso è presente solo in individui omozigoti ossia entrambi almeno portatori del genotipo RH-.

Mentre invece il fattore Rh+ presente nei primati, anche evolutivamente parlando deve mantenersi tale fino all'introduzione di un genotipo diverso che alteri il fenotipo del soggetto. Come il fattore Rh- sia stato introdotto nel percorso evolutivo umano rimane un mistero considerando che anche il tanto ricercato anello mancante doveva necessariamente essere caratterizzato da fattore Rh+ discendendo dall'homo erectus.

Pertanto il fattore Rh+ è ascrivibile anche all'Homo neanderthalensis in quanto appartenente allo stesso ramo evolutivo dell'homo erectus di discendenza dei primati, possessori nella loro impronta genetica delle proteine determinanti la presenza di anticorpi "rhesus".

Certamente è insorto un qualche tipo di mutazione genetica, ma a quale pro? Quale vantaggio competitivo fornisce il fattore Rh-? Sostanzialmente nessuno, anzi al contrario lo stesso appare recessivo, evidenziando il fatto che sul pianeta Terra è il fattore Rh+ quello "forte" dal punto di vista evolutivo.

La mutazione genetica che a un certo punto ha generato l'homo sapiens potrebbe essere di origine naturale (virus), artificiale (manipolazione genetica), artificiale con tecnologia avanzata (introduzione tra gli homo erectus di un ceppo virale debitamente programmato per realizzare nel corso dei secoli l'evoluzione desiderata).

Evoluzione temporanea considerando l'aspetto recessivo del fenotipo. Infatti oggi registriamo una grande maggioranza di fenotipi Rh+. E questo va di pari passo con la "corruzione" dell'umanità descritta nei testi sacri che nel passaggio tra l'età dell'oro e la storia recente, tende a ritornare allo stato animale allontanandosi dal DNA divino la cui traccia resta conservata nell'elemento genetico 'fattore Rh'.



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