domenica 30 settembre 2012

Manipolazioni genetiche all'alba del genere umano

Progetto Atlanticus ha partecipato al convegno organizzato dall'Associazione Sentinel presso l'hotel Alga di Milano con un intervento sulle possibili manipolazioni genetiche all'origine del genere homo.


Il materiale relativo alla partecipazione al convegno è scaricabile in formato PDF al seguente link

Vril e Kundalini


VRIL, con questa parola si è cercato di definire un'energia misteriosa con la quale, gli abitanti della civiltà di Agartha, continente situato nella cavità interna del pianeta, padroneggiano la materia e quante altre dimensioni dell’esistenza.

Sono stati vari nel tempo, i tentativi di penetrare il segreto di questa energia. Nel corso dei secoli e in un’infinità di modi, gli uomini della superficie hanno tentato di carpire quello che è sembrato essere, da sempre, il segreto più grande di questa esistenza. La realizzazione di una particolare Forza Cosmica che porta con sé il principio della vita e della morte, uniti in una unica onda vibratoria di inimmaginabile potenza creativa e distruttiva, il principio della Mutazione.

Isolare la Forza Creativa che muove gli universi e la più infinitesima forma di vita esistente nel medesimo tempo. Il sogno degli Alchimisti dall’Oriente all’Occidente, si perde nella genesi dei tempi. E da sempre per essi, oltre la ciarlataneria di uomini abbagliati dai riflessi dell’oro, è stato un percorso all’interno di sé stessi, come all’interno della Madre Terra, da cui cercavano di carpire, come una copiosa ed insuperabile benedizione ricevuta, in grazia della propria virtù, il supremo segreto della Scienza di Gaia: Vitriol (Visita Interioram Terrae Rectificando Invenies Occultam Lapidem).

Visita le Interiorità della Terra, Rettificando, troverai la Pietra Nascosta.

Un intero capitolo della storia del mondo, lo spaventoso ciclone che ha spazzato l’intera Europa seminando morte, distruzione e disperazione, il Nazismo, si è generato nel proliferante terreno, non privo di insidie e di inganni, dell’occultismo europeo dei primi decenni del Novecento.

Le rivelazioni e le conoscenze di alcuni personaggi, ispiratori  e/o membri di società segrete tedesche (come la  Thule Society e successivamente la Vril Society), aprirono alcune porte del Grande Mistero, ed essi ebbero accesso ad alcune chiavi dell’antica e sacra conoscenza.

Da queste società segrete i gerarchi della follia razziale hitleriana attinsero conoscenza e potere; ma essi, vittime del delirio di onnipotenza e dell’esaltazione esoterica, animati da folli intenti, scrissero la sceneggiatura dell’Olocausto, generarono il delirio della supremazia razziale e tentarono, con ogni mezzo, di possedere la chiave mancante del Supremo Potere.

Ma tutto ciò fu compiuto invano e molte domande restano senza risposta.

Nell’articolo di Nadine Smyth “UFO’s and the Mystery of Agharti” leggiamo: “Alcuni esponenti del Terzo Reich di Hitler credevano nell’esistenza di Agharti e dell’Energia VRIL, ed è stato proprio il loro interesse a conferire all’intera questione una sinistra connotazione assolutamente priva di fondamento. L’occultismo indubbiamente svolse un ruolo nel movimento nazista; ma Hitler e i suoi fedelissimi tentarono di snaturarlo per i propri fini”.

Ma fu Madame Blavatsky, esule russa e fondatrice della teosofia, a interessarsi e studiare per prima la misteriosa energia Vril.

Influenzata da “La Razza Ventura” di Bulwer Lytton, apparso nel 1871 di Bulwer Lytton, essa scrive nel suo “Iside Svelata”, pubblicato nel 1877: “Esiste una forza della natura i cui segreti poteri erano noti agli antichi teurghi ma che è negata dai moderni scettici. I fanciulli antidiluviani – che forse giocavano con essa, allo stesso modo in cui i bambini de ”La Razza Ventura” di Bulwer Lytton usano il tremendo Vril –la chiamavano “Acqua di Phtha”; i loro discendenti la denominarono Anima Mundi, l’anima dell’universo; più tardi, i cultori di ermetismo medievali la definirono “luce siderale”, o il “Latte della Vergine Celeste”, il “Magnes”, e molte altre denominazioni”.

Continua Madame Blavatsky: “C’è stata un’infinita confusione di appellativi per designare una medesima cosa. Il caos degli antichi, il fuoco sacro degli zoroastriani, o l’Antusbyrum dei Parsi; i fuochi di sant’Elmo degli antichi Germani; i lampi di Cybele; la torcia ardente di Apollo; la fiamma sull’altare di Pan; il fuoco inestinguibile nel tempio dell’Acropoli e in quello di Vesta; l’elmo fiammeggiante di Plutone; le scintille lucenti sui copricapo dei Dioscuri, sulla testa di Gorgonie; l’elmo di Pallade e il caduceo di Mercurio; l’egizio Phtha, o Ra; il greco Zeus Cataibates (colui che discende); le lingue di fuoco; il roveto ardente di Mosè; il fuoco eterno dell’”abisso senza fondo”; i vapori dell’oracolo di Delfi; la Luce Siderale dei Rosacroce; l’Akasha degli adepti indù; la Luce Astrale di Eliphas Levi; l’aura e il fluido dei magnetizzatori; l’od di Reichenbach; il globo di fuoco di Babinet; lo Psychod e la forza ectenica di Thury; il magnetismo atmosferico di alcuni naturalisti; il galvanismo e, infine, l’elettricità : non sono altro che denominazioni diverse di molte manifestazioni o effetti della medesima e misteriosa causa onnipervasiva, l’Archeos dei Greci. Sir E.Bulwer-Lytton, nel suo La Razza Ventura, la descrisse come il Vril, usato dalle popolazioni del sottosuolo, e lasciò che i suoi lettori lo considerassero una fantasia. “Questo popolo”, scrive, “ritiene di aver raggiunto nel Vril, l’unità delle energie naturali”; e prosegue dicendo che Faraday le designava “con il termine prudente di correlazione”.

Sempre Madame Blavatsky nel suo “La Dottrina Segreta “ del 1888, si esprime riguardo i poteri dell’energia Vril.

“Esiste una terribile Forza siderale chiamata dagli Atlantici Mash-Mak, e dai Rishi, nel loro Ashtar Vidya, con un nome che preferiamo non rivelare. E’ il Vril de “La Razza Ventura” di Bulwer-Lytton, e delle razze venture del nostro genere umano. Il nome Vril può essere stato inventato; ma la Forza stessa è un dato di cui in India si dubita ben poco, come dell’esistenza stessa dei Rishi, poiché viene menzionata in tutte le loro opere.

E’ questa Forza vibratoria che, una volta diretta contro un’armata da un Agni Rath montato su un vascello volante, un aerostato, ridusse in cenere 100.000 uomini ed elefanti, con la stessa facilità con cui si calpesterebbe un topo. Se ne parla per allegorie nel Vishnu Purana, nel Ramayana e in altre opere: è la favola del saggio Papilla, il cui sguardo trasformò in una montagna di ceneri i 60.000 figli di Sagara, e cui si accenna nelle opere esoteriche come il Kapilaksha, l’”Occhio di Kapilla”.

La Sacra Vibrazione dell’OM



In tutto l’Oriente è millenaria la ricerca della sacra vibrazione OM, l’onda cosmica nella quale immergere la propria coscienza, negli oceani della sublime beatitudine e ricevere i Siddhi, gli otto poteri soprannaturali acquisiti dagli Adepti, illuminati dalla sacra vibrazione, che li rende padroni delle leggi fisiche spazio-temporali.

L’universo è un reticolo magnetico di onde vibratorie che si intersecano all’infinito. I rapporti tra i corpi cosmici sono rapporti magnetici, attrazioni e repulsioni, equilibrio di forze. In essi scorre il legame unitivo che sincronizza gli universi secondo un medesimo ordine. E’ il Fluido Onnipresente degli Antichi, la Pietra Filosofale, il frutto delle Nozze Alchemiche, l’OM, il Verbo Onnipresente, Onnipotente ed Onnisciente. Quell’Onda è l’Uno, il Principio e la Fine.

Noi possiamo toccare quell’Onda, percepire e manipolare quella Forza. E’ questo che ci rende Dei. E’ il potere che scorre attraverso di noi a rendere possibile una sincronia con l’Onda Cosmica. E la possibilità di utilizzare questo enorme potere viene determinato dalla individuale capacità di realizzarlo in sé ed assumere una particolare frequenza vibratoria, condizione indispensabile alla perfetta risonanza dei vari componenti.

Per mezzo di un volumetrico potere psichico attivato dalla sublimazione delle forze elementali della propria natura si entra in relazione magnetica con la natura vivente della materia, con il suo codice di intelligenza, in modo da renderla facilmente governabile, liberandola dal vincolo dello spazio-tempo e dalle leggi fisiche che ne conseguono. Ciò permette di istruire sistemi artificiali che sviluppano stati psichizzati di intelligenza cognitiva e selettiva e di servirsene per una grande quantità di scopi. Ciò permette di interagire, in ogni aspetto dell’universo fisico ed eterico, con un insuperabile potere di Mutazione. La vita istruita da una tale Forza Creativa fiorisce e si riproduce in un mistero di sempre nuova emozione.

Il magnetismo come rapporto vitale micro-macrocosmico è il veicolo della Forza Creativa. Utilizzarlo significa riprodurre e sintonizzarsi con una particolare carica magnetica ed onda vibratoria. 


“Nel corpo astrale dell’individuo medio Kundalini giace addormentata, bloccando con la sua testa il canale centrale, la sushumma dello “Scettro di Brahma“, il “passaggio ascendente“. L’individuo è inconsapevole della sua esistenza e non ne viene affatto disturbato. Tutto ciò è un bene. Per l’uomo comune è importante che il serpente rimanga addormentato, perché possiede uno spaventoso potere una volta risvegliato. Se disturbato, per caso oppure in seguito al ricorso a tecniche messe in atto senza la dovuta preparazione, questa forza può rivelarsi estremamente pericolosa. Allora Kundalini solleva la testa e comincia a muoversi in modo scomposto, infuriando sfrenata attraverso i Chakra inferiori e provocando una stimolazione abnorme delle passioni e degli istinti più bassi”.

Mookerjee e Khanna spiegano che, se il risveglio di Kundalini è ottenuto mediante la dovute pratiche e discipline, si assiste ad una “trasformazione ed all’orientamento dell’energia suprema nel corpo umano”:

“Attivando la sua ascesa i nostri limiti vengono trascesi. Quando Kundalini dorme l’uomo è consapevole soltanto della quotidiana realtà materiale che lo circonda. Quando Kundalini si risveglia su un piano spirituale più alto, l’individuo non si limita alle sue stesse percezioni ma partecipa della sorgente di luce. Così nella sua ascesa Kundalini assorbe in sé tutta l’energia cinetica di cui i diversi centri psichici sono carichi. Ridestando la forza dormiente di Kundalini, altrimenti assorbita dalle funzioni inconsce e puramente corporali, e dirigendola verso i centri superiori, l’energia liberata viene trasformata e sublimata, finché si ottiene la sua perfetta manifestazione e la sua consapevole realizzazione”.

sabato 29 settembre 2012

Gesuiti e Illuminati




I video permettono di collegare la simbologia dell'occhio inscritto nella piramide ai Gesuiti, i quali sono posti in molte interpretazioni del NWO ai vertici della piramide, superiori in grado anche agli Illuminati di Weishaupt, questi ultimi "creazione" degli stessi Gesuiti, così come descritto nel seguente articolo tratto da:


Questa volta in questo articolo cercheremo di capire perche' i Gesuiti e il suo fondatore spirituale Ignazio da Loyola in realta' sono legati alle filosofie degli illuminati di Baviera e di quanto il loro vincolo e legame sia forte. Gia' sapevamo che Adam Weishaupt era stato da giovanissimo seguito "culturalmente" dai gesuiti e non di certo un caso che siano stati proprio i gesuiti a istruire Weishaupt, dato che il loro fondatore dell'ordine era gia' stato correlato a concetti mistici inerenti alla Oscura Illuminazione di gruppi e sette gnostiche Intorno al 1492 Il gruppo degli Alumbrados (Illuminati in spagnolo) si manifestò in Spagna era un gruppo di origine gnostica di probabile di antica derivazione catara, che, secondo alcuni autori, si era formato da non meglio precisate influenze provenienti dall'Italia.

Il movimento era formato da uomini e per la prima volta in assoluto nella storia dei gruppi mistico/gnostici soprattutto da donne, che mostravano la loro "illuminazione dello Spirito Santo" mediante fenomeni di trance, estasi, visioni mistiche e levitazioni ed era intriso di un forte antinomismo: le leggi del Cristianesimo non erano più valide per chi aveva ottenuto il perfetto stato di grazia attraverso le illuminazioni. L'antinomismo fu Termine coniato da Lutero per designare polemicamente la dottrina di Johann Agricola che dalla tesi della salvezza mediante la sola fede arrivava alla conclusione della assoluta inutilità delle opere buone, quindi dei precetti del Decalogo. 

Il termine esprime tuttavia un fatto più antico, e cioè l’avversione di numerosi gruppi cristiani (gnostici e marcioniti nella Chiesa antica; varie sette medievali) contro non solo le prescrizioni rituali, ma l’intero Antico Testamento, sentito come mera costrizione e vincolo, in antitesi al Nuovo Testamento. Va da per se che se uno esclude a priori le tavole della legge e la assoluta inutilita' delle opere buone, ovvero l'aiuto del prossimo e la nullificazione del decalogo della legge, si profila un gruppo totalmente malvagio e assolutamente preposto ad una forma di narcisismo malefico e puramente edonistico a discapito di tutti,per appunto gli stessi principi che oggi gli Illuminati portano avanti a discapito della popolazione umana: Il diritto su tutto e tutti e l'esclusione a priori di ogni supporto di opere altruistiche perche' totalmente inutili e fuorvianti alla illuminazione. 

Uno storico delle religioni che leggesse queste affermazioni, si renderebbe conto in modo evidente come queste definizioni siano palesemente false e malvagiamente eretiche, dato che Gesu' stesso non ha mai negato i principi delle leggi dettate da Mose sul monte sinai come lui stesso dice: "la Scrittura non può essere annullata" (Giovanni 10:35) e ancora: "Quando dunque vedrete l'abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele, posta in luogo santo (chi legge faccia attenzione!)" (Matteo 24:15) "Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli" (MT 5,17) e infine  "Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento".(Mt 5, 17-37).

Chiaramente da un punto di vista anche cattolico religioso tale dichiarazioni di questi mistici gnostici e l'antinomismo stesso come perfida deformazione della stesse parole del Vangelo. Il primo leader riconosciuto del gruppo degli Alumbrados fu una donna di Salamanca, nota come La Beata de Piedrahita, la quale affermava di colloquiare direttamente con Dio e la Madonna, e per questo nel 1511 fu messa sotto inchiesta da parte dell'Inquisizione spagnola, ma non fu condannata, pare, grazie alle protezioni in alto loco. (NdA come vedete i veri malvagi ed eretici sfuggono comunque alla giusta punizione di eresia invece ci dobbiamo chiedere quanti altri furono messi al rogo ed erano invece innocenti!).

Anche i futuri santi Teresa d'Avila e Ignazio da Loyola (NdA il fondatore dei Gesuiti!) ne furono profondamente influenzati, quest'ultimo durante i suoi studi nel 1527 all'università di Salamanca, fu ammonito per la sua simpatia verso gli alumbrados. Il caso più noto fu quello del 1529 a Toledo, dove un gruppo di aderenti, con a capo una tale Isabel de la Cruz, fu condannata alla fustigazione e alla prigione ed in seguito molte persone in Spagna, soprattutto a Cordoba, furono giustiziate con l'accusa (spesso generica) di essere degli aderenti al movimento. 


Per esempio, nel 1546 fu processata a Cordoba una suora dell'ordine delle Povere Clarisse, di nome Magdalena de la Cruz, che se la cavò dall'accusa d'eresia con una solenne e pubblica abiura. Un altro predicatore  Pedro Ruiz de Alcaraz, che esponendo le sue dottrine ad Escalona, nel palazzo del marchese di Villena, influenzò in maniera decisiva il pensiero di un giovane Juan de Valdés comprovando che la setta degli Alumbrados non era mai morta o sparita del tutto. Nonostante l'azione spietata dell'Inquisizione, il movimento non fu totalmente estirpato (come dicevamo) e, in seguito, alcune sue idee confluirono nel pensiero quietista sviluppato nel 1675 da Miguel de Molinos.

Il movimento ebbe anche un'effimera vita in Francia, soprattutto dal 1623 in Piccardia, dove si fuse nel 1634 con il gruppo dei Guérinets del curato di Saint-George de Roye, Pierce Guérin, ma l'avventura terminò con la soppressione ordinata nel 1635.

Come la storia ci insegna i cosidetti corsi e ricorsi storici, e quindi le eresie malvagie narcisistico-mistiche, non muoiono mai. Difatti il concetto degli Alumbrados continuo' anche se di nascosto a pervadere il Vecchio Continente.

Nel quietismo successivamente portato avanti da altri "fedeli di questa dottrina" ritroviamo gli stessi concetti degli Alumbrados Il quietismo è una dottrina mistica, che ha lo scopo di indicare la strada verso Dio e la perfezione cristiana, consistente in uno stato di quiete passiva e fiduciosa dell’anima. Attraverso uno stato continuo di quiete e di unione in Dio, l'anima raggiunge una specie di indifferenza mistica, fino ad arrivare a negare le pratiche e le liturgie comuni della religione tradizionale. Opposto ad ogni forma di spiritualismo, il quietismo appare  in Italia alla fine del XVII secolo grazie ad un teologo spagnolo, Miguel Molinos, e alla sua opera principale, la Guida Spirituale (1675). 

Essa venne condannata dal papa Innocenzo XI. Le idee quietiste, comunque andranno avanti prendendo vigore in Francia con Madame Jeanne Guyon e la sua opera "Moyen court et très facile de faire oraison".

I cosidetti stati  spirituali per arrivare alla “quiete finale” erano:

1) orazione mentale passiva, annichilazione della propria volontà
2) contemplazione acquisita, passività
3) abbandono totale a Dio (senza preoccupazione alcuna di buone opere, di confessione, ecc.),
4) unificazione con Dio.

Insomma e' chiaremente evidente che Ignazio da Loyola fondatore dell'Ordine dei Gesuiti era legato con le posizioni eretico/mistiche e narcisistico-teologiche degli Alumbrados in Spagna. La realta' di certi ordini religiosi come quelli dei Gesuiti andrebbero rivisti a fondo dato che esiste un legame profondamente storico e religioso con determinati dettami che anche oggi vediamo con gli Illuminati di Baviera che sicuramente hanno in ereditato in parte tale "filosofia mistica. Il lettore leggendo l'articolo non potra' certo che sorridere pensando che in realta' non esiste nessuna contrapposizione di intenti tra la Massoneria controllata dagli Illuminati e i gesuiti ordine fondato da un seguace della prima dottrina ispiratrice che Weishaupt modifico' e ripresento' in una sua posizione personale. 

Invece di contrapposizioni amaramente possiamo dire che si trattano solo di correnti diverse di un unico malvagio piano a danno di tutti noi!


Personalmente, come Progetto Atlanticus e quindi, come probabilmente sapete, vicino alle idee dello gnosticismo cristiano e pre-cristiano, mi sentirei di aggiungere che, ancora una volta, vediamo come una idea, un pensiero, una filosofia (lo gnosticismo/la conoscenza) rappresenti uno strumento nelle mani degli uomini: questo può essere usato per il bene... oppure per il male.

Dipende da quali mani brandiscono lo strumento offerto...

Il panenteismo Enkilita


L’ecologista misantropico vede le evidenti e terribili offese perpetrate dagli umani all’ecosistema e conclude che il pianeta starebbe messo meglio se non ci fossero gli umani. Sulla base di questa definizione e secondo le logiche e le teorie sostenute dal Progetto Atlanticus, il nostro anunnako Enlil potrebbe essere di buon grado definito un ecologista misantropico.

Ma per alcuni la realtà materiale non è la realtà ultima: né per gli umani, né per gli altri animali. La realtà materiale è solo l’espressione visibile di un piano di realtà in cui un colibrì e Mozart assumono un significato molto più grande di quel che ci appare qui e ora (o di quel che pensa un colibrì).

Questa prospettiva si chiama panENteista ed è in armonia con i fondamenti della fisica quantistica (cf. Alfred North Whitehead).


Per il panenteista è tutta una questione di coscienza:



incluso l’ambientalismo:


Per un panenteista il mondo senza l’umanità sarebbe incredibilmente triste, incapace di contemplarsi, creativamente impoverito. Un panenteista si augura che l’umanità capisca come disciplinare il proprio peggio ed esaltare il proprio meglio, ossia che apprenda come gestire il potere ed i rapporti di potere.

Per un panenteista un mondo senza Mozart, Heisenberg, Aung San Suu Kyi, Michelangelo, i Beatles, Truffaut, Kandinsky, Dostoevskij, Omero, Calvino, Socrate, Gesù, il Buddha, Goethe, senza le danze, canti e musiche tradizionali, senza i piatti tradizionali, i giardini zen, gli orti, l’artigianato, le chiesette di montagna, senza la moda al suo meglio, senza la fede, senza l’altruismo disinteressato, senza la capacità di tradurre i sogni in realtà, ecc. sarebbe triste e povero in senso assoluto, non solo per gli umani. Questo perché il panenteista considera l’umano come una data espressione di un “tutto” che è nella natura ma anche la trascende, simultaneamente; e da ciò consegue che la musica di Mozart, il messaggio di Gesù, il principio di dignità e la democrazia, tra le altre cose, hanno un significato universale che va ben oltre i confini di questo pianeta o di questo universo.

Quale animale potrebbe esperire e comunicare l’estasi poetica e spirituale di un Whitman nell’entrare in contatto con la natura? Tutti gli animali sono speciali, ma gli umani sono più speciali nella loro specialità:


E questa peculiare specialità è probabilmente risibile se messa a confronto con altri esseri viventi che popolano il cosmo in tutti i suoi piani di realtà. La differenza sta nel grado di profondità con cui si percepisce e si comprende la realtà: la consapevolezza di una formica è meno profonda di quella di un gatto. Un gatto ha una comprensione di universali come la matematica e la musica più estesa e complessa di quella di una formica. Come noi rispetto agli scimpanzé. Come qualcun altro rispetto a noi.

Per tutte queste ragioni il panenteismo non è antropocentrico. È, semmai, teocentrico, di un teocentrismo che non ha nulla a che vedere con il vecchio barbuto e capriccioso dei monoteisti, essendo piuttosto in sintonia con la concezione tradizionale del “Grande Spirito” o di “Sofia”/“Anima Mundi”. Antropocentrico è, al contrario, il panteismo naturalista. Infatti pensare che la natura starebbe meglio senza di noi è antropocentrico, ed è il sintomo di un notevole narcisismo. Dobbiamo essere sempre noi, nel bene e nel male, al centro. Dobbiamo essere sempre noi i principali responsabili di ogni catastrofe naturale, dell’estinzione delle api, del riscaldamento globale e un giorno immagino persino degli impatti cosmici. Sempre noi al centro di tutto. 

Tornando alle idee del Progetto Atlanticus, forse Enki era un panenteista, promotore di una umanità anch'essa panenteista... ma l'uomo purtroppo è scaduto nell'antropocentrismo - e questo antropocentrismo è diventato la causa di tutti i nostri mali.

Fonte: 

venerdì 28 settembre 2012

Georges Ivanovitch Gurdjieff

Il nome di Georges Ivanovitch Gurdjieff è stato circondato da leggende fantastiche. In realtà la sua vita è quella d'un uomo interamente consacrato alla ricerca di una conoscenza perduta e all'arduo compito di farla rivivere ai nostri giorni.

Il suo insegnamento combina sufismo e altre tradizioni religiose in un sistema di tecniche psicofisiche che cercano di favorire il superamento degli automatismi psicologici ed esistenziali che condizionano l'essere umano.

La sua particolarità consiste nell'essere attiva nella vita di tutti i giorni, perché propone l'apprendimento di un "Sapere" antichissimo, tramandato esclusivamente oralmente e per pratica diretta, con il quale l'uomo addormentato può risvegliarsi dal suo torpore profondo, iniziare a conoscere se stesso, ed "aprirsi" a quelle zone luminose interiori, inesplorate e Sacre, attraverso il primo raggiungimento di una nuova qualità di Essere.

giovedì 27 settembre 2012

Svelato il nome dell'autore delle Piramidi


L'ardito esperimento di Armando Mei, giornalista e scrittore, appassionato di civiltà antiche autore del libro dal titolo "Giza: le Piramidi Satellite ed il Codice Segreto”, svela il nome di colui che costruì (o fece costruire) le Piramidi di Giza.

La scoperta è stata conseguita dal Team del Progetto Tau-T, completamente autofinanziato e di matrice italiana, che da quasi dieci anni dedica la propria attività allo studio del complesso monumentale di Giza, cercando di individuarne non solo il Progetto Unitario (ovvero associare tutti i monumenti presenti nell'area valutandone, su basi scientifiche, l'appartenenza al progetto originario di Giza), ma anche gli scopi per cui i complessi furono costruiti. Il tutto fuori dagli schemi ormai obsoleti dell'Egittologia cosiddetta "accademica".

Ebbene, il Team dopo meticolosa analisi tecnico-scientifica ha conseguito un risultato davvero straordinario: abbiamo scoperto che sulla Piana di Giza è inciso a caratteri tridimensionali il nome dell'Autore delle Piramidi!

Nome legato a un personaggio più volte citato nell'ambito del Progetto Atlanticus, per la sua importanza nella storia dell'umanità.



mercoledì 26 settembre 2012

Roswell e Majestic12 nelle parole di M.Wolf

Dichiarazioni del Dott.Micheal Wolf, sedicente ricercatore presso l'area 51 e la base di Dulce.

Certo, alcune delle affermazioni del Dr. Wolf sembrano pura fantascienza, ma se corrispondessero al vero ci troveremmo di fronte al membro più alto in grado del governo occulto che sia mai venuto allo scoperto ed avremmo a disposizione una visione straordinaria e stupefacente sulla realtà della presenza extraterrestre e sulla segretezza che avvolge il tutto.

Majestic 12, Roswell, il patto tra i grigi e il governo USA, la presenza di alieni di differenti razze sulla Terra con scopi diversi... tutti temi affrontati dal Progetto Atlanticus e che trovano parziale conferma nelle parole di Wolf.

martedì 25 settembre 2012

8 Hertz e Ghiandola pineale


Sono sempre più convinto che una delle cose fondamentali di quella verità occulta che ci viene celata sia legata proprio alla ghiandola pineale, o meglio al potenziale insito nella consapevolezza spirituale di ciascuno di noi. Un potenziale 'divino' che può essere rivelato e sfruttato da ciascun individuo se comprende e ottiene la capacità di 'aprire il terzo occhio', ovvero appunto attivare il potere contenuto nella ghiandola pineale.

E sono sempre più convinto che i grandi maestri dell'antichità, a partire da Horus fino a Gesù Cristo, cercarono di insegnare agli uomini i segreti di questo potere 'divino' forse scritto nel nostro DNA.

Ma allora quali possono essere le metodologie per ottenere il processo di attivazione della pineale e giungere a un più elevato livello di coscienza, metaforicamente, all'apertura del terzo occhio.

Ve ne propongo alcuni già discussi in precedenza:
- meditazione, particolari rituali,
- abitudini socio-caratteriali e/o abitudini alimentari (vegetarianesimo, vegan)
- comprensione regole matematiche universali (frattali, numeri primi, pi greco, sezione aurea)
- ricerca della gnosi e studio approfondito dei testi sacri antichi
- particolari suoni/frequenze come ad esempio gli 8Hz

E alcuni volutamente provocatori:
- utilizzo di particolari sostanze (come gli sciamani delle tribù dei nativi americani)
- partecipazione a eventi di massa come concerti *

* In merito al secondo punto vi è mai capitato di provare quella sensazione di scoramento alla fine dei mega-concerti quasi come se fosse una leggerissima esperienza extra-dimensionale / extra-sensoriale?

In estrema sintesi, può l’attivazione della ghiandola pineale essere direttamente e semplicemente connessa alla ricerca della felicità? La vera felicità?

http://www.scienzaeconoscenza.it/articoli/8-hertz-il-codice-della-vita.php

lunedì 24 settembre 2012

I Catari e la Stirpe di Enki

Quando pensiamo alla parola “olocausto” ci viene subito in mente una pagina molto triste della nostra storia: il massacro degli Ebrei ordinato dai nazisti. Tuttavia in pochi ricordano un precedente forse ancora più cruento: il primo olocausto mai avvenuto in Europa, che ebbe luogo fra il 1208 e il 1244 allorché la Chiesa Romana attaccò selvaggiamente i Catari, i pacifici “eretici della Linguadoca” nella Francia meridionale con una violenza ed un’arroganza paragonabile soltanto alle atrocità naziste durante la seconda guerra mondiale.

I Catari, letteralmente “i Puri”, seguivano il culto della dèa madre Mari (che significa“amore”). Il motivo per cui la Chiesa ordinò il loro massacro risiede nella differente visione di Cristo che i Catari avevano rispetto ai Cattolici. Essi sostenevano infatti di possedere un segretissimo Libro dell’Amore, un misterioso manoscritto attribuito a Gesù e da lui affidato a Giovanni.

Tale libro venne tramandato nei secoli e fu adottato sia dai Templari che dai Catari, e costituiva il fondamento della Chiesa Catara dell’Amore. Questo documento condusse alla fine sia dei Catari che dei Templari. Esso conteneva conoscenze segrete come l’abilità di controllare le forze della natura. Secondo le credenze dei Catari un oggetto sulla Terra era un veicolo per la luce dello Spirito Santo (l’amore). Il Graal non era una coppa ma un processo.

Gesù impartiva i suoi insegnamenti nella lingua precedente al Diluvio, la lingua Oc (da cui Linguadoca, il luogo dove dimorarono i Catari). Oc è anche la radice di occhio e deriva dal termine egizio Ak, che significa ‘luce’. Illuminismo deriva da esso. Il geroglifico egizio per “fenice” , l’uccello di luce, (akh), somiglia tantissimo al simbolo stilizzato di Gesù, ed entrambi sono strutturalmente identici al simbolo matematico dell’infinito che però appare scritto come OC.

Quando la Chiesa Romana consolidò il proprio potere nel IV secolo d.C. fece in modo che la gente non aderisse a questa corrente, che si rifiutava di pagare le tasse e non prevedeva figure sacerdotali. Nacque così la Criptocrazia, vale a dire il governo basato sui segreti o dogmi. Roma assimilò in quel periodo il pantheon degli antichi dèi e dèe (Greci, Egizi, Sumeri, Ariani ed Asiatici) in un unico essere demoniaco.

Tutte le nazioni straniere furono considerate adoratrici del Diavolo. Lucifero (“portatore di luce”) divenne sinonimo di Diavolo. Da un prospettiva mitologica, la differenza tra Cattolici e Catari è perfettamente codificata nella differenza fra le parole ol e ar o ari.

Ol significa “tutto”. É il desiderio dei Catt-OL-ici di essere la religione universale. Ar significa “prima”. È la radice di Arian, la dottrina cristiana gnostica votata durante il concilio di Nicea, indetto nel 325 dall’imperatore Costantino per formulare ufficialmente la dottrina cristiana.

Gli Ariani affermavano che Gesù era per metà divino e per metà uomo. I Niceani che egli era Dio. Vinsero questi ultimi. Gli Ariani furono dichiarati eretici. Questo spiega anche il profondo interesse di Hitler ed Himmler verso i Catari. Essi erano Ariani. Ciò non vuol dire che fossero biondi con gli occhi azzurri, ma che portavano dentro di se il sangue nobile della razza divina. Hitler sognava di creare una super razza mediante l’eugenetica: i segreti del sangue dei Catari erano come oro per lui.

Secondo il Budge’s Egyptian Hieroglyphic Dictionary, Ar significa, “fare, creare, formare, forgiare.” È la radice di Ari, la forza creatrice divina.

Nel 1934 l’archeologo Walter Andrea scoprì una magnifica statua di Mari vecchia di 3200 anni presso un suo tempio in Siria. Chiamata “La Dèa con il Vaso,” Mari tiene in mano una coppa ed indossa un casco cheZecharia Sitchin afferma le servisse per viaggiare nello spazio. Indossa anche una collana con pietre blu. Suo marito era raffigurato come un serpente saggio chiamato EA.

Mari ed EA sono i prototipi di Eva ed il Serpente, gli antagonisti di Yahweh nel giardino dell’Eden. Fu dunque il legame con Mari ed Enki e la loro connessioneAriana che portò allo sterminio dei Catari. Essi erano gli ultimi discendenti dell’antico sangue divino. [gruppo zero rh negativo? ndr]

Enki era il grande scienziato Anunnaki di cui abbiamo traccia nei racconti Sumeri. Gli Gnostici lo chiamavano “Grande Luce”.

Egli scese sulla Terra in cerca di minerali grezzi insieme ad un gruppo di dèi chiamati Anunnaki, “Coloro che dal Cielo discesero sulla Terra”. Come sappiamo, Enki modificò geneticamente la razza umana.

Contrapposto a lui era il suo fratellastro Enlil, che voleva cancellare la razza creata da Enki grazie al Diluvio.
Enki ed Enlil erano rivali ben prima di mettere piede sulla Terra. L’umanità divenne la loro arma. Enki ed i suoi sacerdoti, cercando di innalzare l’umanità alrango di divinità grazie ad un’istruzione globale e alla rivelazione dei segreti di cui era custode. Enlil cercando di mantenere gli uomini al livello di schiavi grazie ad una politica criptocratica.

I racconti Sumeri chiariscono che Enki diede la conoscenza all’umanità.

I discendenti di quella razza pura precedente al Diluvio creata da Enki esistono ancora in rifugi sacri, fra i quali la Linguadoca.

Fonte: http://it.scribd.com/doc/37841591/I-Catari-e-La-Stirpe-Di-Enki

L'inflazione, questa sconosciuta


La spiegazione del termine inflazione presentata nell’articolo del 2008 di Marco Bollettino ci aiuta a capire come attraverso la gestione della politica monetaria dell’euro (+11,5% del brand monetary aggregate M3, ovvero tutta la moneta circolante in europa) la BCE abbia preparato il terreno all'attacco all'economia reale degli ultimi anni, alle attuali mosse dei "rettiliani" del NWO.

domenica 23 settembre 2012

L'amore per la conoscenza


All’inizio del suo voluminoso libro contro le eresie san Epifanio (morto nel 403) trascrive una lista impressionante - e, tuttavia, incompleta, come chiarisce egli stesso - di sette temibili che minacciano l'unità della Chiesa: 

i Simoniani, i Menandriani, i Saturniniani, i Basilidiani, i Nicolaiti, gli Stratiotici, i Fibioniti, gli Zacchei, i Borboriani, i Barbelioti, i Carpocraziani, i Cerintiani, i Nazorei o Nazareni, i Valentiniani, i Ptolomeani, i Marcosiani, gli Ofiti, i Cainiti, i Sethiani, gli Arcontici, i Cerdoniani, i Marcioniti, gli Appelliani, gli Encratiti, gli Adamiani, i Melchisedechiani.... (e non riproduciamo in modo completo questa numerazione interminabile). 


In tutti i Padri della Chiesa che combatterono gli gnostici (gnostikói), falsi cristiani che pretendevano di possedere una conoscenza (gnosi) meravigliosa, troviamo lo stesso quadro: quello di movimenti eretici che si diversificano, ramificandosi all'infinito come funghi velenosi, in innumerevoli sette e sotto-sette. 

San Ireneo (vescovo di Lyon a partire dal 177) osserva, riferendosi ai valentiniani, che persino è "impossibile trovarne due o tre che dicano la stessa cosa riguardo lo stesso tema; si contraddicono in modo assoluto, tanto in ciò che si riferisce alle parole come ciò che si riferisce alle cose". 

Molti storiografi considerano lo gnosticismo anche come un monumento di fantasie stravaganti, di incoerenze, di strani miti, di fantasmagorie sprovviste di ogni interesse filosofico, e che in definitiva non costituiscono altro che un ramo particolarmente degenerato dell'inquietante sincretismo religioso del primo e secondo secolo della nostra era. 

Malgrado il punto di vista dei Padri della Chiesa sia ancora molto esteso, lo gnosticismo acquisisce un carattere completamente distinto negli "occultisti" e "teosofi" contemporanei: 

invece di eretici perversi e deliranti, troviamo uomini possessori di iniziazioni prestigiose, iniziati nei misteri orientali, padroni di conoscenze nascoste ignorate dal comune dei mortali e trasmesse segretamente ad un numero limitato di "maestri"; la gnosi è la conoscenza totale, incommensurabilmente superiore alla fede e alla ragione. Lo gnosticismo sarà unito allora alla saggezza primordiale originale, fonte delle diverse religioni particolari. 

Lo storiografo delle religioni si mantiene accuratamente lontano dei presupposti dogmatici o razionali: la sua ambizione non è confutare - o provare - lo gnosticismo, bensì studiare l'origine e lo sviluppo delle diverse forme storiche della gnosi. 

L'estrema diversità delle speculazioni gnostiche è innegabile: "Sarebbe più esatto parlare di gnosticismi che di gnosticismo". 


La stessa diversità esiste nel dominio del culto e dei riti, dove le tendenze più ascetiche si oppongono alle pratiche più innominabili: nei "misteri" nelle iniziazioni degli gnostici si trovano di nuovo i due poli estremi del misticismo. 

È facile scoprire, tuttavia, un'innegabile "aria di famiglia" tra i diversi gnosticismi, nonostante le molte divergenze ed opposizioni che essi manifestano. 

Qualsiasi fosse il grado di atomizzazione di sette e di scuole (meno smisurato, d'altra parte, di quello che affermano gli eresiologi, che sembrano aver separato artificialmente rami da uno stesso gruppo, e persino gradi di iniziazione successivi), ed anche considerando che nella maggioranza dei casi l'epiteto gnostikói non è usato dagli stessi eretici, non è in nessun modo arbitrario definire gnostiche le idee o i sistemi che presentano le stesse tendenze caratteristiche. 

Gli storiografi moderni - andando in questo più lontano degli eresiologi - non hanno dubitato di generalizzare il concetto di gnosi al di fuori dall'ambito del cristianesimo. 


Lo studio scientifico dello gnosticismo cristiano ebbe i suoi pionieri: Chifflet, nel XVII secolo; de Beausobre e Mosheim nel XVIII secolo. Ma fu agli inizi del secolo scorso che si sviluppò (lavori di Horn, Neander, Lewald, Baur, ecc.). 

L'importante Histoire critique du gnosticisme di Jacques Matter (Parígi, 1828; ripubblicata a Strasburgo nel 1843) costituì per molto tempo un'opera classica. 

L'autore definisce la gnosi come "l'introduzione nel seno del cristianesimo di tutte le speculazioni cosmologiche e teosofiche che avevano formato la parte più considerevole delle antiche religioni dell'Oriente e che i neo platonici avevano adottato anche in Occidente". 

Innumerevoli storiografi delle religioni si sforzarono poi di vincolare le origini dello gnosticismo cristiano -questo insieme di dottrine e di riti che si nutrono di un fondo comune di speculazioni, immagini e miti- con una fonte precedente al cristianesino. 


È così che la gnosi è stata vincolata con l'Egitto, con Babilonia, con l'Iran, con le religioni dei misteri del mondo contemporaneo, con la filosofia greca, con l'esoterismo giudaico e persino con l'India. 

Lontano da essere il risultato di una riflessione spuria di certi spiriti su aspetti del cristianesimo, lo gnosticismo apparirà finalmente, agli occhi dell'orientalista, come un fenomeno di "sincretismo", più o meno casuale, tra il cristianesimo ed altre credenze profondamente estranee a quest’ultimo. 

I lavori degli specialisti tedeschi ( Kessler, W. Brandt, Anz, Reitzenstein, Bousset ) si sono liberati così dalla prospettiva eresiologica nello studio delle gnosi cristiane: "Parlando con rigore, non sono eresie immanenti al cristianesimo, bensì i risultati di un incontro e di un'unione tra la nuova religione ed una corrente di idee e di sentimenti che esisteva prima di lei, o che le era primitivamente estranea e che la seguirà essendo nella sua essenza". 

Da circa tre decadi c’è la tendenza a dare il nome di "gnostiche" ad altre distinte correnti posteriori (manicheismo, catarismo): gnosticismi esterni al cristianesimo (come il mandeismo e l'ermetismo stricto sensu); l'alchimia; la Cabala giudaica; l'ismaelismo e le eresie musulmane derivate: alcune dottrine "esoteriche" moderne. 

Reagendo contro il "comparativismo", senza smettere di approfittare delle sue scoperte, diversi specialisti nella scienza delle religioni (Hans Jonas, Karl Kerényi, Simone Pétrement, Henri-Charles Puech, G. Quispel...) hanno abbordato lo studio dello gnosticismo avvalendosi del metodo fenomenologico: invece di insistere nel dettaglio delle dottrine, dei miti e dei riti, si tenta di mettere in rilievo l'atteggiamento specifico, le orientazioni spirituali caratteristiche che li condizionano, e sottolineano i grandi temi (espressi o impliciti) che in ultima analisi si trovano dietro le idee, le immagini ed i simboli gnostici. 


Sebbene gli gnosticismi sono molto diversi, lo gnosticismo è un atteggiamento esistenziale completamente caratteristico, un tipo speciale di religiosità. Non è arbitrario formulare un concetto generale di gnosi, "conoscenza" salvatrice che si traduce in reazioni umane determinate e sempre le stesse. 

Se lo gnosticismo non fosse altro che una serie di aberrazioni dottrinali proprie di certi eretici cristiani dei tre primi secoli, sil suo interesse sarebbe puramente archeologico, ma è molto più di questo: l'atteggiamento gnostico riapparirà spontaneamente, oltre qualunque trasmissione diretta. Questo tipo speciale di religiosità presenta, persino, turbatrici affinità con alcune aspirazioni completamente "moderne". 

Lo "gnosticismo" degli eresiologici costituisce l'esempio caratteristico di un'ideologia religiosa che tende a riapparire incessantemente in Europa e nel mondo mediterraneo in epoche di grandi crisi politiche e sociali". 

L'unità della gnosi postulata dai "fenomenologi" contemporanei non è in nessun modo l'unità che postulano gli adepti della teosofia e dell'esoterismo: in questa prospettiva speciale, la gnosi sarebbe la fonte di tutte le religioni ed il suo ultimo fondamento. 


Per il grande "tradizionalista" francese André René Guénon (1886-1951) ed i suoi discepoli, in tutte le religioni si trova l'idea di una liberazione metafisica dell'uomo per mezzo della gnosi, cioè per mezzo della conoscenza integrale; esiste una sorprendente universalità di certi simboli e di certi miti: da lì la postulazione logica di un'origine comune dei differenti esoterismi religiosi che si esprimono necessariamente attraverso le grandi religioni "esoteriche", di cui costituiscono il nucleo. Dal punto di vista dello storiografo delle religioni, la teoria di Guénon non può, evidentemente, essere provata, (né, d'altra parte, invalidata). 

È certo che le dottrine esoteriche si somigliano; ma per spiegare queste convergenze non c'è necessità alcuna di postulare una tradizione primordiale atemporale conservata da uno o diversi "centri" di iniziazione. Basta ricordare questa legge riscoperta dai "fenomenologi": come lo spirito umano reagisce allo stesso modo in condizioni simili, non è strano trovare in diverse parti le stesse aspirazioni. Neanche bisogna passare per alto le filiazioni storiche, a volte inaspettate. 

"...Se la gnosi possiede conoscenza beatificante - ci dice Paul Masson-Oursel - quando si distingue l’assoluto, nelle sue profondità, da quello che lo rende relativo. Questa definizione che coincide con quella dei "tradizionalisti", è troppo generale: la salvezza attraverso la conoscenza è un'aspirazione che caratterizza numerosi movimenti religiosi - per esempio il Buddismo - che non si includono solitamente nello gnosticismo. Quest'ultimo è un tipo molto speciale di religiosità, che effettua qualcosa come la sintesi di aspirazioni "orientali" e "occidentali". 

È comune che si stabilisca un'opposizione, che dista molto da corrispondere sempre alla verità, tra l'Oriente "metafisico" che aspira alla liberazione e l'Occidente "religioso" che aspira alla salvezza; lo gnosticismo stabilisce precisamente una specie di vincolo, di ponte tra le religioni di forma "sentimentale" e personale, e le religioni impersonali chiamate "metafisiche". 

Lo gnostico parte - e questo è quello che mettono in evidenza le importanti investigazioni di Henri-Charles Puech, membro dell'Istituto, professore del Collège de France - da un'esperienza completamente soggettiva, per elevarsi attraverso di essa all'incontro di un'illuminazione salvatrice. 

La prima parte di questo libro determinerà, precisamente, le caratteristiche generali di tale atteggiamento (o piuttosto di tutta una serie di atteggiamenti): attraverso molte citazioni (prese soprattutto dello gnosticismo cristiano, ma completate mediante altre "testimonianze"), metteremo in rilievo tendenze, aspirazioni e dottrine completamente caratteristiche. Nella seconda parte studieremo la storia delle aspirazioni gnostiche, dalle sue remote origini pre-cristiane fino alle sue sorprendenti "riapparizioni" contemporanee. 


La modesta estensione di quest'opera c'impedisce di trattare certi problemi particolari; ma crediamo di aver mostrato tutto l'interesse storico e filosofico delle investigazioni relative ad un campo che alcuni autori considerano ancora come pittoresco e stravagante, benché molti gnostici parlino un linguaggio sconcertante per l'uomo contemporaneo,e sembrano costituire, almeno a prima vista, un insieme eterogeneo di gruppi innumerevoli, il loro atteggiamento è in fondo molto moderno: 

ci si presentano come uomini angosciati dalla loro condizione di esseri gettati nel mondo, e che nella fuga dal mondo credono di aver trovato il modo di vincere quest’angoscia insopportabile. 






Link per la lettura del libro:

sabato 22 settembre 2012

Astana, capitale del NWO


Megalomania? Esaltazione? O simbolismo esoterico per scopi occulti legati all'ambito di un nuovo ordine mondiale?!


Può una città essere stata progettata per diventare una sorta di capitale massonica del Nuovo Ordine Mondiale? È quello che pensano molti complottisti riguardo Astana, la capitale del Kazakistan. D’altronde “Astana” è l’anagramma di “Satana”. E da qui ad arrivare al dominio del mondo il passo è breve. Ma andiamo con ordine.



Astana è probabilmente la città più nuova del mondo. Nell’Ottocento infatti era poco più di un villaggio e il suo sviluppo si è avuto solamente negli ultimi anni, quando lo Stato ottiene l’indipendenza dalla Russia. Tutta la città è stata costruita e sviluppata grazie ai petroldollari, sul cui afflusso si basa la maggior parte dell’economia kazaca.

Dal ’91 (anno dell’indipendenza) al ’94 la capitale era Almaty, ma è stata spostata per volere del padre/padrone/presidente dell’ex Stato russo Nursultan Nazarbaev. Ed è sempre lui che ha sviluppato Astana fino a renderla una delle città più moderne del mondo. Fra i tanti monumenti presenti due in particolare hanno attirato l’attenzione dei complottisti: il palazzo della Pace e della Concordia e il monumento Bayterek. Analizziamoli da vicino.

IL PALAZZO DELLA PACE E DELLA CONCORDIA

Questo edificio appare come una grande piramide di vetro.



La piramide ha lunga tradizione simbolica. È indubbio che abbia un significato importante nella massoneria e in particolar modo lo aveva per la setta degli Illuminati di Baviera, dove rappresenta la forma di governo migliore per la società, con una oligarchia di illuminati che comandano sulla massa sottostante. Ancora più importante nella cultura esoterica è il “delta massonico”, ovvero il triangolo equilatero che al centro riporta spesso l’occhio divino (simbolo del sole, principio luminoso della vita). Ne abbiamo un clamoroso esempio sulla banconota americana da un dollaro, dove una piramide ha la cima separata dal resto e l’occhio onnisciente all’interno. Il palazzo della Pace, soprattutto se visto di notte, offre una straordinaria analogia con questo tipo di rappresentazione.

L’INTERNO

Il palazzo della Pace e della Concordia è alto 62 metri per altrettanti di larghezza. È stato “pensato” da Nazarbaev nel 1998 e la sua realizzazione è stata affidata all’architetto britannico Norman Foster. L’edificio «sarà consacrato alla pace e alla convivenza tra le religioni», aveva dichiarato il presidente. E infatti è destinato ad accogliere i convegni internazionali dei rappresentanti di tutte le religioni del mondo.

La piramide è divisa principalmente in tre sezioni. Alla base abbiamo la casa dell’opera, non molto illuminata (come in fondo si conviene per un teatro) e con la rappresentazione di un sole sul soffitto.



Nella sezione intermedia c’è la sala convegni per i religiosi. È una stanza molto più illuminata. Particolare interessante: in mezzo al tavolo delle riunioni vi è un altro enorme sole, che si trova perfettamente in corrispondenza con quello sottostante del teatro.

In cima alla piramide vi è invece una sala tonda e completamente a finestre. È quindi ovviamente quella più illuminata. Anche qui, sulla sommità della stanza, c’è la rappresentazione stilizzata di un sole.

L’organizzazione del palazzo sembra avere un alto valore simbolico, molto affine in taluni aspetti all’ideologia degli illuminati. Il sole, innanzitutto. Il sole in massoneria rappresenta varie cose, fra cui il Maschile, il principio attivo. È quindi simbolo dell’Origine, del principio, della ragione che rischiara le tenebre e illumina le intelligenze. Sarebbe quindi un richiamo alla religione naturalista, tanto cara all’ideologia massonica.

La sezioni poi sembrano proprio rispecchiare il concetto di organizzazione del mondo degli illuminati. Mentre il popolo è intrattenuto con spettacoli di distrazione e tenuto nell’oscurità (ignoranza), al di sopra i leader religiosi prendono decisioni anche per loro, illuminandoli (il sole che dalla sezione intermedia splende sopra il teatro). In cima a tutto, una eletta schiera di illuminati controlla ogni cosa.

IL MONUMENTO BAYTEREK

È una altissima torre di 97 metri con in cima una sezione sferica color oro.

Sarebbe facile voler vedere in questa sfera gialla ancora una volta una rappresentazione del sole (come fanno alcuni). Ma a mio avviso si cadrebbe questa volta in errore. L’edificio, costruito anch’esso da Norman Foster su precise indicazioni del presidente Nazarbaev, simboleggia la leggenda di un uccello magico di nome Samruk che deponeva le sue uova su alberi al di fuori della portata degli esseri umani. Le uova contenevano tutti i desideri umani e le risposte sul loro futuro. La sfera rappresenta proprio questo uovo che tiene lontane le persone dalle loro aspirazioni.

All’interno della sfera troviamo una strana scultura: un triangolo dorato con impressa l’impronta della mano del presidente Nazarbaev.

Difficile capirne il significato. Il triangolo equilatero ha molteplici significati. Per i cristiani rappresenta la Trinità. Per la massoneria è simbolo di uguaglianza. Ma rappresenta anche la perfezione, secondo al tradizione pitagorica che molta influenza ha avuto nella massoneria moderna. Per Pitagora il numero perfetto era il 10, che trovava la sua raffigurazione proprio nel triangolo equilatero formato dai primi quattro numeri ed avente il numero 4 per ogni lato (il 4 rappresenta la giustizia nella filosofia pitagorica). La raffigurazione, chiamata tetraktýs, mostra che il 10 è uguale a 1+2+3+4.

L’aver lasciato l’impronta della mano su un triangolo perfetto da parte di Nazarbaev, potrebbe avere un significato ben preciso. Qualcosa del tipo: “impongo il mio volere sulla perfezione”.

IL TEMPIO DI SALOMONE

Il palazzo presidenziale kazaco non poteva che essere una costruzione più che maestosa. Di fronte all’edificio, si trovano due imponenti colonne dorate.



Le colonne ricordano in maniera sin troppo evidente le colonne del biblico tempio di Salomone, che ha una fondamentale importanza anche nella tradizione massonica. In mezzo alle colonne, il palazzo presidenziale. Nazarbaev si vuole porre di fronte agli altri come un dio da adorare?

I Tubi di Baigong


Il grande tema degli OOPART si arricchisce di un nuovo elemento. Accanto ai più famosi reperti come la Pila di Baghdad, le lampade di Dendera e il meccanismo di Antikitera (solo per citare alcuni oopart tra i più famosi) si aggiungono i cosiddetti tubi di Baigong ai quali gli scienziati da tempo cercano di attribuire una causa naturale non riuscendoci del tutto.

L'elemento più controverso emerge dalle analisi svolte nella fonderia locale da Liu Shaolin, uno degli studiosi che ebbe il permesso di occuparsi dei reperti. Queste hanno rilevato che in tali tubi vi è la presenza di un 30% di ossido di ferro, una gran quantità di diossido di silicio e di ossido di calcio, mentre il restante 8% è di un composto che non stato possibile identificare. Secondo Liu Shaolin questa rappresenterebbe la prova che tali tubi sarebbero antichissimi e probabilmente risalenti a una cultura aliena.

http://www.latelanera.com/misteriefolclore/misteriefolclore.asp?id=128

venerdì 21 settembre 2012

Antiche guerre nucleari

Preistoriche civiltà con tecnologie avanzati e scenari bellici di guerre nucleari nella valle dell'Indo. Secondo le nostre teorie prove concrete di una guerra tra superpotenze globali che non esitiamo a chiamare Atlantide e Mu.

È degno di nota il fatto che gli Hopi ed altri Popoli Nativi degli USA e del Canada abbiano conservato leggende sull'esistenza di un'antica Età del mondo, in cui gli antenati costruirono grandi città attraverso l'emisfero occidentale e conoscevano come volare per superare grandi distanze.

Le divisioni e la guerra, però, spinsero quei popoli preistorici ad attaccarsi l'un l'altro nei cieli, distruggendo tutto il loro ambiente e costringendo i sopravvissuti alla schiavitù
e all'esilio, senza che mai più potessero ricostruire le loro civiltà.

È notevole il fatto che queste vecchie leggende concordino sul periodo in cui si verificarono gli eventi: "prima che ci fossero le montagne di ghiaccio, quando invece le terre dell'estremo Nord erano coperte da grandi foreste". Forse i Nativi Americani hanno un ricordo di tempi in cui una civiltà scomparsa si distrusse da sola, centinaia di migliaia d'anni fa, in un'epoca incredibilmente remota?

giovedì 20 settembre 2012

La nuova arca di noè

Prima hanno costruito le basi sotterranee come il famoso tunnel delle isole svalbard, ora iniziano a classificare e codificare gli esseri viventi iniziando dalle speci vegetali (ma potrebbero seguire quelle animali a breve).

Stiamo parlando della nuova 'arca di noè'?

mercoledì 19 settembre 2012

Essere gnostici oggi

Diversi pensatori del XIX secolo, come William Blake, Arthur Schopenhauer, Albert Pike e Madame Blavatsky, studiarono il pensiero gnostico e ne furono influenzati, e moderatamente lo furono anche personaggi come Herman Melville e W. B. Yeats. Jules Doinel "ripristinò" una Chiesa Gnostica in Francia nel 1890 che modificò la propria forma sotto i vari successori, i più rilevanti dei quali furono Fabre des Essarts (Tau Synésius) e Joanny Bricaud (Tau Jean II), e che, sebbene piccola, è attiva ancora oggi.

Pensatori dei primi anni del XX secolo che studiarono approfonditamente lo Gnosticismo e ne furono influenzati includono Carl Gustav Jung (sostenitore dello Gnosticismo), Eric Voegelin (oppositore) e Aleister Crowley, mentre anche personaggi come Hermann Hesse ne furono moderatamente influenzati. René Guénon fondò la rivista gnostica Le Gnose nel 1909 (prima di attestarsi su posizioni più propriamente "perennialiste"). Diverse organizzazioni Thelemite si rifanno al pensiero di Crowley e si definiscono organizzazioni gnostiche, come la Ecclesia Gnostica Catholica e l'Ordo Templi Orientis.

martedì 18 settembre 2012

Ivan Heyn

‎"Che cosa me ne importa di avere una inflazione al 3% come avete voi in Europa essendo infelici tutti, se io posso dare felicità alla mia nazione con una inflazione al 30%?"

Non lo disse un pazzo, lo disse Ivan Heyn, sottosegretario all'economia di Cristina Kirchner nell'Argentina della ripresa economica post tracollo del 2001. In seguito alle sue idee applicate (bocciate dal FMI) l’Argentina è cresciuta nell’ultimo biennio a una velocità del 9,2% l’anno, seconda nel mondo soltanto alla Cina, con l’abbattimento della povertà, e la disoccupazione che dal 22% è scesa al 4%. Certo il prezzo da pagare è stato un incremento altissimo dell’inflazione, severamente condannato sia dal Fondo Monetario che dall’Europa, ma l'economia Argentina si è ripresa alla grande.

E allora siamo ancora convinti che gli obiettivi reali del FMI e dell'Europa siano la crescita economica?

Oh, dimenticavo, all'apice della sua carriera Ivan decide di suicidarsi... chissà perchè?!?!



lunedì 17 settembre 2012

La pinolina. L'accesso alla dimensione del sogno


Se è vero che il disegno dell'occhio di horus così come rappresentato dagli antichi egizi rappresenta davvero la ghiandola pineale significa che gli egizi la sapevano lunga sulla funzione della stessa e sulla potenzialità latente nella sua "attivazione".

Ananda è stato il primo a suggerire che la Pinolina prodotta dalla Ghiandola Pineale risuona a 8Hz (cicli al secondo) ELF, e sarà il rimedio per il cancro. Andrea Doria di automi ribelli dice: "ho osservato questo processo per molto tempo, finché non è stato confermato, e lo era già durante la mia ricerca sul Mega Wave. Un'autentica ispirazione fatta a uomo."

Ananda M. Bosman, musicista e ricercatore, vive in Norvegia ed è considerato da molti scienziati e studiosi uno scienziato visionario davvero straordinario. In questo video spiega cosa sono la Pinolina, la DMT e perché la Ghiandola Pineale si atrofizza all'età di 12 anni. Tratto da AutomiRibelli.org, disponibile anche su googlevideo. Notare come i Sobek ( nominati nel video ) siano raffigurati come uomini dalla testa di rettile.



La visione del video mi ha suggerito questo pensiero: aprire il terzo occhio, l'occhio di Horus, vertice della Kundalini, significa entrare in possesso di quella "immensa intelligenza integrata" che ci consente di aumentare la nostra consapevolezza, anche durante le fasi del sonno REM, ovvero quella in cui sogniamo.

Essendo il sogno la rielaborazione inconscia delle esperienze vissute sul piano fisico/materiale della vita cosciente, la ghiandola pineale potrebbe essere il "portale" ricercato da millenni per staccarsi dal corpo fisico e perciò trasfigurare (come Cristo sul monte Tabor) su un piano energetico differente, ultimo step del processo alchemico che trova conclusione nella realizzazione del corpo di luce.

E pertanto vivere in eterno, come corpo di luce in un sogno cosciente... che forse rappresenta la vera realtà a cui la nostra anima tende, ormai libera dai falsi vincoli materiali del corpo fisico. Una realtà in cui il tempo si ferma e in cui tu stesso sei il creatore del tuo sogno, ovvero diventi DIO del tuo sogno reale, abbandonando la prigione del corpo fisico che rimane in stasi perpetua in questa dimensione travalicando il tempo e lo spazio.





domenica 16 settembre 2012

2012: il ritorno del Messia o di Kukulkan?

Articolo di Stefania Del Principe, giornalista e scrittrice, da anni scrive per diversi quotidiani e riviste di settore. Ha pubblicato oltre venti libri tradotti in inglese, spagnolo, sloveno e altre lingue.

Il dio alieno Quetzalcoatl


Siamo arrivati all’anno più discusso del secolo e tra le varie ipotesi catastrofiste emergono, fortunatamente, anche quelle più “leggere” o positive, che parlano di un eventuale ritorno di un Messia. Un ritorno che, paradossalmente, unisce in qualche modo sia le persone “normali” come quelli che si definiscono cristiani, che quelle “alternative” che vedono complotti ovunque.

Eh sì, perché tutti e due i gruppi aspettano il ritorno di una persona importante, solo che alcuni attendono Gesù Cristo e altri un “alieno”.

Ma se per un attimo smettessimo di farci la guerra sui differenti modi di vedere la vita, forse riusciremmo a trovare un punto che ci accomuna tutti. Tutti desideriamo un mondo migliore, una maggiore conoscenza, un’umanità più serena… tutti, infine, attendiamo il nostro salvatore, sia esso impersonato da un giovane alieno o da Gesù Cristo. L’unica differenza è che uno è la rappresentazione dell’incarnazione di Dio e l’altra di un dio. 

Chi è, in realtà, il nostro salvatore?

Il termine cristo rimanda a "salvatore, liberatore, redentore”. Cristo, quindi, letteralmente è un Messia. Ma nell’antica Persia era Mithra, tra gli Aztechi era Quetzalcoatl, in India invece è Kalki o Shiva. Tra i Maya, invece, è il “grande” Kukulcan! 

I Maya da sempre attendono il ritorno del loro liberatore, Kukulcan. Ritorno ripreso anche dal sacerdote maya Chilam Balam di Chumayel. Gesù Cristo, Mithra, il messia ecc. torneranno alla fine dei tempi per aiutarci. Ma qual è la fine dei tempi? Quando il mondo sarà davvero distrutto? Secondo la conoscenza proveniente dal Mesoamerica, la fine dei tempi è la fine di un’era, non la fine del mondo come la intendiamo noi. Una fine di cui si parla sia negli antichi testi maya che nella Bibbia. Per comprendere di che fine si tratta, però, dobbiamo fare un passo indietro e capire il modo di vedere le cose nei tempi antichi. 

Secondo alcuni scritti, vi è una croce (albero sacro) nel cielo che è formata dalla Via Lattea e il piano dell’eclittica. La via lattea viene anche detta axis Mundi e rappresenta, per così dire, il tronco dell’albero sacro, mentre l’eclittica è il ramo principale. Il 21 dicembre del 2012 dopo ben 26.000 anni (termine del ciclo precessionale) il Sole si troverà esattamente nel punto centrale della croce (o albero sacro), quello che i Maya chiamavano anticamente utero cosmico (centro della galassia). 

Ma che analogie ci sono tra Kukulcan e Gesù Cristo? Di analogie ce ne sono molte e le somiglianze non possono certo essere dovute al caso. Entrambi, per esempio, vengono definiti “dio”. Quetzalcoatl si ritirò nel deserto, alla stregua di Gesù Cristo, per 40 giorni. Nel codex Borgianus messicano è Quetzalcoatl a essere crocifisso. In alcune versioni tra due ladri, e in altre impiccato con una croce in mano. 

Tanto che la croce di Quetzalcoatl è forse uno dei simboli più utilizzati dalle antiche popolazioni Maya, così come pure il segno della croce visto come simbolo di potere. 

Nel libro di Godfrey Higgins Anacalypsis si legge che la popolazione inca aveva una croce di marmo molto fine e bella di diaspro lucidato a specchio, realizzata con un solo pezzo e dalle dimensioni considerevoli. Questa croce è stata posizionata in un luogo sacro per essere venerata. Solo con l’avvento degli spagnoli la croce fu portata nella cattedrale di Cuzco. In alcune rappresentazioni locali Quetzalcoatl è rappresentato crocifisso nei cieli con un cerchio di diciannove cifre, che rappresentano il ciclo di Metone (19 anni solari corrispondenti a 235 mesi lunari). 

La crocefissione di Quetzalcoatl secondo il Codex Borgianus messicano

Ovviamente anche Kukulcan nacque da una madre vergine, fu adorato e tentato come Gesù Cristo ed era chiamato la Stella del Mattino. Questo nome, spiega lo stesso Kukulcan/Quetzalcoatl, sarebbe dovuto al fatto che lui stesso veniva associato al pianeta Venere che, come tutti sappiamo, è il primo a essere visibile nelle prime ore della mattina.

Ci sono molti errori (alcuni anche voluti) nella storia ufficiale perché si parte sempre dal presupposto che tutte le civiltà antiche che adoravano gli dèi, stessero parlano di una sorta di spiriti/energie provenienti dalla Natura. Questo è sempre stato uno degli errori più clamorosi che ha fatto non pochi danni.
I popoli nativi ancor oggi parlano degli dèi come di esseri in carne e ossa; quindi niente di “invisibile” come ci vogliono far credere. E li descrivevano anche molto bene. Per esempio Quetzalcoatl era un uomo alto, dagli occhi e dalla pelle chiara, con biondi capelli lunghi. Come è possibile che popolazioni primitive descrivessero il loro Dio completamente diverso da loro? Perché si sarebbero inventati una persona così quando sarebbe stato più facile, per loro, descriverla bassa, occhi e carnagione scuri? Forse perché i loro dèi erano davvero diversi da loro?

Quetzalcoatl non era però solo un uomo bravo che compiva miracoli, ma era anche un uomo che insegnava all’umanità poco evoluta una grande moltitudine di arti e scienze.
Quetzalcoatl non è l’unico ad avere molte analogie con Gesù Cristo, in realtà la stessa storia di Gesù Cristo si trova, migliaia di anni prima della sua presunta comparsa, in tutto l’Oriente.
Ma non solo: tra le popolazioni Cherokee e Dakota, si chiamava Je-zoos o Yesuse - Yahowa fra gli Hopi. Nomi peraltro molto simili ai nostri Gesù e Jeova. Ma allora chi era questo Gesù Cristo o questo Kukulcan?
Facciamo un salto indietro nel tempo.
  
Gli dèi che scesero dallo spazio

Niente appare così dettagliato come alcuni racconti che si trovano in antiche tavolette sumere. Anche se gli stessi racconti, compaiono poi nell’antico Egitto e in India.

I Sumeri raccontano di uomini venuti dallo spazio in cerca di oro quando sul nostro pianeta vi erano ancora gli ominidi. Avevano bisogno di forza lavoro, da soli era impossibile estrarre quantità così elevate di oro. Quindi decisero di apportare una piccola modifica genetica agli abitanti (ominidi) terrestri. Per loro non fu né una scelta semplice, né tantomeno facile mettere al mondo un essere che somigliasse a loro. Ma dopo tanti tentativi, finalmente, ci riuscirono. Il nuovo terrestre, chiamato Adam, era diverso da loro più che altro nell’altezza e nel colore di pelle e capelli, ma per il resto era quasi identico.

Il lavoro più grande lo fecero, come raccontano le tavolette sumere, tre scienziati: Ea/Enki, suo figlio Ningishzidda e Ninmah, la sua sorellastra. Lo fecero contro il volere di altri comandanti Anunnaki (lett. quelli che dal cielo scesero sulla terra), ma amarono molto il genere umano e decisero di insegnargli gran parte della loro conoscenza. Loro erano molto più longevi di noi, provenendo da un pianeta la cui rivoluzione orbitale - che dovrebbe scandire l’anno - corrispondeva a 3.600 anni terrestri. Quindi, quando per loro passa un anno, per noi ne passano 3.600. Questo ha fatto sì che abbiano potuto civilizzare per migliaia e migliaia di anni l’umanità in tutto il pianeta. Ma in questi migliaia di anni ci sono stati moltissimi problemi di dominio della Terra: ci sono state distruzioni, guerre e quant’altro.

In Egitto Enki si faceva chiamare Ptah e Ningishzidda, Thot, mentre il fratello era il dio Ra. Quest’ultimo doveva anche coordinare dei lavori sul pianeta Marte – utilizzato come una sorta di stazione di passaggio per l’invio dell’oro sul pianeta da cui provenivano (Nibiru). Lui, come Ptah, governava l’Egitto, tuttavia, quando si assentò per stare alcuni anni su Marte trovò tutto cambiato da suo figlio Thot. Ra era molto arrabbiato per ciò che aveva insegnato all’umanità, così, dopo litigi che durarono ben 300 anni terrestri, Thot decise di andare, su consiglio del padre Ptah, nell’attuale Mesoamerica dove si sarebbe fatto chiamare il serpente piumato (Quetzalcoatl). Solo a quel punto Thot venne cancellato in gran parte dell’antico Egitto e Ra sostituì l’immagine del “leone di pietra” con l’immagine del viso di suo figlio Asar” (I riferimenti si trovano nella 12° tavoletta sumera dettata dal Dio Enki a Endubsar).

Ecco quindi che il Dio buono si fece conoscere in varie parti del mondo con il nome di Kukulcan, Quetzalcoatl e, presumibilmente, anche Shiva.

Quetzalcoatl e l’adorazione del salvatore

Nell’antico Messico veniva adorato un salvatore, ma non si chiamava Gesù Cristo. Si chiamava Quetzacoatl. Il salvatore, nato da una vergine, era sorvegliato da 12 guardie e sarebbe morto per espiare i peccati. Ma tutti ne attendono il suo ritorno. Uno dei suoi simboli erano le tre croci (una più grande dell’altra). I Messicani usavano il battesimo per i loro bambini, in modo simile a quello odierno dei cristiani, ma molto prima dell’avvento del Cristianesimo. Non solo: i loro sommi sacerdoti si chiamavano “Papi”.

Durante la conquista spagnola le similitudini con la Chiesa cattolica erano troppe, c’era solo un modo per smentire: con frasi simili a quelli di Cortes: “il Diavolo aveva veramente insegnato ai Messicani le stesse cose che Dio aveva insegnato alla cristianità”. Per maggiori informazioni potete leggere il libro The Christ Conspiracy di Acharya S / DM Murdock.

Ma perché la stessa storia ovunque?

Negli anni si è fatta molta confusione e la storia di Gesù Cristo non è mai stata compresa appieno. Kukulcan viene forse crocifisso? Ovviamente no! Kukulcan è costretto ad andarsene per amor di pace – obbligato da altri Anunnaki. Ma promette a tutti i terrestri di tornare alla fine dei tempi per ristabilire la pace su questo pianeta, come inizio di una nuova era.

Gli insegnamenti degli “dèi” erano molto profondi e saggi e non sono stati compresi da molta gente. Non è un caso se vicino alla croce di Kukulcan ci sono dei numeri che si riferiscono al sistema solare. Per loro il cosmo non è affatto staccato dalla nostra vita, anzi, detta la nostra evoluzione, crescita e spiritualità. I pianeti sono considerati da loro degli esseri viventi, delle vere e proprie divinità da cui dipende la nostra vita. Come spiegare, quindi, a un’umanità non ancora dotata di conoscenza, i segreti del cosmo? Interpretandoli, in primis! Ecco che Quetzalcoatl spiegò all’intera umanità la fiaba più bella e saggia di tutto il pianeta, la favola che in Egitto chiamerebbero: Horus is raisen – Horus è sorto! Una storia che non è nata in Palestina ma ben tremila anni prima di Cristo. Il racconto ha valenza esclusivamente astronomica nonostante parli di un uomo nato da una vergine il 25 dicembre, di tre re magi e così via.

Questo è scaturito dal fatto che il 24 dicembre, Sirio, la stella più luminosa del cielo, si allinea in maniera perfetta con le tre stelle della cintura di Orione. Stelle che, ancora oggi, vengono chiamate i “tre re”. Se il 24 dicembre si traccia una linea immaginaria tra Sirio e le tre stelle (i tre re)… sapete cosa accade? Che il 25 dicembre la linea toccherà esattamente il punto dove nasce il Sole (Cristo). Il Sole, infatti, fin dall’antico Egitto è considerato l’unico vero Dio che crea ogni cosa, che dà la vita sulla Terra. I tre re – le tre stelle – quindi, seguono la stella dell’est per essere portati fino al luogo dove il 25 dicembre nascerà Cristo - il Sole.
Ma non è finita qui. Il giorno del solstizio d’inverno, il 22 dicembre, nell’emisfero Nord il Sole raggiunge in assoluto il punto più basso dell’orizzonte. 


Qui resterà “fermo” per ben tre giorni davanti a una costellazione chiamata la Croce del Sud. Dopo essere quindi stato crocifisso per tre giorni, finalmente “rinasce”. Per il resto dell’anno il nostro dio/sole viaggia insieme alle 12 costellazioni o ai 12 discepoli, se volete. Non è un caso se in tutte le rappresentazioni antiche Gesù è sempre raffigurato con in testa un cerchio e una croce, la croce dello zodiaco per l’esattezza. Una favola meravigliosa, quindi, che aveva lo scopo di istruire l’umanità attraverso un linguaggio poetico e simbolico. Linguaggio che è stato, con gli anni, adulterato e divinizzato, in alcuni casi, anche allo scopo di rendere ignoranti e soggiogare le masse.

Ma il 2012 è arrivato. E il 21 dicembre il nostro dio/Sole cambierà. E con esso, tutti, cristiani e non, attenderanno il ritorno del Messia, di una nuova era. Magari di nuovo insieme ai nostri dèi, ai nostri insegnanti. Con la speranza che questa volta l’umanità non impolveri di nuovo tutta la conoscenza acquisita negli anni.

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