mercoledì 30 aprile 2014

Tin Hinan (Inanna?) - La Leggendaria Regina dell'Atlante

Le leggende partono da fatti reali successi molto tempo dietro, mentre i miti parlano di realtà simboliche trasmettendo verità con il linguaggio dei sonni. La storia della mitica Atlantide contiene alcue leggende. La Spagna è l'unico paese dell'Europa, insieme al Portogallo, a governare su una parte del continente scomparso: isole Canarie ed Azzorre.


In Africa, nel 1926, il conte Byron Kûhn di Protok scoprì nei suoi scavi archeologici nel Sahara, quello che i tuareg chiamavano la tomba dell'ultima regina degli Atlanti Tin. Nel Museo del Bardo, ad Algeri, viene esposto uno scheletro di due metri di altezza. Si dice che appartenesse ad una principessa fuggita da Atlantide. Juan José Benítez, in alcune delle sue opere aveva scritto questo articolo:"nella mia prima visita ad Algeri mi affrettai a percorrere il museo dell' Il Bardo,nella ricerca delle spoglie dell'antica regina la quale si trovava quasi dimenticata in un angolo. La esaminai con cura ed ammirazione ricordando le leggende che circolavano su di lei. Le relazioni dei medici forensi avevano ragione;quella donna raggiungeva i due metri di altezza. Era Tin Hinan (Inanna?), principessa dei tuareg e dell'etnia berbera. L'unica donna conosciuta che governò il ribelle paese del deserto." 

Forse non si trattava di una donna? I tuareg o imuhagh sono un popolo berbero che vive neldeserto del Sahara, di tradizione nomade. 

La sua popolazione si estende in cinque paesi africani: Algeria, Libia, Niger, Mali e Burkina Faso. Quando si muovono, devono soddisfare le loro necessità e quelle degli animali poiché vivono in estese unità familiari e portano al seguito grandi greggi. I tuareg hanno una loro propria scrittura, il tifinagh. 

I tuareg sarebbero i diretti discendenti degli antichi garamanti che abitavano il Fezzán nell'Antichità e confinavano a nord con i mauritiani, all'ovest con i getulos ed all'est con gli ancestrali dei tubus. 

Durante il Medioevo i loro lignaggi si vincolarono con quelli dei sanhaya e degli zenatas. Nell'antichità, si dedicavano a saccheggiare paesi, controllando inoltre le rotte del deserto. Nel secolo XII, le invasioni arabe e degli hilaliani li obbligarono ad adottare un stile di vita nomade adottando durante i secoli alcuni principi dell'Islam, nella misura che questi non si contrapponessero con le loro proprie credenze, mantenendo intatti il loro sistema di giustizia e le leggi. 

La popolazione stimata che parla la lingua berbera è di 25 milioni, dei quali 1,2 milioni si considerano tuareg.
La struttura basilare della società tuareg è il lignaggio (tawshit), un gruppo di parenti che riconoscono un predecessore comune. 

I figli appartengono al lignaggio della madre ed ereditano da lei, ma la casa viene stabilita negli aghiwan o accampamenti del padre. 

Ogni lignaggio appartiene ad una categoria sociale determinata e fa parte di un'ettebel, comunità sociale o 'tribù'.

I lignaggi designano un amghar, il suo leader (uomo) ed il consiglio di leader si designa tra i guerrieri (uomini), l'amenokal, capo dell'ettebel. 

Non si conosce esattamente l'etimologia della parola araba t.uwâriq, come "tuareg", ma si sa che è il plurale di targuí o t.arqî, in femminile targuía ot.arqîya, etnónimo che, apparentemente, proviene da un'antica città del Fezán chiamata Targa.  Secondo la teoria etimologica di Sidahmed Ahmed Luchaa sulla parola "tuareg", la sua origine viene dalla parola strada (tariga, in arabo, poiché questi avevano la fama di "fare breve strada" per rapinare le carovane dei saharauis. Nella propria lingua questo paese si suole autodenominarsi imoshag, imushaq, imuhagh, in cabilio: imuha.), parola il cui significato è 'i liberi' o 'i nobili' e che sembra derivare da tamazight. 

Si danno anche a se stessi il nome di kel tamayaq o kel tamasheg ('quelli che parlano in lingua tamasheg'. Le donne hanno autorità nell'accampamento, poiché l'uomo è frequentemente assente per via delle sue attività come pastore, commerciante o guerriero. Generalmente la donna sa scrivere ed è più istruita di suo marito e partecipa ai consigli comunali ed assemblee del lignaggio ed è consultata per risolvere le questioni della tribù. 

L'approccio tra donne ed uomini celibi, vedovi o divorziati si realizza in un luogo denominato ahal ove si conversa, si canta, si interpreta la musica, si recitano poesie e si concertano appuntamenti d'amore. Il matrimonio si realizza dopo che la donna ha accettato un pretendente chesi presenta al cospetto del suocero, pagando una dote, generalmente in bestiame. La donna porta con se'il suo bestiame personale nella nuova casa e può divorziare e sposarsi con un altro pretendente, se si considera maltrattata dal marito. Ci sono una serie di Indizi sull'esistenza dell'Atlantide. 

Il mare dei Sargassi, in pieno oceano Atlantico, è una superficie composta da una vegetazione marina perenne che mira all'esistenza di terre sommerse. Le sorprendenti conoscenze astronomiche di molti paesi dell'antichità farebbe supporre che queste civilta' si dedicavano all'osservazione del cielo da molti secoli, in un periodo n cui la cui storia ufficiale afferma che non esistevano ancora dette culture. 

Circa 10.000 anni fa il deserto del Sahara era verdeggiante con abbondanti piogge, ma un cambiamento drastico delle condizioni climatiche portò alla sua desertificazione. Esistono teorie secondo le quali la desertificazione del Sahara fu prodotta del cambiamento di inclinazione dell'asse del pianeta che avrebbe prodotto catastrofi a livello globale, tra queste lo sprofondamento dell'Atlantide.

La Sfinge egiziana, secondo gli studi geologici, presenta tracce di erosione provate dall'acqua,datate a 10.000 anni fa. 

Le enigmatiche pitture di Tassili, nel Sahara algerino, avrebbero un'età di circa 10.000 anni. L'architettura megalitica presente lungo tutta la parte occidentale dell'Europa, vicino al mare, sembra prodotta da un'unica cultura arrivata su quelle coste. Secondo i geologi, i sedimenti del fondo marino indicano modificazioni geologice anormali avvenute circa 10.000 anni fa. 

Le migrazioni di uccelli, anguille e di roditori scandinavi, il lemin, verso l'interno dell'oceano Atlantico in cui le anguille vanno a deporre le uova nel mare dei Sargassi, fa supporre la morte di migliaia di roditori. 

Le numerose storie su un grande diluvio catastrofico, si possono leggere nell'epopea di Gilgamés, nel Prossimo Oriente, la Popol-Vuh maya, in America, ed il racconto biblico di Noé.  Per i tuareg, Tin Hinan fu una principessa berbera che emigrò dalla regione dell'Atlante, nell'attuale Marocco, probabilmente Tafitali, attraversando il deserto sahariano su di una camella bianca. 

Fu un'eroina e la fondatrice della Nazione tuareg. 

Dopo una lunga marcia di quasi 1.400 chilometri, andò a stabilirsi in Abalessa, nelle prossimità di Tamamrraset, a sud dell'Algeria ove fu trovata la sua tomba e le ossa che si conservano attualmente nel Il Bardo.  L'analisi dei resti organici che si accompagnavano allo scheletro ha stabilito un'età che oscilla tra i 470 e 130 anni della nostra era.  Vicino all'enorme scheletro vi erano cento di pezzi d'oro ed argento. Solo nel Il Bardo si conserva un corredo integrato da 613 collane, anelli e braccialetti, che ratificano la notorietà del personaggio. 

Per gli archeologi ed investigatori come Lehuraux, Gautier e Reygasse, il tumulo di Tin Hinan è il ritrovamento più distaccato dell'Africa sahariana. Per altri, invece, la realtà di una donna di fronte ad un paese di guerrieri non sembra verosimile. Secondo questi investigatori, Tin Hinan sarebbe un mito, inventato per i berberi o per i tuareg e le ossa trovate in Abalessa sarebbero quelle di un uomo secondo la teoria di Adila Talbi, archeologa algerina, eccellente conoscitrice dei resti che si esibiscono nella vetrina del Il Bardo. Alcuni medici che hanno avuto accesso alle ossa di Tin- Hinan concordano con la teoria di Adila: per esempio la zona pelvica, non sembra quella di una donna o in ogni caso, quella di una donna che non avrebbe avuto parti. I tuareg, tuttavia, si oppongono a questa teoria assicurando che Tin-Hinan si accoppio' con gli Dei per creare una nuova razza. I più anziani depositari della tradizione orale parlano di "uomini di grande altezza, con capelli gialli ed occhi panoramici, provenienti da Orione, e che furono i genitori della loro razza." Se gli anziani tuareg dicono la verità, chi erano quegli esseri di grande altezza? Esseri extraterrestri incrociati con gli umani?

martedì 29 aprile 2014

L'Imp€uroNazista...

Poveri "euristi" ingannati dal sistema... Questa in estrema sintesi il nesso di causa-effetto che sta dietro la moneta unica... ognuno ne tragga le conseguenze che vuole... io la mia decisione l'ho presa e a Maggio eserciterò il mio diritto di voto!

Checché ne dicano gli economisti di regime, anche gli angloamericani temono il disfacimento dell'euro, perché apprezzerebbe il dollaro sul mercato riducendo l'appeal economico da parte dei grandi acquirenti dello stesso (Cina in primis)... se l'euro svaluta, il dollaro apprezza... se il dollaro apprezza Cina e Russia non comprano più debito americano interrompendo un meccanismo che va avanti da decenni.

Per questo l'euro rimane artificiosamente vicino alla soglia di cambio a 1,40 che danneggia tutte le economie dell'Unione, quando sappiamo bene tutti che un euro a un tasso di cambio più basso sul dollaro (tipo 1,15 - 1,20) sarebbe un toccasana per l'economia italiana e anche francese. Si legga a tal proposito uno studio della Deutsche Bank sulle soglie del dolore sopportate dalle economie nazionali della UE.

E per questo che Obama ha fretta di premere contro la Russia ... prima che la UE salti!!!

E per tenere l'euro a 1,40 sul dollaro è necessario proteggere la moneta, svalutando il lavoro, e garantendo i finanziatori del grande capitale (ed ecco perché fiscal compact, patto di stabilità, soglie del 3%) e conseguente morte delle economie reali nazionali...

Sembra che la Grande Germania, ritornata soggetto geopolitico egemone in Europa, stia realizzando attualmente la prospettiva immaginata dai politici e dagli economisti nazisti per il loro dopoguerra vittorioso: di rendersi esportatrice netta di merci verso una periferia monetariamente subalterna ad una moneta unica che allora sarebbe stato il marco e adesso è l’euro.


Alla metà degli anni ’30 la stabilità degli scambi commerciali con l’estero era stata raggiunta in Germania mediante accordi bilaterali di clearing che consentivano di scambiare le merci senza “consumare” moneta perché le importazioni, non coperte da esportazioni, venivano contabilizzate in una “stanza di compensazione” e rinviate al futuro, senza interessi, in attesa d’essere saldate con esportazioni a venire.

A seguito dei successi militari del 1940 una sua evoluzione venne ritrovata nella compensazione multilaterale tra le nazioni progressivamente alleate o conquistate, così che se la Germania si trovava con un debito verso A ma pure con un credito verso B, B pagava A e la Germania era libera dal debito senza nessun movimento di valuta.

Nasceva in questo modo l’idea di costituire un Grande Spazio di scambi commerciali europei di cui la Germania sarebbe stata il centro, come nel 1940 spiegava una nota della Cancelleria del Reich: «i grandi successi della Wehrmacht tedesca hanno creato i fondamenti per il Nuovo Ordine Economico Europeo sotto il dominio tedesco. La Germania, dopo aver concentrato negli ultimi anni le proprie forze principalmente sul riarmo militare, potrà seguire in futuro anche la strada della crescita economica e dello sviluppo delle proprie forze produttive su ampia base e una grossa crescita del tenore di vita ne sarà la conseguenza»[1].

Questo Nuovo Ordine Economico Europeo sarebbe però nato asimmetrico perché gli stati aderenti si sarebbero collocati in due diversi gironi d’importanza: un «cerchio interno» composto dalla Germania allora impinguata dell’Austria e dei Sudeti, dal Protettorato di Boemia e Moravia, dal Governatorato Generale polacco e da Danimarca, Norvegia, Olanda, Belgio e Lussemburgo in quanto nazioni razzialmente affini ma pure economicamente omogenee, tanto da potersi pensare   ad un unico livello dei prezzi, dei redditi e dei salari; ed un «cerchio esterno» in cui avrebbero gravitato Svezia, Svizzera e poi Portogallo, Italia, Grecia e Spagna (i PIGS, i paesi “maiali” già previsti!) con estensione all’Unione Sovietica (quando sconfitta), alla Turchia e all’Iran per proiettare il Grande Spazio fino al Pacifico e al Golfo Persico. Qui però prezzi e salari sarebbero stati mantenuti più bassi per favorire le esportazioni verso il cerchio interno. Il marco avrebbe dovuto diventare la moneta comune (in mancanza, «la fissazione di tassi di cambio stabili sarebbe assolutamente necessaria»), mentre sarebbe stata istituita una Banca Centrale Europea con sede a Vienna, che allora era tedesca, per il conteggio incrociato dei saldi tra i paesi associati «in cui, naturalmente, la Germania deve essere predominante».

Tanto progetto d’unificazione commerciale e monetaria europea non ha però mai visto la luce, travolto dal rovesciamento delle sorti della guerra dal 1942 in poi. Ma si può avanzare il legittimo sospetto che, dopo la costituzione della Unione Monetaria, la Germania post-1989 abbia ripreso con determinazione l’idea del Grande Spazio europeo partendo dall’adozione di una  politica commerciale lucidamente “mercantilistica” per compensare con l’esportazione all’estero il rigore fiscale e la moderazione salariale interne (e qualcuno ha scritto che «se non ci fossero state le robuste esportazioni verso l’Europa periferica, la Germania sarebbe scivolata dalla bassa crescita alla stagnazione»[2]). Ma il disavanzo commerciale che si veniva a formare in periferia, non più correggibile con le “svalutazioni competitive” di un tempo per il vincolo della moneta unica, come sarebbe stato coperto? A sostenere la capacità di spesa dei paesi “maiali” sono  intervenuti i prestiti di capitale dal centro per cui, se quelli s’indebitavano, questo otteneva il doppio vantaggio di guadagnare interessi sul denaro prestato assicurandosi contemporaneamente  un mercato di sbocco privilegiato perché privo di rischio di cambio.

Il gioco non è tuttavia senza difetto perché, mentre la periferia si deindustrializza per l’invasione delle merci straniere, il centro si fa partecipe della sua progressiva instabilità finanziaria  per quell’indebitamento crescente di cui è creditore. E così quando, e ai primi casi d’insolvibilità periferica (in Grecia, ma soprattutto a Cipro), il centro ha temuto che i propri crediti potessero venire “ripudiati”, è corso ai ripari richiedendone alla periferia il rientro, almeno in parte, coatto. Sta in questo il senso del Trattato per la stabilità, il coordinamento e la governance, sinteticamente noto come “Fiscal Compact”, approvato il 23 luglio 2012 dal Parlamento italiano. Con esso si sono a tal punto irrigiditi i vincoli di bilancio pubblico e di debito sovrano da poter essere giudicato, dopo il Trattato di Maastricht (1991) ed il Trattato di Lisbona (1999), come «il terzo atto della storia dell’euro che radicalizza in maniera inedita i principi neoliberisti che hanno caratterizzato fin dall’inizio la costruzione della moneta unica»[3] , anche a rischio di realizzare una forma di austerità perpetua che potrebbe fare esplodere l’Unione Monetaria Europea.

Il Fiscal Compact richiede all’articolo 3 che le spese statali vengano integralmente coperte da imposte e tasse (al netto di variazioni minimali emergenziali); in caso contrario è previsto «un meccanismo automatico di correzione» che di fatto priva i paesi colpevoli d’infrazione d’ogni potere decisionale proprio. L’articolo 4 impone invece il rientro del debito pubblico al 60% del PIL a partire dal 2015 (un impegno confermato dalla “Agenda Monti” del 24 dicembre 2013), il che significherebbe per l’Italia, che ha un debito pubblico del 134% su di un PIL di oltre 2000 miliardi di euro, un aggravio sul bilancio statale e per vent’anni di una quota di restituzione del debito di oltre 50 miliardi all’anno. Ma perché un simile provvedimento è stato introdotto? Chi l’ha pensato si è affidato a certe stime del Fondo Monetario Internazionale secondo le quali ad un punto di “contrazione fiscale” (più imposte e tasse e/o meno spesa pubblica) corrisponderebbe un calo del PIL dello 0,5%, e quindi una riduzione del rapporto Debito/PIL. Però all’inizio del 2013 lo stesso FMI ha convenuto che quella stima funziona soltanto in caso di crescita economica, perché in recessione la riduzione del PIL sale all’1,7%, aumentando (e non diminuendo) il rapporto Debito/PIL e quindi costringendo ad ulteriori interventi d’austerità che peggiorano il rapporto e così via seguitando[4] (come s’è visto in Italia con le manovre di riduzione del debito dei governi Monti e Letta che, invece di diminuirlo, lo hanno aumentato).

Ma se tutto questo succede in periferia, che capita al centro? Di fronte ad un eventuale collasso economico periferico, esso vedrebbe restringersi l’area privilegiata d’esportazione dovendo ricercare altri sbocchi fuori dalla zona-euro, dove però il rischio di cambio esiste. E qui, a fronte di un euro troppo rivalutato, la sostituzione delle esportazioni potrebbe non risultare “a somma zero”, come sta già succedendo alla Germania: calano le esportazioni verso i paesi UE, ma «Berlino sbaglierebbe davvero molto se d’ora in poi potesse pensasse di poter puntare tutte le sue carte solo sul resto del mondo. Con una domanda interna tendenzialmente debole e senza la vecchia Europa che torni a comprare il “made in Germany”, il suo attivo rischia di non correre più come quello di un tempo, sicché nel 2012 la somma del saldo complessivo UE ed extra-UE ha fatto segnare soltanto quota 185 miliardi, un livello ancora lontano, dopo cinque anni, dal record storico di 194 miliardi toccato nel 2007»[5].

Quale soluzione allora ci sarebbe per il centro se non quella di una svalutazione competitiva dell’euro per guadagnare maggiori quote di mercato? Ma questa decisione, favorevole agli industriali, danneggerebbe il sistema finanziario, che vedrebbe minacciato quell’euro forte difeso fino ad ora a spada tratta. Ecco perché non è da escludere l’alternativa di un arroccamento su di un euro del nord che abbandoni al proprio destino i paesi “maiali” per riciclare il centro come luogo privilegiato d’importazione di capitali invece che di esportazione di merci.

E’ quest’ultima una soluzione praticabile? L’antagonismo tra finanza e industria è un tema ricorrente nella storia economica.


I partiti e i media, del sistema creato dalla grande finanza, ci dicono che l’uscita dall’Euro e dall’Europa delle banche sarebbe una sciagura, ma sanno benissimo di mentire; sono costretti a farlo perché questa è ormai la loro natura. La loro esistenza, funzione, organizzazione e finanziamento sono indissolubilmente legati ai servizi che sono chiamati a svolgere su input politico-culturale dei centri decisionali quali la Trilaterale, il Bilderberg, il CFR, l’Aspen …

Loro sanno benissimo che è tragicamente folle e suicida una ‘competizione’ con sistemi paese europei ed extraeuropei, politicamente e finanziariamente controllati dalla stessa grande finanza che ora ha in mano l’Europa e la BCE, in cui ci sono condizioni più ‘competitive’ (su costo del lavoro e dell’energia, nonché per via delle varie ‘regalie’ insediative, tributarie e ambientali, concesse loro da governi da loro gestiti) .

Il ‘divenuto’ Segretario del PD e Presidente del Consiglio che prima, tra le seconde e terze file, stava al gioco, è ora stato promosso per sostituire chi, essendo da tempo in prima linea, toglieva efficacia alle invenzioni mediatiche ed alle cortine fumogene con cui hanno programmato di condurci fiduciosi e speranzosi, verso il baratro.

Renzi, uscito dalla riunione in cui la BCE ha deciso di accreditarci altri miliardi di € di debito, che noi non vedremo nemmeno, poiché andranno al fondo necessario per coprire le spese del colpo di Stato in Ucraina (e per finanziare il banchiere messo alla sua Presidenza), ha avuto un incontro con Obama, l’Amministratore Delegato di USraele, che è la struttura istituzionale formalmente incaricata dalla grande finanza di gestire il disbrigo delle questioni politico-militari, e non ha battuto ciglio quando si è sentito dire che la “loro” libertà ha un costo.

Da ubbidiente scolaretto si è infatti impegnato a pagare quel costo ed a continuare con nuove Contro-riforme.

Avrebbe potuto dire che abbiamo già milioni di disoccupati e imprese chiuse o fallite, che milioni di italiani non avranno la pensione poiché non riusciranno mai ad avere 40 anni di contributi lavorativi, ecc., ecc., invece ha sorriso ed annuito. Avrebbe potuto dire che come servi fedeli, già paghiamo la metà dei costi delle 113 basi militari con cui loro occupano il nostro paese, che da quasi 70 anni compriamo le loro armi e facciamo tutte le loro guerre o che non è chiaro da quale ‘terrorismo’ ci dobbiamo difendere se è USraele, utilizzando anche la sua NATO e la sua Arabia Saudita, ad istruire, armare e finanziare le organizzazioni terroristiche salafite, di Al Qaeda e di al Nussra che loro hanno inviato in Siria per rovesciare un paese la cui banca centrale ha la colpa di essere della Siria e non dei Rothschild. Avrebbe potuto dire che sono la ‘loro’ globalizzazione e la ‘loro’ moneta debito che ci stanno strangolando e ci impediscono di avere la risorse pubbliche necessarie per difendere ed estendere l’occupazione e l’imprenditoria italiana.

Invece, triplo salto mortale e rieccolo blaterare di Jobs act, che,  manco a dirlo, sotto la terminologia anglosassone nasconde la solita ricetta globalizzatrice: precariato, contratti a termine, apprendistato e flessibilità, per ridurre diritti e costo del lavoro.

Poi vengono a dirci che uscire all’Euro e dall’Europa globalizzata dalla banche sarebbe un guaio per gli italiani.

Il dramma è che la loro potenza mediatica e clientelare, gli consente di ‘imbambolare’ e ‘ipnotizzare’ delegati sindacali in buona fede, attivisti politici di destra, centro e sinistra, in buona fede…che, come nella storiella della rana nella pentola…gli avessero detto nel 1993 che le loro famiglie e l’Italia si sarebbero ridotte nella attuale situazione avrebbero riso in faccia all’indovino, prendendolo per pazzo, mentre ora se ne stanno allineati e coperti dietro i loro capi partito, sindacato, associazione di CENTRODESTRASINISTRA, che ogni tanto allungano un ‘biscottino politico’.

Il ‘biscottino’ che ora va per la maggiore, essendo all’orizzonte l’appuntamento con le elezioni del parlamento europeo (sovrastruttura che non conta nulla in termini di potere politico, economico, finanziario e militare, ma che rischia di far emergere dalle urne un risultato contro l’€ e la ‘loro’ Europa, che potrebbe aprire nuovi scenari e/o complicare le ulteriori tappe globalizzatrici), è quello del cambiamento, “ora ci impegniamo davvero e vedrete che cambiamento”!

Ma poi a Obama, Draghi, Schultz e Merkel (che di recente ha fatto lo stesso giochino nelle elezioni in Germania), chiariscono che non va preso sul serio quello che stanno dicendo in campagna elettorale e che possono stare tranquilli e continuare a confidare sulla loro fedeltà.

Diranno “Le condizioni categoriche che porremo alla BCE , alle multinazionali della ERT e alla Commissione Europea, non potranno essere rifiutate perché noi siamo un paese europeista, che ha fondato l’Europa e siamo ancora una delle 20 economie più forti del mondo. Se le nostre richieste non verranno esaudite, allora si che usciremo dall’€ e dall’Europa , o autorizzeremo gli italiani a dirci, con un referendum, se dobbiamo star dentro o uscire!”, ma lo faranno perché siamo in campagna elettorale e se loro non catturano i voti delle vittime dell’Euro e dell’Europa delle banche c’è il rischio che il giochino si rompa.

Quando i partiti che governano e hanno governato (Renzi o Berlusconi, Tsipras o Fratelli d’Italia, Lega o Casini), vanno in TV e negli altri media a dire che ‘le cose in Europa debbono cambiare’ , che ‘loro lavoreranno per cambiarle’ .. nella migliore delle ipotesi ciò che hanno in mente per l’Italia è solo un guinzaglio più lungo, un riparo di fortuna e qualche osso, o i resti della tavola dei banchieri … almeno la domenica !

Quando CgilCislUil, tutti gestiti da persone del PD & complici, fingono di ‘difendere’ i posti di lavoro, le conquiste salariali ed i diritti acquisiti dai lavoratori italiani (salute, previdenza, normative rispettose dei diritti civili), sanno di svolgere una parte in commedia e che la china in cui ci hanno messo aderendo alla globalizzazione, all’Euro ed all’Europa delle banche ci porterà tutti sulle orme della Grecia, che è il primo paese europeo occupato e destrutturato dalla finanza globalizzatrice.

Tratto da un articolo di Giorgio Gattei
e

lunedì 28 aprile 2014

Aggiornamenti da Progetto Atlanticus

Benvenuti nelle Stanze di Atlanticus, il blog del "Progetto Atlanticus".


Il Progetto nasce alla fine del 2011 grazie alla passione dell'autore per lo studio dei grandi enigmi della storia dell'uomo, dalle sue origini antropologiche, fino all'ufologia contemporanea e alla comprensione del senso profetico contenuto nei principali testi sacri.


Traendo spunto dalla teoria degli antichi astronauti e dall'ipotesi di una origine extraterrestre dell'homo sapiens, ispirandosi al materiale raccolto, catalogato e studiato negli ultimi 15 anni reperito in rete, nei principali documentari di genere, ma soprattutto nelle pubblicazioni e negli studi dei maggiori ricercatori del settore, il progetto sfocia nel Gennaio 2012 con l'apertura di pagine e profili sui principali social network, con l'obiettivo di divulgare e condividere i risultati di questa incredibile e affascinante indagine, riassunti e descritti sinotticamente nel primo libro, pubblicato nel Febbraio del 2012, dal titolo "Genesi di un Enigma".

Viaggiate con noi attraverso decine di migliaia di anni di misteri e scoprite insieme a noi cosa lega i testi sacri e i miti cosmogonici delle origini con i principali siti archeologici megalitici inspiegabili, da Gobekli Tepe a Giza, da Tenochtitlán a Yonaguni passando attraverso le grandi civiltà perdute (Atlantide, Mu) e le loro principali colonie governate dai semi-dei mitologici.

Immedesimatevi negli archeologi e studiosi 'alternativi' che, insoddisfatti delle risposte fornite dalla scienza ufficiale sui maggiori quesiti, hanno contribuito a fornire nuove chiavi di lettura della storia, dell'arte e della religione e dei miti comuni a molte civiltà, condividendo insieme all'autore il grande stupore nello scoprire le connessioni tra le profezie apocalittiche e gli eventi storici più recenti.

L'indagine non si conclude qui! Come moderni alchimisti, visitate periodicamente le Stanze di Atlanticus per tenervi aggiornati sulle ultime novità, condividere e collaborare alla realizzazione del Progetto offrendoci le vostre impressioni, opinioni, suggerimenti, ma anche inviandoci le vostre teorie e le vostre idee nella ricerca continua di quella verità che ci è stata volutamente celata.

Grazie di nuovo per la visita e... accomodatevi pure nelle nostre stanze.

Progetto Atlanticus... Un viaggio verso l'ignoto!


Le Stanze di Atlanticus





domenica 27 aprile 2014

Il Racconto di Jim Penniston sul caso Rendlesham

Un documento originale e straordinario di un avvistamento UFO da parte di soldati USA in Gran Bretagna. Si sentono le voci eccitate e nervose di uomini dell’aviazione americana di stanza nel 1980 di fronte a “misteriose luci rosse” e “strane energie”.

foresta di rendlesham

Non fu mai data una spiegazione del fenomeno, ma quello che si capisce è che già decine di anni fa, i cover up ufologici erano coperti dal segreto. Oggi tutti i media inglesi e americani riportano la notiza. Noi vi facciamo sentire il nastro con le voci dei militari. Dopo aver osservato avvistamenti sospetti in un bosco nel cuore della notte, appena dopo il Natale 1980, gli aviatori dalla base USAF di Bentwaters sono andati ad indagare nella foresta di Rendlesham, vicino a Woodbridge, Suffolk.  Hanno assistito al fenomeno inspiegabile in una piccola foresta.  C’era una presenza di luce rossa con “tinte gialle” circa 15 – 18 sopra il suolo, si sentivano i rumori degli animali nei fienili vicini e si notavano i danni ai pini nella zona.Il tenente colonnello James Halt, secondo in comando, in servizio alla base aerea di USAF Bentwaters proprio quella notte, affermò durante una conferenza stampa di essere stato testimone di un qualcosa che proveniva da “un’altra dimensione” e che poteva a ragione definirsi come “una sorta di danza nel cielo che invia fasci di luce”.

La straordinarietà dell’avvistamento in questione viene testimoniata da altri due soldati in turno quella sera: l’Aviere di prima classe John Burroughs e il Sergente Jim Penniston che vedono le misteriose luci e decidono di avvicinarsi all’oggetto.Di seguito riportiamo per dovere di cronaca la testimonianza rilasciata nel 2007 al Club Nazionale della Stampa di Washington da parte del sergente Jim Penniston su come si svolsere i fatti. La testimonianza raccolta comprende inoltre le dichiarazione rilasciate nel 2010 dallo stesso Penniston e occultate fino ad allora, riguardanti il messaggio extraterrestre ricevuto nel momento in cui toccò lo scafo dell’ufo.

rendlesham_ufo_simbols
I simboli visti dal Sergente Jim Penniston sullo scafo dell’ufo,nella foresta di Rendlesham nel 1980.
“Nel 1980 mi trovavo in forza a quello che allora era il più grande Tactical Fighter Wing [Squadrone Tattico] dell’Aeronautica USA con sede nella base RAF di Woodbridge in Inghilterra.  Ero l’ufficiale anziano responsabile della sicurezza della base. Al tempo ero in possesso di nulla osta statunitense e NATO, entrambi a livello di TOP SECRET[Segretissimo], ed avevo la specifica responsabilità della protezione delle risorse belliche in dotazione alla base. Poco dopo la mezzanotte del 26 dicembre 1980, il Sergente Steffens mi avvisò che erano state avvistate delle luci nella foresta di Rendelsham, appena fuori l’entrata posteriore della base. Mi informò anche che, di qualsiasi cosa si trattasse, non si era schiantata…. sosteneva che era atterrata. Non presi sul serio quanto riferitomi e comunicai al centro di controllo della base che probabilmente un aereo si era schiantato al suolo. 
Ordinai quindi all’Aviere Cabanzag ed all’Aviere di Prima Classe Burroughs di accompagnarmi ad effettuare un’ispezione sul posto. Quando arrivammo nelle vicinanze di quello che ritenevamo il sito di uno schianto, fu immediatamente chiaro che non si trattava di un aereo precipitato, né tantomeno di qualsiasi altro evento che ci fossimo mai trovati a dover gestire.  Una forte luce emanava da un oggetto che si trovava sul suolo della foresta. Man mano che ci avvicinavamo a piedi, si delineò la silhouette di un veicolo argenteo di forma triangolare lungo circa 3 metri ed alto circa 2. Il veicolo, intatto, si trovava posato al suolo in una piccola radura nella foresta. Avvicinandoci all’oggetto, cominciammo ad avere problemi con le radio, così ordinai a Cabansag di [rimanere indietro e] fare da ponte radio con il centro di controllo alla base mentre Burroughs ed io ci avvicinavamo all’oggetto. Quando giungemmo vicino al veicolo triangolare notammo che aveva luci blu e gialle che ruotavano rapidamente attorno al bordo esterno ed anche sulla superficie, e che l’aria intorno a noi era elettricamente carica, potevamo sentirlo nei vestiti, sulla pelle e sui capelli. Nulla… nulla nel mio addestramento mi aveva preparato a quanto ci trovavamo davanti. 
Trascorsi dieci minuti senza alcuna apparente aggressione, determinai che l’oggetto non era ostile nei confronti della mia squadra e della base. Come prescritto dai protocolli di sicurezza, procedemmo quindi all’effettuazione di un’accurata ispezione del sito, compreso un completo esame del veicolo; ciò comportò la presa di fotografie, di annotazioni scritte [mostra un vecchio taccuino] e, come richiesto, di mantenere informato il centro di controllo della base tramite messaggi radio rilanciati dall’Aviere Cabansag. Su un lato del veicolo si trovavano simboli che misuravano circa 8 cm. di altezza e circa 80 cm. di larghezza [illustra con gesti delle mani le dimensioni approssimate]. Erano simboli di tipo pittorico, il più grande dei quali era un triangolo e si trovava al centro degli altri; questi simboli erano incisi sulla superficie dell’oggetto, che era calda al tatto anche se aveva del ghiaccio sopra, ed aveva un’apparenza metallica. Toccai l’oggetto quindi e accarezzai la sua superficie che era piena di strani simboli,ne vidi uno decisamente più grande e lo toccai, fu allora che vidi un lampo di luce bianca che mi ha accecato, poi ho iniziato a vedere degli uno e degli zero che lampeggiavano..erano come dentro la mia mente.” 

bentwaterspennbinarycod
Il taccuino su cui Jim Penniston annotò il codice binario ricevuto dagli alieni.

Gli uno e gli zero si imprimono nella mente di Penniston lasciando un messaggio alieno; questo codice binario è forse la risposta al messaggio più potente mai inviato dall’umanità, è cioè quello di Arecibo a sua volta inviato nello spazio da Carl Sagan sotto forma anche’esso di codice binario? Il segreto è stato rivelato dopo 30 anni dallo stesso Penniston all’umanità, come l’identità di chi glielo ha rivelato.

Penniston ha poi aggiunto:
L’impressione che ho avuto durante questo incontro è che non si trattasse d’alcun tipo di aeromobile che avessi mai visto; nulla che figurasse in pubblicazioni tipo Jane’s o simili. Dopo circa 45 minuti la luce emessa dall’oggetto cominciò ad aumentare. Burroughs ed io adottammo quindi una posizione difensiva allontanandoci dall’oggetto quando questo cominciò a sollevarsi senza alcun rumore o movimento d’aria. Dopo avere manovrato tra gli alberi schizzò via ad una velocità incredibile, sparendo in un batter d’occhio. Nel mio taccuino che ho qui con me [mostra un vecchio taccuino] scrissi [leggendo dal taccuino]:“Velocità: Impossibile”. Quella notte oltre 80 persone dell’Aeronautica, tutti esperti osservatori assegnati all’81mo Squadrone di Polizia, furono testimoni del decollo. Le informazioni acquisite durante l’investigazione furono inoltrate tramite i canali militari.  Ai protagonisti del fatto ed ai testimoni venne detto di trattare l’episodio come “top secret”, e che non sarebbero più state consentite discussioni sull’argomento. Le foto che ritirammo dal laboratorio fotografico della base, contenute in due rullini da 35mm,  risultarono, naturalmente, apparentemente sovraesposte.”

L’avvistamento nella foresta di Rendlesham è stato confermato dal colonnello Charles Halt,comandante in capo quella sera, che in un memorandum ha confermato che quello che avevano visto i suoi uomini non è stato un fenomeno di allucinazione collettiva,ma un fenomeno reale di cui è stato testimone egli stesso.

Le registrazioni dell’audio originale (in inglese) di quell’evento e dei momenti concitati dell’avvistamento Ufo sono state rese pubbliche dal Governo inglese.

sabato 26 aprile 2014

La Nave affonderà... E' solo questione di tempo ormai...

Si sentono molte teorie su cosa esattamente abbia causato il crollo dell’Unione Sovietica C’è chi dice che sia stato Ronald Reagan con il suo programma di Star Wars, chi dice che sia stata la guerra in Afghanistan o il sindacato polacco di Solidarnosc. Altre teorie popolari parlano del fallimento dell’economia sovietica, del calo del prezzo del petrolio, dell’incapacità di produrre beni di consumo, dell’anelito di molti Soviet per la libertà e per i redditi in stile occidentale, dei problemi etnici-interni, di un complesso militare-industriale ipertrofico, di una burocrazia esagerata e corrotta, della corruzione del PCUS e della sua nomenklatura, del tradimento personale di Mikhail Gorbaciov ecc. ecc……


Ma mentre tutti questi fattori hanno contribuito ad indebolire il sistema sovietico, non credo però che bastassero per demolirlo, nemmeno messi tutti insieme. Quello che veramente ha abbattuto l’Unione Sovietica è stato qualcosa di completamente diverso: è stata una dissonanza cognitiva insopportabile o, per dirla più semplicemente, un senso generalizzato e prevalente dell’ ipocrisia (sulla realtà).

Ma prima di dire la mia sul ruolo dell’ipocrisia, permettetemi innanzitutto di chiarire il motivo per cui non credo che qualsiasi altra delle teorie che ho elencato sopra possa essere stata determinante per far crollare il regime: semplicemente perché l’URSS riuscì a sopravvivere molto a lungo a tempi ben più duri. Francamente, per tutto il periodo dal 1917 al 1946 la vita fu molto peggio che non nel periodo della “stagnazione ” di Breznev o dopo. Eppure, non solo l’Unione Sovietica sopravvisse, ma quasi da sola sconfisse la più grande macchina militare che l’Europa abbia mai creato – la Wehrmacht di Hitler – e riuscì anche a scoraggiare la Anglosfera dai suoi piani di attacco alla fine della guerra. Poi, più o meno vinse anche la “corsa allo spazio” (eccetto la corsa alla luna che l’URSS perse il 24 Ottobre 1960), ma si costruì quella che fu probabilmente la più potente forza militare convenzionale del pianeta, mentre scoppiava un boom economico interno. Sotto tanti punti di vista, l’URSS è una stata una potenza formidabile per un periodo di tempo molto lungo.
Ma poi qualcosa è andato storto molto, molto storto.

Personalmente, sono propenso a dare la colpa a Nikita Krusciov che, a mio parere, fu di gran lunga il peggior capo che l’Unione Sovietica abbia mai avuto.

Anche se questa è una ipotesi controversa, io credo che Krusciov e la sua cricca dei suoi sostenitori abbia ucciso Stalin avvelenandolo e che poi si sia impegnato in una massiccia campagna di propaganda per giustificare le loro azioni e per legittimare il loro dominio. Tutto cominciò con il famoso “discorso segreto” di Krusciov al 20° Congresso del PCUS e continuò per gran parte del tempo in cui governò Krusciov.

Krusciov che, personalmente odiava Stalin , mise in campo ogni verità e ogni menzogna possibile pur di demonizzare letteralmente Stalin. Peggio ancora, Krusciov oggettivamente unì le sue forze a quelle dei tanti trotskisti sparsi nel mondo, che avevano diffuso il mito dello “stalinismo” per decenni.

Lasciatemi subito chiarire che io non sono affatto un ammiratore di Stalin, che lo considero un tiranno sanguinario e assolutamente spietato, benché abbia avuto il fascino personale del dittatore. Ma devo dire che Stalin non fu sicuramente peggio di Lenin, di Trotsky o di Krusciov e che, come statista, fu molto più abile di ogni altro leader sovietico. Quanto a Krusciov era stato il pupillo di Lazar Kaganovich,, una delle peggiori canaglie della storia sovietica, partecipò con convinzione a molte repressioni sanguinarie e, in generale, fu una persona assolutamente immorale, senza scrupoli e decisamente malvagia.

Comunque , con la sua campagna anti-Stalin, Krusciov fondamentalmente disse al popolo sovietico che quello che era bianco fino a ieri, ormai doveva considerarsi nero e che quello che era nero ora era bianco. Guardando un po’ più a fondo, questo servì a dimostrare che l’Unione Sovietica era governata da ipocriti assoluti, gente che non aveva nessuna convinzione personale e che non pensava ad altro se non al proprio potere personale.

Il veleno della disillusione e del cinismo iniettato da Krusciov e dalla sua cricca agì lentamente, ma inesorabilmente, e quando Leonid Breznev salì al potere, nel 1964 aveva già, discretamente, permeato tutta la società sovietica. Nel 1980 aveva ormai invaso tutti i livelli della società, dal più basso e dai più poveri fino ai funzionari più alti del partito. Senza entrare troppo nei dettagli , devo dire che il fatto che quasi nessuno fece qualcosa per evitare il crollo del sistema sovietico nel 1991 e nel 1993 fu il risultato diretto della erosione fatta da quel veleno nella società sovietica. Nel 1990 tutti sapevano che, non aveva più nessuna importanza che gli ideali del comunismo fossero buoni (benché qualcuno ci credesse ancora e altri non ci credessero più), era tutta la società sovietica moderna che era stata costruita su unagigantesca menzogna e nessuno era più disposto a combattere per difenderla, tanto meno a morire per questa menzogna.

Quel marciume di disillusione e di cinismo caratterizzò gli anni 1990 e l’ “incubo democratico” degli anni di Eltsin. Oggi i russi dicono che quello era il momento in cui“ogni ragazzo russo voleva diventare un picciotto mafioso del Don e ogni ragazza una prostituta” – ovviamente non alla lettera, ma quella era l’aria che si respirava. Solo con l’avvento al potere di Putin questo veleno ha cominciato ad indebolirsi e la società russa ha ricominciato a scoprire i veri ideali e la fede nei valori per cui vale la pena combattere.

Come si può traslare tutto questo ragionamento con quello che succede oggi nel mondo occidentale e in Ucraina?

Veramente non è molto comp’licato. Io tendo a concordare con Alexander Mercouris, Mark Sleboda e Mark Hackard quando dicono che gli Stati Uniti, governati dapolitici incompetenti e poco istruiti (e non da diplomatici altamente professionali o da veri statisti) probabilmente avrebbero preferito che la Russia avesse fatto finta di niente e che avesse accettato quel regime tipo Bandera-stan insediatosi in Ucraina. Poi quando la Russia ha rifiutato di accettarlo e lo ha respinto, gli AngloSionisti ( l’impero del mondo occidentale) hanno fatto il loro primo errore di calcolo, anzi ancora peggio, hanno rinforzato drasticamente la loro retorica, insistendo sul fatto che il nero era bianco e che il nero era nero.

Per gli AngloSionisti una insurrezione armata neo-nazista, che prende il potere, infrangendo un accordo firmato meno di 24 ore prima, può essere la «espressione del popolo ucraino». I Baderisti possono essere definiti filosemiti e democratici, mentre chi abita in Ucraina orientale è un estremista che odia gli Ebrei, o è un agente dei russi.

Quando la gente in Ucraina occidentale, si butta in una campagna di terrore, omicidi e saccheggi, questa viene raccontata come una espressione della democrazia, quando il popolo dell’ est occupa gli edifici della SBU si definisce terrorismo.

Quando Yanukovich, negli Stati Uniti, è stato bloccato da manifestanti che chiedevano di non usare la forza contro il popolo e di non autorizzare, nemmeno ai poliziotti all’uso di armi bianche, quando il capo della giunta Iatseniuk affronta i manifestanti, e con moderazione encomiabile manda i carri armati, i pezzi di artiglieria e gli aerei da combattimento …..

Il referendum in Crimea invece è stato illegittimo perché l’avrebbero fatto puntando la pistola alla tempia della gente, mentre le prossime elezioni presidenziali saranno legittime anche se saranno organizzate e gestite in buona fede-neo-nazista, anche se due candidati sono stati aggrediti e non possono fare nessuna campagna elettorale.

Potrei andare avanti con gli esempi fino alla nausea, ma si arriva sempre allo stesso punto: quello che stanno dichiarando urbi et orbi gli AngloSionisti è fondamentalmente che il nero è bianco, che la terra è piatta , che 2 +2 = 3 …..   stanno facendo esattamente la stessa cosa che Krusciov fece con l’ URSS : stanno dimostrando alla loro stessa gente che non credono in niente e per loro è importante solo mantenere il proprio potere.

Ma queste cose già si sanno e non è necessario spiegarlo ancora meglio agli americani.

Secondo il mio parere personale il livello di disgusto della maggior parte degli americani verso il governo federale è già alle stelle. Certo, la maggior parte delle persone si sente impotente e crede che non ci sia nulla che si possa fare.

Quando votano per la pace ecco che ottengono più guerra .

Quando votano per meno tasse ecco che aumentano.

Quando votano per più diritti civili ecco che li restringono.

C’è un’intera generazione di americani là fuori che è disillusa e disgustata contro chi li governa, come lo erano i sovietici con chi li governava negli anni 1970 e 1980.

È interessante notare che, là fuori, c’è innegabilmente un forte movimento anti-regime di patrioti americani. Sono persone che hanno la saggezza di fare una distinzione tra, da un lato, il loro paese, la loro gente, gli ideali su cui fu originariamente fondata la società degli USA, e , dall’altro, il regime che sta a Washington DC insieme all’ 1% della popolazione (regime che lavora solo per gli interessi dell’ 1%).

Incredibile, no? L’Unione Sovietica aveva la sua nomenklatura formale, mentre gli Stati Uniti ne hanno un’altra, che rappresenta circa l’1 % della popolazione.

Vogliamo elencare dei paralleli più inquietanti ? Bene! Cominciamo :

1  ) Un bilancio militare gonfiato che porta ad un esercito inefficace
2  ) Una Intelligence disorganica, esagerata ed inefficace
3  ) Infrastrutture pubbliche fatiscenti
4  ) Un record mondiale nel rapporto abitanti e popolazione carceraria (US GULag )
5  ) Una macchina della propaganda di cui nessuno si fida più
6  ) Un movimento dissidente interno che il regime cerca di mantenere nel più oscuro silenzio
7  ) Un uso sistematico della violenza contro i cittadini
8  ) Un aumento delle tensioni tra le autorità federali e locali
9  )Una industria che esporta principalmente armi ed energia
10  ) Una popolazione che ha paura di essere spiata dai servizi di sicurezza interna
11  ) Una assimilazione sistematica del dissenso inteso come atto di spionaggio e di terrorismo
12  ) Una paranoia che vede nemici ovunque dentro e fuori dal paese
13  ) Un catastrofico eccesso di ricchezza che si estende su tutto il pianeta
14  ) La consapevolezza che l’intero pianeta odia chi comanda
15  ) Una stampa – serva e sottomessa – che non ha mai il coraggio di fare le vere domande
16  ) Un tasso altissimo di abuso di sostanze
17  ) Una generazione di giovani che non crede in nulla
18  ) Un sistema educativo in caduta libera ( … quello sovietico era molto meglio)
19  ) Un disgusto per la politica da parte del pubblico
20  ) Una corruzione generalizzata e prevalente a tutti i livelli di potere

Questi sono solo alcuni esempi che si valgono tanto per la URSS del 1980 come per gli USA del 2014. Ci sono anche un sacco di differenze, ovviamente, non c’è bisogno di elencarle qui, sono abbastanza evidenti.

Il mio punto principale è che URSS e USA non sono la stessa cosa, ma le somiglianze tra i due sistemi diventano sempre più inquietanti e numerose.

In conclusione e per farla breve : quello che gli AngloSionisti stanno difendendo apertamente e pubblicamente in Ucraina è esattamente l’ opposto di quello che dovrebbero difendere. Questo è un comportamento estremamente pericoloso per qualsiasi regime e l’Impero AngloSionista non fa eccezione a questa regola.

Gli Imperi spesso crollano quando la gente si disillude e si disgusta per l’enorme discrepanza tra quello che le élite dominanti dicono e quello che fanno e, di conseguenza, il problema che deve affrontare l’Impero non sono dei nemici troppo forti, ma solo il fatto che non troverà più nessuno che sia più disposto a difenderlo – nessuno più disposto a morire per difenderlo –

Basta leggere questa frase :

( in Ucraina ) “Barack Obama e il Partito Democratico appoggiano il razzismo e il fascismo “

Incredibile , no? Ma è vero, anche se questa breve frase ha tante di quelle tensioni al suo interno da far esplodere il cervello di molti americani, soprattutto di quelli democratici. Ho scritto “ in Ucraina ” tra parentesi per contestualizzare la frase ma, naturalmente, il contesto non ha nessuna importanza. Non si può parlare di politiche liberali in patria e sostenere il fascismo all’estero.

Non si può essere un anti-razzista che sostiene il razzismo, perché il razzismo è lo stesso ovunque si trovi. I valori se sono valori veri, di cui si è convinti, valgono per tutti e dappertutto. Non è possibile essere contrari alla tortura in un paese, ma approvare la tortura in un altro paese. E’ ridicolo. Pertanto mi permetto di ribadire la frase di cui sopra, questa volta senza il contesto tra parentesi :

-  “Barack Obama e il Partito Democratico sono dalla parte del razzismo e del fascismo “

Sentiamo friggere il cervello, non è vero ? Ma naturalmente, lo stesso si può dire per McCain e il suo partito :

- ” John McCain e il partito repubblicano sono dalla parte del razzismo e del fascismo “

Fa male anche questo, no? …. e che ne dite di questo :

- ” L’UE è dalla parte del razzismo e del fascismo “

Oppure, meglio ancora :

- ” L’ADL e il Centro Weisenthal sono dalla parte del razzismo e del fascismo “

Oppure questa:

- “ Amnesty International e Human Rights Watch sono dalla parte del razzismo e il fascismo “

Piuttosto sorprendente, no?  Ora proviamo ad associare quel concetto con quest’altro:

- ” Putin e la Russia sono dalla parte della democrazia, della libertà e dei diritti umani “

Beh! Questo darebbe veramente fastidio a un sacco di americani e di europei .

Ma è chiaro che questo non è il modo in cui vengono presentati gli eventi che accadono in Ucraina, e nemmeno quello in gli organi di informazione pubblici ed ufficiali presentano qualsiasi altro evento, con tutta la loro prosopopea da zombi-non-pensanti. Ma è altrettanto chiaro che non stiamo più parlando dell’URSS, e che tra la gente non ci sono solo zombi-istupiditi, ma c’è qualcuno che pensa, almeno un poco, con la propria testa. E succede che qualche volta faccia qualche battuta con gli amici: in Unione Sovietica le chiacchiere-politicamente-scorrette, di solito si facevano in cucina, negli USA si potrebbero fare davanti al barbecue (in Italia, al bar).

Naturalmente, non vedremo dimostrazioni di massa per le strade di Washington DC, la maggior parte delle persone continuerà a tirare fuori questi “pensieri criminali” in privato o tra amici fidati, ma tornando a quanto abbiamo detto e facendo un paragone tra l’URSS del 1990 e gli USA di oggi, possiamo ricordare che allora non non c’era un movimento “Occupy the Kremlin” mentre oggi negli Usa esiste un “Occupy Wall Street” molto diffuso in tutto questo enorme paese. E nemmeno ci fu un equivalente sovietico delle enormi proteste anti-WTO a Seattle. Quindi gli americano non sono più tanto passivi, come qualcuno pensa.

L’ Ucraina è lontana dagli USA, tanto che solo un sesto degli americani sa dove trovarla su una mappa. Ma le conseguenze del coinvolgimento e dell’elevata visibilità del regime degli Stati Uniti e dell’Impero AngloSionista saranno drammatiche, con l’andar del tempo. Oggi, nel suo intimo, non ci sarebbe più nessuno che vorrebbe assegnare ad Obama un premio Nobel per la pace, nemmeno se la formidabile macchina della propaganda occidentale, insieme alle più sofisticate tecniche di persuasione di Goebbels o di Suslov si muovessero insieme per nascondere per sempre la verità.

Questo il motivo per cui l’ “Impero” è tanto disperato per non riuscire ad ottenere una qualche vittoria in Ucraina. Se non riesce più ad essere rispettato, perlomeno dovrà essere temuto. Ma se l’Ucraina dovesse esplodere e la Russia dovesse ottenere oltre alla Crimea anche l’oriente del paese (cosa che sembra probabile) allora la forza di questo impero (anglo-sionista) non sarebbe più nemmeno temuta. E una volta successo questo, le sue aspettative di vita diventeranno molto, ma molto ridotte.

Quindi si:  conoscere la verità rende l’uomo libero, e la verità è il più potente ammazza-imperi mai inventato. 

È riuscita ad abbattere l’URSS e riuscirà ad abbattere anche l’impero anglo-sionista. È solo questione di tempo ormai.


venerdì 25 aprile 2014

Hoia Baciu, la Foresta del diavolo

Hoia Baciu è una foresta che si trova al confine settentrionale della Romania, alla periferia di quel gioiello policulturale che è il comune di Cluj Napoca, nel cuore  della regione della Transilvania, dove il crescente rifiorire di università e scuole non è stato ancora sufficientemente in grado di soppiantare dall’immaginario popolare i ben più celebri castelli stregati, vampiri, non morti, lupi mannari &co.

La città, che ha dato i natali al re Mattia Corvino, colui che ebbe l’ardire di fare suo prigioniero il conte Dracula, al secolo Vlad Tepes, oltre alle strutture didattiche vanta nel proprio territorio splendide costruzioni gotiche e medievali, statue rinascimentali, palazzi balocchi e ultima ma non ultima per importanza, una foresta da brivido che attraverso i secoli sembra aver cambiato diversi proprietari: dal diavolo, ai fantasmi fino ad arrivare agli alieni.

Il mistero di Hoia Baciu

La foresta di Hoia Baciu si estende per 250 ettari alla periferia di Cluj Napoca. Sebbene sia vecchia di oltre due secoli, gli alberi che la rinverdiscono appaiono alla vista giovani e dagli arbusti sottili. Anche la sua storia “conosciuta” è relativamente recente e comincia intorno agli anni sessanta del novecento, quando la foresta ha goduto di una rapida ribalta per via dei fatti inspiegabili che si sarebbero verificati. Su tutto ciò che riguarda i secoli precedenti aleggia una sorta di velo di mistero che gli abitanti non vogliono o non sono in grado di scalfire. Chi da sempre abita in quelle zone sa che dentro la foresta non bisogna avventurarsi e tanto basta. “State alla larga da quella terra, presenze maligne la abitano.” dicevano i nonni ai propri nipoti, che ancora oggi tramandano alla prole questa buona abitudine. 

Qualcuno afferma vi risieda il diavolo in persona, altri che gli spiriti di centinaia di persone che lì furono torturate la infestino. Siamo in Transilvania e il folklore, si sa, è quasi religione. Eppure, qualcosa di veramente inspiegabile ad Hoia Baciu si è verificato e si verifica tuttora, sono perfino studiosi e biologi ad essersene interessati. Nella metà del secolo novecento si cominciò a parlare di sparizioni: sembra che chiunque entrasse nella foresta fosse destinato a non fare più ritorno alla civiltà. Un episodio su tutti è considerato il caposaldo dell’aneddotica su Hoia Baciu, quello del pastore scomparso con appresso il suo gregge di oltre 200 pecore. Per giorni gli abitanti dei villaggi limitrofi setacciarono l’aria, ma dell’uomo e dei suoi animali nessuno seppe più nulla.

sift hoia baciuUn’altra storia narra di una bambina che sparì nella foresta per poi ricomparire 5 anni dopo fra lo stupore generale, con gli stessi indumenti e senza il minimo segno di invecchiamento. Fu difficile convincere la piccola che era stata via da casa per cinque anni: per qualche strano motivo ella era convinta fossero trascorse appena poche ore.

Un’altra donna scomparve per diverso tempo per poi ricomparire dopo giorni con in tasca una moneta del quindicesimo secolo, ignorando di essere stata via per così tanto tempo.

Le sparizioni avvenute negli anni e le strane testimonianze hanno spinto la gente a ipotizzare la presenza di un cancello dimensionale celato nella foresta, che congiungerebbe la nostra dimensione con chissà quale altro piano.

sift hoia baciu

Se su queste  ultime storie è possibile avanzare qualche lecito dubbio, decisamente più attendibili risultano le testimonianze dei numerosi esploratori e ghost hunters che periodicamente visitano la foresta. Una sensazione di malessere generale attanaglia chi si avventura fra quegli arbusti, ansia, nausea, capogiri e perfino ustioni sulla pelle. Molte persone giurano di sentirsi seguite con lo sguardo da misteriose presenza rannicchiate dietro i cespugli e di udire voci spettrali fra le fronde degli alberi. Inoltre gli animali sembrano piuttosto amichevoli, come quel lupo che incrociò un gruppo di turisti e li avrebbe ignorati.

Il biologo Alexander Sift,  che dopo aver visitato Hoia Baciu da giovane fu a sua volta vittima di un malore che lo ufo a hoia baciuaccompagnò per due settimane con febbre e ustioni su tutto il corpo, ha trascorso la sua vita a indagare sui misteri della foresta deciso a far luce su quanto accadutogli personalmente in sorte. Le foto da lui scattate sono fra le più incredibili: strani bagliori che spezzano la notte profonda, oggetti volanti non identificati, umanoidi, sagome dai contorni non definiti e alberi senza foglie che crescono in spire ovoidali.
Sift ha inoltre provato a dare una spiegazione scientifica al malessere che colpì lui e altri poveri sventurati reduci dalla gita ad Hoia Baciu, riscontrando delle similitudini con un malattia conosciuta come cheratosi Attinica, una malattia cutanea dovuta ai raggi ultra violetti del sole, ed effettivamente alcune rilevazioni hanno riscontrato in certe zone una radioattività superiore a quella prodotta dall’urano naturale.

ufo a hoia baciu

Come se non bastasse, c’è un punto nella foresta, perfettamente circolare, dove da sempre non cresce un filo d’erba. Botanici e biologi di tutto il mondo hanno analizzato quel tratto di terra senza però riportare nulla di anormale.

Le foto di Hoia Baciu

Alexander Sift è morto nel 1993, ma ha scattato circa 60000 foto della foresta nel corso degli anni. Molte sono andate perdute, tuttavia altri ricercatori come Emil Barnea, Florin Gheorghe, Casbah Borbath e Adrian Patrut hanno seguito il suo esempio: ad oggi  la foresta può considerarsi uno degli esempi di fenomeno paranormale meglio documentato esistente nel mondo.

disco volante hoia baciu

Le foto raffigurano volti sinistri stagliati nel buio, alberi dalle forme irregolari, bizzarri umanoidi e una vasta quantità di dischi volanti. Ecco alcuni siti dove poterle osservare:



giovedì 24 aprile 2014

Un nuovo Modello per la Data di nascita della Luna

La Luna si è formata probabilmente 95 milioni di anni dopo l'origine del sistema solare, e certamente non prima di 40 milioni di anni. Lo affermano i calcoli ottenuti con un nuovo modello della distribuzione sulla superficie del pianeta di elementi chimici come il platino e l'iridio, in seguito all'evento che ha dato origine al nostro satellite naturale: un gigantesco impatto della Terra con un oggetto di dimensioni planetarie. La Luna si è formata probabilmente 95 milioni di anni dopo l'origine del sistema solare, e certamente non prima di 40 milioni di anni. Lo affermano i calcoli ottenuti con un nuovo modello della distribuzione sulla superficie del pianeta di elementi chimici come il platino e l'iridio, in seguito all'evento che ha dato origine al nostro satellite naturale: un gigantesco impatto della Terra con un oggetto di dimensioni planetarie

L'impatto della Terra con un oggetto di dimensioni planetarie, l'evento che ha dato origine alla Luna, è avvenuto probabilmente 95 milioni di anni dopo la formazione del sistema solare, e certamente non prima di 40 milioni di anni dalla nascita del sistema. È quanto afferma un nuovo studio pubblicato su “Nature” da Seth Jacobson dell'Osservatorio della Costa Azzura a Nizza, in Francia, e colleghi di una collaborazione internazionale, sulla base di un nuovo modello della distribuzione nel nostro pianetadi  alcuni elementi chimici in seguito all'impatto. 

Si tratta di una importante correzione di precedenti datazioni dell'evento, alcune delle quali lo collocavano nella prima fase di vita del sistema solare, circa 30 milioni di anni dopo, mentre altri in un'epoca successiva, a 100 milioni di anni dall'origine del sistema solare.

Un nuovo modello per la data di nascita della Luna

Lo studio di Jacobson e colleghi è basato sugli attuali modelli di formazione planetaria. All'epoca della formazione del sistema solare, i pianeti rocciosi come la Terra non erano altro che granelli di polvere di dimensioni micrometriche. Dall'aggregazione di queste polveri si formarono corpi via via più massicci fino ad arrivare a oggetti di dimensioni simili a quelle degli asteroidi, i planetesimi. 

La fase successiva, molto lunga, è stata caratterizzata da collisioni tra questi oggetti da cui sono emerse poche decine di corpi più grandi, di dimensioni variabili tra quelle della Luna e quelle di Marte. 

Anche la nostra Terra ha avuto questa lenta gestazione, e ha anche subito numerosi impatti, ciascuno dei quali ha rimescolato i materiali che infine avrebbero formato il nucleo metallico del pianeta e il suo mantello roccioso. 

Come definire dunque l'età della Terra, dato che la sua formazione è durata così a lungo? Occorre stabilire un evento che possa essere preso come punto di riferimento della conclusione di questo lungo processo, e di solito ci riferisce alla nascita della Luna, che si ritiene abbia avuto origine da un gigantesco impatto di un corpo planetario con la Terra, l'ultimo degli eventi di questo tipo che hanno interessato il nostro pianeta. Terra e Luna hanno infatti la stessa composizione isotopica, il che significa che dopo la formazione del satellite non si verificarono altri impatti in grado di modificare la composizione chimica del nostro pianeta.

Il problema finora era che i rimescolamenti di materiali dovuti agli impatti giganti rendevano molto difficile utilizzare i classici metodi di datazione basati sugli “orologi radiometrici” che combinano i tassi di decadimento degli elementi radioattivi - che sono noti con precisione - con la distribuzione di questi elementi e dei prodotti di decadimento sulla superficie del pianeta

Jacobson e colleghi hanno superato questa difficoltà con un nuovo modello numerico su come si sono rimescolati alcuni elementi, in particolare platino e iridio, nella lunga fase degli impatti della Terra con gli oggetti planetari. Secondo questo modello, è improbabile che la Terra si sia formata nei primi 40 milioni di anni del sistema solare. La migliore stima, è che la formazione si sia conclusa 95 milioni di anni dopo l'origine del sistema solare, in buon accordo anche con alcune stime dei tempi di formazione del nucleo e con la formazione dei minerali sulla crosta terrestre.

mercoledì 23 aprile 2014

Arriva il Microchip! Nel silenzioso imbarazzo dei media...

Le tecniche per ridicolizzare determinate teorie e chi le porta avanti vengono confermate anche in quegli stessi articoli e notizie che invece confermano la qualità delle stesse. Quante volte ci siamo sentiti scherniti dai 'saggi' accademici custodi della verità assoluta e denigrati per le nostre assurde ipotesi da squinternati complottisti?

E questo sempre con il consueto modus operandi e lo stile irrispettoso, presuntuoso e superbo di coloro che si sentono investiti della missione di denigrare e smontare, anche quando le argomentazioni a loro supporto sono estremamente deboli. Come in archeologia, in economia, nelle scienze così nelle notizie di cronaca questi personaggi si fanno promotori del pensiero unico dominante anche quando l'evidenza nega le loro povere affermazioni sostenute soltanto dalla retorica dialettica in perfetto stile da inquisizione post-moderna con il supporto degli strumenti mediatici.

Ecco infatti come un noto sito di un "cacciatore di bufale" trattava l'argomento del microchip, molto caro ai complottisti NWO. 


Avrete certamente apprezzato lo stile così educato e rispettoso dell'autore dell'articolo sopraccitato...

Il mio profilo su Blogger

Ed ecco invece come titola il quotidiano "Libero" in un articolo che riportiamo integralmente...

Microchip nei neonati per controllare la loro salute

Poco dopo le elezioni e dopo il trionfo del M5S, tra quelli dell'esercito di improvvisati in Parlamento si distinse il "cittadino" Paolo Bernini, che a Ballarò snocciolò le sue farneticanti teorie sui chip impiantati sottopelle con cui veniamo controllati, tracciati, inseguiti, studiati eccetera eccetera. Come ovvio, il Bernini, venne sbertucciato da destra, centro, sinistra, da giornalisti, comici e chi più ne ha più ne metta. Oggi, però, il grillino-complottista (che al suo portfolio di fesserie ne ha aggiunte altre su Bin Laden, scie chimiche, finanziamenti pubblici e anche quelle infamanti sull'auto-attentato l'11 settembre, sic) si prende una piccola rivincita. Già, perché il chip sottopelle sta per arrivare. Ecco, non ce lo installeranno a nostra insaputa fantomatici governi e/o big del farmaco o dell'industria; il chip sarà una scelta, ma sta per arrivare.

Microchip nei neonati per controllare la loro salute

Succede che, dopo aver fatto le prove sugli animali domestici, è tutto pronto per passare sugli esseri umani. Leslie Saxon, capo della divisione di cardiologia della University of Southern California, ha annunciato in una conferenza stampa che entro dieci anni sarà possibile installare sui neonati un microchip che monitorerà tutti i parametri vitali (il chip è una sorta di tatuaggio). L'annuncio è arrivato nel corso di una conferenza organizzata dall'Institute of Electrical and Electronic Engineers, dove è stato spiegato che i dati potranno essere direttamente trasmessi, per esempio, agli smartphone dei genitori e dei pediatri per controllare in tempo reale lo stato di salute dei piccoli. Dunque il chip sta per arrivare. 

Ma con buona pace del Bernini non avranno nulla a che fare con cospirazioni, controllo delle menti, terroristi risuscitati, elettro-imposizione di stimoli ed emozioni, eccetera...


Certo è invidiabile l'ottimismo (o l'ingenuità?) del giornalista il quale probabilmente ritiene che se costoro avessero voluto farlo per tutti i motivi da lui esclusi, certamente lo avrebbero ammesso tranquillamente.

Ma una cosa emerge dall'articolo (al di là del consueto stile irridente nei confronti di chi la pensa in modo diverso) il chip esiste, sta per arrivare, e sicuramente ai tempi della condanna inquisitoria e satirica da parte del noto debunker era già in fase avanzata di progettazione.

Ergo le sue risatine di scherno e il suo presuntuoso modo di porsi nei confronti di chi si sforza di offrire verità alternative al tranquillizzante e ammorbante pensiero unico dominante fatto di rassicuranti bugie erano del tutto fuori luogo considerato il fatto che, volendo escludere la sua malafade, si stava comunque oggettivamente sbagliando e, cosa più grave, in maniera del tutto pregiudizievole.

Il che fa rivalutare anche altre ipotesi sostenute dai denigrati complottisti... il NWO? Bin-Laden? L'11 Settembre? Le scie chimiche? E così via tutte le altre...

Chissà, come oggi la storia del microchip viene confermata, seppur nel grande imbarazzo dei media, forse non è lontano il giorno in cui altre verità scottanti verranno finalmente a galla... Perché ricordatevi sempre:



martedì 22 aprile 2014

Gesù insegna... Cacciamo i "Mercanti" dal "Tempio"


“Entrando nel tempio, si mise a cacciare quelli che vendevano e quelli che compravano, rovesciò i banchi dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe, nè permetteva che si attraversasse il tempio portando dei carichi. E insegnava dicendo loro: “Non è forse scritto: La casa mia sarà chiamata casa di preghiera da tutte le genti? Voi ne avete fatto una caverna di briganti!” Essendo venuto ciò a conoscenza dei grandi sacerdoti e degli scribi, essi cercavano come farlo morire; ma avevano paura di lui, perchè tutta la folla era ammirata dal suo insegnamento.” [Marco 11, 15]

I Vangeli ci narrano di un Gesù che vive e predica con grande serenità, sempre amichevole e ben disposto, anche di fronte ai peggiori peccatori. Gesù mantiene la sua calma fermezza anche nei momenti più difficili, persino di fronte al sinedrio, persino nell’episodio dell’ultima cena, quando si trova di fronte a quello che per ogni uomo rappresenta uno dei dolori più grandi: il tradimento di un amico.

Ma vi è un episodio, un unico episodio, in cui Gesù abbandona la sua proverbiale pacatezza e reagisce con estrema energia, ovvero quando entrato nel Tempio vi trova i mercanti. Ma la veemenza di Cristo non si abbatte genericamente sui “mercanti”, ma, come ci viene espressamente detto da Matteo e Marco, colpisce i cambiamonete e i venditori di colombe.

Un episodio che può offrire dei profondi spunti di riflessione, specialmente alla luce del periodo che stiamo attualmente vivendo. Che cosa facevano in realtà questi cambiavalute e questi venditori di colombe? Perchè meritavano un’ira così accesa, una reazione così esplosiva? Gesù non reagì così con i soldati che lo arrestarono nell’Orto dei Gezzemani, e nemmeno davanti al Sinedrio, che quanto a corruzione morale aveva pochi eguali. In fondo Gesù era un non violento. O no? E’ arrabbiato coi “mercanti” semplicemente perchè fanno del commercio in luogo sacro? E’ il commercio di per sè attività così empia?

Ebbene questi cambiavalute speculavano sul denaro, governandone la scarsità o l’abbondanza. La moneta circolante all’interno dell’Impero Romano a quei tempi non era uniforme. Circolavano, regolarmente accettati da commercianti ed artigiani, monete romane, greco-ellenistiche, mediorientali, locali giudaiche. Ed era ovviamente ancora usatissimo il baratto.

Il fisco imperiale però accettava in pagamento delle tasse (che fra l’altro erano molto più basse delle nostre attuali) solo monete romane in argento, con tanto di effige imperiale (“Date a cesare quel che è di Cesare”; o meglio parafrasando “Date a Cesare quello che ha l’effigie di Cesare”). Questi cambiavalute, ricchissimi, erano in grado di fare incetta sul mercato delle monete romane circolanti, e ne creavano la scarsità al momento del pagamento delle decime. A quel punto artigiani, commercianti e popolino erano costretti a pagare cifre esorbitanti, in altre valute, beni, proprietà, per poter “acquistare” la moneta che i romani avrebbero accettato in pagamento delle imposte.

In pratica questi speculatori, che controllavano il denaro, erano in grado di manipolare la pressione sanguigna sociale. Si nutrivano immoralmente della linfa vitale della popolazione, depredandola fraudolentemente della propria ricchezza. La povertà conseguente a questi atti di vampirismo può portare alla disperazione, alla pazzia, alla violenza, all’omicidio. In quest’ottica, i cambiavalute, oltre ad essere dei ladri, erano anche dei veri corruttori di uomini.


E’ inutile dire che i sacerdoti del tempio avevano le loro royalties su questo empio commercio: i “mercanti”, cambiavalute e “colombari”, pagavano una commissione per svolgere le loro attività speculative. Un vero sistema a delinquere costituito da speculatori, autorità politiche e autorità religiose a spese della povera gente.

Gesù va contro tutta questa associazione a delinquere.

E infatti il pezzo dell’evangelista Marco lascia intendere che è proprio questo gesto di violenta contestazione contro i “mercanti del tempio” che spinge sacerdoti e scribi a condannare Gesù a morte. Gesù ha sfidato il sistema e deve morire. Ma “il re è sempre nudo di fronte ai governati”, e Gesù gode del favore popolare. Sarà necessario ingannare il popolo, distoglierne l’attenzione per potersi sbarazzare del Messia… In duemila anni le cose non sono cambiate in meglio…

Davvero, in duemila anni poco è davvero mutato. I cambiavalute con i loro trucchi continuano ad appropriarsi della ricchezza dei poveri, fedeli servitori del loro dio, quel Mammona che Gesù scacciò dal tempio di suo padre. Gesù che sempre indulgente di fronte a tutti i peccatori, vide nei cambiavalute coloro che avrebbero trascinato i suoi fratelli nel peggiore dei baratri. Come effettivamente è successo. Un baratro in primo luogo morale, ed in seguito concreto.

lunedì 21 aprile 2014

Annuncio sconvolgente su Nibiru

L’annuncio che due scienziati, Scott Sheppard e Chad Trujillo,  hanno messo a fuoco l’esistenza di un pianeta (o pianetoide) al di là di Plutone, di fatto può essere considerata la prova che c’è il fatidico Pianeta X, sul quale da anni si intrecciano polemiche e discussioni. Ma il Pianeta X è anche ricondotto a Nibiru, il gigantesco corpo celeste teorizzato da Zecharia Sitchin, lo studioso di origine azera morto nel 2010 a New York. O forse, anzi più probabilmente, Biden (ovvero il 2012 VP113) è solo l’anticipatore del Pianeta X (o di Nibiru): una sorta di araldo di un qualcosa che c’è e che prima o poi si manifesterà. 

Per il momento non è possibile andare oltre e soprattutto non c’è ancora il fumus per stabilire che Sitchin, bollato dalla comunità scientifica come personaggio assolutamente inattendibile, anzi sconosciuto, avesse ragione. In questo post faccio comunque una cosa molto semplice: pubblico, mutuandoli e rilanciandoli dalla Rete, stralci relativi a Biden e a Nibiru. E voi sarete liberi di commentare.


“Il sistema solare allarga i suoi confini. Ben oltre l’orbita di Plutone gli astronomi Chadwick Trujillo e Scott Sheppard hanno scoperto 2012 VP113, un pianeta nano che va ad aggiungersi al più noto 90377 Sedna, un oggetto transnettuniano di grandi dimensioni che orbita attorno al Sole su di un’orbita particolarmente eccentrica. La scoperta, di rilievo, apre un dibattito scientifico ancora più grande sulla possibile presenza di un grande pianeta, forse di massa 10 volte superiore a quella della Terra. In quest’area così lontana e poco esplorata gli astronomi sono stati portati a credere nell’assenza di materia, limitando il sistema solare ad una zona interna contenente i pianeti rocciosi, una centrale contenente i giganti gassosi e una esterna chiamata Fascia di Kuiper, popolata da mondi lontani e ghiacciati. 

In realtà la scoperta di Sedna, avvenuta nel 2003, ha fatto capire quanto ancora ci sia da scoprire anche in aree non particolarmente distanti su scala cosmica. Sedna ha un’orbita estremamente ellittica che lo porta ad avvicinarsi al sistema solare esterno in prossimità del perielio e ad allontanarsi fino ad oltre 5 giorni luce dal Sole quando si approssima all’afelio. 2012 VP113, che è stato ribattezzato Biden in onore al vicepresidente degli Usa, è un mondo ghiacciato che varia la sua distanza dal Sole tra 80 e 452 Unità Astronomiche. 

Oggetti lontani come Sedna e 2012 VP113 sono incredibilmente difficili da individuare. Essi devono infatti essere scorti quando si trovano nel punto più vicino della loro orbita. Secondo gli scienziati questo regno lontano, chiamato nube di Oort, potrebbe ospitare circa 900 corpi più grandi anche di Sedna, tra cui alcuni delle dimensioni di Marte o addirittura della Terra. Ma le attuali tecnologie non consentono di osservarli. In merito alla loro formazione la scienza non ne sa ancora molto: potrebbero essersi formati in un’area più interna del sistema solare prima di essere spinti dalle interazioni gravitazionali con altre stelle, forse gemelle del Sole. Ma è anche probabile che siano stati espulsi dalla fascia di Kuiper. Le anomalie osservate nell’orbita di 2012 VP113, tuttavia, non dimostrano la presenza del Pianeta X, ma solo che da oggi è più probabile che ci sia. L’osservazione del piccolo 2012 VP113 rappresenta un grande passo in avanti in tal senso, che osservazione dopo osservazione, ci avvicina alla comprensione dell’universo di cui anche noi facciamo parte”.


Secondo l’interpretazione data da Zecharia Sitchin della cosmologia sumera, il sistema solare avrebbe un decimo pianeta (in realtà Sitchin intitola il suo primo libro “Il dodicesimo pianeta” poiché il termine sumero e babilonese per “pianeta” è lo stesso che descrive tutti i corpi celesti – MUL -, e quindi contando anche il Sole e la Luna, il sistema solare sarebbe composto di 12 MUL) che, seguendo un’orbita ellittica, rientrerebbe nel centro sistema una volta ogni 3600 anni. Secondo Sitchin, questo ipotetico pianeta, chiamato Nibiru, nella mitologia babilonese sarebbe associato al dio Marduk,  divinità principale della terra di Babilonia. Sitchin affermava che Nibiru avrebbe avuto un impatto catastrofico con un altro ipotetico pianeta, chiamato Tiamat e posto tra Marte e Giove. 

L’impatto avrebbe creato la Terra e la fascia degli asteroidi. Tiamat sarebbe stato dapprima colpito da una delle sette lune di Nibiru, spezzandosi in due. Una di queste due porzioni sarebbe poi diventata la Terra e sarebbe stata spinta nell’attuale posizione da un altro impatto con una luna di Nibiru. In seguito l’altra metà, colpita da Nibiru stesso, avrebbe dato vita alla fascia degli asteroidi. I restanti detriti dell’impatto avrebbero dato origine alle comete. Sitchin affermava che questa teoria spiegherebbe perché la geografia terrestre avrebbe la peculiarità di avere più continenti su un lato rispetto all’altro. 

Secondo Sitchin, su Nibiru abitava una razza tecnologicamente avanzata e simile a quella umana, questi esseri erano chiamati Anunnaki dalla mitologia sumera e che compaiono nella Bibbia col nome di Nephilim ed Elohim. Secondo Sitchin sarebbero arrivati sulla terra 450.000 anni fa, alla ricerca di minerali e in particolare dell’oro (che necessitavano per riparare la loro atmosfera rarefatta): lo avrebbero trovato in Africa. Gli Anunnaki avrebbero creato geneticamente l’Homo Sapiens incrociando la loro razza con l’Homo erectus, con lo scopo di avere della manodopera per prelevare metalli dalle miniere. 


Sotto la guida di questi esseri, secondo l’interpretazione che Sitchin dà dei testi sumerici, gli uomini avrebbero fondato la civiltà in Mesopotamia, in Egitto e in India, grazie ad una casta di regnanti che avrebbero fatto da intermediari tra gli alieni e gli schiavi. Sitchin poi affermava che nel 2024 a.C. sarebbe scoppiata una guerra nucleare tra diverse fazioni di extraterrestri e che la ricaduta nucleare sarebbe il “vento malvagio” che avrebbe distrutto non soltanto la città di Ur, secondo quanto sarebbe raccontato nel Lamento di Ur, ma avrebbe avuto ripercussioni su quasi tutta la Mesopotamia. Sitchin sostiene che le sue ricerche spiegherebbero numerosi passi di testi biblici. 

Un altro punto focale della teoria di Sitchin è il ruolo attribuito alle maggiori opere megalitiche sparse per il globo, che sarebbero state costruite dagli Anunnaki con varie funzioni, prevalentemente astronomiche, astrologiche e calendariali. Altri due siti, Machu Pichu e Bad-tibira, sarebbero stati centri di lavorazione dei metalli. Sitchin sostiene anche che le civiltà mesoamericana e sudamericana siano derivate da quella sumera e accadica e che le due divinità principali messicane e peruviane, Quetzalcoatl e Viracocha fossero due Anunnaki (Ningishzida e Ishkur) trasferitisi con alcuni Sumeri e Africani nel nuovo continente. 

Lorenzo Verderame, docente di assiriologia dell’Università di Roma “La Sapienza”, ha dichiarato in proposito: “Nel mondo accademico non vi è alcuna considerazione dei lavori di Sitchin e il suo nome, quale autore di opere pseudo-scientifiche, è pressoché sconosciuto. A prescindere dalla generale chiusura degli ambienti accademici, non esistono lavori di Sitchin che possano ritenersi scientifici, per varie ragioni. Sitchin, come altri autori del genere, costruisce le sue teorie sulla traduzione di passi e non sull’interpretazione del testo originale”.


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