giovedì 2 agosto 2012

La stele dell'inventario


Verso la fine del XIX secolo, l'egittologo Auguste Mariette, scavando nei pressi della Grande Piramide in un tempietto detto la "Casa di Iside", ha trovato una stele che venne indicata come la Stele dell'Inventario. La traduzione di quel documento riservò una sorpresa perché nella stele Iside veniva indicata come "la Signora della Piramide" e vi si affermava che al tempo di Cheope, una piramide, la Sfinge, il Tempio a valle della Seconda piramide ed altre strutture erano già presenti sulla piana di Giza.

La stele venne datata almeno al 1500 a.C. circa ed il contenuto della stele risultò convincente per diversi egittologi come Auguste Mariette, Sir M.Flinders Petrie, Wallis Budge ed altri, ma gli egittologi delle epoche successive contestarono quella lettura ed attribuirono il suo contenuto alla fantasia del suo compilatore.

Perchè quegli stessi egittologi che attribuirono senza indugi grandissima importanza ai marchi di cava di Vyse (la cui veridicità è ancora tutta da dimostrare) furono pronti a minimizzare l'importanza di questi altri geroglifici contraddittori, incisi su una pietra calcarea rettangolare ora custodita nel Museo del Cairo, sulla cui veridicità non può esserci alcuna ombra di dubbio?

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