giovedì 4 ottobre 2012

I fori di Valle Pisco


"...Il dèmone Asmodeo il quale conosce l’ubicazione di tutti i tesori nascosti, fu costretto a rivelare al re che Dio aveva consegnato lo Shamìr a Rahav, l'Angelo (o il Principe) del Mare, il quale non lo affidava mai a nessuno se non, raramente e solo a fin di bene, al gallo selvatico, il quale viveva lontano, ai piedi di montagne mai esplorate dall'uomo. 

Questi se ne serviva per "forestare" intere colline nude e pietrose, producendovi - per mezzo dello Shamìr - innumerevoli forellini, nei quali poi piantava semi di varie piante e di alberi. Ciò veniva fatto nell'imminenza della migrazione di gruppi tribali divenuti troppo numerosi, che più tardi, arrivando sul posto, avrebbero trovato un ambiente vivibile..."


Migliaia di buche delle dimensioni di un uomo sono state scavate nella nuda roccia vicino a Valle Pisco, Perù, su una pianura chiamata Cajamarquilla. Questi strani buchi (pare 6900), si estendono per circa 1450 mt in una banda larga approssimativamente 20 mt di terreno montuoso e irregolare e sono stati qui da così tanto tempo che le persone non hanno idea di chi li ha fatti e perché. Strano e divertente e il fatto che nessuno ha visto l’ immagine nella sua interezza, finché la superficie forata non è stata vista dal cielo.


Gli archeologi hanno immaginato che siano stati scavati per immagazzinare il grano, ma una obiezione si presenta a questa ipotesi: i costruttori avrebbero sprecato anni di duro lavoro per fare depositi così piccoli, non potevano  costruire meno camere e più grandi? Ok, hanno detto gli archeologi; forse  sono stati utilizzati come  tombe per una sola persona a sviluppo verticale? Ma non ci sono ossa, artefatti, iscrizioni, gioielli … nemmeno un dente o una frazione di capello è stato trovato nei buchi. Inoltre non hanno coperchi per sigillare come dovrebbe avere una tomba e non c’è storia sacra o anche  mito che sono  stati tramandati fino ad oggi per etichettarli come tali.


In alcune sezioni ci sono buchi  fatti con perfetta precisione, alcuni allineamenti funzionano in curva ad arco, in alcune linee sono senza ordine alcuno.Variano nella profondità, da circa 6-7 metri a quelli che sembrano solo accennati.A tutt’oggi, nessuno ha idea del perché sono qui, chi li fece e che cosa avessero significato. Erich von Däniken (il noto scrittore svizzero fautore della teoria del paleocontatto) studiò i fori, trovando conferme sulla loro esistenza, prima di visitarli di persona, su di un vecchio National Geographic del 1933. Naturalmente ipotizzò tracce di raggi laser, prove di perforazione per la ricerca di metalli misteriosi ed interventi extraterrestri nelle realizzazione di questa striscia di fori che avanza per centinaia di metri per poi scomparire nel nebbioso Perù andino.


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