lunedì 11 febbraio 2013

Tau Ceti e il Caso dei coniugi Hill

Una Terra abitabile a "solo" 12 anni luce: la vita è possibile nel sistema di Tau Ceti.

Sono stati scoperti recentemente cinque pianeti con una massa compresa tra due e sei volte quella del nostro. Uno offrirebbe un ambiente dal clima temperato, permettendo l'esistenza di acqua allo stato liquido sulla superficie.
 
Tau Ceti, distante "appena" 12 anni luce è possibile vederla direttamente dal nostro pianeta. E tra le stelle vicine, è quella più simile al Sole che riscalda la nostra Terra. Anche perché intorno a Tau Ceti sono stati appena scoperti cinque pianeti, di cui uno molto particolare: si trova nella zona adatta ad ospitare la vita, ha un clima di superficie temperato e potrebbe quindi contenere acqua allo stato liquido. Una nuova Terra, vicina a noi. Dalla massa tra le due e le sei volte quella del nostro pianeta, un corpo celeste di dimensioni rilevanti.
 
La scoperta arriva dall'Università della California, con la partecipazione di altre strutture accademiche. Lo studio che ha condotto al ritrovamento sarà pubblicato sul Journal of Astronomy & Astrophysics, e si basa su un nuovo metodo di rilevazione spettrografica con segnali potenti teoricamente il doppio rispetto a quelli utilizzati finora, che ha permesso di produrre flussi di rilevamento analizzabili nel dettaglio.
 
E da questi sono apparsi i cinque pianeti, finora mai rilevati, che fanno viaggiare l'immaginazione e pensare alla zona di Tau Ceti come a una zona viva.
 
"Abbiamo scelto Tau Ceti perché abbiamo pensato che fosse un banco di prova ideale per testare il nostro metodo per la rilevazione di piccoli pianeti", ha dichiarato Hugh Jones della Università di Hertfordshire, Regno Unito. "Tau Ceti è uno dei nostri vicini più prossimi cosmiche così luminoso che si potrebbe venire a studiare le atmosfere dei pianeti in un futuro non troppo lontano," aggiunge James Jenkins, Università del Cile. Questa scoperta confermerebbe l'idea "che quasi tutte le stelle hanno pianeti, e la galassia deve quindi contenere un gran numero di pianeti potenzialmente abitabili con una dimensione simile alla nostra," come dice Steve Vogt dell'Università di Santa Cruz.
 
La cosa che fa riflettere di più è che il sistema di Tau Ceti è già entrato nella cronaca ufologica diversi anni fa, con il famoso caso di abduction dei coniugi Hill, il primo caso di abduction ad essere stato scientificamente studiato che vide protagonisti i coniugi Betty e Barney Hill, lei bianca e lui nero, i quali all' epoca avevano rispettivamente 41 e 39 anni..
 

Barney lavorava come impiegato delle poste a Boston e la sua seconda moglie, Betty (il cui nome anagrafico era però Eunice), era un'assistente sociale. A metà settembre del 1961, di ritorno da una breve vacanza in Canada, intimoriti dalla notizia di un imminente uragano sulla costa orientale, avevano deciso di guidare tutta la notte per fare rientro a casa, a Portsmouth nel New Hampshire (USA), cercando di evitare il cattivo tempo. Così, nella notte fra il 19 e il 20 settembre, la coppia stava percorrendo il tratto della statale n° 3 nei pressi di Groveton quando vide nel cielo limpido un oggetto puntiforme, luminoso quanto una stella, che si muoveva in direzione sud-ovest accanto alla Luna e sopra il pianeta Giove visibile all' orizzonte.

II corpo, la cui intensità luminosa cresceva a vista d'occhio, compiva strani movimenti verticali e oscillanti. Incuriosita, Betty prese il binocolo (un 7X50) e cominciò ad osservare l'oggetto, sporgendosi dal finestrino, mentre il marito continuava a guidare e formulava ipotesi sull' avvistamento. Non ravvisando in esso né una meteora né un satellite né un aereo di linea per 1'eccentricità dei suoi movimenti, decise infine di fermarsi e scendere dall'auto per osservare meglio e cercare di capire di cosa si trattasse: l'oggetto sembrò allora allontanarsi, riacquistando la sua traiettoria."
I due ripresero la strada a bordo della loro Chevrolet Bel Air del '57, ma presto la luce ricomparve e, per le due ore successive, li scortò lungo il tragitto. Barney si fermò per altre due volte sulle piazzole di sosta a lato della strada, per poi proseguire, senza mai riuscire ad identificare quell' oggetto, che nel frattempo sembrava dirigersi proprio verso la loro macchina.

Si trovavano a tre chilometri e mezzo a nord di North Woodstock, la strada era deserta ed era passato molto tempo da quando avevano incrociato l'ultima macchina, quando Barney si fermò ancora una volta, su insistente richiesta di Betty, che non aveva mai smesso di osservare le evoluzioni dell'UFO attraverso gli alberi. La donna passò il binocolo al marito il quale, puntandolo nella direzione della fonte luminosa, ormai molto bassa e vicina, poté distinguere chiaramente due file di finestrini che seguivano la forma convessa dello scafo del disco e dai quali usciva una fluorescenza di un freddo colore bianco-bluastro.

L'ordigno eseguiva dei movimenti bruschi: prendeva quota, si stabilizzava, precipitava verticalmente e poi risaliva, il tutto seguendo un movimento rota tori o e in assoluto silenzio.Nel giro di pochissimo tempo la sua immagine si era ingrandita così tanto da non entrare più nel campo visivo del binocolo e si era trasformata in una nave circolare con delle piccole ali laterali.

Scesi dall' auto, i coniugi poterono vedere l'UFO avvicinarsi sempre più, compiere alcuni giri attorno alla loro macchina e fermarsi sulla loro destra a circa 30 metri di altezza, ad una distanza che misurarono approssimativamente sui 35-40 metri. Barney, ancora convinto che si trattasse di un veicolo convenzionale, forse di pro-prietà militare, volle avvicinarsi ulteriormente ad esso per svelare definitivamente quel mistero; lasciò la moglie in macchina e, con il binocolo in mano, si diresse verso l'UFO, scomparendo fra gli arbusti.

Si avvicinò a tal punto da riuscire a scorgere, attraverso gli oblò, una dozzina di occupanti vestiti con un'uniforme stile nazista. Questi affacciati alle finestre improvvisamente iniziarono a spostarsi con notevole velocità all'interno del velivolo, correndo avanti e indietro e dando l'impressione di muoversi proprio come degli automi, privi di emozioni. Tra essi, solo uno catturò particolarmente l'attenzione di Barney, l'unico che durante quell' esplosione di attività era rimasto affacciato all' oblò e lo stava fissando. Attraverso il binocolo, i suoi grandi occhi incontrarono quelli dell'uomo, che venne preso dal terrore, "avvertendo" su di sé una strana energia che sapeva provenire proprio da quell'essere. Fu allora, mentre l'oggetto luminoso si avvicinava sempre più raggiungendo dimensioni enormi, che Barney capì che ciò che aveva davanti non corrispondeva assolutamente ad un velivolo conosciuto e che si trattava di una nave extraterrestre.

Preso dal panico e temendo di essere catturato, l'uomo corse verso la propria auto urlando: "Ci vengono a catturare!". Rientrato nella vettura, dove lo aspettava la moglie, venne sopraffatto da un attacco isterico e cominciò a gridare tra i singhiozzi: "Non ci credo! Non ci credo!". Poi ingranò la marcia e partì velocemente. Dopo aver percorso alcuni chilometri, i due sentirono improvvisamente uno strano sibilo intermittente provenire dalla parte posteriore della macchina, accompagnato da una serie di "bipbip". Subito dopo i loro corpi vennero pervasi da una specie di torpore. Betty guardò alle loro spalle: dell'UFO non vi era più alcuna traccia.

A questo punto, però, il viaggio dei coniugi Hill sembra interrompersi, i loro ricordi si fanno vaghi e confusi e la storia presenta addirittura un "buco" di due ore, durante le quali avrebbero percorso un tragitto di 60 km!

L'indomani, esaminando la loro macchina, scoprirono che la superficie del cofano era segnata da una dozzina di cerchi della dimensione di una moneta da un dollaro e che l'intera vettura risultava "magnetizzata", tanto che avvicinandole una bussola, questa impazziva. Impressionati da quanto avvenuto, i due coniugi decisero di contattare l'US.A.F (United States Air Force) to.), che inviò ad interrogarli il maggiore P.W. Henderson.

Questi, dopo alcuni giorni, sicuro dell' attendibilità dei testimoni, inviò un rapporto ufficiale al Project Blue Book. In proposito è interessante ricordare che, secondo quanto riportato nella relazione n° 100-1-61 inviata al SAC (Comando Aereo Strategico), la notte dell'avvistamento degli Hill un UFO fu captato dai radar militari nel New Hampshire, luogo del presunto sequestro. Nel periodo che seguì Betty si interessò particolarmente del problema UFO, leggendo numerose pubblicazioni, fra cui il libro del maggiore Keyhoe (v.) The Flying Saucer Conspiracy.

Fu proprio a questi che scrisse, il 25 settembre, raccontandogli l'esperienza vissuta con suo marito e sperando di avere dei consigli dal NICAP (National Investigations Committee on Aerial Phenomena)Passato quasi un mese, la coppia venne contattata da Walter Webb, inviato del NICAP, che li interrogò per alcune ore ed infine scrisse nel suo rapporto: " ...sono convinto che dicono la verità e, malgrado non esercitino professioni che esigono l'acutezza di osservazione dello scienziato, sono stato piacevolmente impressionato dalla loro intelligenza, dalla loro apparente onestà e dal loro desiderio evidente di attenersi ai fatti, diminuendone il dato sensazionale".

In quel periodo, i sonni di Betty furono disturbati da terribili incubi di cui la donna avrebbe parlato solo raramente e con gli amici più intimi. In questi sogni, degli uomini si avvicinavano alla macchina in cui si trovava con Barney, e i due venivano terrorizzati al punto che Betty sveniva e si ritrovava poi all'interno di una stanza sconosciuta dove, sdraiata accanto al marito, era sottoposta a particolari esami medici.

I due in seguito venivano liberati e informati del fatto che non avrebbero ricordato nulla dell'accaduto. Oltre a questi incubi la donna fu anche vittima di numerosi attacchi di panico mentre a partire dal 1962,Barney iniziò invece a soffrire di una serie di disturbi fisici, come ulcera duodenale, pressione alta, esaurimento nervoso e un anello di verruche attorno all'inguine.

Decise quindi di rivolgersi al dottor Duncan Stephens,della clinica di Exeter, il quale lo tenne in cura per un anno senza ottenere risultati positivi. Stephens giunse perciò alla conclusione che il suo paziente doveva essere affetto da problemi di origine psicologica, che generavano conflitti interiori sfociando in uno stato depressivo, e consigliò a Barney di consultare uno specialista, indicandogli il nome di Benjamin Simon, neurologo e ipnologo di Boston. Fu così che nel gennaio del 1964 Barney e Betty Hill iniziarono le loro sedute ipnotiche.

Il trattamento con il dottor Benjarnin si protrasse per ben sei mesi, durante i quali i coniugi Hill ricostruirono il loro viaggio cercando disperatamente di fare luce su quelle "due ore perdute". Quello che emerse dalle sedute ipnotiche fu una versione dei fatti (eccezionalmente coincidente fra i due testimoni) secondo cui, dopo aver sentito quel particolare ''bip-bip'', la macchina degli Hill era stata deviata in una stradina bianca dove si era fermata.

Qui erano stati raggiunti da alcuni umanoidi, provenienti dalla nave spaziale, che apparivano di bassa statura, con lunghi occhi orizzontali, senza naso e con una fessura al posto della bocca priva di labbra, dai quali erano stati trascinati fuori dall' autotrasportati all'interno del veicolo alieno. Una volta dentro, erano stati denudati e sottoposti a vari esami fisici: a Betty erano state tagliate le unghie e delle ciocche di capelli, poi le era stato infilato un lungo ago nell' ombelico, quasi si trattasse di una moderna biopsia o di un test di gravidanza (che però all' epoca non esisteva ancora).

A Barney invece, che era rimasto per tutto il tempo ad occhi chiusi e senza comunicare con i rapitori, era stato applicato uno strumento circolare all'inguine. Le registrazioni audio delle sedute ipnotiche degli Hill costituiscono una documentazione altamente drammatica. Intensissima fu, in particolare, la partecipazione emotiva di Barney che tentò di sfuggire alle azioni dei suoi presunti sequestratori, senza però riuscirvi.
Successivamente, alla donna venne mostrato un libro scritto con caratteri incomprensibili, e quella che sembrava una mappa stellare priva di iscrizioni, in cui gli astri erano uniti da linee, quasi a disegnare precise rotte spaziali. Uno degli esseri (quello che durante l'ipnosi venne riconosciuto dagli Hill come "il capo"), che aveva iniziato a comunicare con Betty, prima attraverso una mescolanza di linguaggi e poi telepaticamente, le disse che in seguito non avrebbe ricordato assolutamente nulla di quell' esperienza. Attraverso l'ipnosi, Betty ricostruì la mappa che dichiarava di aver osservato, e questa venne a lungo studiata da una maestra dell'Ohio, Marjorie Fish, che localizzò le dodici stelle che figuravano nella mappa ed identificò in Zeta Reticuli to.) il presunto luogo di provenienza degli extraterrestri.

Le registrazioni su nastro delle sedute ipnotiche, iniziate il 4 gennaio, furono ascoltate dagli Hill solo il 5 aprile e ridestarono in loro il ricordo di alcuni particolari sull' aspetto degli umanoidi e sul loro comportamento. Negli anni successivi, la coppia cercò di ristabilire un contatto mentale con i rapitori, e soprattutto Betty avvertiva un "legame telepatico". Nel 1967 i coniugi chiesero di essere nuovamente interrogati sotto il controllo scientifico e per due ore vissero di nuovo la loro esperienza sotto ipnosi in presenza del Dottor Simon, del dottor J.Hallen Hynek e di numerosi consiglieri scientifici dell'U'S. Air Force. Nel 1969, colpito da emorragia cerebrale, Barney moriva all'età di 46 anni e Betty, rimasta vedova, approfondì ulteriormente lo studio del fenomeno UFO e del paranorrnale, diventando protagonista di altri avvistamenti e di vari episodi di tipo para psicologico



La mappa stellare disegnata da Betty ove si evince la posizione di Tau Ceti, oltre che di Zeta Reticuli e del Sole

E' possibile che la mappa indichi una serie di sistemi stellari attorno alla cui stella orbitino pianeti ospitanti forme di vita extra-terrestri intelligenti, o comunque di una certa rilevanza strategica, facenti parte di una sorta di Impero avente centro in Zeta Reticuli?

Ci sentiamo di poter sostenere questo poichè, solo negli ultimi anni, sono stati trovati esopianeti presso altre stelle riportate nella mappa come ad esempio 54 Piscium B, Gliese 86 e 82 Eridani.

http://it.wikipedia.org/wiki/Tau_Ceti
http://it.wikipedia.org/wiki/54_Piscium_b
http://it.wikipedia.org/wiki/Gliese_86
http://it.wikipedia.org/wiki/82_Eridani

Progetto Atlanticus si spinge oltre ipotizzando che questo Impero abbia un qualche legame con la civiltà atlantidea che popolò la Terra durante l'età dell'oro. Atlantide potrebbe essere stata colonia, ma anche "casa madre" di questa 'confederazione' di pianeti.

Gli abitanti di Zeta Reticuli e/o di Tau Ceti, sempre ammesso che ci siano (ma la mappa ci conforta), potrebbero essere gli ex-terrestri citati dall'ufologo Paolo Bolognesi, giunti in quei sistemi decine di migliaia di anni fa, partiti dal Sistema Solare e da quella Terra che, a causa di un cataclisma epocale, vide distrutta la propria civiltà, trasferendo così il centro decisionale nei sistemi di Zeta Reticuli?

La mappa di Betty Hill, alla luce di queste considerazioni, potrebbe rappresentare una sorta di nazione galattica. Così fosse, a prescindere che la Terra sia una colonia di Zeta Reticuli o viceversa, chi sarebbero oggi gli abitanti di questa nazione? Cosa dovremmo fare noi umani per potere rientrare a pieno titolo tra i nostri fratelli delle stelle?
 

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