venerdì 19 luglio 2013

Astana ordina. Roma esegue.

Da un articolo di Alessio Bini su http://www.dionidream.com/angeli-e-demoni/

Quegli occhi d’angelo dal fascino orientale di Alma Shalabayeva contro l’oscuro e poco conosciuto Stato del Kazakistan. Il 28 maggio scorso a mezzanotte 50 agenti della Digos -cinquanta!- arrestano la bella Alma e la estradano in Kazakistan su un volo addirittura privato, senza interpellare nemmeno il nostro Governo.
E’ così potente Astana da privarci dei nostri organi democratici?

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La capitale Kazaka piano piano comincia ad affacciarsi sulle vicende internazionali, in un modo che appare programmato, come è programmata la sua costruzione.

Ancora una volta, il cattivo è chi possiede fiumi di denaro, non denaro guadagnato attraverso il lavoro individuale, ma il denaro pensato per essere il valore assoluto della vita, più importante della vita e della libertà, su cui si fonda la democrazia.

Il marito di Alma, Muhktar Ablyazov, voleva proprio fondare il partito “Scelta democratica”. E’ qui la sua colpa ed è il denaro che punisce questa colpa.

Astana è una città che nel 1998 ha cambiato nome. Prima si chiamava Akmola. Pare che in Kazako Astana significhi semplicemente “capitale”. Ma avete mai sentito di una capitale che si chiama capitale?

In genere, le capitali degli Stati concentrano nel nome una parte della loro storia e diventano tali per tutta la loro storia. Astana lo è diventata con un decreto presidenziale.

Basta guardare Google maps per scoprire una ricchezza che nemmeno Washington ha.

Ad Astana, non si produce nulla. Si vive solo di politica.

E dal nulla è stata costruita, utilizzando i milioni di miliardi di dollari dei produttori petroliferi.


A proposito di Washington, c’è un duplicato della Casa Bianca, ma la cupola è azzurra. Lapislazulo? E che bisogno c’era un duplicato?

Non ci sono case popolari, ma solo ville, ciascuna delle quali gode di sala cinema climatizzata, rubinetti d’oro e altre amenità.

Vi si trova anche una strana costruzione: un’enorme piramide. Al primo piano c’è un lussuoso teatro dell’opera, vago simbolo massonico: le masse vanno intrattenute. Al secondo piano una sala riunioni per i capi di Stato (ma chi li invita?) che si siederanno al tavolo del dio Sole con lo scopo di abolire tutte le religioni. Al terzo piano una sala illuminata dai vetri, perché gli “illuminati” si considerano al di sopra del popolo.

Il Kazakistan finora non ha avuto alcun interesse nel panorama internazionale. Eppure cominciano a programmare la presenza di Astana anche in tv.

Mario Monti , a sorpresa, visita Astana il 2 aprile 2013, ma non si conoscono i rivolti di questo incontro.

Papa Benedetto XIV benedice la città, caso unico nella storia del Vaticano, soprattutto perché ad Astana si venera il dio Sole e si professa l’obiettivo di eliminare tutte le religioni del mondo.

C’è pure una squadra di ciclismo che porta il nome di Astana, che in questi giorni sta gareggiando al Tour de France.

A proposito, se invertite le prime due lettere di Astana, viene fuori Satana, ma forse è un caso…


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