Su alcune stampe del periodo Edo, e precisamente del 1803. Si può trovare un particolare manuale, che racconta di un episodio, molto particolare. Il manuale, denominato Utsuro fune o Utsuro-bune, riporta una storia, assai incredibile.
Il 23 Febbraio del 1803 una barca di forma sferica, fu rinvenuta sulla spiaggia e trainata in un villaggio.
La donna rinvenuta al suo interno, era particolarmente bella, aveva lineamenti particolari, pelle bianca come la neve, capelli lunghi, alla radice rossi, nella lunghezza bianchi. Essa si esprimeva con una voce forte, usando una lingua sconosciuta. Aveva con sé, una scatola, all’apparenza sembrava realizzata in vetro, lunga sessanta centimetri, con simboli sconosciuti. Anche la barca sferica, riportava simboli misteriosi, dopo poco tempo la donna scomparve insieme alla sua barca.
Molte volte nel XIX secolo, la vicenda apparve nella letteratura giapponese, e in varie stampe, raffiguranti la misteriosa donna, con la sua barca, e la sua scatola. Un vero e proprio manuale, che descrive le varie parti della barca, e descrive nel dettaglio gli oggetti, appartenenti alla donna.
Il dottor Kazuo Tanaka dell’Università di Gifu, ha analizzato documenti antichi, provenienti da un monastero giapponese è stato intervistato varie volte a riguardo ed ha affermato che la donna e i suoi oggetti, avevano un’origine extraterrestre. La barca sferica sarebbe in realtà per il dottor Kazuo un U.S.O. ovvero un oggetto sottomarino non identificato.
Svelando anche, nuovi dettagli sulla barca – navicella. Essa aveva forma tondeggiante, nella parte sottostante, emetteva un suono, e possedeva degli oblò vetrati, nella parte interna vi erano simboli sconosciuti, non erano né di ideogrammi cinesi, né di lettere dell’alfabeto giapponese.
I geroglifici sono stati analizzati dai ricercatori e sono risultati, simili all’antica lingua giapponese e Paragonati agli antichi ideogrammi divinatori religiosi.
La traduzione è: “Io sono dio e sono venuto con la nave di dio “.
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