Richard Hoagland non è un geologo nè un biologo, ma -come altri ricercatori- sostiene l'ipotesi che l'oggetto imprigionato nel segmento di roccia possa essere un fossile. Il problema è giustificare il continuo (apparente, forse) approccio indifferente del JPL (Jet Propulsion Laboratory) riguardo alle anomalie su Marte.
Se Marte in passato ha ospitato un qualche genere di organismi (o se tutt'ora li ospitasse), se non addirittura esseri viventi 'intelligenti' (senza spingersi oltre con le ipotesi avanzate dal Progetto Atlanticus quali origine della civiltà Atlantidea) preservarne i resti per studi futuri dovrebbe essere un dovere assoluto di responsabilità e sensibilità, nonostante attualmente i rover dell'ultima generazione non siano equipaggiati per un certo tipo di analisi.
Qui di seguito due estratti da altrettanti articoli che commentano il presunto 'fossile di centopiedi'; il primo è del paleontologo Ray Stanford, che si mostra scettico riguardo all'origine fossile dell'oggetto nella foto. Il secondo estratto proviene da un articolo di Richard Hoagland 'The Curious Case of the NASA Crinoid Cover-Up' (Il curioso caso dell' insabbiamento crinoide della NASA), che punta decisamente all'origine biologica del 'fossile'.
Ray Stanford:
"...Dopo anni di studio sui fossili, e ricerche su centinaia di migliaia di frammenti sedimentari che potessero o meno contenere dei fossili, e lavorando fianco a fianco con alcuni tra i più titolati paleontologi e paleoicnologi (studiosi del terreno alla ricerca di tracce lasciate da antiche forme di vita), e con tutto il dovuto rispetto verso l'occhio inesperto che potrebe vedere nel 'centopiedi' [della foto] un fossile, posso dire che io non vedo niente nell'immagine che possa apparire un animale o una pianta fossile, e nemmeno una traccia fossile di essi...
Dovrei anche aggiungere che se mi venisse mostrata la possibilità che possa trattarsi di un fossile, ne sarei deliziato e non scriverei tutto questo. Se alcuno dovesse dubitare di ciò, dia un'occhiata a quello che ho scritto a proposito delle 'concrezioni' [sferiche] (un termine del JPL/NASA) che probabilmente sono la prova di vita batteriologica.
Non sono assolutamente irritato dalla possibilità di vita (passata o presente) su Marte. Il problema è che l'immagine del 'centopiedi' mostra soltanto delle crepe radiali di una cavità dai contorni vagamente in rilievo.
Potrei offrire numerose ipotesi sulle cause delle spaccature e della cavità, ma nessuna esige che un organismo vi sia coinvolto.
Personalmente sarei piuttosto sorpreso se non vi fossero fossili su Marte, del periodo in cui l'acqua abbondava sulla sua superficie, ma raccomando grande cautela nel chiamare e definire un fossile, affinchè non 'piangiamo il lupo' così tanto da essere ignorati, quando il vero lupo si rivela..."
Richard Hoagland:
"...Un ingrandimento di questo affascinante oggetto rivela un corpo apparentemente 'spezzato', almeno cinque segmenti cilindrici visibili, e una traccia di un altro possibile fossile sepolto nella stessa roccia, tutti i classici segni di un organismo che in passato viveva!
E cosa ha fatto il team di scienziati del JPL con questa potenziale prova scientifica esplosiva?
L'hanno immediatamente seppellito nella polvere! Nella successiva immagine, scattata immediatamente dopo l'opera di 'pulizia' (tecnicamente chiamata 'strumento di abrasione della roccia') si notano alcuni centimetri di roccia a destra e a sinistra, in rilievo, gli unici resti del 'raschiamento' effettuato proprio nel punto dove si trovava il presunto 'fossile'...
E' stato totalmente cancellato..."
Hoagland, coadiuvato da molti suoi collaboratori, evidenzia somiglianze del 'fossile' con alcune piante terrestri del passato, come l' Ordovician Crinoid Retercrinus Alvealatus, o con alcune specie di invertebrati terrestri, i blastoidi.
Lo stesso accostamento viene fatto con le 'concrezioni' sferiche fotografate da Opportunity. Un'immagine a colori chiarisce, secondo Hoagland, la somiglianza.
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