Che l'uomo sia un ibrido ormai anche la scienza lo riconosce... solo che, per non citare le teorie "ufologiche", propone ipotesi forse ancor più assurde di quelle che vogliono evitare come la peste.
Ad ogni modo credo che questo Eugene McCarthy non sia andato molto lontano. Basta sostituire i suini con gli Anunnaki/Elohim e facciamo bingo.
Siamo un po' scimpanzé e un po' suini, originati con un processo di ibridazione in un momento imprecisato della storia umana. Questo il parere di Eugene McCarthy della University of Georgia, uno dei più autorevoli esperti mondiali in ibridazione animale. Che si chiede, sul suo sito: "Siamo ibridi?". La risposta ancora non c'è ma gli indizi sono molti, secondo il ricercatore.
Secondo lo scienziato, la specie umana sarebbe cominciata da un incrocio fra un suino maschio e una femmina di scimpanzè. Una tesi che sembrerebbe alquanto improbabile, ma a sostenerne l'impianto ci sono alcuni dati rilevanti. Ad esempio, mentre gli umani hanno molte caratteristiche in comune con gli scimpanzè, c'è anche un numero molto grande di caratteristiche distintive che non si trovano negli altri primati.
Queste caratteristiche, secondo lo studioso, sono molto probabilmente il risultato di un'origine ibrida in qualche punto della storia evoluzionistica umana. Ma poi ad arricchire il quadro arriva l'elemento suino. McCarthy suggerisce che un animale possiede tutti i tratti che distinguono gli umani dai loro primati cugini, ed è il maiale.
Come si legge sul suo sito Macroevolution, oltre alle caratteristiche più evidenti, come pelle senza peli e uno spesso strato di grasso sottocutaneo, ci sono altri segni di similitudine con i maiali nella struttura della pelle e degli organi. A proposito dell'infertilità degli ibridi, McCarthy spiega che non tutti gli ibridi sono sterili, e in molti casi gli animali ibridi sono capaci di accoppiarsi con animali della specie dei genitori e, dopo molte generazioni, potrebbero anche accoppiarsi fra loro.
E ciò potrebbe significare anche un'altra cosa... che il suino stesso sia un incrocio tra genetica Anunnaka e un altra specie 'autoctona' del pianeta atto a fornire alla creatura Uomo, anch'essa ibrida, di che sfamarsi con massima resa... Infatti ricordiamo che del suino non si butta via nulla.
Già nel mio blog avevo inoltre fatto menzione di come potrebbero esserci stati interventi di ingegneria genetica alle origini della "Rivoluzione Agricola".
E' stato scoperto che il frumento, una delle piante fondamentali per l'alimentazione umana e all'origine della rivoluzione agricola neolitica, è il risultato di una fusione di ben tre piante diverse, due graminacee e una pianta erbacea, ciascuna delle quali aveva già i suoi geni.
E se chi di dovere oltre ad usare parte del loro corredo genetico avesse usato anche parte di quello suino?
Magari per prelevare "geni già pronti" atti a fornire determinate qualità alla neonata specie. Una sorta di assemblaggio
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