Esistono numerose possibili soluzioni alla crisi economica che sta distruggendo il tessuto industriale e sociale della nostra amata Italia, soluzioni praticabili anche all’interno di questa enorme, immensa iattura chiamata Euro. Il motivo per cui nessuna e dico nessuna di queste, venga presa in considerazione dal Governo Letta, è un mistero, o meglio resta un mistero fintanto che qualcuno non lo riveli. E noi siamo qui per questo. Dunque, se ci fosse data l’opportunità, la domanda che vorremmo ingenuamente porre al Presidente del Consiglio sarebbe la seguente: “Presidente Letta, esiste una soluzione praticabile, da realizzare anche domani, con la quale l’economia italiana e il popolo italiano possono tornare finalmente a crescere ed allontanare lo spettro delle povertà e delle miseria, che sempre più connazionali stanno sperimentando sulla loro pelle?” La risposta del Presidente del Consiglio, ligio al suo mandato di “curatore fallimentare” dello Stato italiano, probabilmente sarebbe: “L’unica via è quella della riduzione degli sprechi, della lotta all’evasione fiscale, del pareggio di bilancio attraverso cui procurare i mezzi finanziari da investire per la crescita e l’occupazione”. Praticamente ci direbbe che continuare con l’austerity è necessario ed indispensabile, fino a quando non avremo di nuovo i conti in ordine: perché “ce lo chiede l’Europa!”. Dunque al solito menzogne, falsità di ogni genere basate su teorie economiche oramai sconfessate dalla storia, ma nonostante ciò continuano a ripetere sempre le stesse cose.
Ma perché lo continuano a mentire? Perché ci viene imposta l’Austerity in realtà?
Non per ridurre il debito e tenere sotto controllo i conti dello Stato come ci raccontano (visto che il debito sale molto più di prima, il fabbisogno finanziario cresce e le entrate si riducono!!), ma semplicemente per fare un favore a Germania, Olanda e Lussemburgo che sono creditori verso il nostro Paese di quasi 250-300 miliardi di euro attraverso il sistema TARGET2 .
L’austerity è funzionale a questo scopo; permettere a coloro che ci han prestato questi soldi, di rientrarne in possesso, senza subire perdite.
Ma torniamo allora a cosa si potrebbe fare se il Governo italiano, invece di assecondare le richieste tedesche, ponesse al primo posto l’interesse nazionale, della sua economia e del suo popolo. Analizziamo una delle tante soluzioni che già domani, il duo Letta-Saccomanni potrebbe realizzare e che invece ignora, perché antepone all’interesse dell’Italia, quello verso la Germania e l’Europa.
Prendiamo spunto dai vari programmi di sostegno al sistema economico e bancario che sono stati posti in essere nel Regno Unito a partire dal 2008, al fine di evitare quello che il Governatore della Bank of England riteneva un grave pericolo per il suo Paese: “La creazione di moneta da parte della Banca di Inghilterra ha consentito di compensare quella che altrimenti sarebbe stata una riduzione estremamente pericolosa della moneta” (Sir Mervyn King, Governatore della Banca di Inghilterra, giugno 2012). Per inciso, fa quasi ridere (o piangere in realtà) che nello stesso periodo della dichiarazione del Governatore della Bank of England, quindi non l’ultimo arrivato sul tema della moneta, in Italia il partito pro-austerity, assoldando professori ed esperti finanziari di dubbia competenza il cui elenco ometto per ragioni di spazio, trovasse sempre più spazio sui media, nell’opinione pubblica e tra i vari movimenti politici (stendiamo un velo pietoso sull’intera vicenda). Tra i tanti programmi di sostegno per rimettere in sesto le banche e garantire una adeguata quantità di credito al sistema economico, il Governo inglese ha utilizzato nel 2008, lo Special Liquidity Scheme (SLS), in cui il Tesoro emetteva titoli di stato a breve, Gilt e Treasury (come i BOT) e poi il Governo li prestava alla Banca Centrale che a sua volta li scambiava con i crediti incagliati delle banche commerciali per una cifra di 260 miliardi di euro!! Non sono cifre di poco conto!! Dal punto di vista pratico si ha che una parte del Governo (il Tesoro) crea titoli per un altra parte del governo (la Bank of England), perché questa ha il potere legale di fare poi uno swap con le banche e togliere loro le castagne dal fuoco, ripulendo i loro bilanci dai titoli tossici, togliendo a queste la scusa che non possono prestare al settore privato a causa dell’alto livello dei crediti incagliati.
"The Treasury bills used were issued specifically for the Scheme. They were liabilities of the National Loan Fund, issued to the UK Debt Management Office (DMO) and held by the DMO as retained assets on the Debt Management Account. The Bank borrowed the Treasury bills from the DMO under an (uncollateralised) stock lending agreement. The Bank paid the DMO a fee based on each transaction to cover administrative and other costs."
In Italia, la Banca d’Italia non può comprare direttamente i titoli del Governo (BTP, BOT) perché vietato dai Trattati comunitari; potrebbe invece prenderli a prestito dal Tesoro e fare uno swap con le banche commerciali, ritirando i crediti incagliati e lasciando nei bilanci delle banche i titoli di Stato. Tutto questo senza violare alcun trattato, senza uscire dall’euro. Questa operazione, anche se non risolutiva, toglierebbe al settore bancario l’alibi del non poter prestare per via dei crediti in sofferenza ed incagliati. Ma non viene fatto, neppure prospettato perché in Italia si deve imporre l’austerity senza se senza ma, fatta di maggiori tasse e minor spesa pubblica a costo di distruggere l’industria nazionale, perché l’interesse prevalente è quello dell’Europa e della Germania creditrice. La prova di quanto esposto è nel seguente grafico in cui, a partire dal novembre 2011, quando si insediò Monti, la progressiva scomparsa della moneta e del credito dovuta alla crisi ed all’austerity, hanno prodotto l’effetto di riportare in attivo la bilancia commerciale grazie alla riduzione delle importazioni:
Riducendo le importazioni, si riducono i flussi di denaro che la Banca centrale tedesca presta a quella italiana sulla base del funzionamento del sistema TARGET 2, in modo tale che la Germania possa lentamente recuperare la sua esposizione verso l’Italia, riducendola progressivamente nel tempo. Questa è la verità, la reale motivazione per cui ci viene detto di “fare sacrifici”: altro che “ridurre il debito, spendere meno, perché siamo un Paese di corruttori, nullafacenti ed evasori…”!! Sono molti i possibili programmi da attuare per risollevare le sorti del Paese, vi sono infinite combinazioni praticabili, persino restando in questo pastrocchio denominato Euro. Ma finché resteranno al Governo questa manica di incompetenti lobbisti, tutto sarà vano.
Purtroppo siamo nelle mani dei nostri carnefici.
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