Quando furono fondate le Piramidi di Giza e la Sfinge?
Stando a quanto sostengono gli egittologi le 3 grandi piramidi di Cheope, Chefren e Micerino (tre faraoni della IV dinastia), nella piana di Giza, in Egitto, furono costruite da loro intorno al 2500 a.C., come enormi tombe.
La Sfinge, raffigurante il faraone Chefren, e i maestosi templi, sempre nella piana di Giza, sono attribuiti a questo faraone, praticamente da sempre.
Tutte queste attribuzioni e datazioni risalgono almeno ai tempi dello storico Erodoto, nel V secolo a.C. e concordano con la storia ufficiale secondo cui le prime civiltà del mondo in grado di lasciare prove scritte, sorsero intorno al 4000 a.C. in Egitto, in Mesopotamia, in America centrale e meridionale.
Ma nonostante ad un esame molto superficiale tutto sembri tornare secondo gli egittologi, ad un esame solo poco più attento non si può fare a meno di notare come molte, moltissime cose non possono essere andate come raccontano gli storici.
Le tre enormi piramidi presentano delle caratteristiche tali da escludere che siano state costruite da un popolo rudimentale.
Perchè? Le piramidi non sono semplicemente un ammasso di blocchi di granito, ma sono molto molto di più.
Sono state costruite secondo una precisione millimetrica impressionante e contengono numerosi messaggi scientifici degni di una scienza incredibilmente avanzata.
La Grande Piramide di Cheope fu costruita con 2.300.000 blocchi di granito del peso variabile da 2 a 15 tonnellate ciascuno.
Uno sforzo alquanto eccessivo per l'ipotesi di una tomba.
Inoltre,attenti studi e ricerche ci riportano che per la Grande Piramide il lavoro architettonico e di muratura è stato di gran lunga superiore a quello richiesto per la costruzione di tutte le cattedrali, le chiese ed innumerevoli cappelle medievali d'Europa.
Il suo volume è trenta volte superiore a quello dell'Empire State Building di New York. Al suo interno può contenere tranquillamente l'immensa Cattedrale di S. Pietro in Roma ed altre chiese. La sua altezza è stata stimata intorno ai 145 mt e 75 cm, ma originariamente raggiungeva i 150. Il giornalista inglese Graham Hancock, che l'ha scalata e misurata, ci ha riportato queste misure:
- LATO NORD metri 230 e 25.05 cm
- LATO SUD metri 230 e 45.35 cm
- LATO EST metri 230 e 39.05 cm
- LATO OVEST metri 230 e 35.65 cm
E con zelante maniacalità i suo angoli misurano:
- NORD EST: 90 gradi, 3 primi e 2 secondi.
- SUD-EST : 89 gradi, 56 primi e 27 secondi.
- NORD OVEST: 89 gradi, 59 primi e 58 secondi.
- SUD OVEST: 90 gradi e 33 secondi.
Ogni misura differisce dall'altra con un margine d'errore dello 0,1 per cento, un risultato da far invidia ad un edificio di piccole dimensioni dei nostri giorni.
Il suo peso consta in 6 milioni e mezzo di tonnellate di blocchi di granito del peso di circa 20 tonnellate ciascuno; in alcuni casi superano le 100 tonnellate.
Tutto ciò è incredibilmente sorprendente ed impressionante.
Ci sono chiare evidenze però, che rafforzano non solo l'idea che l'architettura struttura di questi monumenti sia fin troppo avanzata rispetto alle teorie degli egittologi, ma bensì anche il fatto che queste strutture, come la Sfinge, siano state erette migliaia di anni prima.
Le tre piramidi di Giza sono allineate in base a come apparivano le tre stelle della Costellazione di Orione 12.000 anni fa.
Allo stesso modo la Sfinge, che doveva in teoria rappresentare il faraone Chefren, è stata scolpita in base a come doveva apparire la Costellazione del Leone, all'orizzonte 12.000 anni fa, quindi rappresenterebbe in realtà un leone il cui volto è stato successivamente scolpito per dare l'apparenza di un volto umano.
Le tracce di erosione lungo i lati del gigantesco monumento evidenziano che venne edificato durante un periodo di intense piogge alluvionali, un clima che non corrisponde lontanamente nemmeno a 5000 anni fa, ma a 12.000 anni fa.
In parole povere il disegno della Sfinge e delle Piramidi di Giza è una sorta di ricostruzione di allineamenti stellari di come appariva la volta celeste nei cieli d'Egitto durante l'Era del Leone.
In quel periodo si può osservare come le temperature fossero di gran lunga più alte di quelle attuali, mentre nei successivi millenni i periodi caldi si sono fatti sempre meno intensi seguendo una tendenza al ribasso.
Sembra che in un periodo remoto risalente a 12.000-10.000 anni fa, quando il clima era decisamente più caldo dell'attuale, ci sia stata un'ampia quanto avanzata civilizzazione su scala globale, la quale in qualche modo, grazie a precise misure geometriche, era in grado di edificare colossali strutture megalitiche.
Diversi esempi vengono sollevati da tutto il mondo.
Il volto megalitico di Borzone è un'antica scultura rupestre situata presso il borgo di Zolezzi, in località Rocche di Borzone, nel comune ligure di Borzonasca, in provincia di Genova.
Scoperto durante un sopralluogo del Comune per la costruzione della strada carrozzabile nel 1965, con i suoi 7 metri d'altezza è considerato la scultura rupestre più grande d'Italia e d'Europa.
Il ritrovamento, ripreso e documentato da alcuni quotidiani locali, attirò subito l'attenzione degli archeologi. Risale al Paleolitico superiore (da circa 20.000 a 12.000 anni fa) come molti menhir antropomorfi di Carnac.
In Giappone, al largo della costa di Okinawa, esiste una gigantesca struttura artificiale in pietra sommersa ad una profondità di circa 26 metri sotto il livello del mare, tale struttura è stata soprannominata Yonaguni.
Fino a 12.000 anni fa il livello marino in quest'area era ancora basso finchè il successivo ritiro delle calotte glaciali non portò queste strutture ad essere sommerse dal mare, indubbiamente non si può contestare il fatto che questa struttura non sia opera dell'uomo.
Sulle Ande, invece, possiamo trovare un'altro esempio di struttura megalitica, denominata Tiahuanaco.
Se si pensa che la Grande Piramide d’Egitto è una meraviglia tecnologica, ammirate ciò che gli artisti e gli ingegneri hanno fatto a Tiahuanaco.
Questa cultura prosperò a oltre 4000 metri di quota, in una zona dove la carenza d’ossigeno rende difficile persino respirare, ma i suoi uomini riuscirono a spostare pietre di peso fino a 200 tonnellate e inventarono tecniche di costruzione modulare, che sarebbero ancora oggi d’attualità.
Vi si trovano tre importanti opere: il monolito di Ponce, quello del sacerdote e la famosa Porta del Sole, arco massiccio tagliato da un unico pezzo di andesite. Gli intagli sulla facciata costituiscono l'espressione più elaborata dell'arte Tiahuanaco.
L'ingresso al tempio, con le caratteristiche costruzioni di pietra. Si usavano grandi pietre a superficie liscia per la costruzione dei muri.
Alcune delle pietre mostrano con evidenza un uso di utensili che semplicemente non avrebbe potuto essere fatto con nessuna delle antiche tecnologie.
Guardate solo l'esempio del blocco di pietra a Punku Puma. Contiene scanalature, fatte con precisione, di 6 mm di larghezza, con fori equidistanti.
Sembra impossibile che questi tagli di grandi precisione potessero essere effettuati con l'uso di strumenti di pietra o di rame. Lo scopo di questa lavorazione non è noto, ma è stato suggerito che piastre d'oro o bronzo potessero essere fissate alle pareti. Altri suggeriscono che i giganteschi blocchi di pietra fossero bloccati insieme con grappe di metallo.
Grandi idoli sono stati scolpiti da un’unica grande pietra e sembrano essere stati lucidati e finiti con dei metodi sconosciuti.
La tecnica modulare permette di produrre i blocchi in serie, per montarli in loco in una varietà di configurazioni. Questa tecnica appare a Tiahuanaco pienamente sviluppata, senza alcuna prova d’una sperimentazione precedente. Quando svilupparono gli ingegneri di quell’epoca le loro idee o esperienze? Perché è questo l'unico esempio di costruzione modulare, nel mondo antico? Queste sono solo alcune delle molte domande che chiedono una risposta, in questo notevole sito.
Le pietre erano spesso fissate l’una con l’altra con "graffe" di metallo. Scanalature corrispondenti sono scolpite nella parte superiore e nei fianchi delle pietre. Poi, metallo fuso era versato e lasciato indurire, a fissare le due pietre insieme. Questa tecnica è stata utilizzata anche in Egitto e in Asia del Sud–Est.
Il fatto che la cultura di Tiahuanaco sia apparsa pienamente sviluppata in questa terra d’altitudine, arida e inospitale, è un vero enigma rompicapo. Quasi subito i suoi abitanti sembrano aver utilizzato avanzate tecniche di costruzione, come la costruzione modulare. Enormi blocchi sono stati scolpiti da monoliti e progettati per adattarsi insieme sul sito con esatta precisione e stile artistico. Queste tecniche sono state sviluppate dai moderni costruttori solo nel secolo scorso. I blocchi massicci sono estremamente stabili, resistenti al tempo e ai terremoti. Ma come sono stati ricavati, trasportati e posizionati, apparentemente a mano?
Nel XVI secolo il missionario Diego de Alcobaso scrisse: "Su una piattaforma vidi una colonna di splendide statue, così reali da sembrare vive. Uomini e donne, alcuni in piedi, altri seduti in pose quotidiane. Alcune donne avevano bambini sulle ginocchia o sulle spalle."
Oggi la maggior parte di quelle statue purtroppo è scomparsa. Distrutte dall'ignoranza religiosa dei preti spagnoli o rubato dai predatori archeologici.
Un'altra affascinante costruzione è il tempio semi-sotterraneo, quadrangolare, escavato solo nel 1960. Nelle sue mura sono fissate dozzine di teste di pietra, che rappresentano probabilmente trofei di guerra. Nel suo centro si trovano alcuni monoliti, di cui uno "barbuto".
Un enigma per gli archeologi, perchè rappresenta una persona con barba folta, mentre è risaputo che agli indios non cresce la barba.
Fino ad oggi nessuno sa spiegare l'origine diquesto popolo, in grado di realizzare una metropoli, su un arido altipiano sterile. Forse la risposta verrà dalla esplorazione di un'altra città monolitica, oggi sommersa dalla acque del Titicaca, di fronte a Puerto Acosta.
L'archeologo Arthur Posnansky, che studiò a Tiahuanaco per trent'anni, datò l'età della città a 12.000 anni fa.
Ci sono numerosi altri esempi di strutture megalitiche risalenti al periodo ma ci soffermeremo sui dettagli di queste ultime quanto la loro ricostruzione.
Anche se potrebbe sembrare un'affermazione forzata, la tecnica di edificazione degli edifici più antica comparata con quella più recente, ha un fattore in comune con il grafico sopra elaborato delle temperature globali degli ultimi 12.000 anni in progressivo declino vero il basso.
La base di questa terrazza a Baalbek (Libano) misura circa 465000 metri quadrati. Tre pietre colossali, conosciute con il nome di "Trilithon", sono le più grandi tra i molti megaliti visibili che costituiscono le mura della terrazza. Misurano oltre 18,2 metri in lunghezza, con larghezze tra i 3,6 m e i 4,2 m (notare i due uomini al centro). Sulla piattaforma ci sono ancora molte rovine romane, ma il sito è molto più vecchio dell'impero romano. Persino i Sumeri dicevano che il sito era antico. Oggi non abbiamo idea di chi l'abbia costruito, e non sappiamo neanche come, quando e perchè sia stato edificato. E, sfortunatamente, la nostra comunità scientifica continua a ignorare Baalbek.
Tra i siti colossali più stupefacenti del mondo c'è quello di Heliopolis a Baalbek in Libano.
Ciò che colpisce subito di questo enorme e antichissimo complesso sono le dimensioni. Guardando il tempio principale di Giove ci si rende conto che è al di fuori della misura umana rispetto a un qualsiasi altro tempio greco romano visibile nelle nostre città, soprattutto per quanto riguarda il basamento dell'edificio dove si possono vedere i massi più grossi, ognuno dei quali misura oltre 21 m di lunghezza per quasi 5 di larghezza e con un peso di circa 1000 tonnellate.
Nelle parti soprastanti si può osservare il paragone di dimensioni con i monoliti più antichi alla base rispetto alle comuni dimensioni di un'essere umano, mentre nel contempo si può osservare come le parti più antiche, quelle in basso siano state edificate con monoliti più grandi mentre quelle più recenti risalendo verso l'alto evidenzino un cambiamento nella tecnica con blocchi di pietra decisamente più inferiori fino a risalire a quelli più recenti che diventano a loro volta di dimensioni ulteriormente più ridotte.
La stessa cosa è riscontrabile anche a Tihanuaco, in Bolivia.
Anche in questo caso, nonostante il peso e le dimensioni, gli enormi blocchi sono tagliati ed incastrati tra loro con una precisione incredibile, contrariamente invece, quelli in alto sono quelli più recenti.
Entrambi i siti in passato subirono un periodo di abbandono, per poi essere nuovamente riutilizzati da civiltà successive, evidenziando però un netto cambiamento durante la fase di ristrutturazione con blocchi di pietra di dimensioni inferiori.
Perchè questo cambiamento?
Il grafico in alto, ottenuto grazie ai carotaggi di carote di ghiaccio dalla calotta glaciale della Groenlandia, ha permesso di ricostruire la storia climatica dalla fine dell'ultima glaciazione, evidenziando grazie all'analisi dei nuclei di ghiaccio quanto alte le temperature fossero durante la fine del Pleistocene, (12.000-11.500 anni fa) rispetto al giorno d'oggi, i dati sommati hanno evidenziato che in passato il clima è stato molto più caldo di oggi.
E' un fatto scientifico che gli organismi per adattarsi a sopportare meglio il freddo tendono a ridurre drasticamente le proprie dimensioni corporee.
Alcuni esempi ce lo dimostrano:
- Le pinete, hanno foglie ridotte in strutture aghiformi per sopportare il freddo dell'inverno, mentre in normali condizioni calde tendono facilmente a seccarsi e a morire.
- La Volpe Artica per resistere al freddo clima polare ha dovuto ridurre le proprie dimensioni rispetto alle altre volpi europee. La grandezza di questo carnivoro può variare dai 53 ai 55 cm, con un peso di circa 4 kg. Il corpo è essenzialmente robusto, anche se più piccolo rispetto alle altre volpi. Le orecchie sono piccole e rotondeggianti, il manto è bianco e molto folto d'inverno, mentre diventa marrone e più rado durante la stagione calda, con un sottopelo molto ridotto.Le comuni volpi alle medie latitudini invece hanno dimensioni molto più grandi, la loro taglia varia da una lunghezza totale del corpo di 60-80 cm, una lunghezza della coda di 30-49 cm e un peso di 8-10 kg nel fennec a una lunghezza totale del corpo di 72-100 cm, una lunghezza della coda di 25-35 cm e un peso di 9 kg nella volpe dalle orecchie corte.
- Una capra estinta che viveva su una sterile isola del Mediterraneo è sopravvissuta per milioni di anni, riducendo le dimensioni e diventando, che non è mai stato scoperto nei mammiferi, a sangue freddo.
Quando il clima si fa più freddo, e anche il cibo scarseggia, alcune specie necessitano di ridurre le proprie dimensioni sia per risparmio energetico sia per un fattore di metabolismo.
E' sufficiente pensare che alcuni dinosauri del Cretaceo, quando era enormemente più caldo di oggi, superavano i 35 metri di altezza e necessitavano di un'alimentazione pari a 500 kg di cibo, questo spiega il motivo per cui oggi questi animali non esistono più se non qualche sottospecie come i Coccodrilli oppure il Varano delle Isole Komodo, tutti che vivono in regioni molto calde del pianeta.
Per comprendere come le ridotte dimensioni di un'organismo possano favorire un risparmio energetico in condizioni di freddo estremo osserviamo anche l'esempio di virus e batteri.
Il congelamento di solito non uccide i batteri e non danneggia i virus.
I batteri rimangono in uno stato quiescente, ma possono riprendere a moltiplicarsi, se riportati ad una temperatura idonea: per conservare in laboratorio le colture batteriche, vengono congelate.
In realtà la parete batterica è piuttosto resistente e protegge la membrana sottostante che sarebbe molto più sensibile. I virus, in pratica sono quiescenti sempre, a meno che non infettino una cellula.
Ci sono due possibilità: la prima consiste nel fatto che migliaia di anni fa oltre ad avere un'avanzata tecnica la razza umana era di dimensioni maggiori rispetto alle attuali; la seconda invece consiste nel fatto che possedevano un'elevata massa muscolare oltre ad una forza incredibile, il che ovviamente mette anche a disposizione la presenza di un'avanzata tecnologia.
Il fatto che undici millenni fa qualcuno sia stato in grado di tagliare mastodontici blocchi di granito e altre rocce, sollevarli e incastrarli, o posizionarli per farne le fondamenta, evidenzia da solo un'elevato livello tecnologico, ma come era la struttura fisica degli esseri umani di allora?
Il fatto che siano esistite persone di elevata statura non sarebbe da mettere in dubbio, numerose foto d'epoca e alcuni ritrovamenti archeologici rafforzano la tesi che la razza umana era più possente.
Un'ritrovamento simile ci arriva dalla Francia di fine Ottocento.
Il gigante di Castelnau fu una scoperta di ossa fossili che potrebbe rappresentare uno dei più grandi uomini noti essere mai esistiti. Le ossa, che si trovano in una sepoltura dell'età del bronzo, risalgono al periodo neolitico e consisteva in un omero, la tibia e femore. Lo scienziato che ha fatto la scoperta nel 1890 ha stimato la dimensione delle ossa che l'uomo potrebbe essere stato più di tre metri di altezza.
Le ossa sono state scoperte dagli antropologi Georges Vacher de Lapouge al cimitero di Età del Bronzo di Castelnau-le-Lez , Francia nell'inverno del 1890. I suoi risultati sono stati pubblicati sulla rivista La Nature , vol. 18 1890 Issue 888.
L'altezza della persona è stato stimato in circa 3,5 m (11 ft 6 in), secondo de Lapouge, e le ossa erano datate al periodo Neolitico, da quando sono stati trovati al fondo della sepoltura a tumulo dell'Età del Bronzo.
Scrivendo sulla rivista La Nature, de Lapouge descrive le ossa nel dettaglio: "Penso che sia superfluo notare che queste ossa sono innegabilmente umane, nonostante le loro enormi dimensioni .... Il primo è la parte centrale dell'albero di un femore, 14 cm di lunghezza, quasi di forma cilindrica, e la circonferenza dell'osso cm 16 .... Il secondo pezzo è la parte centrale e superiore dell'albero di una tibia .... La circonferenza è di 13 cm al forame nutrienti .... la lunghezza del frammento è 26 centimetri .... La terza, molto singolare, è stato considerato da buoni anatomisti come la parte inferiore di un omero ....
I volumi delle ossa erano più del doppio ai pezzi normali quali corrispondono.
Le ossa dell'uomo di Castelnau sono stati studiati presso l' Università di Montpellier ed esaminati da M. Sabatier, docente di Zoologia presso l'Università di Montpellier, e M. Delage, professore di paleontologia all'Università di Montpellier, in aggiunta ad altri anatomisti.
Nel 1892 le ossa furono attentamente studiati dal Dr. Paul Louis André Kiener, professore di anatomia patologica a Montpellier Scuola di Medicina, per la quale ha ammesso che rappresentavano una "razza molto alta", ma comunque li ha trovati abnormi nelle dimensioni e apparentemente di "morbosa crescita ".
È di un certo interesse che nel 1894, i conti comunicati che hanno menzionato un ulteriore ritrovamento di ossa di giganti umani rinvenuti in un cimitero preistorico a Montpellier , Francia (5 km sud-ovest di Castelnau) mentre i lavoratori stavano scavando ad una falda acquifera.
Teschi di "28, 31 e 32 centimetri di circonferenza" sono stati riportati a fianco di altre ossa di proporzioni gigantesche che hanno indicato di appartenere a una razza di uomini ", tra 10 e 15 piedi di altezza."
Le ossa sarebbero stati inviati alla Accademia di Parigi per ulteriori studi.
Un'altro esempio ci arriva dalla Pennsylvania, Stati Unitin nel 1885.
"Philadelphia Times, 27 giugno, 1885
Erie County
Porter ha una fattoria vicino Noirtheast, non molte miglia da dove la ferrovia Lake Shore attraversa la linea di confine dello stato di New York. All'inizio di questa settimana qualche operaio alle dipendenze di Mr. Porter rinvennero l'ingresso di una grotta ed entrando trovarono cumuli di ossa umane all'interno.
Molti scheletri erano esemplari completi del ritrovamento sono stati portati alla luce ed esposti al naturalista e gli archeologi del quartiere. Essi hanno informato i presenti chiedendo se i resti erano inequivocabilmente quelli di giganti.
L'intero villaggio del Nord-Est è stato informato dalla scoperta e oggi centinaia di persone dalla città hanno approfittato della vacanza per visitare la scena. E 'stato ipotizzato che i resti erano quelli dei soldati uccisi in battaglia con gli indiani che abbondavano nelle vicinanze durante il secolo scorso, ma la dimensione dei crani e la lunghezza delle ossa delle gambe ha dissipato quella teoria. Finora circa 150 scheletri di proporzioni enormi sono stati esumati e le indicazioni puntano a una seconda grotta verso est, che può contenerne, molti altri."
Ovviamente non possiamo farci influenzare dall'idea che questi scheletri di anomale dimensioni siano in realtà i resti di giganti veri e propri.
Quelle sono solo leggende e mitologie bibliche basate su testi non storicamente affidabili e allo stesso modo da non prendere in considerazione, come farebbero invece le tesi dei Creazionisti che si basano su una visione distorta della realtà rispetto ai fatti scientifici.
Circolano in rete molte foto di ipotetici ritrovamenti di scheletri che vengono attribuiti ai giganti, in realtà buona parte di queste non sono altro che immagini ritoccate, il fatto che vengano ritrovati scheletri di grandi dimensioni non significa che i giganti siano realmente esistiti.
In realtà è possibile, circa undici millenni fa, che la stazza degli esseri umani fosse di gran lunga maggiore rispetto ad oggi, allo stesso modo nel caso questa ipotesi sia errata, non si può fare a meno di chiedersi se gli uomini di un tempo fossero di gran lunga più forti di quanto non siano oggi, altrimenti verrebbe da chiedersi come i monoliti siano realmente stati collocati nelle loro attuali posizioni.
Allo stesso modo i carotaggi sulle temperature in discesa dalla fine del Pleistocene, mostrano un trend al raffreddamento sempre più marcato, e oggi, nel periodo più freddo rispetto a 10.000 anni fa, la nostra tecnica di edificazione degli edifici è molto meno duratura rispetto alle loro costruzioni megalitiche, mentre il declino delle temperature attuali sembrerebbe mostrarci che la prossima glaciazione sia ormai prossima ad avanzare.
Lo sviluppo umano e il declino delle temperature degli ultimi 10.000 anni fa si sono sviluppati e modificati pressoché all'unisono.
Fonti: