Gli egittologi hanno a lungo preteso che non esisteva nessun testo descrivente come le Piramidi erano state costruite. Una pietra incisa su un masso sull'isola Sechel, presso Elefantina in Egitto a nord di Aswan. È stata scoperta nel 1889 da C. E. Wilbour e decifrata dagli egittologi Brugsch (1891), Morgan (1894), Sethe (1901), Barguet (1953) e Lichtheim (1973). Questa stele mostra tre dei caratteri più famosi della civiltà egiziana:
Il faraone Djoser, verso il 2750 a. C., ha costruito la prima piramide, la piramide a gradini a Saqqara. Questo monumento è utilizzato per illustrare l'invenzione della costruzione in pietra.
Imhotep, lo scriba e l'architetto della piramide di Djoser, che è stato onorato e deificato per aver inventato la costruzione in pietra.
Il Dio Knum, il vasaio che, come nella Bibbia, modella i corpi degli uomini e degli dei con il limo del Nilo, l'argilla, o lavorando i minerali.
Questo testo chiamato Stele della Carestia è stato scolpito in epoca recente, durante il regno dei Tolomei (200 a. C.), ma alcuni indizi degni di fiducia hanno portato gli egittologi a credere che, in una forma più ampia, il documento autentico daterebbe dagli inizi dell'Antico Regno (2750 a. C.).
L'aspetto più controverso di questo testo risiede nel fatto che per costruire dei templi, delle piramidi e altri edifici sacri, le istruzioni di Knum e le rivelazioni di Imhotep non menzognano le pietre di cistruzione, come la pietra calcarea p dei blocchi id granito o di arenaria. Questi materiali non si trovano sulla lista. Nel sogno di Djoser (col. 29), Knum cita dei minerali e "dai tempi antichi, nessuno ha mai lavorato con essi (i minerali) per costruire i templi di Dio...". Per costruire dei monumenti, è stato dato a Djoser una lista di minerali e dei minerali i cui nomi geroglifici non sono stati tradotti sinora. È il motivo per cui abbiamo iniziato uno studio approfondito di ogni parola geroglifica, per determinare le parole-chiavi tecniche, quelli che sono con evidenza difficili a tradursi.
Parole-chiavi tecniche non tradotte dagli autori precedenti:
Mot ‘aa’: è la parola "piramide" tradotta da Brugsch, "delle tombe per dei re" da Sethe e Barguet e "dei palazzi per dei re" da Lichtheim. Tutte le traduzioni mostrano che 'aa' è il determinativo per la tomba reale, cioè la piramide. Secondo Sethe e Barguet, questa parola 'aa' è un arcaismo dell'Antico Regno.
Parola-chiave ARI KAT: Questo verbo interviene tre volte. Nella colonna 13 e 19, associato ai minerali, è stato tradotto: "per lavorare con"; nella colonna 20, il Dio Knum "modella" o "crea" l'umanità (con l'argilla). La prima parte del verbo, ARI, significa fare, creare, formare, modellare, generare; la seconda parte, KAT e l'ideografia "l'uomo", significa il lavoro fatto dall'uomo. L'aggettivo, ARI, designa un materiale artificiale, il lapislazuli sintetico ad esempio. Il miglior significaro, potrebbe essere: trattare, sintetizzare, fabbricare.
Parola-chiave ideografa RWD: Trovata nella colonna 11, questo ideogramma fa parte di una frase che qualifica i materiali impiegati per la costruzione dei templi e delle piramidi (colonna 11 e 12). Tradotto da Barguet coma la pietra dura, RWD è stata discussa in profondità da Harris (1961) che espone (p. 23) che "... in tutti i casi, può esserci poco dubbio che RWDT sia un termine per la pietra dura in generale, benché la pietra entra in una categoria che è difficile dire, soprattutto se si fa riferimento all'alabastro come RWDT".
Generalmente, l'elemento RWD si rapporta all'arenaria egiziana (INR RWDT non scritto qui), più precisamente il materiale in pietra trovata nelle cave dell'Egitto del Sud ed impiegato per costruire i templi del Nuovo Regno ed i periodi successivi a Karnak, Luxor, Edfu, Esne, Dendera, Abu-Simbel. Questo materiale, l'arenaria egiziana, è un materiale tenero, che a volte, può essere facilmente scalfito dall'unghia (Rozière, 1801). È il contrario di una pietra dura. È due volte più tenera della pietra calcarea di Giza, quattro volte più tenera del marmo di Carrara o otto volte più tenera del granito di Aswan. Diventa evidente che l'elemento RWD non sognifica pietra dura.
D'altra parte, l'ideogramma RWD significa anche: germinare, ingrandire ed il verbo causativo, S-RWD, rendere solido o legare fortemente. La ghiaia ed il sasso contengono anch'essi l'ideogramma RWD. Infine, l'arenaria, quarzite, a volte il granito ed altre pietre qualificate con RWD, sono delle pietre solide naturali risultanti dalla solidificazione geologica di aggregati, come delle particelle di quarzo o di sabbia.
Parola -chiave AAT: La colonna 16 dà i differenti nomi di AAT. Secondo Harris (p. 21) AAT deve essere considerato come una parola per dei minerali e si riferisce a dei minerali. Nella colonna 19, questi minerali sono presentati per la prima volta, riportante l'invenzione della costruzione con dei materiali in pietra.
Parola-chiave TESH: La parola composta NEB RWD UTESHAU, alla fine della colonna 11 presenta un interesse particolare. Barguet traduce: “materia preziosa e pietre dure delle cave", ma dichiara in una nota che la sua lettura può essere dubbia in ragione della scrittuta strana di questa parola, nel geroglifico. Invece di TESHAU, Barguet legge SHETI.
La radice TESH ha il significato generale di: Schiacciare, separare, fendere ed il verbo BETESH indica l'azione di dissoluzione, la disaggregazione. Una pietra che è schiacciata o smontata o separata, è chiamata un aggregato.Ciò ci porta a concludere che la parola RWD UTESHAU indica un qualunque aggregato naturale o un materiale naturalmente separato, come il materiale eroso e naturalmente disaggregato. RWD potrebbe essere estrapolato come essente l'ideogramma della descrizione dell'agglomerazione, qui all'inizio della parola o della pietra agglomerata (geologicamente e sinteticamente) quando posto in fine.
Se la nostra supposizione è esatta, i materiali pietrosi iscritti nella colonna 15 devono essere di una forma fragile o facile a disgreggarsi. Due nomi contengono la radice TESH, quattro nomi non l'hanno.
La pietra BEKHEN è stata trovata in iscrizioni poste nell'Uadi Hammamat, nel deserto a Sud-Est di Aswan ed è menzionato come sia un basalto nero, una diorite, un scisto sabbioso, un porfido, una grovacca, sia uno gneiss psammitico (Lucas et Rowe, 1938; Morgan, 1894). Inoltre, secondo le Iscrizioni Hammamat (Couyat-Montet), lo sfruttamento di BEKHEN allo Uadi Hammamat è stato effettuato in modo molto primitivo. I blocchi scelti erano generalmente gettati verso il basso della montagna dove giungevano spezzati in numerosi pezzi.
La pietra MTHAY è più interessante da discutere. Questo nome sembra contenere la radice della parola MAT che significa granito. Harris (p. 72) è d'accordo con Barguet quando osserva che è strano che il granito non è altrimenti menzionato nel testo. Poiché è la pietra più tipica di questa regione, è dunque probabile che questa forma notevole di scrittura dissimula MAT, cioè il granito. Tuttavia, a parte l'ortografia geroglifica particolare presente sulla Stele della Carestia, le scritture che fanno riferimento al granito contengono sempre lo stesso geroglifico, la falce MA, con degli aggettivi diversi. Nella colonna 15, la lettera ME non è la falce, ma un uccello privo delle sue ali e delle sue piume. Questo modo di scrivere la lettera ME deve essere ritrovato nella parola MUT, uccidersi. La parola METH significa anche morire. D'altra parte, il granito MAT è spesso scritto con l'ideogramma del cuore, la vita, suggerendo l'idea di granito vivente. La supposizione, che l'autore della Stele della Carestia ha voluto sottolineare, in una forma condensata, è che il granito è un materiale eroso, fragile, disaggregato, trovato in qualche affioramento geologico. Avrebbe potuto anche cercare di sottolineare l'idea di granito morto.
Parola-chiave AIN: Colonna 15 comincia con: "Imparate i nomi di AIN (la pietra)". Il geroglifico per la pietra solida, pietra di costruzione ed il blocco, è AINR. La maggior parte delle rocce solide è chiamata AINR, con un aggettivo. Harris non fa alcuna distinzione tra AIN e AINR, la parola copta per la pietra, UN, è molto simile ad AIN. Tuttavia AINR è essenzialmente applicato alla pietra impiegata nella costruzione. AIN deve essere riconosciuta come una parola generica per la pietra, come una sostanza, cioè un materiale pietroso, in opposizione con altri materiali come il legno o il metallo.
Parola-ciave ideografica: Non conosciamo il valore fonetico di questa ideografia; per il dizionario, è un determinativo per l'aroma e l'odore, ma non è associato ai profumi. Rigarda essenzialmente le sostanze che distribuisono degli odori, degli effluvi o delle emanazioni. Questi odori non sono necessariamente cattivi e non significano puzzare. A volte questo ideografo è stato associato alla nozione di piacere.
Trovato nella colonna 12, è per Brugsch una parola per unguento ("salbe" in tedesco). Barguet e Lichtheim non lo traducono impiegando il termine generico "dei prodotti" in rapporto con quelli citati nella colonna 11, “aat nb rwd utsu”, i minerali e le pietre.
L'ideogramma potrebbe rappresentare una vescica o un vaso contenente un liquido, che emana un odore, ma non è un profumo. Detto altrimenti, potrebbe essere il determinativo per il prodotto chimico. La maggior parte dei prodotti chimici hanno un odore caratteristico ed i chimici hanno imparato come individuare, riconoscere ed associare non importa quale odore particolare. Secondo la colonna 11 e 12, questi prodotti odorosi sono i minerali ed i materiali in pietra che sono essenziali per la costruzione dei templi e delle piramidi.
Gli studi lessicografici dei minerali antichi fanno supporre che i loro nomi debbano provenire dai loro colori. Contano sul fatto che, nei nomi di gemme greche, diverse pietre sono strettamente associate ad un colore, ad esempio le pietre semi-preziose contenenti la radice chryso: giallo. Dei minerali e dei materiali preziosi mostrati in Barguet, Harris e le traduzioni di Lichtheim della Stele della Carestia, dimostrano che questo tipo di ricerca lessicografica non è coronata da successo. La maggioranza dei nomi geroglifici non ha trovato equivalenti contemporanei. Pensiamo che, presentando il concetto di odore e forse più tardi quello di gusto, seguiamo semplicemente i metodi antichi e classici di caratterizzazione di prodotti chimici, e cioè la determinazione del loro colore, odore ed il gusto.
I prodotti aventi un odore devono essere trovati in un testo legato alle Grandi Piramidi. Nel suo Libro II, Euterpe, lo storico greco relaziona che i sacerdoti a Memphis gli hanno detto che sulla piramide di Cheope è "incisa in caratteri egiziani sulla piramide la somma spesa per gli operai in ravanelli, cipolle ed agli; e la persona che ha interpretato queste iscrizioni per me mi ha detto, come ben mi ricordo, che questa spesa ammontava a mille seicento talenti d'argento (più di 100 milioni di euro del 2001)". Delle immagini popolari hanno copiato questa descrizione e gli operai sono descritti come olezzanti di aglio e cipolle.
Abbiamo preteso (Davidovits, 1978, 1982) che questa descrizione riguarda il costo delle spedizioni intraprese per raccogliere i minerali di tipo arseniato, posti nelle miniere di rame e di turchese del Sinai. Un metodo semplice è utilizzato in petrografia per identificare dei minerali naturali e delle pietre contenenti tracce di minerale è di riscaldarle con una fiamma. Se si libera immediatamente un odore di aglio, appartengono alla famiglia degli arseniati (arseniato di rame o di ferro).
Abbiamo guardato i nomi geroglififi di minerali e di pietre contenenti tracce di minerali che potrebbero contenere il significato della cipolla, dell'aglio e del rafano. Abbiamo trovato un rappresentante per ognuno di questi odori:
La pietra cipolla: Nella colonna 15, la "pietra uteshi" termina con un ideogramma che è stato il soggetto di discussioni. Brugsch legge HEDSH e dà il significato di bianco, mentre Barguet legge diversamente e non traduce, mentre Harris dichiara che la lettura deve restare dubbia. La nostra lettura è HEDSH, ma la nostra traduzione è cipolla. La pietra uteshi potrebbe essere la pietra che odora coma la cipolla.
La pietra d'aglio: L'aglio è stato suggerito per HUTEM e TAAM, cioè la parola-radice TEM. Nella colonna 16, la pietra ricca di minerali TEM-IKR potrebbe rappresentare la pietra d'aglio, il prefisso KR significa debole, cioè la pietra che ha un debole odore di aglio.
La pietra di ravanello: Il ravanello corrisponde a KAU e KA-T. Nella colonna 16, la pietra ricca di minerali KA-Y potrebbe significare "la pietra ricca di minerali con un odore di rafano".
UTESHUI HEDSH (cipolla a sinistra), TEM (aglio al centro), KA-Y (ravanello a destra)
La traduzione presenta gli elementi discussi qui sopra:
(Colonna 11): C'è un massiccio di montagna nella sua regione orientale (a Elefantina) contenente tutte le pietre ricche di minerali, tutte le pietre (erose) schiacciate (aggreggati appropriati per l'agglomerazione), tutti i prodotti
(Colonna 12) cercati per costruire i templi degli dei del Nord del Sud, le nicchie per degli animali sacri, la piramide (tomba reale) per il re, tutte le statue che sono erette nei templi e nei santuari. Per di più, tutti questi prodotti chimici sono messi davanti al volto di Knum ed intorno a lui.
(Colonna 13)... si trova là in mezzo al fiume un posto di riposo per ogni uomo che tratta le pietre ricche di minerali sui suoi due lati.
(Colonna 15) Impara i nomi dei materiali pietrosi che devono essere ricercati... bekhen, il granito (eroso) morto, mhtbt, r’qs, uteshi-hedsh (la pietra di cipolla)... prdny, teshy.
(Colonna 16) Impara i nomi delle pietre ricche di minarali posti a monte... or, argento, rame, ferro, lapsilazuli, turchese, thnt (crisocolla), diaspro, Ka-y (la pietra di ravanello), il menu, smeraldo, temikr (la pietra d'aglio), e in più, neshemet, ta-mehy, hemaget, ibenet, bekes-ankh, fard vert, l'antimonio nero, l'ocra rossa...
(colonna 18) ...ha constatato che Dio stando in piedi... Egli mi ha parlato: "io sono Kunm, il Tuo creatore, le Mie braccia sono intorno a te, per stabilizzare il tuo corpo, per
(colonna 19) salvaguardare le tue membra. Ti conferisco delle pietre ricche in minerali... dalla creazione nessuno le ha mai lavorate (per fare la pietra) per costruire i templi degli dei o ricostruire i templi rovinati..."
La Stele della Carestia descrive l'invenzione di costruire con la pietra attribuita a Zoser e Imhotep, i costruttori della prima piramide, la Piramide a gradini a Saqqara (2759 a. C.). Secondo il testo, questa invenzione di costruzione in pietra risulta dal trattamento di diversi minerali e pietre ricche di minerali che potrebbero essere dei prodotti chimici implicati nella fabbricazione di pietra sintetica, o di un tipo di calcestruzzo.
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