Un documento originale e straordinario di un avvistamento UFO da parte di soldati USA in Gran Bretagna. Si sentono le voci eccitate e nervose di uomini dell’aviazione americana di stanza nel 1980 di fronte a “misteriose luci rosse” e “strane energie”.
Non fu mai data una spiegazione del fenomeno, ma quello che si capisce è che già decine di anni fa, i cover up ufologici erano coperti dal segreto. Oggi tutti i media inglesi e americani riportano la notiza. Noi vi facciamo sentire il nastro con le voci dei militari. Dopo aver osservato avvistamenti sospetti in un bosco nel cuore della notte, appena dopo il Natale 1980, gli aviatori dalla base USAF di Bentwaters sono andati ad indagare nella foresta di Rendlesham, vicino a Woodbridge, Suffolk. Hanno assistito al fenomeno inspiegabile in una piccola foresta. C’era una presenza di luce rossa con “tinte gialle” circa 15 – 18 sopra il suolo, si sentivano i rumori degli animali nei fienili vicini e si notavano i danni ai pini nella zona.Il tenente colonnello James Halt, secondo in comando, in servizio alla base aerea di USAF Bentwaters proprio quella notte, affermò durante una conferenza stampa di essere stato testimone di un qualcosa che proveniva da “un’altra dimensione” e che poteva a ragione definirsi come “una sorta di danza nel cielo che invia fasci di luce”.
La straordinarietà dell’avvistamento in questione viene testimoniata da altri due soldati in turno quella sera: l’Aviere di prima classe John Burroughs e il Sergente Jim Penniston che vedono le misteriose luci e decidono di avvicinarsi all’oggetto.Di seguito riportiamo per dovere di cronaca la testimonianza rilasciata nel 2007 al Club Nazionale della Stampa di Washington da parte del sergente Jim Penniston su come si svolsere i fatti. La testimonianza raccolta comprende inoltre le dichiarazione rilasciate nel 2010 dallo stesso Penniston e occultate fino ad allora, riguardanti il messaggio extraterrestre ricevuto nel momento in cui toccò lo scafo dell’ufo.
I simboli visti dal Sergente Jim Penniston sullo scafo dell’ufo,nella foresta di Rendlesham nel 1980.
“Nel 1980 mi trovavo in forza a quello che allora era il più grande Tactical Fighter Wing [Squadrone Tattico] dell’Aeronautica USA con sede nella base RAF di Woodbridge in Inghilterra. Ero l’ufficiale anziano responsabile della sicurezza della base. Al tempo ero in possesso di nulla osta statunitense e NATO, entrambi a livello di TOP SECRET[Segretissimo], ed avevo la specifica responsabilità della protezione delle risorse belliche in dotazione alla base. Poco dopo la mezzanotte del 26 dicembre 1980, il Sergente Steffens mi avvisò che erano state avvistate delle luci nella foresta di Rendelsham, appena fuori l’entrata posteriore della base. Mi informò anche che, di qualsiasi cosa si trattasse, non si era schiantata…. sosteneva che era atterrata. Non presi sul serio quanto riferitomi e comunicai al centro di controllo della base che probabilmente un aereo si era schiantato al suolo.
Ordinai quindi all’Aviere Cabanzag ed all’Aviere di Prima Classe Burroughs di accompagnarmi ad effettuare un’ispezione sul posto. Quando arrivammo nelle vicinanze di quello che ritenevamo il sito di uno schianto, fu immediatamente chiaro che non si trattava di un aereo precipitato, né tantomeno di qualsiasi altro evento che ci fossimo mai trovati a dover gestire. Una forte luce emanava da un oggetto che si trovava sul suolo della foresta. Man mano che ci avvicinavamo a piedi, si delineò la silhouette di un veicolo argenteo di forma triangolare lungo circa 3 metri ed alto circa 2. Il veicolo, intatto, si trovava posato al suolo in una piccola radura nella foresta. Avvicinandoci all’oggetto, cominciammo ad avere problemi con le radio, così ordinai a Cabansag di [rimanere indietro e] fare da ponte radio con il centro di controllo alla base mentre Burroughs ed io ci avvicinavamo all’oggetto. Quando giungemmo vicino al veicolo triangolare notammo che aveva luci blu e gialle che ruotavano rapidamente attorno al bordo esterno ed anche sulla superficie, e che l’aria intorno a noi era elettricamente carica, potevamo sentirlo nei vestiti, sulla pelle e sui capelli. Nulla… nulla nel mio addestramento mi aveva preparato a quanto ci trovavamo davanti.
Trascorsi dieci minuti senza alcuna apparente aggressione, determinai che l’oggetto non era ostile nei confronti della mia squadra e della base. Come prescritto dai protocolli di sicurezza, procedemmo quindi all’effettuazione di un’accurata ispezione del sito, compreso un completo esame del veicolo; ciò comportò la presa di fotografie, di annotazioni scritte [mostra un vecchio taccuino] e, come richiesto, di mantenere informato il centro di controllo della base tramite messaggi radio rilanciati dall’Aviere Cabansag. Su un lato del veicolo si trovavano simboli che misuravano circa 8 cm. di altezza e circa 80 cm. di larghezza [illustra con gesti delle mani le dimensioni approssimate]. Erano simboli di tipo pittorico, il più grande dei quali era un triangolo e si trovava al centro degli altri; questi simboli erano incisi sulla superficie dell’oggetto, che era calda al tatto anche se aveva del ghiaccio sopra, ed aveva un’apparenza metallica. Toccai l’oggetto quindi e accarezzai la sua superficie che era piena di strani simboli,ne vidi uno decisamente più grande e lo toccai, fu allora che vidi un lampo di luce bianca che mi ha accecato, poi ho iniziato a vedere degli uno e degli zero che lampeggiavano..erano come dentro la mia mente.”
Il taccuino su cui Jim Penniston annotò il codice binario ricevuto dagli alieni.
Gli uno e gli zero si imprimono nella mente di Penniston lasciando un messaggio alieno; questo codice binario è forse la risposta al messaggio più potente mai inviato dall’umanità, è cioè quello di Arecibo a sua volta inviato nello spazio da Carl Sagan sotto forma anche’esso di codice binario? Il segreto è stato rivelato dopo 30 anni dallo stesso Penniston all’umanità, come l’identità di chi glielo ha rivelato.
Penniston ha poi aggiunto:
L’impressione che ho avuto durante questo incontro è che non si trattasse d’alcun tipo di aeromobile che avessi mai visto; nulla che figurasse in pubblicazioni tipo Jane’s o simili. Dopo circa 45 minuti la luce emessa dall’oggetto cominciò ad aumentare. Burroughs ed io adottammo quindi una posizione difensiva allontanandoci dall’oggetto quando questo cominciò a sollevarsi senza alcun rumore o movimento d’aria. Dopo avere manovrato tra gli alberi schizzò via ad una velocità incredibile, sparendo in un batter d’occhio. Nel mio taccuino che ho qui con me [mostra un vecchio taccuino] scrissi [leggendo dal taccuino]:“Velocità: Impossibile”. Quella notte oltre 80 persone dell’Aeronautica, tutti esperti osservatori assegnati all’81mo Squadrone di Polizia, furono testimoni del decollo. Le informazioni acquisite durante l’investigazione furono inoltrate tramite i canali militari. Ai protagonisti del fatto ed ai testimoni venne detto di trattare l’episodio come “top secret”, e che non sarebbero più state consentite discussioni sull’argomento. Le foto che ritirammo dal laboratorio fotografico della base, contenute in due rullini da 35mm, risultarono, naturalmente, apparentemente sovraesposte.”
L’avvistamento nella foresta di Rendlesham è stato confermato dal colonnello Charles Halt,comandante in capo quella sera, che in un memorandum ha confermato che quello che avevano visto i suoi uomini non è stato un fenomeno di allucinazione collettiva,ma un fenomeno reale di cui è stato testimone egli stesso.
Le registrazioni dell’audio originale (in inglese) di quell’evento e dei momenti concitati dell’avvistamento Ufo sono state rese pubbliche dal Governo inglese.
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