La Luna si è formata probabilmente 95 milioni di anni dopo l'origine del sistema solare, e certamente non prima di 40 milioni di anni. Lo affermano i calcoli ottenuti con un nuovo modello della distribuzione sulla superficie del pianeta di elementi chimici come il platino e l'iridio, in seguito all'evento che ha dato origine al nostro satellite naturale: un gigantesco impatto della Terra con un oggetto di dimensioni planetarie. La Luna si è formata probabilmente 95 milioni di anni dopo l'origine del sistema solare, e certamente non prima di 40 milioni di anni. Lo affermano i calcoli ottenuti con un nuovo modello della distribuzione sulla superficie del pianeta di elementi chimici come il platino e l'iridio, in seguito all'evento che ha dato origine al nostro satellite naturale: un gigantesco impatto della Terra con un oggetto di dimensioni planetarie
L'impatto della Terra con un oggetto di dimensioni planetarie, l'evento che ha dato origine alla Luna, è avvenuto probabilmente 95 milioni di anni dopo la formazione del sistema solare, e certamente non prima di 40 milioni di anni dalla nascita del sistema. È quanto afferma un nuovo studio pubblicato su “Nature” da Seth Jacobson dell'Osservatorio della Costa Azzura a Nizza, in Francia, e colleghi di una collaborazione internazionale, sulla base di un nuovo modello della distribuzione nel nostro pianetadi alcuni elementi chimici in seguito all'impatto.
Si tratta di una importante correzione di precedenti datazioni dell'evento, alcune delle quali lo collocavano nella prima fase di vita del sistema solare, circa 30 milioni di anni dopo, mentre altri in un'epoca successiva, a 100 milioni di anni dall'origine del sistema solare.
Lo studio di Jacobson e colleghi è basato sugli attuali modelli di formazione planetaria. All'epoca della formazione del sistema solare, i pianeti rocciosi come la Terra non erano altro che granelli di polvere di dimensioni micrometriche. Dall'aggregazione di queste polveri si formarono corpi via via più massicci fino ad arrivare a oggetti di dimensioni simili a quelle degli asteroidi, i planetesimi.
La fase successiva, molto lunga, è stata caratterizzata da collisioni tra questi oggetti da cui sono emerse poche decine di corpi più grandi, di dimensioni variabili tra quelle della Luna e quelle di Marte.
Anche la nostra Terra ha avuto questa lenta gestazione, e ha anche subito numerosi impatti, ciascuno dei quali ha rimescolato i materiali che infine avrebbero formato il nucleo metallico del pianeta e il suo mantello roccioso.
Come definire dunque l'età della Terra, dato che la sua formazione è durata così a lungo? Occorre stabilire un evento che possa essere preso come punto di riferimento della conclusione di questo lungo processo, e di solito ci riferisce alla nascita della Luna, che si ritiene abbia avuto origine da un gigantesco impatto di un corpo planetario con la Terra, l'ultimo degli eventi di questo tipo che hanno interessato il nostro pianeta. Terra e Luna hanno infatti la stessa composizione isotopica, il che significa che dopo la formazione del satellite non si verificarono altri impatti in grado di modificare la composizione chimica del nostro pianeta.
Il problema finora era che i rimescolamenti di materiali dovuti agli impatti giganti rendevano molto difficile utilizzare i classici metodi di datazione basati sugli “orologi radiometrici” che combinano i tassi di decadimento degli elementi radioattivi - che sono noti con precisione - con la distribuzione di questi elementi e dei prodotti di decadimento sulla superficie del pianeta
Jacobson e colleghi hanno superato questa difficoltà con un nuovo modello numerico su come si sono rimescolati alcuni elementi, in particolare platino e iridio, nella lunga fase degli impatti della Terra con gli oggetti planetari. Secondo questo modello, è improbabile che la Terra si sia formata nei primi 40 milioni di anni del sistema solare. La migliore stima, è che la formazione si sia conclusa 95 milioni di anni dopo l'origine del sistema solare, in buon accordo anche con alcune stime dei tempi di formazione del nucleo e con la formazione dei minerali sulla crosta terrestre.
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