Il famoso ‘coup de foudre’ o colpo di fulmine, o, meglio ancora ‘l’amore a prima vista‘ (a chi non è capitato almeno una volta nella vita), è, secondo Jung, il risultato di una proiezione.
Le persone infatti, in questi casi, vedono nell’altro la propria componente inconscia dell’altro sesso, ovvero l’Animus (componente maschile delle donne) oppure l’Anima (componente femminile negli uomini) e l’attrazione che provano altro non è che per quella parte inconscia (insomma, ci si innamora di se stessi) e quindi velata di sé stessi.
Ne consegue che, solo conoscendo bene questo archetipo o meglio questo lato della propria psiche è possibile interagire in modo armonico e diviene più facile avere una sana relazione e un rapporto di coppia ricco e gratificante.
Questi due archetipi (Animus e Anima) ci danno forse meglio di altri (puer/senex ad esempio) una visione di quanto la psiche possa essere duale. Ogni archetipo, contiene un aspetto della vita e il suo opposto, lasciando intendere che entrambi hanno un loro valore; esattamente al contrario di Freud, che nelle sue ricerche sull’ambivalenza (affettiva: odio/amore) era focalizzato sulla conflittualità, tendendo cioè ad eliminare uno dei due poli ...
Nel pensiero junghiano, la psiche è duale (o doppia) venendo a significare che ogni atteggiamento o sentimento contiene il suo opposto; ecco quindi che la sottomissione convive con la prevaricazione, l’odio con l’amore, il conscio con l’inconscio… Da ciò si evince che tale dualità vale anche in ordine ai due generi biologici e Jung ci dice che anche la psiche ha in sé, sia una energia maschile che una femminile e quindi ogni uomo ha in sé un lato femminile e ogni donna ha in sé un lato maschile.
Ogni essere umano esprime un’energia dominante, ma contiene, in secondo piano, anche quella opposta. Ecco perché la psiche, quindi andrebbe vista come una combinazione di principi maschili e femminili. Nella Genesi dapprima c’è solo Adamo, Eva esce da una sua costola. Similmente Atena esce dalla testa di Zeus e nell’Olimpo abbiamo un Cielo e una Terra.
Nei bassorilievi dei templi indiani, i due principi (maschile e femminile) sono rappresentati come un uomo e una donna abbracciati (Kamasutra); idealmente essi sono due entità metafisiche, due essenze universali. Nel Cantico dei Cantici (ma anche nella Bibbia) c’è un inno all’amore del maschile e del femminile come valenze universali. Mentre Freud costringeva ad una identità fissa (uomo-donna) nel pensiero Junghiano ognuno di noi è più di una cosa e nella persona bene integrata, le polarità della psiche sono complementari.
Nei bassorilievi dei templi indiani, i due principi (maschile e femminile) sono rappresentati come un uomo e una donna abbracciati (Kamasutra); idealmente essi sono due entità metafisiche, due essenze universali. Nel Cantico dei Cantici (ma anche nella Bibbia) c’è un inno all’amore del maschile e del femminile come valenze universali. Mentre Freud costringeva ad una identità fissa (uomo-donna) nel pensiero Junghiano ognuno di noi è più di una cosa e nella persona bene integrata, le polarità della psiche sono complementari.
Jung chiama questa dualità: ANIMA e ANIMUS. L’ANIMA è la componente femminile presente nell’apparato psichico di ogni uomo e l’ANIMUS quello maschile per le donne. La vita è l’unione di energie complementari, ognuna delle quali tende verso l’altra, compensandola. “L’Animus è la figura che compensa l’energia femminile. L’Anima quella che compensa l’energia maschile”.
I due archetipi, Anima (femminile) e Animus (maschile), sono da sempre presenti nell’inconscio collettivo. Li troviamo nei sogni e nelle rappresentazioni artistiche, spesso sotto forma di metafora.
Per la coscienza, ANIMA significa: unione, protezione, affettività, cura, mantenimento, insieme… mentre per ANIMUS: riflessività, controllo, analisi, ponderazione, razionalità, calcolo, decisione, programmazione, distinzione.
Un esempio per tutti: è innegabile che l’accoglienza sia una virtù del femminile e da sempre viene affidata alle donne. quando si entra in una casa è la donna che prepara il caffè, i dolcetti, etc. Questo era ed è ancora sacro in alcune culture, un po' meno (anche se non del tutto scomparso) nella nostra.
L’Ombra (il nostro aspetto peggiore)) evidenzia ciò che ignoriamo e che ribaltiamo all’esterno sotto forma di paura, rifiuto, desiderio, etc. Se nei sogni di un uomo compare una donna scocciante e noiosa oppure una principessa dolce e accogliente la possibile interpretazione è che l’inconscio ha trovato un modo ingegnoso per vedere i due aspetti (il lato in e out) dell’Anima di un uomo. La stessa cosa può accadere nei sogni di una donna (un uomo forte e valoroso oppure un uomo odioso e detestabile).
Cosa fare? lavorare e risolvere le negatività insite nell’Ombra.
Spesso uomini e donne non si capiscono e questo accade perché i due archetipi (Anima e Animus) coesistono e non sempre li riconosciamo, li accettiamo, li integriamo; questa mancanza di sintesi sta alla base delle difficoltà di comunicazione tra due partner.
Quindi, se noi non riusciamo a comprendere noi stessi come possiamo sperare di riuscire nell’interazione di coppia? Diciamo che l’amore potrebbe essere in grado di reindirizzare l’energia che fluisce tra i partner promuovendo una possibile integrazione.
Non è facile amare perché anche ove esistano dei sentimenti forti, rimane la fatica di quella lotta che avviene dentro di noi. Gli opposti si attraggono, diceva spesso Jung, ma è anche innegabile che la loro convivenza è, spesso, ardua. Ecco perché ogni rapporto raramente è tranquillo e ha potenzialmente in sé il massimo della gioia e il massimo del turbamento. Il nostro scopo è quindi realizzare l’armonia sia dentro di noi che nel rapporto con l’altro; il messaggio è che quanto più riusciremo ad armonizzare la nostra psiche tanto più riusciremo a realizzare una relazione soddisfacente con l’altro migliorando, tra l’altro, anche la convivenza sociale.
Quando si ha la fortuna (?) di incontrare (uomo e donna) la persona ‘giusta’, accade una cosa straordinaria … si accende qualcosa: l’archetipo si attiva; improvvisamente si accendono mille luci e tutti i nostri desideri collaborano a questo sfavillio di colori che qualcuno chiama energia psichica, ed ecco che qualcosa dentro di noi ci fa dire: “...ecco, è arrivata!” Se siamo pronti, quando siamo pronti, semplicemente arriva.
L’inconscio collettivo attiva l’archetipo che ci propone cose che sono in sintonia con il momento che del soggetto sta vivendo in quel momento che però non deve essere interpretato come assoluto ma soltanto ‘giusta’ in quel momento. Infatti, pur ringraziando l’archetipo, dobbiamo sempre avere bene in mente che non è detto che quel partner sia realmente quello da cui avremmo la felicità (a cui tutti dovremmo tendere).
Perché? Perché potremmo non essere ‘puliti', ma ancora sotto scacco dal complesso sistema di proiezioni.
Ovvero la donna proietta il suo animus sul malcapitato mentre l’uomo la sua anima sulla sventurata.
Le proiezioni partono dall’Ombra (il lato peggiore di noi stessi), quindi se non comprese e integrate, quell’incontro che inizialmente sembra magico (perché frutto della proiezione) in seguito risulterà la peggiore scelta della nostra vita (proprio perché abbiamo scelto …. noi stessi nel lato peggiore).
Le proiezioni partono dall’Ombra (il lato peggiore di noi stessi), quindi se non comprese e integrate, quell’incontro che inizialmente sembra magico (perché frutto della proiezione) in seguito risulterà la peggiore scelta della nostra vita (proprio perché abbiamo scelto …. noi stessi nel lato peggiore).
Oramai è comunemente noto che gran parte dei nostri contenuti sono, ahimè, inconsci e che ogni uomo porta dentro di sé un lato femminile di cui non è consapevole e ogni donna un lato maschile. Entrambi proiettano nell’altro il proprio archetipo (Anima, Animus) e la relative energia. La proiezione potrebbe provenire dall’Ombra (il nostro lato peggiore). La mancata elaborazione dell’Ombra, ci porta a proiettare lati negative e quindi, ecco perchè spesso le relazioni sono disastrose. Questo perchè, com’è facilmente intuibile, nella proiezione, ciò che è inconscio diventa visibile perchè lo vediamo rispecchiato nell’altro.
Quante volte ci sentiamo dire: ‘sei tutto/a uguale a tua madre/padre’ e noi pronti subito a dire: ‘… chi io? Ma no, non hai capito nulla…’. Quante volte vediamo i difetti degli altri e raramente i nostri? Ecco, questa è l’Ombra. Vi ricordate cosa dice Cristo? ‘… è più facile vedere la pagliuzza negli occhi degli altri che la trave nei nostri? Trattando dell’anima (ma lo si potrebbe declinare anche con l’animus) dovremmo considerare che non è solo la controparte psichica dell’uomo ma anche la sua idea di donna ideale, cioè l’immagine idealizzata (quindi ottimale) che l’uomo ha del femminile. Ma, questa idea, potrebbe avere una derivazione legata alle donne della propria vita (madre, nonna, sorelle, zia, etc).
Quando l’archetipo si attiva e l’altro diventa o meglio incarna il nostro partner ideale, dovremmo chiederci se in realtà, non è altro che un riflesso del proprio passato affettivo. Nell’amore scattano giochi che coinvolgono l’Anima e l’Animus. In questo caso, che ha una connotazione nevrotica, dovremmo sempre considerare l’ipotesi che l’Anima/Animus spinge l’innamoramento verso un partner che corrisponde alla sua parte ombra, come se la cercasse in lui/lei. In questo caso, l’amore è solo ….. virtuale.
Non si ama quel soggetto ma la sua proiezione. In questo caso l’evoluzione del rapporto evidenzia in modo spesso drammatico lo scarto tra l’ideale e il reale, mettendo in crisi il rapporto, perché la sua immagine è lontana dal vero anche se, all’inizio sembrava altro.
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