Se ne parla da un po’ e ora ne ha parlato anche Nicolai Lilin su L’Espresso. Stiamo parlando dei campi di concentramento “democratici” che il governo di Kiev vorrebbe utilizzare in Ucraina per rinchiudere i cittadini dell’Est identificati come “terroristi”: chiunque non appoggia il governo dei golpisti insediatosi grazie ad un colpo di stato coordinato dalla CIA).
Inizialmente abbiamo pensato che fosse una di quelle notizie forzate, prive di fonti reali, magari messe in circolo per alzare la tensione in modo artificioso. Eppure con il passare delle settimane sono arrivate sempre nuove conferme, come sottolineato dallo scrittore russo Nicolai Lilin su L’Espresso.
Lilin è sempre stato in prima fila nel denunciare le violenze della giunta di Kiev nel Sud-Est ucraino, a cominciare con la vergognosa strage di Odessa “dimenticata” dai media europei, al punto da aver ricevuto anche minacce di morte da parte dei neonazisti ucraini.
Lilin però è stato chiaro e ha descritto in modo nitido come il governo di Kiev stia preparando dei veri e propri campi di concentramento all’interno dei quali vorrebbe rinchiudere tutti i presunti “terroristi”, e ovviamente a deciderlo saranno proprio le autorità di Kiev che, per le operazioni nell’Est, si affida da mesi allaGuardia Nazionale e ad altri gruppi estremisti.
Come ha scritto Lilin: “Spaventa la modalità di selezione di tali criminali, poiché secondo le affermazioni rilasciate alla stampa dal ministro della difesa ucraino Michail Koval, gli abitanti del Donbass saranno “raccolti” in questi “campi di filtraggio” dove, dopo aver separato le donne, gli uomini e i bambini, alcuni “specialisti” dell’esercito ucraino decideranno chi di loro è un terrorista e chi no. Non si parla però di processo“.
Insomma se lo scrittore russo ha ragione si parla di veri e propri lager utilizzati per estipare persone sgradite, il tutto con l’Europa fintamente democratica che preferisce guardare dall’altra parte, magari accusando Putin di nazismo!
Al momento secondo quanto dichiarato da Lilin sarebbero due i campi di concentramento in fase di costruzione, fatto questo confermato da alcuni giornalisti che sono riusciuti a entrare in quello della cittadina di Zhdanovka.
Qui, citando sempre Lilin : “Il capo cantiere, intervistato dai giornalisti, ha rivelato che il campo viene costruito per conto del ministero degli interni ucraino, con i soldi dell’Unione Europea. I valori europei, probabilmente mal interpretati ed esaltati alla follia, sono espressi attraverso cartelli che riportano le bandiere dell’Europa Unita e che decorano i muri esterni del campo. Il capo cantiere ha inoltre affermato che la sua ditta sta facendo un ottimo lavoro e che le persone rinchiuse in questo lager avranno un livello di vita molto alto, visti i comfort di cui lo stanno dotando i suoi operai. I lavori ad oggi dovrebbero essere già finiti“.
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