Ringrazio l'amico Aztlan per aver prodotto il testo che riportiamo integralmente di seguito relativamente all'attentato occorso a Parigi a inizio 2015 e che ha aperto un anno in cui prevediamo assisteremo a molte mosse sulla cosiddetta "Scacchiera degli Illuminati"
Una riflessione alternativa sulle possibili conseguenze politiche nazionali dei fatti di Parigi.
Questo post non è sicuramente indirizzato al pubblico medio dei media mainstream, che è solito affidarsi esclusivamente alle fonti ufficiali e credere a qualunque cosa dicano.
Se siete qui a leggere queste pagine significa che siete affamati di verità e che non vi fermate a quanto vi raccontano la televisione e la stampa oligarchica quindi vado al dunque.
In questo modestissimo contributo si partirà dalla ipotesi controcorrente che i tristi avvenimenti di Parigi c' entrino poco con una azione jihadista, perlomeno una completamente genuina ed autonoma, e siano invece il risultato di un' operazione false flag con direzione e probabilmente anche mano atlantica con due capri espiatori preconfezionati che, guardacaso, non possono più essere interrogati, ad uso e consumo del pubblico per creare il consenso per una guerra da tempo meditata e pubblicamente tentata contro la Siria in funzione di rimuovere Assad, cosa impedita inizialmente dall' opposizione russa, ma che può ora essere cammuffata e giustificata come un' operazione antiterrorismo con obiettivo l' ISIS (che Assad invece combatte).
Non è intenzione dell' autore tentare di dimostrare in questa sede la suddetta tesi, cosa che richiederebbe un lavoro ben più esteso e da svolgersi a parte. Sicuramente, se seguite questo blog, ne avrete già sentito parlare e non avrete difficoltà a trovare materiale in merito che entri nel dettaglio dei numerosi elementi sospetti che hanno portato alcuni, anche illustri, a interrogarsi in merito.
In questo assai più modesto post ci limiteremo a partire da questa ipotesi come un assunto per approfondire ulteriori risvolti che a mio avviso si possono ricavare dal seguire questa pista. A voi sta informarvi in merito a detta ipotesi se non l' avete già fatto e scegliere cosa credere.
Fine della premessa, bando alle ciance.
Si è molto parlato, negli ambienti di informazione e discussione alternativa, delle possibili motivazioni occulte dietro gli attacchi di Parigi.
Sono state finora esaminate le possibili intenzioni geopolitiche dietro a questi eventi. Non è mio intento screditarle, essendo il primo a ritenerle pientamente fondate. E' mio intento esaminare la possibilità di ulteriori moventi, nell' ottica plausibile dei responsabili dei fatti di poter perseguire più scopi con un solo mezzo, o come si direbbe più volgarmente, prendere più piccioni con una fava.
Io credo che in questo caso si sia buttato giù un intero stormo con pochissime munizioni.
Le cause geopolitiche, dicevamo.
E' innanzittutto palese che il responsabile ufficialmente dichiarato, l' ISIS, già in cima alla lista dei nemici dichiarati, sia passato con questi attacchi da problema locale del Medioriente con grandi possibilità di espansione nella regione a minaccia di livello globale, capace di colpire nel cuore dell' Occidente in Europa.
Un salto di livello non da poco, che pone come emergenza assoluta l' azione di contrasto in loco.
Ossia anche o per meglio dire a quanto pare esclusivamente in Siria, uno stato sovrano assediato da milizie jihadiste fino a poco anzi sostenute politicamente e finanziate ed armate dall' Occidente come "opposizione moderata" all' inviso Assad, regolarmente eletto Presidente nel 2012, nelle prime elezioni democratiche del Paese che si è dotato di una nuova Costituzione, elezioni contestate dalla "opposizione", che, vale la pena ricordare, sono gli stessi gentlemen che tagliano teste e mangiano gli organi dei soldati del governo (vedi link Fox News).
Proprio quel Paese in cui gli americani avevano tentato di intervenire per rimuoverne il leader, prima di essere fermati dalla Russia. (Da qui in poi, facciamo ovviamente per comodità affidamento sulla buona memoria dei lettori circa quelli che sono i più recenti fatti di politica estera, non essendo questi soggetto di dubbio).
Che splendida coincidenza.
E' significativa anche la coincidenza temporale che vede gli attacchi seguire immediatamente i tentativi di riavvicinamento tra la Francia e la Germania da un lato e la Russia dall' altro, mentre fervono le trattative per la firma del trattato commerciale transatlantico tra USA e UE noto, se così si può dire per un trattato segreto, come TTIP, verso cui la Francia aveva già dimostrato delle perplessità.
Attacchi a seguito dei quali la vicinanza degli USA con la Francia ha ovviamente mandato in frantumi tutto ciò.
I più attenti avranno notato anche come ho fatto io come fin dall' immediatezza degli avvenimenti che ancora accadevano in tempo reale seguiti 24 ore dalle televisioni, si parlava della necessità di un maggiore coordinamento tra le intelligence dei Paesi europei, per bocca di un generale intervistato su Rain News 24 ad esempio. Questione ripresa e mantenuta in massima considerazione dal capo del governo italiano e dall' altra principale figura politica attualmente influente (nonostante tutto), ossia l' ex capo del governo Berlusconi. Sono dichiarazioni che avrete facilmente sentito più volte, per quanto distrattamente, dai telegiornali.
Quindi dopo i fatti di Parigi alla forza militare e di polizia europea EUROGENDFOR si aggiungerà probabilmente a breve anche una agenzia di intelligence europea.
Si parla già di maggiore controllo della Rete, tanto per cambiare.
Insomma i risvolti geopolitici e di sicurezza sono stati sviscerati a fondo. Quelle che volevo ora, senza escludere affatto i primi, porre all' attenzione dei pazienti lettori dopo questo sunto sono le implicazioni politiche interne alla Francia, e di conseguenza, quelle europee.
Andando finalmente al dunque, non saranno certo sfuggite a nessuno due cose, che però nessuno finora aveva collegato: l' irresistibile ascesa del consenso popolare della leader del Front National Marie Le Pen a scapito degli avversari politici quali l' attuale Presidente Hollande, che precedentemente alla strage aveva perso molto consenso e aveva toccato il risultato negativo più basso mai registrato per un Presidente francese, a causa della disastrosa situazione economica del Paese, e la parziale rimonta dello stesso a seguito dei fatti di Parigi, dopo i quali il popolo si è stretto al suo leader e a tutti gli altri leader globali che avevano posato insieme nel celebre scatto per una via di Parigi, ripreso frontalmente e spacciato dai media come la testa del corteo, che in realtà come si vede da uno scatto ripreso da un' altra angolazione erano da soli in un mini corteo per conto proprio per un' altra via. Uno show globale di un genere nuovo cui temo dovremo abituarci.
Eh sì, nessuno ci ha fatto caso, ma la strage di Parigi oltre che per i piani USA è stata una manna dal cielo anche per il Presidente Hollande, che si è subito prodigato a spedire la portaerei Charles De Gaulle in Siria e ha ripreso una non indifferente percentuale di gradimento presso il popolo francese, accorciando grandemente la distanza che lo separava dalla Le Pen.
Non ci vuole un esperto per cogliere la differenza tra i due leader, il Presidente in carica finora in picchiata di consensi, un europeista convinto che ha finora eseguito tutti i dettami dell' Unione Europea, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, e la leader anti-euro che godeva fino ad allora della prima posizione dei sondaggi con un netto vantaggio.
E non ci vuole un esperto neanche per cogliere le conseguenze geopolitiche di un eventuale ribaltamento politico, dove alla leader finora favorita per le elezioni presidenziali, che se vincente avrebbe potuto far uscire la Francia dall' euro decretando la fine definitiva di questo mostro economico, si avvicina nei sondaggi e recupera terreno l' attuale Presidente.
La fine dell' euro porterebbe con sè la fine dell' Unione Europea così come la conosciamo, tutto verrebbe rimesso in discussione, compreso eventualmente la posizione nei confronti della Russia, finora prona agli interessi strategici USA a tutto discapito di quelli stessi economici dei Paesi europei che soffrono per il calo delle esportazioni verso l' importante Paese eurasiatico causate dalla sanzioni volute da Washington.
Impossibile non chiedersi se anche questo quindi non facesse parte del piano di chi avrebbe realmente realizzato la strage di Parigi... nella nostra piccola ipotesi che abbiamo assunto all' inizio del teorema di cui questo è il mio modesto postulato.
Lascio naturalmente a voi trarre le conclusioni.
Per appurare quanto dichiarato, vi lascio gli articoli e i dati, rigorosamente da fonti ufficiali, riguardanti quanto detto sopra.
Un breve riepilogo dell' excursus della Le Pen nel recente periodo, offerto dagli articoli di cui trovate i link a fondo pagina tra le fonti, farà da premessa agli ultimi dati sul consenso recuperato da Hollande unicamente nei sondaggi effettuati dopo la strage:
Il Front National è in ascesa da quando la Le Pen ha preso la guida del partito da suo padre Jean-Marie nel 2011: alle elezioni del 2012 arrivò terza dopo Hollande e Sarkozy con il 18%.
Nel frattempo la crisi si è fatta sentire sempre più anche nella Francia guidata dall' allora vincitore, e il FN ha continuato a crescere.
Newsweek in data 11 aprile 2014 ci fa sapere che la Le Pen col 29% ha raggiunto un consenso più che doppio dell' attuale presidente in carica, che con il 14% ha raggiunto il risultato più basso da quando l' istituto Ifop ha cominciato a raccogliere i dati sui gradimenti presidenziali nel 1958, così come è senza precedenti per un presidente in carica essere in minoranza nel suo stesso partito: meno di metà degli elettori socialisti voterebbero per lui alle prossime presidenziali.
A maggio il FN ha vinto per la prima volta le elezioni parlamentari europee in Francia battendo facilmente sia i socialisti che l' UMP di Sarkozy con il 25%.
Il 31 luglio dello stesso anno, FT.com ci informa che la stessa Le Pen è per la prima volta in testa alla corsa superando il possibile candidato di centrodestra preferito dagli elettori, l' ex Presidente Nicolas Sarkozy, colpito da un' accusa di corruzione, con il 26% e il 25% rispettivamente, mentre Hollande diventa terzo, capovolgendo i risultati delle elezioni del 2012. Nessuno degli altri due candidati socialisti papabili, il Primo Ministro e il ministro dell' Economia, rappresentano un pericolo.
Il Telegraph riporta che anche i due possibili candidati di centrodestra verrebbero facilmente battuti, rendendola vittoriosa contro tutti gli avversari al primo turno: con Hollande la vittoria sarebbe assicurata con intenzioni di voto di 30 a 16, mentre di 28 a 25 contro Sarkozy. Ad un eventuale secondo turno il consenso verrebbe meno, ma la Le Pen ha già il vantaggio dal primo.
Un sondaggio sempre di Ifop pubblicato da Le Figaro e ripreso dal Guardian l' 8 settembre conferma i dati.
Anche dopo i fatti di Parigi, comunque, Le Pen rimane in testa come riporta l' Huffington Post il 29 gennaio di quest' anno.
Tuttavia, a seguito di questi eventi, come dicevamo Hollande ha recuperato una considerevole percentuale di consenso, anche se per ora rimane terzo.
Ecco i risultati dei sondaggi sulle intenzioni di voto in Francia per le prossime presidenziali, che si svolegeranno nel 2017, registrati nel periodo dal 22 aprile 2012 al 23 gennaio 2015:
La pagina wikipedia è in lingua inglese, ma la tabella, che riporta nomi, date e cifre percentuali è di facile lettura.
Da questa tabella, oltre a tutte le date precedenti fino al suddetto aprile 2012, possiamo osservare come mentre il consenso della Le Pen sia stabile tra il 29 e il 31% sia prima che dopo i fatti di Parigi, come si evince in sondaggi effettuati rispettivamente il 28-30 ottobre 2014 e il 21-23 gennaio 2015, e nello stesso periodo Sarkozy scenda dal 27 al 23%, solamente il presidente in carica durante i tristi avvenimenti, Hollande, abbia guadagnato ben 7 punti, passando dai livelli del minimo storico del 14% al considerabile 21%.
Un risultato, mi sento di dire, che potrebbe solo migliorare dal sostegno popolare che naturalmente arriverà con la "lotta al terrorismo".
Come dicevo, lascio a voi trarre le considerazioni finali.
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