Il celebre scrittore latino Apuleio esercitò un notevole influsso sulla letteratura latina, sopratutto grazie al suo capolavoro Metamorfosi, racconto noto anche come L'Asino d'Oro, in seguito adottato nella cultura massonica sotto forma di parabola iniziatica.
Tra le opere apocrife attribuite ad Apuleio vi è l'Asclepius, resoconto di un dialogo profetico fra Ermete Trismegisto, leggendario maestro della dottrina ermetica, ed Asclepio, uno dei personaggi che popolano il mito ermetico con Horus, Iside e Ammone.
Nel Terzo libro dell'Asclepius è riportata la Profezia Ermetica, un'esposizione sulla natura di Dio, la cosmologia, il tempo, i cicli della vita, la natura del mondo e dell'uomo, ecc.
Attraverso il destino dell'Egitto viene espresso un ampio spettro di percezioni filosofiche.
Quanto segue è un estratto del brano dell'Asclepio contenente la profezia:
Trismegisto: "Non sai, Asclepio, che l'Egitto è un'immagine del cielo, o più esattamente è dove tutte le operazioni dei poteri che governano e operano nel cielo sono stati trasferiti sulla terra?
Anzi, sarebbe più corretto dire che l'intero Cosmo abita in questa nostra terra, come nel suo santuario.
E tuttavia, poiché è giusto che gli uomini saggi conoscano gli eventi prima che accadano, è necessario non restare nell'ignoranza di quanto sto per dire: giungerà un giorno in cui ogni onore reso agli dei dagli egiziani con costanza e pietà sincera, sarà vano; e tutto il nostro culto santo sarà debole e inefficace. Così gli dei torneranno dalla terra al cielo.
L'Egitto sarà abbandonato e la terra che un tempo fu sede della Religione resterà desolata, priva della presenza delle sue divinità.
Questa terra sarà riempita da stranieri; Non solo gli uomini trascureranno il servizio degli dei, ma l'Egitto sarà occupato da Sciti o indiani o altri popoli barbari attorno ad esso. Quel giorno la nostra terra più santa, questa terra di santuari e templi, sarà piena di funerali e cadaveri. A te, santissimo Nilo, io grido che ti gonfierai di torrenti di sangue, salirai al livello dei tuoi argini e le tue onde sacre non saranno solo sporche, ma assolutamente scarlatte di sangue.
Piangi per tutto ciò, Asclepio? Ma il peggio dovrà ancora venire; L'Egitto soffrirà ancora; cadrà in una situazione di gran lunga più pietosa, e verrà infettato da piaghe ancora più gravi; e questa terra, che una volta era santa, una terra che amava gli dei, e sulla quale, in ricompensa per la sua devozione, gli dei si degnarono di soggiornare, terra che fu maestra del genere umano in santità e pietà, questa terra andrà oltre tutti gli atti crudeli. I morti saranno molto più numerosi dei vivi; ed i sopravvissuti saranno egiziani solo per il fatto di parlare questa lingua, ma nelle loro azioni saranno uomini di un'altra razza.
O Egitto, Egitto, della tua religione non rimarrà che un racconto vuoto al quale i tuoi figli nel tempo a venire non crederanno; nulla resterà e solo le pietre testimonieranno la tua pietà. E in quel giorno gli uomini saranno stanchi della vita, e cesseranno di pensare all'universo con stupore e riverenza. E così la religione, la più grande di tutte le benedizioni - perché non c'è nulla, mai vi è stato, né mai vi sarà nulla di più utile - saranno minacciate di distruzione; gli uomini la considereranno un peso, e la disprezzeranno. Non sapranno più amare il mondo che ci circonda, opera incomparabile di Dio, una struttura gloriosa che ha costruito, questa summa di cose di molte forme diverse, questo strumento con cui Dio opera affinché sia fatta la sua volontà; e favorendo generosamente il benessere dell'uomo; gli occhi saranno rivolti all'accumulazione di tutte le cose che possono suscitare la venerazione, la lode e l'amore di chi guarda.
L'oscurità sarà preferita alla luce, e la morte sarà ritenuta più redditizia della vita; nessuno potrà più alzare gli occhi al cielo; il pio sarà considerato pazzo, e il saggio empio; il pazzo sarà giudicato coraggioso, e il malvagio sarà stimato come buono. Per quanto riguarda l'anima e la convinzione che sia per sua natura immortale, o possa sperare di raggiungere l'immortalità, come vi ho insegnato, essa sarà beffeggiata, e gli uomini convinceranno se stessi che ciò sia falso. Nessuna parola di riverenza o di pietà, nessuna espressione degna del cielo e degli dei del cielo, si udirà o crederà.
E così gli dei lasceranno il genere umano, una cosa grave!
E solo gli angeli malvagi resteranno e si mescoleranno agli uomini, e con la forza indurranno i poveri disgraziati a commettere ogni sorta di crimine sconsiderato, di guerra, e di rapina, e di frode e tutte le altre cose ostili alla natura dell'anima. Poi la Terra sotto i piedi non sarà più stabile, e il mare non vorrà più navi; il cielo non supporterà le stelle nelle loro orbite, né le stelle seguiranno più il loro corso costante nel cielo; tutte le voci degli dei taceranno; i frutti della terra si decomporranno; il suolo diventerà sterile e l'aria sarà stagnante e insalubre. E sul mondo calerà la vecchiaia. La religione non esisterà più; ogni cosa sarà disordinata e contorta; il bene svanirà.
Ma dopo che tutto ciò sarà accaduto, Asclepio, il Maestro e Padre, Dio, creatore di quel Dio che per primo è entrato in essere, giungerà sull'evento e sarà contrariato dal vedere come sia stata disattesa la sua volontà, che è il bene. Egli richiamerà sulla retta via coloro che si sono smarriti; purificherà il mondo dal male, lo laverà via con le inondazioni, lo purificherà con il fuoco feroce e l'esplosione di guerre e pestilenze. E così egli riporterà indietro il mondo al suo aspetto primigenio, in modo che il Cosmo sarà ancora una volta considerato un luogo in cui adorare Dio, e in quel giorno il creatore e restauratore del tessuto possente sarà adorato dagli uomini con inni incessanti di lode e benedizione.
Tale è la nuova nascita del Cosmo; rinnovamento delle cose buone, santa restaurazione di tutta la natura che si ripete nel corso del tempo per l'eterna volontà di Dio. Per Dio non sarà un inizio, in quanto per Lui non esistono inizio né fine. E' per questo che l'intento originario di Dio sia perseguire il bene."
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