martedì 10 febbraio 2015

Saturno e il potere del Signore degli Anelli

Horus contro Seth, l'eterna lotta tra bene e male, risolta in unico simbolo: l'esagramma 

“Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia. Essa rappresenta un nome d’uomo. E tal cifra è seicentosessantasei” (Apocalisse, 13, 18).


Il numero 666 è da sempre stato associato alla bestia, a qualcosa di diabolico, di negativo. Tant’è vero che tutti i culti satanici sembrano riferirsi a questo ermetico numero.

Ma cosa potrebbe mai avere di tanto negativo un semplice numero?

Per capirlo dobbiamo viaggiare a ritroso nel tempo, addentrandoci negli antichissimi culti babilonesi ed egiziani.

Il più conosciuto è forse quello di Horus e Seth. Essi rappresentano a livello materiale due “divinità” cosmiche, ovvero due corpi celesti importantissimi. Horus, il Sole, sempre in lotta con Seth, Saturno. Horus è colui che dà la vita e la luce, mentre Seth, il più lontano di tutti, è il padrone delle tenebre. Non a caso Satana, derivato del termine Saturno, è vestito di nero.

Così, come il Sole è simbolicamente sempre in lotta con le tenebre, si racconta che Gesù sia sempre in lotta contro Satana.

Probabilmente a questo punto vi starete chiedendo da dove viene questo fantomatico numero.

Negli anni ’80 due sonde del Programma Voyager riuscirono a fotografare, nel Polo Nord di Saturno, una struttura esagonale 

Saturno è, guarda caso, il sesto pianeta del nostro sistema solare, anche associato alsesto giorno della settimana, ma non finisce qui.

Anticamente veniva sempre raffigurato con un esagono – di nuovo il numero sei. Il motivo? Noi lo abbiamo scoperto soltanto intorno agli anni ’80 quando due sonde del Programma Voyager riuscirono a fotografare, nel Polo Nord di Saturno, una struttura esagonale. 

Il tutto fu confermato successivamente dalla sonda Cassini nel 2006. Nel Polo Sud, invece, si nota una sorta di vortice che forma un vero e proprio “occhio”. Forse anche questo associato agli antichi miti dell’ “occhio che tutto vede”?

Ma torniamo ai nostri numeri. Un tempo, per propiziare un pianeta, venivano utilizzati, oltre che dei simboli, anche dei cosiddetti quadrati magici.

Ovviamente anche Saturno aveva il suo, e ad esso era associato un simbolo inequivocabile. Dal quadrato di Saturno, possiamo ottenere il numero 666 – e il relativo simbolo – sommando, nella prima diagonale 9+4+46 che dà come risultato 15.

1+5 = 6. La “V” diretta verso l’alto la otteniamo sommando 2+3+1. Mentre la seconda “V”, diretta verso il basso ci fornisce i numeri 9,7,8 che, una volta sommati, danno il numero 24, ossia di nuovo 6.

Questo “giochetto” delle somme lo troviamo un po’ dappertutto. Avete mai provato a fare la stessa cosa con le tastiere dei vostri cellulari? O delle calcolatrici?

Proviamo insieme, prima fila: 1+2+3 = 6;
seconda: 4+5+6 = 15. 1+5 = 6;
terza: 7+8+9 = 24. 2+4 = 6.


Il quadrato, formato da sei righe e sei colonne riporta dei numeri che se sommati orizzontalmente, verticalmente o diagonalmente, danno come risultato 111 x sei righe: 666

Ora passiamo ai numeri romani, vediamo la sequenza di quelli più utilizzati e sommiamoli (da 1 a 500):
I = 1
V = 5
X = 10
L = 50
C = 100
D = 500
Totale: 666

Ed ecco che la maggior parte delle cose che ci circondano formano il numero 666. Perché mai? Chi potrebbe volere una cosa simile? Forse prima dovremmo chiederci chi “comanda” l’intero nostro pianeta (o, se preferite, chi “fa girare il mondo”).

Ripartiamo dall’Antico Egitto, e andiamo ai tempi di Mosè. Si vestivano con tuniche nere (come lo stesso Mosè) quelli che seguivano il culto di Saturno; con quelle bianche coloro che seguivano il culto del Sole. Qual è la prima immagine che vi viene in mente se pensiamo alle tuniche nere? I preti? 

Esatto, proprio la Chiesa.

Ma questo non è l’unico motivo per cui bisogna associare la Chiesa al culto di Saturno. I motivi sono molti di più. Cosa contraddistingue Saturno rispetto agli altri pianeti? L’anello. Ovvero il simbolo di fedeltà che ci viene chiesto di indossare quando ci sposiamo con qualcuno. La Chiesa ha sede a Roma (nello Stato del Vaticano), città che, come tutti ben sappiamo, un tempo era chiamata “Saturnia”. È curioso a questo proposito come il copricapo del Papa ricordi Saturno.

Sono in molti a conoscere l’associazione tra anello e culto di Saturno, tant’è vero che alcuni hanno persino scritto dei libri che sono diventati famosi, come il Signore degli Anelli.

Il Kaaba

C’è un motivo se il marchio della bestia è associato all’idolatria e a eventi negativi. Fin dai tempi antichi, questi quadrati magici – oggi utilizzati ancora in India come “Yantra” – venivano adoperati per propiziare energie di un certo livello da alcuni pianeti. Tali quadrati erano dei veri e propri “sigilli” portafortuna.

Come si legge anche nella Bibbia, molti arrivano ad adorarli, cioè a richiedere a questi talismani tutto il potere possibile. Un tempo, in Medio Oriente, queste energie venivano chiamate Jinn. Termine dal quale deriva la parola “Genio”.

Ricordate la lampada di Aladino e il Genio a cui poter chiedere di esaudire i desideri? I Jinn erano una sorta di entità che potevano essere sia negative che positive a cui poter esprimere determinati desideri. Non è un caso se tutti gli uomini potenti della storia portavano con sé questo sigillo.

A forza di farlo, però, c’è il rischio di rimanere intrappolati dalla rete del “potere” e di non riuscire più a uscirne. A raccontarlo in senso metaforico è J.R.R. Tolkien ne “Il signore degli Anelli” che riporta come chiunque portasse al dito l’Anello non riuscisse più a disfarsene a causa dell’attaccamento al potere che l’anello offriva alla persona. 

C’era solo un modo per distruggere il potere legato agli anelli, eliminare l’Anello e, di conseguenza, l’occhio di Sauron – forse un’associazione al famoso occhio del pianeta Saturno. Ma non solo, l’autore riprende anche l’antico culto – bene e male, luce e oscurità, Sole e Saturno – quando Gandalf il grigio muore e rinasce come Gandalf il bianco. Come in tutte le storielle antiche, infatti, prima o poi la luce (Il Sole) vince sulle tenebre.

Vi è un altro quadrato magico che richiama il numero 666 e si tratta nientemeno che… dell’antagonista di Saturno, il “dio” Sole. Il quadrato, formato da sei righe e sei colonne riporta dei numeri. Tutti questi numeri se sommati orizzontalmente, verticalmente o diagonalmente danno come risultato 111 x sei righe: 666… ed eccoci catapultati dall’altro lato della medaglia dell’oscurità.

Il SAT-iro Pan dell’ellenismo

“La quantità d’oro che affluiva nelle casse di Salomone ogni anno era di seicentosessantasei talenti” ( I Re, 10,14. Confronta: II Cronache, 9, 13).

Se leggiamo con attenzione notiamo che oltre al numero 666 il testo ci indica un tempo: un anno. 

La Bibbia, qui, si sta riferendo a un ciclo che forse non tutti conoscono: quello dei 36 decani. Per comprendere l’importanza del numero 36 dobbiamo nuovamente andare indietro nel tempo e trovare un personaggio sicuramente a voi familiare: Osiride.

Plutarco, nel suo testo Iside e Osiride cita la cosiddetta Tetraktis. La somma di tutti i numeri pari fino a 8, più tutti i numeri dispari fino a sette, dà vita a un numero magico: il 36.

1 + 3 + 5 + 7 = 16
2 + 4 + 6 + 8 = 20
20+16 = 36

Cosa accade, ora, se sommiamo tutti i numeri prima di arrivare al famoso 36? Otteniamo il numero della bestia.

1 + 2 + 3 + 4 + 5 + 6 + 7 + 8 + 9 + 10 + 11 + 12 + 13 + 14 + 15 + 16 + 17 + 18 + 19 + 20 + 21+ 22 + 23 + 24 + 25 + 26 + 27 + 28 + 29 + 30 + 31 + 32 + 33 + 34 + 35 + 36 = 666.

Nell’antico papiro di Bulak, leggiamo «Si portano qui le figure degli dèi del Sud e del Nord per te, con 36 nomi, tu vai come se essi fossero un’unica anima completa, li devi adorare in cielo, tu sei sotto le stelle dei 36 decani».

Il testo si riferisce quindi a un’ora simbolica che avviene nell’eclittica in cui 36 re/decani (come descritto anche nell’apocalisse di Giovanni), di cui il primo è Sirio/Iside, la attraversano ogni dieci giorni formando un intero anno solare.

Anche Sirio fu presa in gran considerazione, tant’è vero che era considerata la stella dell’Est (la stella polare nel Nuovo Testamento), il Sole dietro al Sole, che simbolicamente manteneva vivo il mondo Spirituale.

Sapevate che nella religione semitica Saturno/Satana veniva identificato con il nome di EL? In Inglese la parola inferno si traduce con Hell, ma quando viene pronunciato si odono solo due sillabe: EL.

Ma torniamo al culto di Saturno. C’è un stretta relazione tra il famoso caprone Satanico e il numero 666. Il pianeta è da sempre stato considerato come il governatore del segno zodiacale del Capricorno. Segno che, come ben sappiamo, usa come simbolo proprio il capro. Gli elleni ci hanno tramandato il ricordo di una creatura metà capra e metà umana: il SAT-iro Pan.

Non è un caso se il satiro Pan sembra sia stato abilmente modificato in Babbo Natale proprio dopo l’abolizione di questi riti considerati pagani, insieme alla festa di Saturnalia tradizionalmente celebrata il giorno della rinascita del Sole (il 25 dicembre).

Come potete vedere, la Chiesa conserva tutti i riti antichi riferiti al Cosmo. Insegnamenti che un tempo – ma forse anche oggi – erano riservati solo a un ristretto gruppo di persone.

Il simbolo di Costantino

La nostra religione comunque non è l’unica. A Saturno, infatti, era anche associato uno strano oggetto: un cubo. Forse a molti di voi è subito venuto in mente il Kaaba che letteralmente significa proprio il cubo, anche se sono in tanti a considerarla più una casa sacra. Il cubo, ovviamente di colore nero per richiamare il colore di Saturno, si può trovare in moltissimi altri Paesi. Perché un cubo? Perché oggi sappiamo che se un cubo viene sezionato, partendo da un vertice, con un piano perpendicolare a una diagonale maggiore, otteniamo un esagono.

Il 666 riferito a Saturno, come abbiamo visto, ha un collegamento con il culto solare. Il motivo è semplice: se guardiamo con attenzione il sigilla solis notiamo che il 666 appartiene forse più al Sole che non al suo antagonista Saturno. Quest’ultimo, tuttavia, porta simbolicamente la luce dentro sé. Nonostante si trovi al buio ha quindi la potenzialità di portare la luce. Non a caso, Lucifero, altro nome di Satana, significa proprio il portatore di luce.

Potremmo forse sapere cos’è la luce se prima non avessimo scorto le tenebre?

È lo Yin e Yang che domina ogni forma di vita; è la complementarietà che permea tutto il Creato. Siamo solo noi esseri umani che giudichiamo ciò che bene e ciò che è male, la verità è che niente può esistere senza il suo opposto. 

E così, Saturno, non è l’emblema del bene o del male ma il primo grado per raggiungere l’illuminazione. Come ci si può evolvere se non si conosce ogni cosa di se stessi, compreso il proprio lato oscuro?

Pan/Saturno rappresentava l’istinto primordiale di ogni uomo, colui che controlla i mondi inferiori, ovvero la parte più celata di noi stessi. Aveva l’abitudine di vagare per le foreste con il pene eretto amoreggiando con le ninfe. 

Rappresenta l’istinto, la sessualità, ma anche il potere creativo e generativo. Ecco perché non possiamo relegare il culto di Saturno/Satana al male, bensì alla prima fase per ottenere l’illuminazione. La conoscenza della parte più oscura che vive dentro noi è il primo stadio che dobbiamo percorrere per crescere spiritualmente. Solo in quel momento abbiamo la possibilità di tenere sotto controllo il nostro istinto – senza reprimerlo – conoscendo l’altra frammento di noi stessi. È il Saturno che lascia lo spazio al sorgere del Sole. Gesù Cristo che vince la battaglia contro Satana.

Il sigillo solis

Non è un caso se i preti, ancora all’inizio della loro evoluzione spirituale, indossano l’abito Saturniano: quello nero. Mentre il papa, vertice della gerarchia ma anche meta spirituale, indossa l’abito bianco, solare. 

Le divise indossate dagli uomini di Chiesa richiamano, allo stesso modo, le tre fasi alchemiche: nera, bianca e rossa.

Dall’esagono, molti collegano l’esagramma. Un simbolo utilizzato dalla Chiesa, dai Massoni e da tantissime aziende. L’esagramma in realtà non parla soltanto del numero 6 ma dell’unione della materia con lo spirito, luce con tenebre.

In un mondo duale dove materia e spirito si alternano continuamente in una danza senza fine, gli antichi insegnanti (che era evidente fossero dotati di tecnologie avanzatissime visto che conoscevano dettagli che noi abbiamo potuto rilevare solo pochi anni fa con la sonda Cassini) hanno voluto tramandarci la conoscenza che governa l’intero Creato.

“As above, so below” – come in alto, così in basso – è la sapienza che sta dietro la nostra intera esistenza. Una sapienza, per ora, destinata solo un ristretto gruppo di persone, ma che con il tempo coinvolgerà gli individui ancora avvolti nel sonno dell’inconsapevolezza.

Possiamo dunque associare il nostro esagramma all’unione di due pianeti/culti importantissimi che si propongono come fine la ricerca dell’equilibrio che risiede dietro questo fantastico Universo il cui unico vero Dio è semplicemente un genio della matematica.

4 commenti:

  1. Nel 2005, una nuova traduzione di un papiro datato circa 275 d.C. recuperato nella discarica di Ossirinco in Egitto, detto “Papiro 115″ (P. Oxy 4499/P115) riporta il numero 616 anziché 666. Il papiro in questione rappresenta la più antica copia conosciuta dell’Apocalisse ed a decifrarlo è stata un équipe dell’Università di Birmingham guidata dal professor David Parker. Parker concorda con Engels sia sulla natura politica dello scritto sia sul fatto che il numero corretto della bestia, stando ai ai documenti, sarebbe 616....
    l'Apocalisse sembra essere stata scritta al tempo di Domiziano (95 d.C. circa)durante una delle persecuzioni dei cristiani ed è stata platealmente già interpretata come cxodice indcativo di chi stava compiendo atrocità contro il culto.. Sorry.


    (P.S. hai già pensato a come farai quando ti catapulteranno via da FB grazie al nuovo tasto "elimina fuffa e fuffari?)

    www.laputa.it/2013-numero-della-bestia/ © LAPUTA

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  2. Ti immagino in attesa da mesi, fermo davanti al computer... con il tuo dito pronto a schiacciare il bottone "elimina fuffa e fuffari" vestito da supereroe paladino della verità!!!!

    :-D

    Peccato che quello che tu citi con irrazionale e incomprensibile soddisfazione sia lo strumento ideale per i troll e per gli appartenenti a specifiche "war room" politiche e che pertanto indirettamente ti identifichi con esse.

    Uno strumento, a dire la verità, confezionato ad hoc per altre e ben più preoccupanti finalità rispetto a quella di "catapultare via da facebook" un misero blog come il mio, come tu ami definirlo.

    http://www.progettoatlanticus.net/2015/01/troll-di-tutto-il-mondo-unitevi-la-fine.html

    Triste, peraltro, osservare come una persona come te possa gioire nell'utilizzo di questo tipo di strumenti.

    Io, fossi in te, mi preoccuperei di ben altre cose che succedono nel mondo invece di attendere con trepidante e goduriosa attesa la fine della libertà e l'esercizio di illiberale censura, rappresentata metaforicamente da una segnalazione su facebook esercitata per cancellare, come tu sei solito ripetere, un blog o un profilo che non segue, a tuo dire, nessuno.

    Trascurando l'illogicità del gesto, date le premesse, devo dire peccato..

    Già, perccato... perché il tuo contributo sulla scoperta di Parker era invece meritevole di attenzione e poteva aprire un bel thread sul significato di altri codici in cui il numero della "Bestia" differisce dal canonico e ortodosso 666 come per esempio accade, oltre al già citato "Papiro 115", anche nel codice 2344 dell'undicesimo secolo.

    Peccato... che mentre ci siano utenti che in virtù dell'interesse suscitato da queste proposte iniziano a fare una buona e valida ricerca anche in confutazione di quello che vi viene scritto, ci siano altri che godano solo nel irridere inutilmente tutto questo non accorgendosi di fare il gioco di chi sguazza nell'ignoranza (in senso buono) delle persone e nell'oscurantismo autoalimentato da comportamenti come questo e agevolati dal famoso tasto 'elimina fuffa e fuffari'

    Peccato... che tu non abbia avuto l'intelligenza di capire in quale trappola e contorto meccanismo la tua superbia ti abbia infilato...

    Peccato... che tu sia solo un troll

    ;-)

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  3. La tua solita, sfrenatissima immaginazione che ti fa vivere condizioni parallele di percezione, povero... Non sarò certo io a segnalarti...MI hai bloccato, smemorino, non ricordi?? XD

    La libertà di pensiero che tanto sbandieri finisce nel momento in cui insozzi lavoro, attività, cultura e ricerche SERIE altrui, diffondendo e sproloquiando di baggianate infarinate di elementi scientifici interpretati a piacere. Sei dannoso per tutti coloro che ti seguiranno ancora privi dei mezzi per accorgersi delle bambinate con cui ti balocchi. Per questo è stata inserita quell'opzione. Rilassati, comunque: dato che raramente scrivi di farina del tuo sacco, al massimo spariranno i link a cui tanto ti abbeveri.

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  4. E vedi, mio caro, una volta spariti quei link per sempre non sarà stato forse compiuto un passo importante verso la realizzazione del "Pensiero Unico Dominante"? ... e la cosa triste è che la realizzazione di questo progetto avverrà proprio grazie a persone come GIOCHER le quali, ottenebrate dalla loro stolta superbia, non si rendono conto neppure di quello che fanno, troppo presi.

    E ora, dopo aver contribuito a soddisfare le tue pratiche di onanismo mentale, ti lascio continuare la tua 'missione' al servizio del "pensiero unico dominante".

    E non aspettarti risposte ulteriori in questa sede, poiché so già come proseguirai... anche io conosco gli strumenti della dialettica ciceronica e i 38 modi per ottenere ragione di A.Schopenhuaer.

    Ma la loro applicazione la lascio tranquillamente ai vari troll che infestano la rete

    PS:
    non sapevo neppure di averti bloccato, ma sai... succede quando si usano mille identità diverse nel proprio vagabondare per la rete.

    ;-)

    http://digilander.libero.it/AntiTroll/

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