I figli dell‟asteroide e della Rift Valley sono restii a convincersi che «noi umani» – come scriveva Stephen J. Gould, scomparso dieci anni fa – «abitiamo questo pianeta senza una ragione specifica né uno scopo stabilito dalla natura». Nessuno ha saputo dirlo meglio di Leopardi nelle Operette morali, in quel «Dialogo della natura e di un islandese» in cui la prima, matrigna e indifferente, apostrofa il secondo: «Immaginavi tu forse che il mondo fosse fatto per causa vostra? […] se anche mi avvenisse di estinguere tutta la vostra specie, io non me ne avvedrei». - Telmo Pievani, da MicroMega 1/2012, Almanacco della Scienza
“Veniamo in pace. Sempre”. Con questo ambizioso proclamo Anna, leader del popolo dei Visitors, annuncia il pacifico arrivo degli alieni sulla Terra
I Teropodi sono un gruppo di dinosauri, bipedi e carnivori, vissuto circa 220 milioni di anni fa (Triassico) da cui derivano gli uccelli. Questo meraviglioso mondo animale ha smesso di troneggiare sulla terra, insieme agli altri gruppi di dinosauri, circa 65 milioni di anni fa (Cretacico), evento che passa alla storia come estinzione del Creta-Terziario, causato (al 99%) da un meteorite di nome Chicxulub schiantatosi sulla terra. Tanto per capirci: a questo gruppo appartengono il T.rex e il Velociraptor.
un troodontide: Meilong mmartyniuk
Tuttavia, i veri protagonisti della nostra storia sono i troodontidi (Troodontidae), una famiglia di dinosauri anatomicamente molto simili agli uccelli vissuta nel periodo Cretaceo (145-65 milioni di anni orsono) e appartenenti al più grande gruppo dei teropodi. Date le loro caratteristiche, questo gruppo ha da sempre affascinato i paleontologi e gli appassionati di dinosauri: di piccole dimensioni (non superavano i due metri di lunghezza), avevano una scatola cranica insolitamente ampia per dei dinosauri, in grado di contenere un cervello piuttosto sviluppato, simile a quello degli uccelli odierni, ma con encefalizzazione relativa molto prossima a quella del Sapiens.
“Veniamo in pace. Sempre”. Con questo ambizioso proclamo Anna, leader del popolo dei Visitors, annuncia il pacifico arrivo degli alieni sulla Terra
I Teropodi sono un gruppo di dinosauri, bipedi e carnivori, vissuto circa 220 milioni di anni fa (Triassico) da cui derivano gli uccelli. Questo meraviglioso mondo animale ha smesso di troneggiare sulla terra, insieme agli altri gruppi di dinosauri, circa 65 milioni di anni fa (Cretacico), evento che passa alla storia come estinzione del Creta-Terziario, causato (al 99%) da un meteorite di nome Chicxulub schiantatosi sulla terra. Tanto per capirci: a questo gruppo appartengono il T.rex e il Velociraptor.
un troodontide: Meilong mmartyniuk
Tuttavia, i veri protagonisti della nostra storia sono i troodontidi (Troodontidae), una famiglia di dinosauri anatomicamente molto simili agli uccelli vissuta nel periodo Cretaceo (145-65 milioni di anni orsono) e appartenenti al più grande gruppo dei teropodi. Date le loro caratteristiche, questo gruppo ha da sempre affascinato i paleontologi e gli appassionati di dinosauri: di piccole dimensioni (non superavano i due metri di lunghezza), avevano una scatola cranica insolitamente ampia per dei dinosauri, in grado di contenere un cervello piuttosto sviluppato, simile a quello degli uccelli odierni, ma con encefalizzazione relativa molto prossima a quella del Sapiens.
Negli anni ’80, le grandi dimensioni del cervello di questi dinosauri fecero ipotizzare al paleontologo Dale Russell quale animale si sarebbe potuto originare da dinosauri così intelligenti se l’estinzione della fine del Cretaceo non li avesse colpiti: venne così realizzato un modello di “dinosauroide”, dall’aspetto chiaramente umano ma con vaghissime reminiscenze dei troodontidi, reminescenze che richiamano più i rettili in generale, o se vogliamo le forme aliene, che i sauropodi.
Il tutto nasce dal fatto che, ispirato dai nuovi dati sulle dimensioni del cervello dei troodontidi, Carl Sagan, divulgatore scientifico e autore di fantascienza statunitense, nonché fondatore del progetto SETI e uno dei più famosi astronomi e astrochimici del XX secolo, speculò sui dinosauri intelligenti in The Dragons of Eden (1977) e punzecchiò il mondo scientifico con la seguente domanda: se i dinosauri non-aviari non si fossero estinti, e data la loro intelligenza, che cosa sarebbe successo in altri 60 e rotti milioni di anni di evoluzione?
Il tutto nasce dal fatto che, ispirato dai nuovi dati sulle dimensioni del cervello dei troodontidi, Carl Sagan, divulgatore scientifico e autore di fantascienza statunitense, nonché fondatore del progetto SETI e uno dei più famosi astronomi e astrochimici del XX secolo, speculò sui dinosauri intelligenti in The Dragons of Eden (1977) e punzecchiò il mondo scientifico con la seguente domanda: se i dinosauri non-aviari non si fossero estinti, e data la loro intelligenza, che cosa sarebbe successo in altri 60 e rotti milioni di anni di evoluzione?
Russell, assieme ad un suo collaboratore, rispose a questa provocazione con l’articolo dal titolo “Reconstruction of the small Cretaceous theropod Stenonychosaurus inequalis and a hypothetical dinosauroid” (“ricostruzione del piccolo teropode del Cretaceo Stenonychosaurus inequalis e un dinosauroide ipotetico”). Da questo punto partì una vera e propria cultura di queste forme umanoidi, troppo spinte per essere vere, ma che hanno affascinato milioni di “fantascienziati”.
Naturalmente di questa roba in Italia si sa ben poco, e devo ammettere che ho fatto fatica per trovare qualcosa che ne parlasse decentemente; quello che poi ho trovato riguarda solo la letteratura inglese e americana. Ed ecco svelato l’arcano: ho deciso di scrivere questo post in primis perché l’argomento mi ha incuriosito, in secundis perché c’è davvero poco materiale italiano nel web.
L’origine di questo “movimento scientifico-culturale”, se così possiamo chiamarlo, che tra l’altro ha dato lavoro a molti “fanta-tassonomisti” e “fanta-ricostruttori” di dinosauroidi, si deve al grado di encefalizzazione relativo dei troodontidi: esso infatti avrebbe potuto essere, meteorite permettendo, molto vicino a quello dell’uomo, considerato la sua misura di 1,100cm3 (Homo erectus ha un grado di encefalizzazione medio di 900 cm3, mentre uno scimpanzé di circa 800cm3).
Da questa nuova scoperta cadde un altro mito: quello che relegava i dinosauri ad essere stupidi, tanto stupidi da aver bisogno di un altro centro di controllo in prossimità della pelvi. Dato il grado di encefalizzazione relativo, queste forme si classificherebbero in terza posizione per intelligenza, dopo gli uccelli e i mammiferi marini.
Come è logico aspettarsi, la “saga” dei dinosauroidi nasce nelle primitive sale cinematografiche fantascientifiche alla fine degli anni 60 ad opera di un giapponese ma, come detto prima, prende piega un decennio dopo con Russell. La versione inglese di Wikipedia dice:
In 1982, Dale Russell, curator of vertebrate fossils at the National Museum of Canada in Ottawa, conjectured a possible evolutionary path that might have been taken by the dinosaur Troodon had it not perished in the Cretaceous–Paleogene extinction event 65 million years ago, suggesting that it could have evolved into intelligent beings similar in body plan to humans. Over geologic time, Russell noted that there had been a steady increase in the encephalization quotient or EQ (the relative brain weight when compared to other species with the same body weight) among the dinosaurs. Russell had discovered the first Troodontid skull, and noted that, while its EQ was low compared to humans, it was six times higher than that of other dinosaurs. If the trend in Troodon evolution had continued to the present, its brain case could by now measure 1,100 cm3; comparable to that of a human. Troodontids had semi-manipulative fingers, able to grasp and hold objects to a certain degree, and binocular vision.
A livello morfologico il dinosauroide di Russell presentava caratteristiche basate su concetti di anatomia comparata. Infatti, partendo dall’idea che i troodontidi avevano una dentatura ridotta rispetto ad altri teropodi, e dall’idea che il cranio, con relativo cervello, dei primati ha una dentatura ridotta rispetto alle più piccole forme di cervelli, il dinosauroide avrebbe dovuto presentarsi sdentato.
Inoltre, Russell sosteneva che una testa encefalizzata avrebbe avuto bisogno di essere sostenuta direttamente dal corpo, e che un collo corto e verticale avrebbe permesso l’evolvere di una postura simile a quella umana.
A livello morfologico il dinosauroide di Russell presentava caratteristiche basate su concetti di anatomia comparata. Infatti, partendo dall’idea che i troodontidi avevano una dentatura ridotta rispetto ad altri teropodi, e dall’idea che il cranio, con relativo cervello, dei primati ha una dentatura ridotta rispetto alle più piccole forme di cervelli, il dinosauroide avrebbe dovuto presentarsi sdentato.
Inoltre, Russell sosteneva che una testa encefalizzata avrebbe avuto bisogno di essere sostenuta direttamente dal corpo, e che un collo corto e verticale avrebbe permesso l’evolvere di una postura simile a quella umana.
Di conseguenza, la posizione verticale significa la perdita della coda, e la necessità di dare vita a “bambini” dalla testa grossa ha portato il paleontologo ad immaginare un ampio bacino, ancora una volta, simile a quello umano. I dinosauroidi furono immaginati essere vivipari e da questa congettura il modello fu dotato di un ombelico. Visto che le gambe umane, ovviamente, funzionano bene per l’uomo (non chiedetelo a chi ha mal di schiena!), le gambe dei dinosauroidi avevano una postura plantigrada, con tanto di piede con quattro dita e con unghia.
Il modello dinosauroide raccolse sia critiche dure che consensi. La critica più forte, come si può immaginare, riguarda il lato troppo umanoide dei dinosauroidi: Russell, consapevole a priori di questo commento, si difese proponendo la morfologia umanoide come una possibile forma convergente e mise le mani avanti rivolgendosi in questo modo: “Invitiamo i nostri colleghi a individuare soluzioni alternative”.
In principio, il dinosauroide di Russell voleva essere un esperimento mentale. Tuttavia, intorno agli 80, questa mania di scrivere e disegnare sui dinosauroidi si sviluppa in modo incredibile: chi parla di queste forme lo fa in modo indipendente, quasi come se l’argomento fosse il frutto di una evoluzione mentale convergente (se ci pensate bene Russell alla fine si è preso una bella rivincita!).
In principio, il dinosauroide di Russell voleva essere un esperimento mentale. Tuttavia, intorno agli 80, questa mania di scrivere e disegnare sui dinosauroidi si sviluppa in modo incredibile: chi parla di queste forme lo fa in modo indipendente, quasi come se l’argomento fosse il frutto di una evoluzione mentale convergente (se ci pensate bene Russell alla fine si è preso una bella rivincita!).
Nel 1984 nasce Bioparaptor, questa volta molto più simile ai dinosauri (e con una coda!), ma sempre con una postura bipede e con degli strumenti in mano, mano rigorosamente prensile. La cosa curiosa è che, per la prima volta, quest’essere viene presentato come tecnologicamente avanzato, tanto da causare la distruzione dei suoi simili. In questo punto la “fanta-paleontologia” incontra la scienza: questa “distruzione di massa” altro non sarebbe che l’estinzione Creta-Terziaria!
Cito direttamente dal blog TetZoo di Darren Naish:
John’s 1984 article describes his contemplation of a new psychiatric disorder he recognises in himself: evolutionary bioparanoia. It is „an acute, often immobilizing sense of dread generated by fatigue in persons interested in both the current state of world affairs and the evolutionary history of life on Earth‟ (McLoughlin 1984, p. 25). The article begins by considering the probable short lifespan of technologically advanced societies, the (alleged) short-lived nature of anthropogenic artefacts, buildings and other constructions, and the fact that humanity‟s rise to global dominance and massive impact on the global biota will be all but geologically instantaneous. John notes that, in a global biota with a horribly impoverished large animal fauna, the most abundant large non-humans animals are domesticated cattle. We imagine what non-human geologists, living in the far distant future 60 million years hence and looking back at the Holocene fossil record, will see if human society obliterated itself by way of nuclear war. A layer of unusually concentrated elements; massive erosion caused by agriculture and war; a time of massive dying.
E ancora:
E ancora:
Depicted as a swell-headed deinonychosaur that wears jewellery and has invented nuclear weapons, Bioparaptor recalls Russell‟s dinosauroid in having a short-jawed, big-brained skull and in having lost its pedal sickle-claw, but differs from it in being long-tailed and overall more dinosaur-like. Its nefarious activities not only resulted in a nuclear conflict that caused the end-Cretaceous event, but its domestication of herding cattle-like herbivores (Triceratops and kin) resulted in an impoverished terrestrial fauna where other big animals were rare or absent. […]McLoughlin (1984) makes no mention of Russell‟s dinosauroid (published in 1982): while I‟m sure that John was aware of it, the fact that Bioparaptor looks so different implies that it „evolved‟ convergently, the product of a different thought experiment.
Ma anche Bioparaptor subisce un’evoluzione: nel 1993 nasce, ad opera di Mike Magee, Anthroposaurus sapiens che, secondo l’autore, si sarebbe evoluto nel tardo Cretaceo e, attraverso l’inquinamento industriale e una guerra nucleare, avrebbe causato l’estinzione dei suoi simili e di molti suoi contemporanei (ancora una volta ricorre il tema dell’autodistruzione!). In questo contesto, animali come Triceratops e Edmontosaurus sono delle belve domestiche al servizio di Anthroposaurus.
Ma anche Bioparaptor subisce un’evoluzione: nel 1993 nasce, ad opera di Mike Magee, Anthroposaurus sapiens che, secondo l’autore, si sarebbe evoluto nel tardo Cretaceo e, attraverso l’inquinamento industriale e una guerra nucleare, avrebbe causato l’estinzione dei suoi simili e di molti suoi contemporanei (ancora una volta ricorre il tema dell’autodistruzione!). In questo contesto, animali come Triceratops e Edmontosaurus sono delle belve domestiche al servizio di Anthroposaurus.
Ultimo, in ordine cronologico, è Avisapiens, frutto della mano di Nemo Ramjet e ispirato da un lavoro di Darren Naish (sulle capacità mentali e delle possibili forme intellettive evolute attuali) di uccelli, molto più “teropode” e molto “meno alieno”, ma sempre con una cultura molto convergente con la nostra.
Prodotti di sciovinismo dei primati, i modelli dei dinosauri eretti, umanoidi senzienti sono irrimediabilmente sbagliati. Con un corpo in senso orizzontale ribassato e il becco abile come nei primi modelli (moderni), Avisapiens saurotheos è più realistico, e con orgoglio porta i tratti distintivi di ascendenza arcosauriana.
Naturalmente, oggi, un po’ tutti si dilettano nell’immaginare forme del genere. Per quanto riguarda il lato filosofico della questione, molti si sono posti delle domande e hanno cercato di dare delle risposte a mio avviso un po’ troppo avventate. Le domande che hanno fatto sviluppare l’argomento durante il corso di questi anni, e che hanno tenuto i dinosauroidi al centro dell’attenzione, sono le seguenti: è possibile che in 4 miliardi e mezzo di anni, solo il Sapiens abbia raggiunto una tale intelligenza (e basta con il tema dell’intelligenza aliena!)?
Specie intelligenti, anche più del Sapiens, si sono potute sviluppare sulla terra prima dell’uomo moderno senza lasciare traccia? Tutti questi quesiti sono tenuti assieme da un sottile nesso logico: se l’uomo si estinguesse, probabilmente non si troverebbe quasi nulla della sua civiltà (trovare fossili è già difficile ora!) e, di conseguenza, nulla vieta che si sia potuto sviluppare una civiltà più intelligente della nostra milioni di anni fa, e di cui non abbiamo traccia. Ma da qui ad immaginare una pseudospecie di dinosauroide che si autodistrugge per l’amore di farlo… ne fa scorrere acqua sotto i ponti!
Vediamo ora cosa c’è di scientificamente vero dietro a tutta questa storia. L’estinzione Creta-Terziaria è sicuramente l’estinzione di massa (o crisi biologica) più “famosa”, perchè riguarda l’ estinzione terminale dei dinosauri, gruppo comunque già in declino, e perché è stata “spiegata” con l’impatto catastrofico di un grosso meteorite col nostro pianeta. Come ho già detto, si è verificata circa 65 milioni di anni fa ed è un evento che ha interessato sia faune terrestri che marine. I geologi, tramite un particolare pattern geologico e stratigrafico, riconoscono la transizione fra l’era Mesozoico e l’inizio dell’era Terziario (o Cenozoico) con questo evento.
La causa di tutto si deve all’impatto del meteorite Chicxulub: la presenza di livelli molto sottili e molto arricchiti in Iridio (secondo Magee testimonianza della guerra nucleare di cui si parlava in Bioparaptor), un metallo che è conosciuto come costituente dei meteoriti, ma che è anche presente nel mantello del pianeta Terra, testimoniano l’evento. Inoltre, a conferma vi è la presenza di granuli di quarzo “shocked”, ossia sottoposti a energia cinetica compressiva così forte da riorganizzare la struttura cristallina del granulo (sono prodotti anche da eruzioni vulcaniche particolarmente violente).
Se inquadrate il contesto storico in cui Russell propose il suo modello, si capisce il perché di queste forme, paleontologicamente quasi impossibili (dico quasi perché, in natura, fino a quando la probabilità di un evento non è zero, tutto può succedere!): intorno a quegli anni si sviluppa una delle religioni cosiddette “aliene”, la religione raeliana. Inoltre nasce la serie tv Visitors, di cui hanno trasmesso di recente la versione moderna: gli alieni del telefilm sono troppo “russelliani”
.
E se a questo aggiungete la voglia che abbiamo sempre avuto di essere al centro dell’attenzione, e di interpretare qualsiasi cosa senza un pizzico di criticità e criterio, il cerchio si chiude. Pensate a Linneo che accanto alla voce “Homo sapiens” mette: “ nosce te ipsum”. In definitiva, le forme di Russell e quelle delle civiltà aliene sono sorprendentemente simili!
Per quanto riguarda invece le forme “moderne” i lavori sono ispirati dal concetto secondo cui tre sono le possibili vie che potrebbero dare vita a forme intelligenti: i molluschi cefalopodi (immaginatevi il polpo Paul che ci stermina!), gli uccelli (ecco perché i dinosauroidi contemporanei sono presentati come dei polli “strani”!), e, naturalmente, i mammiferi primati (ed ecco perché quasi tutti presentano stazione eretta!) e acquatici.
Il tema principale, e che ha stuzzicato la fantasia dei seguaci dei dinosauroidi, è l’intelligenza.
L’essere intelligente non significa, in natura, solo saper costruire bombe atomiche, case o telefonini: se potessimo chiedere ad un uccello cosa significa essere intelligente per lui, vi direbbe: volare o costruire dei nidi; un’ape risponderebbe: riuscire ad usare la cera in modo da sprecarne il meno possibile e allo stesso tempo in modo da riuscire a coprire più superficie possibile, dando vita ad una cella esagonale; e una formica esclamerebbe: riuscire ad essere ben organizzati!
Essere intelligenti a mio avviso significa invece saper leggere bene l’ambiente e gli stimoli che esso produce: ogni essere vivente è intelligente a modo suo e nel suo habitat. E poi, come disse Einstein sulla bomba atomica: “non ho mai visto un topo costruire una trappola per topi”. Penso proprio che l’uomo basti e avanzi: la teoria dell’essere “intelligente” che distrugge la sua specie, le altre forme di vita e il pianeta in cui vive è sempre stata prerogativa del Sapiens. Quindi, cari dinosauroidi, mi dispiace per il secondo posto!
Per quanto riguarda la convergenza di forme giustificata da Russell, ho solo una cosa da obiettare: la stazione totalmente eretta non va bene per il Sapiens figuriamoci per altri! Siamo davvero il frutto ultimo dell’evoluzione? Chiedetelo a chi ha frequenti problemi di schiena, di postura, alle ossa o a qualsiasi componente anatomico che permette al Sapiens di stare eretto. In natura, problemi del genere non vanno avanti! Se la postura eretta è passata al vaglio dell’evoluzione solo una volta, è perché è frutto dell’orologiaio cieco, che non guarda ma va avanti a contingenze storiche: con una parola serendipità (o botta di culo, che dir si voglia!). Progettare e programmare l’evoluzione non ha senso.
Non ha senso cercare di prevedere forme future perché l’evoluzione stessa è caso, contingenze, e fortuna per le forme che sopravvivono. L’unico concetto esatto, a livello evolutivo, è questo: dall’estinzione dei dinosauri, si svilupparono e diversificarono i mammiferi, di cui noi, Homo sapiens, facciamo parte.
A tal proposito, Stephen J. Gould, grande paleontologo del secolo scorso (uno dei mie scrittori preferiti), insisteva sulla “non prevedibilità intrinseca e quindi irriducibile” della storia evolutiva e sulla quasi totale dipendenza dello svolgersi storico del processo evolutivo, che va dall’origine a oggi, da eventi casuali, addirittura fortuiti. Egli scriveva:
“Dobbiamo riconoscere che forse l’albero della vita aveva il massimo numero di rami subito dopo l’inizio della vita pluricellulare e che la storia successiva è stata in gran parte un processo di eliminazione – nel quale pochi hanno avuto la fortuna di sopravvivere – più che una fioritura continua, un progresso e un‟espansione in una moltitudine crescente. Dobbiamo capire che i rami non sono altro che monconi contingenti, e non prevedibili punti di arrivo dell‟immenso cespuglio sottostante. Dobbiamo ricordarci della più grande delle affermazioni bibliche sulla saggezza: E‟ un albero di vita per coloro che cercano in essa un sostegno; ed è felice colui che la conserva”.
Con questo concetto Gould esprime la sua “teoria della lotteria o della decimazione”, che, per quanto ci riguarda, può essere racchiusa nella frase seguente:
Con questo concetto Gould esprime la sua “teoria della lotteria o della decimazione”, che, per quanto ci riguarda, può essere racchiusa nella frase seguente:
Siamo figli del caso, di una catena improbabile di contingenze ed accidenti storici.
Di conseguenza, senza quell’impatto io non starei qua a scrivere e voi non stareste dall’altro lato del mondo a leggere (anche se qualcuno potrebbe obiettare dicendo che la storia la fanno i vincitori, e non i vinti!). A meno che non facciamo tutti parte dell’ Intelligent Design di Bioparaptor… .
Di conseguenza, senza quell’impatto io non starei qua a scrivere e voi non stareste dall’altro lato del mondo a leggere (anche se qualcuno potrebbe obiettare dicendo che la storia la fanno i vincitori, e non i vinti!). A meno che non facciamo tutti parte dell’ Intelligent Design di Bioparaptor… .
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