La Kemò-vad è una filosofia di vita basata sull’armonia con la Natura.
La Kemò-vad è una forma di meditazione con una storia millenaria che ha origine dall’antico druidismo europeo. Utilizzata in seno alla disciplina di arti marziali dell’ordine monastico- guerriero dello Za-basta, le cui origini affondano nel mito di Fetonte, costituiva l’apprendimento individuale dell’arte del combattimento e la preparazione interiore all’esperienza mistica.
Il termine Kemò-vad significa “Danzare nel Vento”. Il suo nome trae origine dall’antica tradizione druidica che identificava nel vento il simbolo dello Shan, l’aspetto più intimo e immateriale della Natura, ritenuta fonte di armonia e di conoscenza.
“Danzare nel vento” significa muoversi in armonia con il divenire cosmico del Vuoto, entrare in simbiosi con la Natura e con la sua immaterialità, secondo il concetto di Shan. Significa vivere in armonia con la Natura per "divenire vento nel vento" interpretando il senso reale e mistico dell'esistenza e ritrovare la gioia di vita nella sintonia con tutto ciò che ci circonda. Realizzare non solo il benessere psico-fisico, ma anche l’armonia dell’anima.
Una condizione che i druidi della Bretagna definiscono Bien-être, benessere del corpo, della mente e dello spirito. Un concetto che si identifica nel principio dell’ecospiritualità, la filosofia dei Popoli naturali che nasce dal contatto con Madre Terra. L’ecospiritualità è la filosofia della Natura, un’esperienza di armonia interiore che si estende a tutto ciò che ci circonda, nel rispetto dell’ambiente e di tutte le forme di vita. Una Natura intesa non solo come la manifestazione dell’universo che ci circonda, ma anche e soprattutto come il tramite con un grande mistero mistico.
La Kemò-vad è una meditazione dinamica basata sul gesto consapevole. Esperienza che riassume in sé gli elementi della meditazione, della ginnastica olistica e della danza sacra dei Popoli naturali. La Kemò-vad è una via di mezzo tra l’arte ginnica e un’arte marziale dolce, dove l’avversario non è inteso come un altro uomo, ma come la possibilità di interazione con l’esistenza. La semplicità della sua tecnica permette di raggiungere un benessere e un’armonia in tempi molto rapidi, e di mantenere questa armonia anche dopo l’esecuzione della meditazione per estenderla a tutta la propria vita.
La Kemò-vad è una tecnica che riassume in sé gli elementi della meditazione dinamica, della ginnastica olistica e della danza sacra dei Popoli naturali.
La meditazione non è solo un’esperienza da condursi in postura, ma è anche un atto creativo attraverso il quale poter partecipare in maniera armonica e consapevole alla natura reale dell'esistenza.
Un concetto non facile. Come trasportare l'esperienza interiore della meditadione nelle vicende quotidiane di ogni giorno, sicuri di vivere il senso reale del tutto? I ritmi e le azioni del vissuto di ogni giorno ci costringono molte volte a sottostare a comportamenti e ad esigenze che ben poco hanno a che fare con una ricchezza spirituale interiore. Come trovare i giusti parametri per mantenere la serenità e l’armonia al fine di godere appieno della nostra esperienza di vita?
La cultura dell'antico sciamanesimo druidico propone l'esperienza della meditazione dinamica come atto individuale per l’attivazione delle energie interiori e per l’interazione con l'ambiente.
E' l’esperienza della Kemò-vad, che nell’antico linguaggio shannar significa "la Danza del Vento". Il suo nome trae origine dal concetto "Kemò-Tzan", ovvero "essere nel vento". Significa “danzare nel vento divino”, vivere nel ritmo del divenire cosmico del Vuoto.
Naturalmente la Kemò-vad non è una danza vera e propria. Rappresenta una via di mezzo tra l'arte ginnica e un’arte marziale dolce, dove l'avversario non è inteso come un altro uomo ma come la possibilità di interazione con l'esistenza.
Secondo l'esoterismo dell'antico sciamanesimo druidico la Kemò-vad ha lo scopo di attivare e indirizzare la Ko-rà, l'energia vitale e evolutiva interiore, verso la realizzazione della propria coscienza cosmica.
La Kemò-vad è un esercizio di dinamica esperienziale per l'ottenimento della visualizzazione e dell'intuizione interiore sui tre piani umani di corpo, mente e spirito. Porta al rafforzamento dell'Io reale dell'individuo e alla sua integrazione con la natura del Vuoto in cui si identifica il senso dell'esistenza.
La base esperienziale della Kemò-vad è duplice: comprende l'esperienza ginnico-marziale vera e propria, e contemporaneamente si rende manifesta una componente astratta dove gli archetipi individuati nell'esercizio ginnico si estrinsecano nella loro applicazione all'interno del vissuto quotidiano.
Per fare un esempio: se il Kaui, ovvero il praticante di Kemò-vad, realizza un’armonia di movimento basata sull'applicazione dei due concetti di “vuoto” e di “pieno” e ne diviene consapevole nel controllo applicato alle sue membra, egli potrà applicare lo stesso principio operativo alle azioni che lo guidano nel rapporto con gli altri. Anche fuori della pratica ginnica si troverà così ad applicare i principi universali che agiscono nel cosmo e che ha sperimentato nella sua palestra interiore.
Il significato esperienziale e filosofico della Kemò-vad ha origine da un preciso postulato nato sull'esperienza della meditazione vissuta e sperimentata.
Secondo l'esoterismo dell'antico sciamanesimo druidico esiste una realtà unica e invisibile che rappresenta la vera esistenza. E' la realtà del Vuoto, da cui tutto ha origine e in cui tutto viene ricondotto come il vero senso delle cose. Questa realtà domina anche la dimensione del visibile quotidiano. Tuttavia normalmente noi non la viviamo, poichè contrapponiamo la nostra soggettività egocentrica alla logica del reale. Ciò produce sofferenza e disarmonia.
La Kemò-vad suggerisce la possibilità di integrarsi con il senso e le proprietà della natura neutra del Vuoto. Lo stesso significato della parola Kemò-vad è danzare nel vento del divenire cosmico. Nel vento del kemo-tai, il vento divino del trascendente, che rappresenta il fluire naturale delle cose vissuto attraverso il senso intimo del Vuoto. Ovvero vivere nella logica trascendente del Vuoto.
Danzare nel vento divino significa quindi realizzare la conoscenza di questo vento per adeguarsi al suo ritmo cosmico e seguire il suo eterno fluire.
Un ordine naturale delle cose che si può identificare, sul piano dell'armonia del corpo, in un benessere psicofisico, oppure nella conoscenza di sé attraverso il potenziamento del proprio io interiore in una esperienza di tipo transpersonale. O ancora, nella realizzazione dell'hahqt, l'integrazione spirituale con l'armonia globale dello Shan.
Nell'esercizio individuale vengono messe in azione le due forze contrapposte che stabiliscono l'equilibrio della natura neutra del Vuoto, ovvero dello Shan, il vuoto conosciuto e vissuto nella meditazione globale. Queste due forze, lo han di segno passivo e lo ham di segno attivo, vengono utilizzate per generare equilibrio nell'uomo e quindi l'ottenimento della qualità del “man”, l’uomo cosmico.
Un equilibrio spirituale che consente di esprimersi in una creatività costruttiva che vede l'uomo in una funzione di motore immobile di tutte le cose dell'universo.
Una dimensione che si identifica nel concetto filosofico di ecospiritualità dei Popoli naturali del pianeta.
Attraverso la kemò-vad si realizza una integrazione cosciente con l'esistenza mantenendo verso il quotidiano un baricentro consapevole interiore di portata globale, la “Batza”, che si rapporta verso l'esterno interagendo senza subire danno. Un processo alimentato dall'energia infinita della natura neutra del Vuoto, che l’individuo interpreta con la sua esperienza, una danza cosmica.
Nella Kemò-vad viene data importanza all'armonia della respirazione e all'ottenimento del rilassamento del corpo e della mente, al controllo interiore e alla realizzazione del baricentro spirituale. Si segue il ritmo naturale della respirazione. Si porta l'energia evolutiva a stabilizzarsi in una colonna di luce interiore. In questo modo il Kaui attiva e utilizza l'energia del Sentiero d'Oro, la via spirituale degli antichi druidi.
La Kemò-vad è una esperienza di natura globale. L'atteggiamento vissuto nel quotidiano non può essere disgiunto dalla pratica operativa. La danza del vento si realizza infatti tanto su un ritmo interiore quanto sul ritmo che esiste in tutto l'universo. Separarli in due specifiche competenze significherebbe isolarsi dall'unitarietà dell'esperienza che è propria dell'esistenza.
Significherebbe rinunciare a vivere la natura reale dello Shan per immergersi in un sogno parziale ed egocentrico senza sbocchi.
Per vivere la completezza dell'esperienza della Kemò-vad occorre interpretarne il senso anche nel quotidiano, riferendosi al principio del Kemò-tai: abbandonarsi coscienti al "vento divino" per godere delle situazioni utili al proprio divenire, nella consapevolezza che tutto è in continua mutazione, senza provare attaccamento alle cose.
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