“La storia si ripete incessantemente.”
(Proverbio arabo)
Qualcuno può chiedersi a cosa servono degli insegnamenti spirituali così lontani dalla realtà. A costoro si deve rispondere che servono e che essi non sono affatto astratti o superati. Gli insegnamenti spirituali possono dirci ancora molte cose che non sappiamo e possono indicarci delle realtà che dobbiamo realizzare. Steiner dice che l’indagine spirituale ci indica un’altissima mèta che trascende l’orizzonte dell’esistenza comune, perciò tratta temi che sono strettamente correlati con i nostri tempi odierni.
Questo accade soprattutto se trattiamo dei periodi storici che risalgono a migliaia e migliaia di anni.
In apparenza può sembrare che l'indagine ci possa allontanare dalla realtà quotidiana ma, in realtà, ci si dovrebbe meravigliare di quanto la comprensione di epoche così remote ci possa illuminare e far comprendere il tempo attuale. Potremmo chiederci se le anime che vissero nelle epoche remote abbiano qualcosa in comune con noi, e la risposta è che quelle anime sono le stesse che oggi vivono in noi.
Dobbiamo pensare che le anime che vissero in tempi che stiamo indagando, oggi rivivono nei nostri corpi e nell’epoca attuale. Se crediamo alla reincarnazione crediamo che le esperienze vissute nelle vite passate ritornano nelle esistenze future sotto forma di facoltà, capacità, talenti o predisposizioni congenite. Molto di quello che viviamo ha una concatenazione con i fatti della nostra epoca, rivela Steiner.
Per capire cosa siamo diventati dobbiamo risalire al passato primordiale dell’umanità quando la terra era molto diversa da quella di oggi e le nostre anime erano racchiuse in corpi molto diversi da quelli che abbiamo oggi. In tempi molto antichi, tra le Americhe e l’Europa, esisteva il continente di Atlantide che fu sommerso dopo un'enorme cataclisma che fu seguito dall'inondazione che lo fece sprofondare nell’Oceano che ha preso il suo nome.
Le nostre anime vissero negli uomini di Atlantide che fuggirono verso le terre occidentali. La distruzione della loro terra li spinse a migrare da occidente verso oriente, perciò essi attraversarono l’Irlanda, la Scozia, l’Olanda, la Francia e si diffusero in Europa e la colonizzarono, poi viaggiarono verso l’Asia e popolarono anche la parte settentrionale dell’Africa. Ma nei paesi che occupavano trovarono dei popoli precedenti che avevano anche loro una loro civiltà che era preesistente, e che fu vista come straniera.
In Irlanda, ad esempio, ancora prima dell'ondata migratoria degli Atlantidi, viveva una popolazione di elevata civiltà che poteva essere considerata come la più evoluta civiltà della terra. Infatti quelle popolazioni erano guidate da somme entità spirituali che li avevano condotti ad un livello di sviluppo altissimo. La migrazione dei popoli di Atlantide raggiunse l’India dove fondarono delle colonie che civilizzarono i popoli indigeni.
In India viveva una popolazione precedente che possedeva una civiltà su cui i civilizzatori fondarono la prima civiltà postatlantica che non è citata nei documenti storici, perché la storia racconta fatti che avvennero molti millenni dopo. Nelle sacre scritture conosciute come i Veda è contenuto solo un debole riflesso dell’antichissima civiltà indiana che era entrata in fase declinante. Nei Veda è scritto ciò che i 7 sacri rishi trasmettevano solo in forma orale, ma vollero che fosse scritto quando seppero che stavano decadendo.
Al 1° periodo della civiltà postatlantica seguì il 2° periodo della civiltà persiana che culmina con la dottrina di Zarathustra che è il suo apice. In seguito, sotto l’influsso dei colonizzatori provenienti dalla valle del Nilo, fiorì la civiltà che si riassume nei 4 nomi caldaico-egizio-assiro-babilonese che formano il 3° periodo della civiltà postatlantica dell'Asia Minore e dell’Africa settentrionale, che ebbe il culmine nell’incredibile sapienza stellare dei Caldei da una parte, e nella sapienza misterica egizia dall’altra.
Il 4° periodo si sviluppò nell’Europa meridionale dove fiorì la civiltà greco-latina che esprime l’apice nei poemi di Omero, nella scultura classica, nelle tragedie di Eschilo e di Sofocle. La successiva fase romana inizia nel secolo 8° secolo a.C. e dura fino al 14°-15° secolo dopo la nascita di Cristo, precisamente fino al 1413. La civiltà greco-latina esprime il 5° periodo di civiltà in cui viviamo attualmente e, al nostro seguirà il 6° periodo, e anche un 7° periodo prima della spiritualizzazione della terra.
E, nel 7° periodo, risorgerà in un modo diverso e con maggior splendore, la civiltà indiana. Questo accadrà perché c'è una legge secondo la quale alcune forze misteriose agiscono attraverso le civiltà. Steiner rivela che esiste una connessione che lega le varie epoche tra loro. Ad esempio, il 1° periodo della civiltà indiana risorgerà nel 7° ma sarà diverso, perché verrà trasformato da quelle forze che agiscono nella storia.
In seguito a questa misteriosa connessione, vedremo che si ripeterà il 2° periodo della civiltà persiana durante il 6° periodo, e vedremo risorgere nuovamente la religione che venne insegnata da Zarathustra. Perciò vedremo che, nel 5° periodo cioè l'attuale, risorgerà il periodo egizio. In effetti, solo il 4° periodo che è quello centrale dei 7 periodi, non avrà alcuna epoca uguale, perciò sarà il solo che non si ripeterà.
Steiner dice che questa regola della ripetizione delle epoche causa il fatto che l’antica civiltà indiana si ripeterà nel 7° periodo che vivremo in futuro. Quindi risorgerà anche l’usanza indiana di suddividere l’umanità in caste di sacerdoti, guerrieri, commercianti e lavoratori. Ma l’usanza antica sarà diventata troppo lontana dalla mente evoluta che avremo. In passato, nessuno si sarebbe azzardato a contestare quell'usanza perché tutti sapevano che era stabilita da guide illuminate perciò era ritenuta una cosa giusta e naturale.
Le guide degli indiani antichi erano i sette sacri rishi che avevano ricevuto l’addestramento dai maestri divini che erano giunti con i popoli di Atlantide. Ma, nel 7° periodo ossia in futuro, le cose saranno molto diverse perciò avremo un raggruppamento che sarà basato su regole diverse da quelle antiche. Nell'India antica, questo avveniva per opera di una autorità esterna ma, in futuro, sarà esso sarà basato su caratteristiche oggettive degli individui.
In futuro avremo dei raggruppamenti dell'umanità che saranno basati sulle capacità e sulle caratteristiche degli individui, perciò lo Stato sarà organizzato in base alle capacità dei singoli così che il lavoro sarà svolto da chi sa farlo al meglio, fermo restando l’eguaglianza dei diritti per tutti. Steiner dice che le anime rivivono sempre le epoche che hanno vissuto in passato, perciò non ci stupisce di vedere il ritorno della civiltà egizia nell’epoca attuale.
E lo vediamo esaminando l’immagine della Madonna che porta in braccio il Bambino Gesù dove possiamo riconoscere l’immagine della dea Iside avvolta dal velo che nasconde il suo profondo mistero che regge in braccio suo figlio Horo. Vediamo che la dea ricompare nell’immagine della Madonna con il Bambino Gesù, perciò vediamo che la Madonna è “una reminiscenza” della dea Iside, e l'immagine rivela la relazione che esiste tra l’epoca presente e quella egizia.
Se studiamo il culto dei morti tra gli egizi vediamo che essi praticavano la mummificazione del corpo, e che mettevano nelle tombe gli oggetti che il defunto aveva amato e che gli erano appartenuti. L’usanza è diventata la caratteristica di quella civiltà, ma pochi sanno che venne usata per uno scopo ben preciso.
Fare una mummificazione del corpo non è la stessa cosa che bruciarlo o inumarlo, perché l’anima fa esperienze diverse e qualcosa cambia durante il periodo che ella vive tra la sua morte e la sua nuova nascita. L’anima riceve una forte impressione da questa pratica funeraria, perché continua ad avere un forte attaccamento con il suo corpo mummificato e con la vita terrena. E quel profondo legame si conserva anche nelle vite successive perciò l’anima resta molto legata alla terra.
La pratica non fu eseguita per caso, infatti gli egizi la usavano con lo scopo di creare l’attaccamento dell’anima per la vita terrena. E se non l’avessero usata, l’anima avrebbe smarrito ogni interesse per la vita terrena, perciò fu introdotta e usata perché le circostanze imponevano che si creasse un legame tra l’anima e la vita terrena. La mummificazione, dice Steiner, venne usata affinché si affermasse la tendenza a cercare l’esperienza spirituale vivendo nel mondo fisico.
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