martedì 2 febbraio 2016

Studio sul Genoma degli irlandesi e le migrazioni dal Mar Nero

Uno studio sul genoma di alcuni individui vissuti migliaia di anni fa racconta le grandi migrazioni di massa che investirono l’isola d’Irlanda.

Un team di genetisti del Trinity College di Dublino e archeologi della Queen’s University di Belfast hanno studiato il genoma di alcuni individui vissuti in Irlanda migliaia di anni fa e scoperto alcune curiosità sull’origine degli irlandesi e della loro cultura.

Il team ha sequenziato il genoma di una contadina precoce, che viveva vicino a Belfast circa 5.200 anni fa, e quello di tre uomini, di circa 4.000 anni fa, vissuti nell’età del bronzo dopo l’introduzione della lavorazione dei metalli. I loro risultati sono stati pubblicati in una delle riviste dell’americana National Academy of Sciences.

La genetica dell’Irlanda presenta aspetti interessanti: data la sua natura insulare, il territorio si situa ai margini di molti gradienti genetici europei riportando valori massimi per le varianti che codificano la tolleranza al lattosio, il cromosoma Y tipico dell’Europa occidentale nonché diverse malattie genetiche dovute all’aumento dell’assorbimento del ferro alimentare: emocromatosi, che determina un progressivo accumulo di ferro nell’organismo.

Questi antichi genomi irlandesi sono la prova inequivocabile della migrazione di massa. “C’è stata una grande ondata di cambiamento del genoma, proveniente dal Mar Nero, che investì l’Europa durante l’età del bronzo”, ha detto Dan Bradley che ha condotto lo studio. “E questo grado di cambiamento genetico invita la possibilità di altri cambiamenti associati, forse anche l’introduzione del linguaggio ancestrale di lingue celtiche occidentali”, ha aggiunto il professore di Genetica delle Popolazioni del Trinity College.

“Questo progetto ha dimostrato quello che può fare l’analisi del DNA”, ha detto il dottor Eileen Murphy, Senior Lecturer in Osteoarchaeology presso la Queen University.

La contadina, oggetto di studio, aveva capelli e occhi scuri e doveva somigliare più agli europei mediterranei: qualcosa però era cambiato nei secoli successivi, dato che i tre uomini, provenienti dall’isola di Rathlin, avevano già l’allele per gli occhi blu, oltre a presentare il cromosoma Y più comune tra gli irlandesi. Nei tre uomini era già sviluppata anche la variante genetica, dell’emocromatosi, denominata C282Y, causata da una mutazione talmente frequente sull’isola da aver fatto meritare al male il nome di “malattia celtica”.
 
 

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