Tratto dai messaggi rilasciati da Odearea'n, sedicente creatura extradimensionale
http://odearea-n.blogspot.it/
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“Sono tra voi gli Antichi e i loro discendenti. Essi non vi hanno mai abbandonato anche se nel corso dei secoli hanno dovuto nascondersi o mutare forma. Sono tra voi come voi ma diversi da voi e solo ad alcuni tra gli umani è concesso di vederli nel loro vero aspetto.”
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“Spesso tra voi terrestri e loro è sufficiente uno sguardo di intesa una sorta di complicità di cui è inutile cercare razionale spiegazione. Sono medici, spesso chiamati alla missione di preservare il futuro dei vostri figli ma possono essere anche persone senza dimora, ammalati apparentemente nella mente o nel corpo, persone diverse o con pensieri nuovi che rompono le infinite cristallizzazioni che avete da voi stesso costruito e consolidato nel tempo e che ora rischiano di soffocare ogni scintilla”
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“Un tempo la terra era senza anime, poi vennero gli Antichi a portare le loro conoscenze e la loro stessa coscienza fece sì che lo spirito permeasse la materia presente. Coloro che vivono sulla terra sono quasi tutti discendenti degli Antichi ma nel tempo si sono mescolati ad altre razze provenienti dallo spazio e ad altre forme di vita meno coscienti e più incentrate sulla materia. Nel percorso della nostra e vostra evoluzione, essi non ci hanno mai abbandonato poiché si considerano i nostri e vostri generatori e quindi con noi e voi hanno costituito un legame indissolubile nel percorso evolutivo. Gli Antichi si sono assoggettati alle regole del vostro pianeta sposando la materia nella sua debolezza e spesso soffrendo il martirio e la persecuzione per le idee evolute che si sentivano chiamati a diffondere.
Dal medioevo in poi essi si sono protetti per poter rimanere a svolgere il loro compito e molti dei libri e dei film che vedete e leggete con divertimento nascono da verità sinora nascoste dal potere che soffoca la terra. Alcuni tra voi, spesso sollecitati da sofferenze traumi o anche soltanto dal percorso di riflessione profonda che si è svolto nel loro intimo, sono attualmente in grado di riconoscere gli Antichi e coloro che appartengono alle prime discendenze. Un contatto fisico può scatenare immagini ancestrali, uno sguardo può riportare alla conoscenza del compito per il quale siamo venuti alla vita.
Alcuni di voi hanno provato spavento poiché riescono per alcuni istanti a vedere le vere fattezze degli Antichi e pensano che sia frutto della loro follia. Non è così. Di solito la vera immagine appare solo per alcuni istanti in cui si percepisce la conoscenza e la serenità degli Antichi. In particolare questo riconoscimento o visione della realtà non illusoria avviene attraverso gli specchi, una vetrina di un negozio, uno specchio di acqua o anche attraverso la nebbie e contro luce”.
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“Molte altre prove della presenza degli Antichi sono state distrutte o interpretate in modo scorretto, poiché la paura del diverso tiene la verità a grande distanza. Il Capo del Tibet conserva molte prove ma non può che utilizzarle per potenziare le capacità spirituali di un gruppo ristretto di monaci che opera per il bene del mondo intero. Se tali prove cadessero in mano di altri nessun umano non espressamente abilitato sarebbe in grado di formulare in sé un libero pensiero né di agire secondo sentimento”.
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“Esiste un pianeta nascosto e invisibile il cui movimento è però a volte rintracciabile dai vostri strumenti. Tale pianeta rappresenta il vostro specchio e potrebbe determinare l’accelerazione dei processi distruttivi del pianeta, ma anche, paradossalmente, la vostra evoluzione spirituale. Gli Antichi che colonizzarono il pianeta lasciarono delle indicazioni sul calcolo dei periodi di avvicinamento del pianeta e sull’apertura dei relativi portali e i Maya chiusero quei segreti nella loro scrittura, ma nel tempo anche le iscrizioni, così come i cuori, si corruppero e la traccia rimasta non è comprensibile se non dagli iniziati”.
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“Per amore decidemmo di trasformarci nella vostra stessa sostanza e materia e di percorrere il cammino insieme a voi. Anche gli Antichi sono tra voi. Esistono dei portali che si aprono a comando dall'interno della terra, dove ancora vive la progenie atlantidea. Vi sono cunicoli all'interno della terra e sotterranei nelle viscere delle montagne, percorsi noti solo a pochi.
Laggiù nel Tibet si cela ancora l'astronave che li portò nella terra del sole, terra benedetta, dove l'acqua scorreva limpida e vivifica, terra dei fiori che in altri mondi non possiedono gli stessi colori e le stesse odorose fragranze. Fummo poeti e sognatori, fummo coloni e amanti della vita.
Quando il grande disastro da noi stessi provocato distrusse il mondo di bellezza che avevamo creato, molti desiderarono perire con esso, morire con il proprio sogno irrealizzato. Altri dovettero difendersi in tempi di asperità e di orrore, mentre le radiazioni modificavano e distruggevano la bellezza dell'opera divina. Il maggior errore commesso all'epoca dai nostri progenitori non fu il causare quell'immane danno, ma il non credere nell'indistruttibilità dell'opera divina che infatti a suo tempo si rigenerò”.
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“Voi, che credete di essere arrivati alle più alte vette della civiltà, siete più ottusi degli antichi popoli che vi hanno preceduto e dei quali studiate i costumi e i rituali perduti. La superiorità di cui vi ammantate è una logora veste di cui dovreste disfarvi.
Solo l'umiltà permette la visione della verità e la sua interpretazione. Gli sciamani ancora esistenti tra voi inutilmente predicono le sciagure che poi vi affliggono, e altrettanto inutilmente vi invitano ad aver riguardo per il creato, considerandolo cosa viva e senziente, senza l'aiuto del quale ciascun essere è poca cosa. Un tempo la natura veniva osservata in modo attento, poiché durante nostra permanenza vi avevamo insegnato a riconoscere la sua voce, i suoi pensieri e le sue necessità e ad assecondarle, per rimanere in armonia con essa.
Nel tempo avete dimenticato la saggezza delle nostre guide e siete passati dal terrore che l'ignoranza genera nei confronti degli eventi naturali ad una superbia così tracotante quanto incomprensibile, vista la superficialità e limitatezza della vostra attuale conoscenza”.
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"Gli antichi insediamenti sono stati inghiottiti dalle falde terrestri, dagli oceani o dai ghiacciai, e quanti hanno effettuato ritrovamenti che avrebbero potuto stimolarvi a nuove riflessioni sono stati messi a tacere. Coloro che coraggiosamente continuano a divulgare le informazioni racchiuse nel passato vengono emarginati, persino nell'ambito della loro materia o professione, spesso derisi e calunniati. Questo accade perché la civiltà che seguirà alla vostra sia libera di commettere gli stessi errori o di evitarli, sempre attraverso l'evoluzione del proprio sentire.
Ma questo accade anche perché chi detiene il potere sulla terra non desidera l'evoluzione, poiché essa comporta consapevolezza e libertà. Per prima cosa essi distrussero le tracce del loro arrivo e della loro specifica appartenenza planetaria, rimuovendo il codice mentale attraverso il quale avrebbero potuto essere rintracciati dal loro pianeta madre. Interrotto ogni contatto fisico e psichico con la realtà di appartenenza, la loro natura si plasmò rapidamente secondo i codici del nuovo pianeta. Accadde dunque che, dopo aver trascorso un periodo nell'osservazione di una vita che si era sviluppata in modo così diverso dal loro, essi decisero di intervenire su quello che ritenevano uno stadio di evoluzione troppo inferiore per essere accettato. Mentendo a se stessi, si persuasero di essere responsabili della felicità degli esseri che vivevano sul pianeta, mentre invece si adoperarono solo nel perseguire gli obiettivi dettati dalla loro superbia. Attraverso l'elaborazione del codice genetico di quegli esseri primitivi dall'intelligenza poco sviluppata, venne concepita una nuova razza.
Genomi atlantidei vennero riprodotti, modificati e inseriti nei filamenti staminali, fino a raggiungere una stabilità minima predefinita, tale da consentire la rapida evoluzione della nuova specie artificiale. I laboratori utilizzati per quelle ricerche, dalle strumentazioni di potenza e precisione impensabili per il vostro sviluppo cognitivo persino adesso a distanza di migliaia di anni giacciono nelle viscere della terra, muti e silenti, intatti e pronti ad accogliere nuovi freddi sperimentatori. Il pensiero iniziale degli esploratori era stato quello di scoprire l'essenza della vita terrestre e di migliorarne la qualità, ma il progetto si sviluppò seguendo le direttive di individui troppo coinvolti nel proprio personale interesse, i quali utilizzarono come schiavi le creature generatesi dagli esperimenti, sottoponendole anche a torture inaudite quanto inutili.
La presenza di queste nuove creature sconvolse l'equilibrio sociale e morale preesistente, generando, proprio tra coloro che si consideravano portatori di pace, prima discordia e poi vere e proprie guerre fratricide. Sembrava che la permanenza sulla terra avesse inesorabilmente privato gli atlantidei dell'armonia che li aveva sinora distinti tra le altre razze presenti nell'universo, trascinandoli ad un livello di sentire completamente diverso. Le nuove creature, frutto degli esperimenti genetici, svilupparono rapidamente notevoli caratteristiche intellettive e grande sensibilità, raggiungendo posizioni elevate all'interno della comunità. La razza primigenia e quella costruita in laboratorio finirono per fondersi, creando ceppi diversi sia per aspetto fisico che per potenzialità psico-intellettive. La telepatia e la chiaroveggenza divennero capacità sempre più rare, non tanto a causa delle inevitabili modificazioni genetiche, ma soprattutto perché si era perso l'equilibrio interiore che consentiva ai recettori chimici di influire a tale scopo sulla corteccia cerebrale. Intere zone del cervello, non più sottoposte a stimolo, si atrofizzarono.
Quando arrivarono gli sconvolgimenti climatici e tellurici che la sensitività ormai compromessa non era più in grado di prevedere né di arginare, la civiltà atlantidea venne spazzata via, lasciando come traccia del suo passaggio una quantità di codici che nessuno ancora ha saputo decifrare o interpretare correttamente. Gli atlantidei avevano previsto, in caso si fossero verificati cataclismi, che si attuassero programmi di rigenerazione della flora e fauna preesistenti.
In questo modo le varie forme di vita sulla terra vennero preservate dall'estinzione. I superstiti, per necessità di perpetuarsi, dovettero in parte fondersi con le forme di vita umanoide sopravvissute ai cataclismi, dando luogo ad altri ceppi di esseri umani. Molti incroci si estinsero con il passare del tempo, in quanto non in grado di adattarsi velocemente alle modificazioni dell'ambiente; altri si estinsero per selezione naturale, in quanto gli individui tendevano a riprodursi scegliendosi per similitudine di comportamenti e di sensibilità.
L'uomo con le fattezze che conoscete non discende dai gruppi che si formarono dagli incroci, ma dal ramo atlantideo, ed è per questo che non riuscite a collegare tra loro tutti i tipi di ominidi di cui avete rintracciato i resti. Ogni tipologia è in realtà una specie a se stante, anche se alcune si sono poi fuse tra loro. Lo yeti e altre creature che si nascondono nei luoghi più impervi della terra, consapevoli della sorte che toccherebbe loro se venissero scoperti, non sono che i sopravvissuti degli antichi incroci".
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