Le ipotesi che abbiamo visto nel precedente post dedicato al lapsit exillit (http://progettoatlanticus.blogspot.com/2012/09/il-lapsit-exillit-il-santo-graal-fisico.html), cioè che il Graal sia un calice o una pietra (forse la pietra filosofale) non hanno niente di comune con un’altra ipotesi, avanzata dai tre studiosi Richard Leigh, Michael Baigent e Henry Lincoln, secondo la quale il nome “Santo Graal” potrebbe infatti avere un’altra origine, ovvero “Sang Real”, Sangue Reale. Questo nome fa intendere che il Graal abbia a che fare con un sangue, o meglio, con una dinastia.
Secondo una leggenda, Gesù, prima di morire in croce (o perfino anziché morire in croce), abbia sposato una donna e avuto dei figli, e da questa famiglia sarebbe nata la dinastia dei Merovingi, antichi re di Francia, e sconfitti poi dai Carolingi.
Secondo una teoria infatti, il Graal non è un oggetto, ma una persona, che sarebbe la leggendaria moglie di Gesù: Maria Maddalena.
Secondo la Bibbia (o meglio secondo il pensiero comune di quanto narrato nel Nuovo Testamento), Maria Maddalena sarebbe una prostituta, che pentendosi ebbe il perdono di Gesù.
Ma perchè si è dubitato ciò? Da dove si è capito tutto questo?
Una fonte molto importante si è avuta dai Vangeli gnostici, cioè quei vangeli che la Chiesa non ha accettato (Vangeli di Tommaso, di Filippo, di Maria, ecc...).
Sembra infatti che i Vangeli di Marco, Luca, Giovanni e Matteo, siano gli unici 4 Vangeli che non fanno parola sul matrimonio di Gesù.
Leggiamo ora alcuni brani dei Vangeli gnostici:
Ecco, io la guiderò così da renderla maschio, affinché anche lei diventi un’anima vivente che assomigli a voi uomini. Infatti ogni donna che si farà maschio entrerà nel regno dei cieli. (Vangelo di Tommaso)
Cristo la amava più di tutti gli altri discepoli. La baciava spesso sulla bocca. (Vangelo di Filippo)
Da qui, vediamo che nel Vangelo di Tommaso Gesù promette a Maddalena di guidarla in modo particolare, e nel Vangelo di Filippo che Maddalena veniva chiamata compagna di Gesù. Vi sono inoltre altre circostanze che accomunano il femmineo con il sacro, ad esempio, per quanto riguarda la simbologia antica.
Inoltre analizzando la radice di alcuni nomi, si può risalire a questa soluzione: la parola merovingi, ad esempio, si può suddividere foneticamente in due sillabe riconoscibili: mer e vin, ovvero “vite di Maria” o “Vite della Madre”.
A rafforzare poi questa ipotesi sono gli indizi lasciati da molte persone nelle chiese, nei castelli e nelle abbazie (basti pensare al concentrato di riferimenti che lasciò Francois Berengeres Sauniere nella piccola chiesa di Rennes le Chateau).
Credo questi possano essere validi punti di partenza per intraprendere la ricerca del Graal simbolico, oserei dire mistico, esoterico, parallelamente alla ricerca del Graal fisico (inteso come dispositivo tecnologico).
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