mercoledì 5 giugno 2013

Visoko e Orione. Un Progetto Italiano firmato Tau-T


Ad agosto del 2012, abbiamo incontrato Semir Osmanagich, nel corso della Conferenza sulle civiltà antiche  di Pescara. Abbiamo avuto il tempo necessario per poter confrontare i nostri obbiettivi di ricerca e verificare la possibilità di interagire su alcuni di essi. Ne è nata una collaborazione che ci ha permesso di lavorare sulla datazione del sito archeologico di Visoko che potesse anche confermare i test di laboratorio che datano alcuni reperti a circa 30-32.000 anni fa.

 Visoko e Orione   Un progetto italiano

Il lavoro è durato circa tre mesi. Come step iniziale, abbiamo ridisegnato una mappa completa del sito per verificare le potenziali direttrici di allineamento tra i monumenti. L’esito è stato straordinario, poiché la configurazione ha restituito esattamente la forma dell’Arco di Orione.

Questo elemento ci ha indotti ad un approfondimento sull’argomento, poiché per la prima volta, si esalta nell’allineamento dei monumenti, questo particolare riferimento astronomico. Nel corso del nostro studio, abbiamo rilevato che quel particolare della Costellazione è l’unico visibile alla latitudine di Visoko in un determinato periodo storico che si approssima alle datazioni risultanti dai reperti rinvenuti in loco. Infine, abbiamo eseguito una proiezione astronomica databile, utilizzando un software professionale, è il risultato è stato davvero eccezionale: Visoko è allineato, con assoluta precisione, all’Arco della Costellazione di Orione esattamente nel 36.420 a.C.

Dopodiché, abbiamo verificato l’esistenza di una precisa correlazione proporzionale tra la Piramide del Sole e il proprio corrispondente stellare, ovvero la Stella PI1Orionis. Dalla comparazione proporzionale ne scaturito un risultato, altrettanto, sorprendente.

Esiste una chiara correlazione tra i due soggetti nelle seguenti variabili fisiche:

1) Il doppio del rapporto tra base e altezza corrisponde al valore della Luminosità della stella, con una differenza di 1,29%;

2) Un miliardesimo del perimetro della Piramide corrisponde alla massa della stella, con un differenza di -0,05%. Dato accettabile su un arco di tempo di circa 38.000 anni;

3) Un millesimo della diagonale della Piramide corrisponde al valore proporzione del raggio della stella con una differenza di circa 0,077%

I dati confermano la possibile correlazione, al 36.420 a.C., tra il sito e l’Arco di Orione ed in particolare tra la Piramide del Sole e la Stella PI1Orionis. 

Il lavoro che sta svolgendo Semir è straordinario, poiché è l’unico ricercatore al mondo che ha realmente compreso i metodi di approccio allo studio dei misteriosi siti dell’antichità. Infatti, solo con metodologia interdisciplinare è possibile venire a capo di questi enigmatici monumenti. Peraltro, Visoko si configura – fatto salvo le differenze ambientali – come la piana di Giza, presentando alcune caratteristiche analoghe quali ad esempio, la particolarità delle frequenze rilevate nei monumenti nonché la presenza di acqua nei pressi. Pur tra mille difficoltà, nell’ostracismo totale della categoria, Osmanagich sta realizzando un lavoro che rimarrà nella storia dell’Umanità.

Urbania, 02/04/2013     
(Tau-T Project)

Taut Visoko e Orione   Un progetto italiano
Particolare della Volta Celeste visibile da Visoko nel 36.420 a.C. Si evidenzia la posizione dell’Arco di Orione quale unico elemento visibile a quella latitudine. In nessun altro caso – tra il 100.000 a.C. ed il 2012 a.C. – si ripete questo tipo di allineamento all’equinozio di primavera.

Taut2 300x237 Visoko e Orione   Un progetto italiano
La disposizione dei monumenti di Visoko in base ai rilevamenti ufficiali. Evidente la disposizione secondo l’Arco di Orione. Nei punti in basso è possibile notare la presenza di due ipotetiche strutture che al momento non sono state ancora scoperte, ma che si sospetta possano essere parte dell’intero complesso. 


Monica Benedetti – Nata a Mercatello sul Metauro (PU), ricercatrice indipendente, da sempre appassionata di Civiltà Antiche. Studiosa di mitologia Pre-Sumera, ha approfondito l’argomentoi specializzandosi sugli aspetti esoterico-teologici delle simbologie rappresentate nei monumenti rinvenuti nella Terra di Sumer. Ha sviluppato le tematiche filosofiche legate ai miti Nord Europei, alle Civiltà Orientali nonchè a quelle Nord Americane. E’ coautrice del Libro “Oltre le Nebbie del Tempo” e “La Porta del Cielo”. Con Armando Mei ha partecipato alla scoperta della correlazione tra le Piramidi di Visoko e l’Arco di Orione, ricerca commissionata dalla Bosnian Foundation nel 2012.

Armando Mei – Nato a Torino, giornalista e ricercatore indipendente. Appassionato di Egitto Predinastico è autore della Teoria sulla datazione storica del Primo Tempo di Osiride, presentata all’International Conference on Ancient Studies che si è tenuta presso la Zayed University di Dubai nel 2010 e alla quale hanno partecipato, tra gli altri, Graham Hancock, Robart Bauval, Jean Paul Bauval, Robert Schoch, Andrew Collins. Ha pubblicato diversi articoli sull’argomento su varie riviste specializzate nazionali. E’ autore del Libro “Giza: le Piramidi Satellite e il Codice Segreto”. Le ultime scoperte sulla Piana di Giza sulla correlazione Sirio-Khentkaus sono state anticipate nell’ambito della Conferenza Internazionale “L’Origine Cosmica della Razza Umana” tenutasi a Pescara nell’agosto del 2011. E’ coautore del Libro “Oltre le Nebbie del Tempo” e “La Porta del Cielo”. Con Monica Benedetti ha partecipato alla scoperta della correlazione tra le Piramidi di Visoko e l’Arco di Orione, ricerca commissionata dalla Bosnian Foundation nel 2012.

Entrambi fondatori del Progetto Tau-T, un progetto di ricerca internazionale che si pone lo scopo di:

1) Ridisegnare la Mappa di Giza alla luce dello studio e dell’analisi delle strutture esistenti sulla Piana e che possano soddisfare l’ipotesi dell’origine prediluviana del complesso monumentale, limitatamente al cosiddetto Progetto Unitario;

2) Studiare, analizzare e riprodurre la funzione originaria delle Piramidi. Riteniamo, infatti, che le singole Piramidi avevano una funzione “tecnologica” intimamente collegata alla produzione di una determinata tipologia di Energia. Questo punto, lo stiamo sviluppando parallelamente alla mappatura di Giza seguendo un Protocollo Scientifico nell’applicazione delle metodologie di analisi.

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