martedì 2 luglio 2013

Quello che i cittadini del Sacro Romano ImpEuro non devono sapere

Da un articolo di Gianni Lannes pubblicato su 


Già il titolo accende l’allarme rosso. «Direttiva ministeriale in merito alla politica ministeriale per l’anno 2013». Di che si tratta? Delle disposizione emanate per fare la guerra. Chi l’ha stabilito?


Il ministro della Difesa italiano. Eppure l’articolo 78 della Costituzione stabilisce che «Le Camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono al Governo i poteri necessari». Strano: il Parlamento non ha deliberato alcunché, mentre la Costituzione, appunto, è stata stracciata nel 2009 dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona.



In dettaglio nel documento licenziato il 19 dicembre 2012 dal ministro della difesa, l’ammiraglio Giampaolo Di Paola è scritto, tra l’altro:

«Direttive specifiche per il potenziamento della condotta delle operazioni… In ragione della mutevolezza del quadro internazionale, l’Italia deve saper concorrere ad iniziative multilaterali caratterizzate da un significativo impegno militare, per affrontare in tempi brevi e in maniera risolutiva, crisi che dovessero accendersi in aree o contesti di critica rilevanza per la sicurezza del Paese e della stabilità internazionale.

Nel contempo, alla luce delle istanze che giungono dal paese, le Forze Armate devono tenersi pronte ad assicurare quel supporto tecnico e organizzativo che risulta decisivo in caso di particolari emergenze nazionali, nei modi e nei tempi che verranno richiesti da parte delle autorità preposte alla gestione di tali eventi.

Non può essere, infine, ignorata la possibilità, per quanto remota, di un coinvolgimento del Paese e del sistema delle alleanze del quale siamo parte in un confronto militare su vasta scala e di tipo “ibrido”, ovvero che implichi sia operazioni militari convenzionali, sia operazioni nello spettro informativo, sia operazioni nel dominio cibernetico…

Elemento irrinunciabile della politica nazionale c’è anche il rispetto degli impegni assunti in sede europea, impegni finalizzati a garantire la stabilità di lungo periodo della  moneta comune e, con essa, dell’intero sistema economico comunitario. Tale stabilità deve essere considerata come essenziale per il perseguimento del fine ultimo costituito dalla sicurezza del sistema internazionale e delle relazioni politiche ed economiche che in questo si sviluppano…».

Non è tutto. E qui salta fuori la sorpresa, il collegamento reale, vale a dire la saldatura tra la casta dei politicanti e l’élite militare. Nel frattempo, mentre è in atto nulla più che una crisi speculativa di aggressione finanziaria a numerose nazioni, Italia in primis, imperversa ai massimi livelli l’avanspettacolo, utile per la gran distrazione di massa.

La senatrice Paola Nugnes ne ha parlato al Senato qualche giorno fa, tirando in ballo la fondazione Vedrò del primo ministro Enrico Letta (già affiliato alle multinazionali terroristiche Bilderberg Group e Trilateral Commission), prima di essere bruscamente interrotta dal vice presidente Maurizio Gasparri in quota Pdl. Già solo questo dettaglio”, in una democrazia vera, basterebbe per liquidare un governo fantoccio, voluto dal Nuovo ordine Mondiale di Rockefeller & Rothschild.

Ha dichiarato in Aula la parlamentare del Movimento 5 Stelle: «Una legittima e particolare attenzione va posta in tal senso alla Fondazione Vedrò, l’associazione di Enrico Letta, fondata nel 2005, definita una “thinknet”, un pensatoio…

Tra gli sponsor della Fondazione, vera unione di PD e PDL abbiamo: i colossi del gioco d’azzardo, Sisal e Lottomatica, per energia e ambiente abbiamo Enel, Eni, Edison, per i trasporti Autostrade per l’Italia, per il settore alimentare Nestlé. Ben 7 personalità trasversali del Governo fanno parte della Fondazione Vedrò: Il Presidente del Consiglio Enrico Letta, il vice presidente, nonché Ministro dell’Interno Angelino Alfano (PDL), il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando (PD) il Ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi (PDL), il Ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo (PDL), Il Ministro delle Pari Opportunità Yosefa Idem (PD), il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin (PDL), ex ministri come Passera… come Polverini, Bernini, Boccia, Carfagna, D’Ambruco, l’europarlamentare ed ex ministro de Castro, Delle Vedove, il leghista Giorgetti, Madia, Leandri, l’ex ministro Patroni Griffi, Rovetto, la presidente del Friuli Serracchiani, il sindaco di Firenze Matteo Renzi, quello di Verona Tosi, quello di Napoli De  Magistris, quello di Bari Emiliano, con l’illustre partecipazione del figlio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E tanti giornalisti illustri come Curzio Maltese, Filippo Facci, Davide Parenzo e Giuseppe Cruciani. Tutti impegnati in un legittimo disegno politico comune che ci inquieta».

Allora, come al solito, pensate a quali reali interessi potranno mai tutelare tutti gli individui telecomandati.

Pensate un pò: si fanno chiamare “vedroidi” che sa tanto di parassiti alieni.


Sul sito internet della fondazione VEDRO’ appare anche questa comunicazione ancora più preoccupante: «Il Ministero della Difesa, attraverso il Centro Militare di Studi Strategici, ha realizzato, per la prima volta in 60 anni di storia repubblicana, l’Osservatorio Strategico. Prospettive 2013, un’analisi globale con previsioni a breve termine sul mondo e sui temi trasversali di maggiore impatto. Ne discuteremo a veDrò mercoledì 10 aprile 2013 con Alessandro Politi, responsabile del progetto, e Giuseppe Cucchi, coordinatore scientifico area di Politica ed Economia Internazionale di Nomisma.

Il Centro militare di studi strategici (CeMiSS) è un ente del Ministero della difesa, una delle tre componenti autonome del Centro alti studi per la difesa (CASD). Vi presta servizio sia personale militare, delle varie forze armate, sia personale civile. È strutturato su tre dipartimenti, che corrispondono a tre campi di competenza: relazioni internazionali; sociologia militare; scienza, tecnologia, economia e politica industriale. Ha sede nel Palazzo Salviati di Roma.

Lo Stato – nel nostro caso a stelle e strisce, per conto terzi – come è risaputo, detiene il monopolio della violenza. Il rapporto tra democrazia rappresentativa e potere militare, si regge su principi diversi: su libertà e controllo pubblico la prima; su disciplina, obbedienza cieca e gerarchia il secondo.

Quale pericolo si profila concretamente per l’Europa? L’instaurarsi, anzi il consolidarsi di tendenze autoritarie che trovano espressione nel pensiero militare e legittimazione nell’ambito politico. Imperversa infatti il modello autoritario delle élite militari che hanno preso il sopravento sui Parlamenti, già esautorati dai governi palesemente telecomandati a distanza atlantica.

Le democrazie rappresentative occidentali non hanno subito golpes militari, bensì svuotamenti graduali che comportano un mantenimento solo apparente di forme democratiche che coprono in realtà una sostanza oligarchica. E’ in questo tipo di processo che hanno trovato un ruolo le élites militari, insieme a quelle dei servizi di sicurezza, vale a dire il potere repressivo che con la democrazia non ha nulla da spartire.

A parte i famigerati postulati del pensiero geopolitico nordamericano, c’è un documento del Pentagono, risalente al gennaio 1992 (Prevent the Re-Emergence of a New Rival), davvero “illuminato”.


Lo scenario che si profila, o meglio che è stato già concretizzato a nostra insaputa, è la fine del mondo in senso occidentale e dell’involuzione del sistema verso un unico ed assoluto governo mondiale, non eletto dai popoli, ma selezionato dal sistema di potere finanziario.

Attenzione e massima allerta: per i popoli europei è in azione Eurogendfor. Il sistema di potere imperante teme le rivolte sociali più delle esplosioni nucleari ed è già pronta a stroncarle ferocemente in barba alla democrazia. Ci stanno già massacrando in modi inimmaginabili (vedi anche l’aerosolterapia bellica e le mutazioni climatiche artificiali, nonché terremoti e cataclismi innescati dalle forze armate degli Stati Uniti d’America) attentando alla salute di milioni di esseri umani. Hanno reso la vita un inferno a miliardi di persone, e la situazione peggiora sempre più. Ci stermineranno senza alcuna pietà riducendo allo stato di zombies, se non opporremo una valida opposizione a livello internazionale, collegando la lotta europea a quella dei cosiddetti Paesi del terzo mondo: Africa, Asia, Sudamerica, Medioriente.

Che fare? Paralizzare pacificamente l’Italia con uno sciopero generale ad oltranza (stop a consumi inutili, trasporti, “lavoro”, eccetera), licenziamento di massa della casta politica, nomina su base popolare di una nuova Costituente, ristabilimento della Costituzione, allontanamento immediato dal suolo nazionale delle forze armate straniere a partire da quelle nordamericane, uscita dalla Nato e dall’Euro.

E’ tempo di azione contro questi terroristi ai vertici delle “superpotenze”. Le ossessive lamentazioni sono sterili e non servono alla causa di liberazione. Adesso, ora, bisogna unire tutte le forze attive nel mondo contro questa dittatura planetaria! Si può vincere e lo sanno bene i nemici di Gaia e del genere umano.

http://www.informarexresistere.fr/2013/06/04/vedro-quello-che-il-popolo-italiano-non-deve-sapere-mai/

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