E' quasi certo che da un antenato comune si svilupparono i ceppi separati dei primati (scimpanzè, gorilla) e quello dell'Homo.
E' probabile secondo le teorie del Progetto Atlanticus che da un antenato comune risalente all'epoca dei dinosauri si svilupparono i ceppi separati dei rettili (lucertole, iguane, serpenti) e del Sauro Sapiens, noto anche come Rettiliano/Rettiloide.
E' ipotesi affascinante che da un antenato comune risalente ancora prima si separarono i ceppi dei cetacei (soprattutto delfini) e dei Grigi.
Tutte speci che in un lontano passato, azzardo... 65 milioni di anni fa, lasciarono la Terra verso altri lidi extraterrestri con la promessa un giorno di ritornare?
Nel frattempo passarono di qui gli Anunnaki/Elohim, magari da Marte invece che da Nibiru... ma questa è un'altra storia
Alla luce di ciò che è stato descritto dal dottor Wolf e alle molte controverse affinità, si può ipotizzare una relazione molto stretta tra questa specie e i nostri delfini.
Già perchè i nostri simpatici amici sembrano proprio avere molto in comune con i "grigi", quasi fossero una specie di antenato.
Andiamo ad analizzare ciò che accomuna queste due razze e abbandoniamo per un attimo tutti i preconcetti che possono essere sollevati da questa strana affinità.
Innanzitutto i delfini sono mammiferi e come tali sono animali (come le balene) che presentano una struttura ossea derivata da un antenato che camminava sulla terra ferma.
Il ritorno agli oceani ha modificato la struttura rendendola idrodinamica, tuttavia molte delle caratteristiche sono state conservate. La più evidente è la presenza dei polmoni che non sono mutati in branchie, costringendo queste creature ad emergere per la respirazione.
Immaginiamo per un attimo che prima del ritorno negli oceani da parte del mammifero originario, una parte abbia continuato ad evolversi sulla terra ferma...
Così nel passato avremmo potuto avere due razze, una acquatica e una presente sulla superficie.
Se i grigi derivano da quella terrena, probabilmente hanno comunque molto in comune.
Analizziamo il cranio:
- I Grigi presentano un cranio molto ampio e arrotondato nella parte anteriore e posteriore, caratteristica singolare, ma identica a quella dei delfini.
- I Grigi presentano degli occhi scuri, pressochè neri, ricoperti da una pellicola protettiva molto evoluta; lo stesso vale per i nostri amici acquatici.
La pelle:
- I Grigi sono ovviamente famosi per la colorazione grigia della pelle, estremamente liscia; i delfini presentano la stessa caratteristica.
Capacità di comunicazione e contatto:
- I delfini utilizzano un sofisticato sistema non solo radar, ma anche sonoro per comunicare con i propri simili, ma anche per intimidire i loro avversari carnivori. Una sorta di disturbo sonoro molto potente. Così potente che è, in certi casi, anche in grado di fare a pezzi gli organi interni del malcapitato predatore.
Non solo, subentra anche la paralisi e un forte senso di disorientamento.
Questo effetto stordente e disorientante è stato descritto dai rapiti come effetto secondario della telepatia usata appunto dai Grigi, che a sua volta serve proprio come controllo della mente.
I rapiti descrivono l'effetto telepatico (quello propriamente usato per il controllo) come uno stato mentale alterato, che si verifica quando i Grigi guardano direttamente il rapito. Appena lo sguardo viene distolto, l'effetto cola drasticamente.
Incredibilmente questo è lo stesso effetto "sonar" che viene adottato dai delfini: un fascio di onde coerente e ben direzionato!
Importante anche sottolineare come molti rapiti riportino che durante la fase telepatica, la "voce" sia mista anche a suoni come "bip" intermittenti, simili alla vocalizzazione dei delfini.
Il cervello:
- I delfini come ben si sa, presentano un cervello molto sviluppato, così come i Grigi in esame. Da puntualizzare che questo cervello risiede dentro una scatola cranica molto grande se in proporzione al corpo. L'analogia è evidente.
Alla luce di questi esempi possiamo domandarci se una antica razza con molto in comune ai nostri delfini, abbia un giorno raggiunto una evoluzione tale da lanciarli verso le stelle e abbandonare la loro terra di origine. Questo forse potrebbe spiegare come mai troviamo ancora oggi, reperti risalenti a prima della nascita dell'uomo, e che ci mostrano anacronistici oggetti che sarebbero dovuti comparire solo dopo l'età del ferro o addirittura oltre.
Ora forse sono tornati...
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