domenica 12 agosto 2012

Arcadia


Secondo la mitologia greca l'Arcadia del Peloponneso era un possedimento di Pan, la deserta e vergine casa del dio della foresta e la sua corte di driadi, ninfe e spiriti della natura. Viene spesso identificata come una sorta di paradiso terrestre, abitato però solamente da entità sovrannaturali, non un luogo in cui le anime si rifugiassero dopo la morte.


Diversamente da come può sembrare in superficie, il termine "utopia", coniato da Tommaso Moro, non ha la stessa connotazione del termine Arcadia: non riprende una società ed una Natura idealizzata dall'uomo secondo le sue esigenze; l'Arcadia rappresenta il risultato spontaneo della vita vissuta naturalmente, lontano dalla corruzione della civiltà.

Siamo così certi che il modello di vita che viviamo sia la migliore vita possibile? E se concetti come libertà e felicità fossero molto più semplici da trovare in un modo di vivere estraneo al sistema di convenzioni sociali in cui siamo abituati a muoverci?

Giocando per un attimo a essere Dio, quali regole e quali modelli di comportamento fornireste a Mosè sul monte Sinai, se domani foste chiamati a "ricostruire" la civiltà umana partendo da zero?

Il titolo del topic tradisce come mi muoverei io, ma sono più interessato a sapere come vi muovereste voi... 

Io posso dirvi in cosa credo e in cosa non credo.

Credo nei concetti:
- ama il prossimo tuo come te stesso
- non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te
- libertà e felicità
- naturalezza e naturalità
- amore
- anarchia (intesa come la non necessità di istituzioni, non assenza di regole)

Non credo invece nelle convenzioni sociali attuali, dagli status symbol alla carriera, dal matrimonio alla famiglia, al bisogno di una casa e di un lavoro, ai figli. 

O meglio non credo nell'interpretazione tradizionale del matrimonio e della famiglia. Non credo che le decisioni prese dai singoli siano davvero libere... compresa la decisione di sposarsi, comprare una casa, lavorare per essa, mettere al mondo figli, etc.etc. E' il modello sociale vigente che porta a queste conclusioni e a prendere determinate decisioni. 

Che cos'è alla fine il matrimonio tradizionale se non una convenzione sociale... c'è bisogno di quello per determinare l'unione fisico-spirituale di un uomo e una donna? Che poi perché deve essere esclusivo di un uomo e di una donna. Possono essere due donne, due uomini, tre donne, due donne e un uomo... le possibilità sono infinite se frutto di decisioni prese in libertà dalle persone coinvolte.

Una famiglia non è nient'altro che l'unione di persone che desiderano percorrere insieme il cammino che noi chiamiamo vita. E a farlo possono essere esempi diversi del canonico uomo-donna... che comunque rimane la più accreditata tra le opzioni, ma senza escludere le altre ipotesi.

L'Arcadia presuppone una società di uomini liberi, ma liberi veramente, non solamente convinti di esserlo e costretti in una serie di regole innaturali che conducono a quello stato di schiavitù non palese...

Vogliamo giocare a essere Enki, appena finito il Diluvio Universale, chiamato a ricostruire la civiltà umana da zero?

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