Templari e Massoni

La Biblioteca di Alessandria

Alessandria d'Egitto fu fondata nel 332 avanti Cristo per volere d'Alessandro Magno.

Dopo la sua morte, il Regno d'Egitto, toccò in sorte ad una dinastia straniera, quella dei Tolomei, di Macedonia, i quali regnarono rispettando la religione, i costumi, gli usi, le tendenze e persino le classi egiziane. Essi, infatti, si comportarono come se fossero stati re nazionali e si preoccuparono di accrescere la prosperità e lo splendore del loro Stato.

Sotto il loro dominio, Alessandria, che era stata scelta a capitale del regno, diventò il centro del commercio internazionale. Gli scambi marittimi si svilupparono, a tal punto che Tolomeo I, fece erigere un enorme Faro, affinché le numerose navi presenti nel porto, non si urtassero violentemente l'uno contro l'altra. 

Per suggerimento del filosofo greco Aristotele, inoltre, fece costruire ad Alessandria d'Egitto una biblioteca chiamata "Bruchium": questo luogo doveva contenere la linfa del Sapere, fu proprio da questo amore sconfinato per la conoscenza, che Tolomeo I mandò in giro per il mondo, i suoi uomini, alla ricerca di tutto ciò che capitava loro sotto mano, che ritenevano interessante. 

La Biblioteca reale di Alessandria fu la più grande e ricca biblioteca del mondo antico ed uno dei principali poli culturali ellenistici. La Biblioteca di Alessandria fu costruita intorno al III secolo a.C. durante il regno di Tolomeo II Filadelfo. Questo polo culturale, annesso al Museo, era gestito da un προστάτης (sovrintendente), ruolo di grande autorità. Il sovrintendente era nominato direttamente dal re, il primo filologo ad occupare tale carica fu Zenodoto di Efeso. Questi dirigeva una squadra di preparatissimi grammatici e filologi che avevano il compito di annotare e correggere i testi delle varie opere. Di ciascuna opera si redigevano delle edizioni critiche, che venivano poi conservate all’interno della Biblioteca. Si suppone che al tempo di Filadelfo i rotoli conservati fossero circa 490.000, quando non bastò più lo spazio, venne costruita una seconda struttura, la Biblioteca del Serapeo. 

Il "Bruchium", che rimase la maggiore biblioteca d'Egitto, ebbe sempre degli illustri bibliotecari: tra questi ricordiamo il grammatico Aristofane di Bisanzio e il suo discepolo Aristarco di Samotracia; conteneva più di settecentomila rotoli di papiro provenienti da tutto il mondo conosciuto (Mediterraneo e Medio Oriente) con una predominanza della cultura greca ed egiziana. Va ricordato poi, che Eratostene, "professore" in Alessandria d'Egitto, più di duemila anni fa, senza neppure uscire dai confini della propria patria, riusciva a misurare la circonferenza della Terra. Scrisse di filosofia, di teatro e di poesia. 

Gli studi che lo resero celebre furono quelli di matematica e di geografia. Tracciò, con una discreta approssimazione, la prima carta geografica completa delle terre abitate e, poiché era convinto della sfericità della Terra, sostenne la possibilità di giungere dalla Spagna all'India navigando verso ovest. 

Fonti antiche e moderne identificano quattro possibili occasioni dove sarebbe potuta intervenire una distruzione parziale o totale della Biblioteca:
  • L'incendio del 48 a.C. di Giulio Cesare;
  • L'attacco di Aureliano intorno al 270 d.C.;
  • Il decreto di Teodosio I del 391 d.C.;
  • La conquista araba del 642 d.C.
Fonti più tarde narrano che nel 642 il generale Amr ibn al-As, comandante delle truppe arabe che avevano appena conquistato l'Egitto, distrusse la biblioteca di Alessandria e i libri in essa contenuti su ordine del califfo Omar.

Abd al-Latif (1162–1231) afferma che la biblioteca fu distrutta da Amr, su ordine del terzo Califfo Omar. Il racconto è riportato anche da Al-Qifti (1172-1248) nella Storia degli Uomini Dotti: si ritiene che sia questo il testo su cui Bar Hebraeus basò la sua versione della storia.

La più lunga versione del racconto è rintracciabile nella Historia Compendiosa Dynastiarum, opera dell'autore Siriano di religione Cristiana Bar-Hebraeus (1226-1286), anche noto come Abu'l Faraj. L'opera fu tradotta in arabo e fu integrata da materiale proveniente da fonti arabe, come si è specificato precedentemente. 

Nel testo racconta che un non meglio identificato "Ioannes Grammaticus" chiese a Amr che fare con i "libri nella biblioteca reale". Amr scrisse a Omar per averne istruzione, e "Il califfo rispose: «In quei libri o ci sono cose già presenti nel Corano, o ci sono cose che del Corano non fanno parte: se sono presenti nel Corano sono inutili, se non sono presenti allora sono dannose e vanno distrutte». Gli Arabi perciò bruciarono i libri per alimentare le caldaie dei bagni per i soldati ed essi bastarono per sostenere il fuoco per sei mesi"

Al-Maqrizi (1364 – 1442) menziona brevemente il racconto, parlando del Serapeo. In analogia con questo racconto, Ibn Khaldun (1332 - 1406) riporta che Omar ordinò la distruzione dei libri delle biblioteche dell'impero persiano appena conquistato.

Nel 1713 il monaco Eusèbe Renaudot giudicò il racconto della distruzione della biblioteca ad opera degli arabi falso; nei secoli, altri studiosi condivisero le conclusioni di Renaudot: Edward Gibbon nel XVIII secolo, Alfred J. Butler nel 1902, Victor Chauvin nel 1911, Paul Casanova e Eugenio Griffini nel 1923.

Se Renaudot ha ragione significa che molti documenti che fino ad ora erano stati ritenuti persi per sempre in realtà sono stati tratti in salvo da e probabilmente conservati dagli Arabi. 

Quando ci fu l'ultimo incendio scaturito dalla furia purificatrice dei califfi omayyadi c'erano due ale della biblioteca: quella aperta a tutti e quella privata riservata ai gran sacerdoti discendenti di Tolomeo. In quest'area erano stipati tutti gli scritti che trattavano di esoterismo, cronache antidiluviane e poemi epici considerati "potenti". Benissimo, quando ci fu l'incendio gran parte di questi testi fu salvata dalla fuga anzitempo dei sacerdoti che fondarono poi sotto il falso nome di Hermes Trismegisto la Massoneria Egizia 


I Templari

Nel 1096 fu indetta la prima crociata. In quell'epoca le strade della Terrasanta erano percorse da pellegrini provenienti da tutta Europa, che venivano spesso assaliti e depredati. Per difendere i luoghi santi e i pellegrini nacquero diversi Ordini religiosi. Intorno al 1118-1119 un pugno di cavalieri decise di fondare il nucleo originario dell'Ordine Templare, dandosi il compito di assicurare l'incolumità dei numerosi pellegrini europei che continuavano a visitare Gerusalemme e assegnandosi anche la missione morale di riscattare il sangue che era stato versato lungo il cammino delle truppe europee. L'Ordine venne ufficializzato nel 1129, assumendo una regola monastica, con l'appoggio di Bernardo di Chiaravalle. Il doppio ruolo di monaci e combattenti, che contraddistinse l'Ordine Templare negli anni della sua maturità, fu sempre fonte di perplessità in ambito cristiano.
 
Jacques de Molay, ultimo gran maestro
L'ordine Templare si dedicò nel corso del tempo alle attività finanziarie, gestendo i beni dei pellegrini e arrivando a costituire il più avanzato e capillare sistema bancario dell'epoca. Cresciuto nei secoli in potere e ricchezza, l'ordine si fece nemico il re di Francia Filippo il Bello e andò incontro, attraverso un drammatico processo, alla dissoluzione definitiva tra il 1312 e il 1314.

Ma forse ci fu qualcosa d'altro dietro la persecuzione e lo sterminio dei cavalieri templari? Qualcosa di segreto e importante che coinvolse le alte sfere del Vaticano e che accomuna il destino dell'Ordine a quello dei Catari. 

Nel 1209 un esercito papale di 30.000 soldati al comando di Simon di Montfort calò sulla regione della Linguadoca. Erano stati mandati a sterminare la setta ascetica dei Catari (i Puri) che, secondo il Papa e Filippo II Re di Francia, erano eretici. Il massacro, durato 35 anni, costò decine di migliaia di vite umane e culminò con l'orrendo eccidio al seminario di Montségur, dove oltre 200 ostaggi furono bruciati sul rogo nel 1244. In termini religiosi la dottrina dei catari era essenzialmente gnostica: erano persone dotate di grande spiritualità e credevano che lo spirito fosse puro, ma che la materia fisica fosse contaminata. Sebbene le loro convinzioni fossero poco ortodosse, il timore del Papa in realtà era causato da qualcosa di molto più minaccioso. 

Si diceva che i Catari fossero i custodi di un grande e sacro tesoro, associato ad un'antica e fantastica conoscenza. La regione della Linguadoca corrispondeva sostanzialmente a quello che era stato il regno ebraico di Septimania nell'VIII secolo, sotto il merovingio Guglielmo de Gellone. Tutta la zona della Linguadoca e della Provenza era impregnata delle antiche tradizioni di Lazzaro (Simone Zelota) e di Maria Maddalena e gli abitanti consideravano Maria la "Madre del Graal" del vero cristianesimo occidentale. 

Ai pari dei Cavalieri Templari, i Catari erano apertamente tolleranti verso la cultura ebraica e musulmana e sostenevano anche l'uguaglianza dei sessi. Come livello di apprendimento e di educazione, i Catari erano tra i più colti nell'Europa di quel periodo, permettendo uguale accesso all'istruzione ai ragazzi e alle ragazze. Di tutti i culti religiosi nati in epoca medievale, il catarismo era il meno minaccioso, ma la tradizione sviluppata in Provenza, già dal I secolo, sulla storia dei discendenti di Gesù alla Chiesa romana non piaceva. Al pari dei Cavalieri Templari, i Catari non volevano assolutamente sostenere la tesi che Gesù fosse morto sulla croce. Si riteneva così che possedessero sufficienti informazioni attendibili per smentire clamorosamente la storia della crocifissione. C'era soltanto una soluzione per un regime disperato che aveva paura di perdere credibilità. Dalla Chiesa di Roma fu impartito un ordine: "Uccideteli tutti". Era l'inizio della perscuzione che avrebbe colpito i Templari di lì a breve.

Le battaglie intraprese con gli arabi e la ristrutturazione del Tempio di Salomone permisero ai templari di venire a contatto con conoscenze segrete, retaggio della storiografia antica. Noi crediamo che i Templari scoprirono tra le rovine del Tempio di Salomone archivi di antichi rotoli e documenti della Biblioteca di Alessandria che gli Arabi portarono via prima della distruzione della stessa nel 642 d.C., narranti delle origini dell'uomo, della storia di Atlantide e dei Rettiliani e della vera natura del Cristo e della sua storia. Oltre a ciò recuperarono antichi reperti tecnologici antichi, quali l’Arca dell’Alleanza che custodirono gelosamente. 

I Cavalieri Templari, si ritiene avessero rinvenuto anche documenti relativi alle "Leggi divine dei numeri, dei pesi e delle misure", sostanzialmente quei segreti architettonici e tecnologici della civiltà atlantidea attraverso i quali furono possibili costruire le piramidi egizie/maya e tutti i complessi architettonici megalitici per i quali nemmeno con le conoscenze e con le tecnologie attuali è possibile replicarne oggi i risultati. Di questi documenti rinvenuti sotto le rovine del Tempio di Salomone a Gerusalemme i Templari li avrebbero fornito delle copie agli esponenti delle logge di costruttori e scalpellini in Europa affinché si adoperassero nella costruzione di quei capolavori architettonici che sono le cattedrali gotiche francesi. Le corporazioni di liberi muratori prescelti dai Templari si evolveranno poi nelle logge massoniche operative attive dal XII sec. d.C.

Vorrei a tale proposito focalizzare la vostra attenzione tra le profonde analogie archittettoniche esistenti tra l’originario progetto del Tempio e le principali cattedrali gotiche sorte in Francia dopo l’avvento del potere dei Templari, cattedrali, ricordiamolo ancora una volta, progettate e costruite dalle prime logge massoniche operative sulla base dei documenti rinvenuti dai Templari.

In tutte le cattedrali gotiche sono riconoscibili le due torri campanili che richiamano le colonne poste all’ingresso del tempio conosciute in ambito massonico come Jachim e Boaz.

Cattedrale di Parigi
Cattedrale di Chartres


Tempio di Salomone
Queste cattedrali contengono un insieme di elementi misterici. Le cattedrali gotiche sono dei veri e propri libri di pietra, costruite per tramandare straordinarie conoscenze che solo poche persone iniziate a simboli ed a codici particolari avrebbero potuto comprendere. Infatti la grandiosità, l'imponenza e tutta una serie di misteri non risolti hanno fatto diffondere attorno alle cattedrali gotiche numerose leggende legate a figure ed oggetti leggendari della storia del Cristianesimo, dai Cavalieri Templari al Santo Graal. 

Furono costruite improvvisamente in Europa, intorno al 1128 (cattedrale di Sens), proprio dopo il ritorno dei Cavalieri Templari dalla Terrasanta, con una maestria costruttiva tecnica e architettonica completamente diversa dalle precedenti chiese romaniche. Una dopo l'altra, sorsero le cattedrali di Evreux, di Rouen, di Reims, di Amiens, di Bayeux, di Parigi, fino ad arrivare al trionfo della cattedrale di Chartres. I piani di costruzione e tutti i progetti originali di esecuzione di queste cattedrali non sono mai stati trovati.

Le opere murarie erano fatte con una maestria eccezionale sia per i tecnici, come per gli architetti del tempo, ad esempio, possiamo vedere come i contrafforti esterni esercitino una spinta sulle pareti laterali della navata, e così facendo il peso, anziché gravare verso il basso, viene come spinto verso l'alto, e tutta la struttura appare proiettata verso il cielo.

Le Cattedrali inoltre sono tutte poste allo stesso modo: con l’abside rivolto verso est, cioè verso la luce del sole che sorge, e sono tutte dedicate a Notre Dame, cioè a Maria Maddalena e non come ritenuto dalla maggior parte delle persone alla Vergine Maria, Madre di Dio, anche se unite insieme da un ipotetica linea formano esattamente il disegno della costellazione della Vergine sulla mappa della Francia. 


L'eredità Templare e la Massoneria

L'Ordine dopo la definitiva perdita di Acri e degli Stati Latini in Terra Santa nel 1291 si avviava al tramonto: la ragione fondamentale per la quale era nato, due secoli prima, era ormai venuta meno. Il suo scioglimento, tuttavia, non fu mosso per via ordinaria dalla Santa Chiesa, ma attraverso una serie di accuse infamanti esposte dal re di Francia Filippo IV il Bello, desideroso di azzerare i propri debiti e impossessarsi del patrimonio templare. Le accuse che investirono il Tempio erano infamanti: sodomia, eresia, idolatria. Vennero in particolare accusati di adorare una misteriosa divinità pagana, il Bafometto.

L'origine del nome deriva da due parole greche Baphe e Metis. Le due parole insieme significherebbero "battesimo di saggezza". Se tradotto secondo il cifrario di Atbash (scoperto dallo studioso Schonfield), l'origine del termine sarebbe Sophia, la parola greca per "saggezza" corrispondente peraltro alla verità per gli gnostici. La testa, le corna e la torcia insieme prendono la forma di un Fleur de lys, quello stesso simbolo mariano utilizzato dalle monarchie francesi merovingie, diretti discendenti di Maria Maddalena e Gesù Cristo. 

Il Bafometto
E' la setta degli Assassini prima ancora dei Templari ad adorare il Bafometto. Questa gente era entrata in possesso di alcuni segreti sulle origini dell'umanità, di Cristo e dell'Islam e utilizzavano questi segreti per i loro scopi politico-militari L'indagine dei Templari portò questi ultimi a colloquiare spesso con la Setta degli Assassini e attraverso essi vennero a conoscere diversi segreti occulti sulle origini del mondo e sui poteri esoterici oltre che le verità sulla vera natura del Cristo. I rapporti tra Templari e Assassini furono estremamente amichevoli e questo divenne motivo di sospetto nella chiesa e si trasformò ben presto in un capo di accusa durante il processo ai Templari. 

Quali informazioni ottenero i Templari dagli Assassini non fu mai scoperto neanchè durante gli interrogatori dell'Inquisizione, ma alcune prove sono descritte nella corrispondenza tra il gran maestro Roncelin de Fos (Maestro di Provenza) e Richard de Vichiers. 

In qualsiasi caso i Templari trasferirono le verità simboleggiate nel Bafometto, che per i Templari corrisponde alla Sophia, ovvero alla conoscenza di una verità gnostica completamente opposta alla verità promulgata dalla Chiesa Cattolica. L'adorazione del Bafometto e la conoscenza del vero nome di Satana, che assume quest’ultimo nella accezione templare quelle caratteristiche degli Enkiliti atlantidee, interpretati come avversari degli Enliliti altrettanto divinizzati dagli ebrei, e del Lucifero portatore di luce, ossia conoscenza, all’umanità e della natura del Cristo come profeta il cui obiettivo era insegnare all’umanità la “giusta via” o “Nuova Alleanza” tra il divino Annunaki e l’uomo al fine di superare la prova finale profetizzata nell’apocalisse, furono gli aspetti che più di tutti preoccuparono la chiesa a rischiare di perdere il proprio potere.

La leggenda dice che, prima di morire, il Gran Maestro dei Templari avesse convocato davanti al Tribunale di Dio il Papa entro 40 giorni e il Re di Francia Filippo IV il Bello entro l'anno. Trentasette giorni dopo il supplizio morì Clemente V. Otto mesi dopo fu la volta di Filippo. 

I Cavalieri furono perseguitati in tutta Europa dalla Chiesa e massacrati dall'Inquisizione che voleva cancellare così quella pericolosa verità sulle origini del genere umano e sulla vera natura del Cristo che i Templari custodivano e che avrebbe potuto distruggere il fondamento del potere temporale ecclesiastico. Molti sovrani e nobili inizialmente sostennero i cavalieri e dissolsero l'Ordine nei loro reami solo quando fu loro comandato da papa Clemente V. Roberto I, re degli Scoti, era già stato scomunicato per altri motivi e quindi non era disposto a prestare attenzione ai comandi papali; di conseguenza, molti membri dell'Ordine fuggirono in Scozia; in Portogallo i Cavalieri e il patrimonio del loro ordine confluirono in un nuovo ordine. 

La prova che forse l'avventura dei Cavalieri Templari non si sia chiusa col rogo del loro ultimo Gran Maestro Jacques de Molay a Parigi nel 1314 si trova in Scozia, a Rosslyn, a circa 16 km da Edimburgo. Rosslyn e la sua famosa cappella sembrano fatte apposta per custodire nei secoli un importante segreto. Infatti in gaelico, l’antica lingua celtica usata dagli scozzesi, "Rosslyn" vorrebbe dire: "Antica conoscenza tramandata di generazione in generazione". 

Cappella di Rosslyn (Scozia)
Rosslyn, una località già considerata sacra dai Celti, le sue pietre e le sue sculture sembrano davvero nascondere un antico sapere e, forse, anche un tesoro. Di sicuro la cappella nasconde molti richiami a culti babilonesi ed egiziani, riferimenti celtici e scandinavi, mistica ebraica e cristiana. La Cappella di Rosslyn è stata costruita in soli quattro anni, tra il 1446 e il 1450, da un signore locale: il Conte William di St. Clair. William di St.Clair, sepolto nella cripta di questa cappella. Come molti altri membri della famiglia dei St. Clair, William riposa nella cappella che fece costruire secondo un progetto preciso. I lavori iniziarono il 21 settembre 1446, nel giorno di San Matteo ma anche nel giorno dell'equinozio d’autunno, e la cappella venne inaugurata esattamente 4 anni dopo. William St. Clair era un nobile strettamente legato al mondo esoterico e, come dimostrano alcune incisioni in questa cripta, era anche legato al mondo della Massoneria di cui sembra fosse un alto esponente. 

Non solo, i St. Clair occupano un posto importante nella storia dei Cavalieri Templari: un conte di St.Clair partecipò alla Prima crociata, quella al termine della quale, nacquero i Cavalieri Templari; Catherine di St. Clair sposò il fondatore dell'Ordine, Hugues de Payns nel 1101. Molti membri della famiglia furono in seguito Cavalieri Templari. Ora la Massoneria condivide con i Cavalieri Templari alcuni punti comuni che, guarda caso, il Conte William volle fissare a modo suo a Rosslyn. A Rosslyn è anche la tomba di Henry St. Clair, nonno di William. Alcuni vecchi manoscritti, oltre ad alcune raffigurazioni di aloe e mais su un paio di colonne della cappella, piante sconosciute in Europa prima della scoperta dell'America, fanno pensare che Henry St. Clair abbia raggiunto, quasi un secolo prima di Cristoforo Colombo, le coste americane insieme al navigatore veneziano Antonio Zeno o quanto meno che sapesse dell’esistenza di una terra al di là dell’oceano. 

Di certo c'è che Zeno, con 12 navi, raggiunsealla fine del '300 il Nord Ovest dell'attuale Canada, oggi chiamata non a caso "Nuova Scozia” , stabilendo un presidio a New Poss, a poco più di 30 km da quell'Oak Island dove si pensa che sia stato sepolto il favoloso tesoro dei Cavalieri Templari. 

Non è così inverosimile come si pensa se assumiamo l’ipotesi che tra i documenti scoperti dei Templari fatte durante la permanenza in terra santa ci potessero essere anche mappe geografiche accurate dell’intero planisfero, mappe di epoca atlantidea dalle quali sorsero le note mappe medievali misteriose di cui l’esempio più noto è la mappa di Piri Reis.

Mappa di Piri Reis
A rendere ancora più evidente il parallelo Massoneria-Templari-Rosslyn c'è poi il fatto che la Cappella, secondo i voleri di St. Clair, è costruita secondo la piante del Tempio di Erode, costruito al tempo di Gesù sullo stesso luogo in cui era sorto il Tempio di Re Salomone. Tra i vari punti di contatto tra le due costruzioni ricordiamo che le due colonne dell'Apprendista e del Maestro, corrisponderebbero ancora una volta alle due colonne portanti dell’antico tempio, quelle di BOAZ (l'Apprendista) e JACHIM (il Maestro) così come nelle maestose cattedrali francesi. 

6 commenti:

  1. E' vera la storia che i Templari rifugiatisi in Portogallo hanno finanziato La spedizione di C. Colombo nel 1492, le croci sulle vele delle tre caravelle hanno a che fare con la croce dei Templari?

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  2. E' una ipotesi più che concreta di cui ho parlato anche nel mio libro "Genesi di un Enigma". La presenza templare in Portogallo è nota e testimoniata anche da diverse costruzioni come ad esempio il castello di Tomar a poco più di cento chilometri da Lisbona costruito dopo la soppressione dell’Ordine, avvenuta nel 1314.

    http://www.queryonline.it/2011/01/03/templari-e-rosacroce-il-castello-di-tomar/

    Penso ti potrà interessare anche la lettura di questo thread aperto da Progetto Atlanticus su Ufoforum intitolato "Cristoforo Colombo, il Templare"

    http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=13503

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  3. magari sapevano dov'era collcata atlantide dove ebbe origine l'ibrido, dove il dio tempestoso decise di creare la sua progenie , dove decise di infondere la sapienza o coscienza della nudità, incrociando l'uomo libero e naturalmente evolutosi di el-shadda (dio benevolo) con l'uomo creato ad immagine e somiglianza di jhwh (dio tempestoso).el interviene con il diluvio e sommerge il suo regno stabilisce un patto con il più degno della sua discendenza garantendo lui una lunga progenie.
    Atlantide regno del dio jhwh?? nostro progenitore ?La sapienza indotta come fonte di male? una guerra tra dei?
    se fossi un semidio come utilizzeresti la tua sapienza?al servizio dell'umanità intera o x arricchire pchi eletti?A cosa è servita x tanti anni l'etica religiosa?
    xchè ci fù disordine e caos una sete di arrivismo ,massacri,etc?
    Atlantide esiste ?forse è esistita 11871 anni fa???
    Sono certo che sì.
    Giuseppe Buonamico 75'

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  4. la natura ci conferma che il grande segreto che rincorriamo è la DONNA.

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  5. Perchè non date uno sguardo a "Considerazioni sull'iniziazione" o "L'esoterismo di Dante" ed in generale all'opera di Renè Guenon?
    Sarete sorpresi nello scoprire che l'esoterismo è qualcos'altro...

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  6. Quanta verità è ancora da scoprire...... e tuttavia, queste diciamo "bricciole" danno una chiara idea di come fino a oggi la chiesa cattolica e non solo, ci ha letteralmente abbindolato per generazioni e generazioni.

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