domenica 30 giugno 2013

La Decrescita è Donna

Secondo alcuni studiosi le prime società umane sedentarie erano di stampo matriarcale, ovvero ponevano a capo del loro vivere sociale una figura femminile, generalmente la più anziana, la quale aveva maggiore esperienza nel comprendere e prevedere l’entità degli eventi atmosferici e nel determinare quali fossero i momenti migliori  per la semina e la raccolta. Il maschio era infatti addetto alla caccia, quindi quasi sempre lontano dal villaggio, mentre le donne si erano autorganizzate per fronte alle necessità sociali.

A seguito di siccità, eventi climatici disastrosi, aumento demografico, scontri con le popolazioni nomadi e altre necessità, alcune di queste tribù dovettero riprendere a spostarsi e per conquistare un nuovo pezzo di terra, o per difendere quello che già avevano, dovettero armarsi.

Questa “corsa agli armamenti” portò inevitabilmente ad una supremazia del maschio sulla femmina, in quanto il primo, dedito alla caccia e di costituzione fisica più robusta, era il più adatto all’uso delle armi.

Questa nuova società che pone al centro il maschio, si è evoluta fino ai giorni nostri, relegando la parte femminile al margine della società (sia che la donna venisse disprezzata, sia che venisse idealizzata per qualità variabili nel corso della storia, lasciandola però in un “piedistallo” lontano dai nodi decisionali). Se ci pensate, quando si vuole parlare di qualcosa di serio, si dice ancora che si tratta di un “discorso fra uomini”.

Certo, ci sono state eroine o donne forti (anche se sconosciute alla Storia con la S maiuscola) che si sono scontrate con gesta, esempi o parole contro lo Status quo, ma la maggior parte delle donne ha accettato l’ordine dei valori maschilisti e, anche una volta raggiunte posizioni di potere, ha replicato lo stesso schema di valori (basti pensare ad Elisabetta I o a Margareth Tatcher). Ma quali sono questi valori che basano l’impostazione maschilista della società?

I maschi sono competitivi, rivaleggiano continuamente fra di loro (sia in maniera fisica che in modalità più “civili”, tipo scontri verbali e convenzioni sociali) e si sentono riconosciuti attraverso la posizione che giocano all’interno di un dato contesto sociale. L’economia moderna e contemporanea non è altro che questo: una competizione continua per essere meglio degli altri e sentirsi riconosciuti in questa gara. Naturalmente, come ogni gara che si rispetti, la competizione economica ha bisogno di un metro di giudizio unico e riconosciuto che stabilisca chi ha effettivamente vinto: il cronometro per i velocisti, il pallone d’oro per i calciatori, il conto in banca per gli uomini economici.

Ora, dato che esibire il proprio conto in banca risulta un po’ scomodo e anche pericoloso, gli uomini hanno scelto vari status simbol che mostrassero il loro valore monetario. Questa competizione sfrenata basata sul valore monetario, si è trasferita anche alle nazioni (passando dal militare all’economico) ed è simboleggiata dal PIL, formula magica inventata prima della seconda guerra mondiale ma che ha iniziato a decidere i destini del mondo poco dopo la sua fine. Nella società maschilista, le nazioni competono per avere il PIL più forte, e se cooperano fra loro (l’Unione Europea ne è un esempio), lo fanno solo come alleanza strumentale per poter competere con nazioni più forti.

Non esiste una vera cooperazione fra nazioni, anche se i politici ne parlano tanto, perché i valori su cui si basa la società derivano dall’orizzonte psicologico maschile, e quindi quel che conta è superare l’altro, non cooperarci: ogni cooperazione o aiuto è solo un’alleanza strumentale al miglioramento delle prestazioni del singolo paese. Con ciò non voglio dire che i maschi siano incapaci di mostrare generosità: basti solo pensare alla foto di Coppi e Bartali che si scambiano la borraccia sul passo del Galibier (Tour de France del 1952) per capire che esistono maschi capaci di vedere nell’altro non solo un concorrente, ma anche un essere umano in difficoltà. Quello che intendo è che la competizione è un retaggio culturale più maschile che femminile.

Nell’universo dei valori femminili, infatti, è più importante la cooperazione e l’aiuto reciproco in momenti di difficoltà, atteggiamenti che comunque non impediscono che si formino degli attriti ,o addirittura dell’astio, all’interno delle comunità. Lungi da me esaltare una società femminista senza vederne i limiti e i difetti: non esiste una società perfetta dove tutti vanno d’amore e d’accordo, lo scontro è sempre dietro l’angolo e non va rinnegato né demonizzato, fa parte del nostro essere esseri umani. Quello che voglio dire è che le donne sono più capaci di cooperare veramente per il bene comune, e non per l’arricchimento personale o per volontà di supremazia sugli altri. Si lavora tutti per tutti, si litiga, si stringono amicizie che si intrecciano con odi e dissapori, ma quel che conta è arrivare tutti insieme, nessuno escluso: questo è il succo della cooperazione.

Inoltre, ultima differenza, mentre il maschio è portato ad esplorare nuovi territori, nuove realtà, da dove poter attingere nuove forze (nel mondo economico ricchezze) per poter sostenere la propria competizione con gli altri maschi, la donna è invece più portata a gestire quello che già c’è con le risorse presenti, tenendo conto delle necessità presenti e future.

Ma dove voglio arrivare con questo discorso?

Torniamo al breve riassunto storico esposto all’inizio: società matriarcale, che poi, per varie ragioni, diventa maschilista. Questa società di evolve, le nazioni dimostrano la loro forza con la guerra, poi viene inventata l’economia, viene creato il PIL, e le nazioni e gli uomini si confrontano sulla sfera economica.

Cosa vuol dire tutto questo?

Che sull’altare dell’economia è possibile sacrificare qualunque cosa, perché la ricchezza misura la grandezza del singolo e delle nazioni, e dunque anche il loro classificarsi sulla scala sociale e politica.

Quindi, per poter crescere o guadagnare, si può investire sulla natura, sugli oceani, sugli ospedali, sull’istruzione, sulla dignità della persona, e non si deve essere giudicati per questo, perché queste azioni, in un mondo post-morale, seguono l’etica della ricchezza, l’unica rimasta valida e riconosciuta, per cui il mio fine (l’arricchimento), può giustificare qualunque mezzo, in quanto rispetto l’etica dominante, mentre l’azzeramento consumistico della moralità impedisce condanne morali troppo grandi sul mezzo stesso. In pratica: far lavorare i bambini del terzo mondo per fare le scarpe sottopagati è giusto in quanto il mio fine è la competitività sul mercato per continuare ad arricchirmi.

Il mezzo, che si giustifica nel fine, non è neanche completamente condannabile in quanto quei bambini, lavorando, possono iniziare ad arricchirsi, e quindi rientrano ancora una volta nell’etica dell’arricchimento: le altre etiche che provano a contrapporsi a quella dell’arricchimento (quella dei diritti, quella della dignità umana, del lavoro non per arricchimento, etc..), non sono abbastanza forti perché non sembrano riuscire a dare una risposta a tutte le richieste del mondo moderno, mentre l’etica dell’arricchimento può, da sola, dirigere tutto e semplificare il mondo in poche semplici regole, avendo dalla sua uno strumento di misurazione unico e concreto, il denaro.

Per competere è necessario un’etica semplificata, capace di darci sempre la misura di chi è il più forte; ma per vivere, e soprattutto per vivere bene, queste semplificazioni risultano pericolose e nocive.

Cosa c’entra allora tutto il discorso che ho affrontato sulle differenze fra etica femminile e etica maschile?

La donna, affidandosi alla cooperazione più che alla competizione, può vedere negli altri modelli di vita non dei demoni o dei retrogradi da schiacciare, ma esempi da prendere in considerazione. In un mondo in cui le risorse si stanno esaurendo e la competizione si sposta sempre di più su livelli estremistici, una filosofia, una visione del mondo, femminile può insegnarci a preservare quello che è rimasto e a cooperare per migliorare il mondo, accogliendo e non distruggendo, perché la complessità del mondo moderno non si può risolvere con una semplice reductio ad monetam.

Per alimentare la competizione (valore maschile) c’è bisogno di espandersi per accumulare forze e ricchezze, ma in un mondo in cui espandersi significa sempre di più schiacciare il prossimo e la natura, occorre cooperare e preservare (valori femminili) per riuscire a vivere bene e a vivere tutti.

E la decrescita? Come dice Latouche, la decrescita è una matrice di idee, essa raccoglie in sé e può raccogliere, le più svariate visioni del mondo, che magari da sole sarebbero incapaci di spiegare la vasta gamma di realtà dell’universo contemporaneo.

In una parola, la decrescita è femminile, sia perché vuole preservare e non conquistare, sia perché vuole cooperare con tutte le idee, e non affermare un’idea totalizzante del mondo. La decrescita, a livello filosofico, è la risposta ai nostri tempi, in quanto si è dimostrata al contempo capace di riconoscerne la complessità e di accettare con umiltà la necessità di più pensieri diversi fra loro per spiegarlo. La decrescita è donna, e il futuro delle nostre società non può che essere femminile, con tutti i capovolgimenti economici, politici e sociali che questo comporta.

http://decrescitafelice.it/2013/05/la-decrescita-e-donna/

sabato 29 giugno 2013

Madeleine MCCann e lo Scandalo della Commissione UE



Che fine ha fatto Madeleine? È ancor viva o ha fatto la stessa fine di tanti altri Bambini scomparsi, cioè dopo aver subito inaudite violenze sono stati uccisi e fatti scomparire?

Cerchiamo di dare un nome e un viso a coloro che giornalmente si divertono a ordinare degli innocenti per soddisfare i loro perversi stili di vita costellati da Satanismo e violenza.

Alcuni anni fa, fu denunciato questo commercio di Bambini dalla giovane Giornalista Janett Seemann in collaborazione con Marcel Vervloesem un Attivista Belga per i diritti umani, Verveloesem è in possesso di 21 CD con filmati nelle quali si possono riconoscere i Bambini vittime e anche i loro carnefici, già nel 1998 questa persona aveva denunciato alle Autorità della Commissione UE e di diversi stati Europei, che esisteva a livello mondiale una Organizzazione Criminale dedica al rapimento di bambini che a loro volta venivano usati per filmati di Pedofilia, mandati a prostituirsi, torturati e alla fine uccisi. In uno dei Cd è stato riconosciuto il bambino di origine Tedesca Manuel Schadwald scomparso e mai più ritrovato, i visi di altri 83.000 Bambini sono visibili nei filmati cosi come sono riconoscibili anche molti di coloro cha hanno abusato dei loro piccoli corpi.

Alcuni passaggi di informazioni date dalla Polizia Metropolitana di Londra:

MADELEINE MCCANN AND THE EUROPEAN COMMISSION PEADOPHILE SCANDAL:
It was reported on 7th August that the Metropolitan Police (London)
have confirmed in an email that Madeleine McCann, aged 5, who was
snatched on 3rd May 2007 in Praia de Luz, Portugal, as widely
rehearsed in the media, was abducted to the order of a paedophile
organisation based in Belgium. We have been informed that the way
this depraved activity operates is that the ’client‘ is sent three
photographs of children, and chooses one of them, who is then
provided, to meet his depraved requirements. The individual who
selected little Madeleine McCann is a very senior official of the
European Commission in Brussels. His name has been reported to this
service.

Il  7.8. la Polizia Metropolitana di Londra ha mandato una Email ai Media nella quale confermava che la bambina Madeleine MaCann scomparsa il 3 Maggio 2007 nella Praia de Luz “Portogallo” è stata rapita da una Organizzazione Belga specializzata nel rapire Bambini ancora in tenera età, alla persona interessata vengono mostrate le foto di tre soggetti(Bambini) ed ha la possibilità di scegliere quale dei tre gradisce per soddisfare le sue perverse voglie, l’individuo che ha scelto la piccola Madeleine MaCCann è un alto funzionario della Commissione Europea.

LATE INSERTION: 
The Editor had intended to WITHHOLD the identity
of the senior EC official concerned. However, in the light of
the ‘triple gunshot threat voicemail‘ referenced above, and given
that in these cricumstances, the lapse of time between the threat
and the exposure must be minimised, we have been forced to reveal
the top European Commission official concerned.

L’editore non voleva mettere in evidenza il nome della persona che è un alto funzionario della UE, ma a causa delle tre minacce che gli sono state inoltrate per Via Voicemail, siamo costretti menzionare il nome dell’alto funzionario UE:

His hereby shamed name is Jose Manuel Barroso, the President of the European Commission.

Si comunica che l’autore di questo atto vergognoso è Jose Manuel Barroso, Presidente della Commissione Europea.

The paedophile and abduction ring is. moreover, actually run out of
the European Commission itself. The current position is that the DVD
are refusing to release the child, although our British sources have
reason to believe that she remains alive. It has been conveyed to
DVD that if this child is harmed (beyond the abominable degree to
which the child has already been harmed), the consequences will be
extreme. This posting will serve as an immediate wake-up call and
warning that this child must be released into the care of her
parents forthwith and that the use of this child as hostage in any
negotiations with British authorities is considered an abomination
well beyond the normal range of abominations for which the Nazi
pervert DVD are notorious.

Questa Organizzazione dedica alla Pedofilia viene gestita direttamente dalla Commissione UE, la situazione è questa, nega categoricamente di riconsegnare la Bambina indietro e di vedere il filmato del DVD, tramite i nostri informanti sappiamo che la Bambina è ancora viva e che è stata ferita più volte, il DVD è stato consegnato, ma si rifiuta ancora ed è decisa di tranne anche le conseguenze più Extreme nei confronti della Bambina usandola come ricatto anche in nel caso di dementire le Autorità Inglesi e anche mostrare con quale perversione lavora questa Organizzazione Nazista-Pedofila che viene mostrata nel DVD.

All those concerned must be aware of the consequences of further
exposure of this matter. Such exposure would compromise perverted
politicians in the Netherlands, Portugal, Spain, Belgium and Italy,
as well as the corrupt European Union structures

Tutte le persone interessate devono sapere coscientemente che ne pagheranno le conseguenze, la pubblicazione di questa documentazione comprometterà i perversi Politici Olandesi, Belgi, Portogallo, Spagna, Italia compresa tutta la corrotta struttura della UE.


Nel sito sopra si trovano le lettere mandate alla Cancelliere Angela Merkel e i filmati della Janett Seemann.

Non tutti sanno che Janett Seemann è scomparsa dopo aver spedito una Lettera al Cancelliere Tedesco Angela Merkel nella quale faceva presente della situazione in cui spariscono i Bambini e dove vanno a finire, il suo Sito è stato oscurato e lei è scomparsa dalla circolazione, si credeva che fosse stata “Suicidata“ o magari fatta scomparire, ma ha avuto l’intuizione di capire cosa il macchinario che si sarebbe messo in movimento pur di non fare trapelare queste notizie, è ancora viva e speriamo che un giorno questi Criminali vengano chiamati a giudizio per pagare le loro colpe, Marcel Verveosem fu arrestato dalle Autorità Belghe dopo aver consegnato i 21 DVD alle stesse Autorità, ancora prima di cominciare il processo “Farsa” si sapeva che sarebbe stato condannato a 5 anni di carcere per direttissima, al momento non si hanno notizie in che stato di salute si trova o se è ancora vivo, Top Secret viene denominato il luogo dove è stato portato.

Nei DVD è possibile riconoscere personaggi di spicco nella Politica Europea Internazionale e alcuni componenti di Case Reali.


Nel sito sopra si trovano alcuni dei personaggi implicati nello scandalo Pedofilia a livello Europeo, alcuni hanno dovuto lasciare il loro mandato ancora prima che fosse scaduto e che oggi sono attivi nei rispettivi Governi come Ministri, altri sono ancora al loro posto per usufruire dell’Immunità che gli è stata promessa dal Parlamento UE, molti di loro sono coloro che ci tengono alla Salute e l’incolumità dei Bambini (..ma a modo loro) c’è da sottolineare che sono tutti sotto controllo delle Lobby Farmaceutiche che gestiscono ogni singolo parlamentare o Commissario, gli addetti ai lavori per distogliere l’attenzione su questo tema sono i commissari per la Salute e gli Affari Sociali, a loro tocca il compito di emanare Leggi sempre più restrittive nei confronti dei cittadini della UE ogni qualvolta che viene fuori uno scandalo che coinvolge tutto il Parlamento, divieti e Proibizionismo come in America che serve a coprire le malefatte di Organizzazioni dediche alla Pedofilia e al satanismo.

Non c’è da meravigliarsi che in questa Organizzazione facciano parte coloro che vogliono eliminare 3/4 della Popolazione sulla Terra, compresi i Criminali del Governo Bush e di quello attuale, nel Libro scritto da Mark Phillips & Cathy O’Brian “The TranceFormation Americas” viene descritto in chiaro come si muovono questi Criminali.

C’è da osservare attentamente come la Svizzera si incammina verso una Legge perversa, ci sono Politici Svizzeri che vogliono far reintrodurre la libertà di Incesto, avete letto bene.. Incesto, ciò significa che in Europa la Pedofilia e Incesto sono o verranno accettate come un fatto normale tra le quattro mura di casa, ma guarda caso chi sono questi Politici della Confederazione, i due più agguerriti Proibizionisti a livello nazionale ed ex consulenti che hanno lavorato nelle file dell’OMS, oggi siedono al Consiglio Nazionale della Confederazione Svizzera e dettano Leggi contro i loro stessi cittadini, leggi che favoriscono l’Incesto e la Pedofilia ..sempre per la Salute e la Sicurezza dei Bambini.

Alcuni giorni fa leggevo un Articolo su Stampa Libera:


credevo che nessuno si occupasse più di questa Infamia a livello Globale, dato che la risonanza non è stata molto elevata anche se questa notizia è stata riportata anche sul sito di Laleva di Archimede e da Scienzamarcia:


Vi ricordate dell’Affare Dutroux in Belgio?.. e che uno dei colpevoli è stato graziato dal Re di Belgio? Ebbene leggete il sito sotto, la documentazione reale sulla Pedofilia che regna sovrana in Belgio e dappertutto:


Bene, adesso possiamo anche capire perché le bambine Angela Celentano e Denise Pipitone  non si trovano, c’è da capire perché le forze dell’ordine impegnate nella ricerca di queste Bambine vengono sempre fermate o sviate altrove quando sono sulla giusta strada.

Fonte:

venerdì 28 giugno 2013

Charles Hall e gli Alieni "Tall Whites"

Charles Hall, fisico nucleare e militare a riposo dell'aviazione statunitense ha affermato in una recente intervista trasmessa in un programma della TV Australiana che l’esercito degli Stati Uniti è stato in contatto con una specie umanoide aliena per alcuni anni e pure lo stesso Hall ha avuto interazioni con questi esseri extraplanetari definiti "Tall Whites" gli "alti e bianchi" per via della loro altezza e dei loro capelli e pelle bianca.


Questi contatti sarebbero avvenuti nella Nellis Air Force Base nel deserto del Nevada negli anni sessanta e Hall ebbe il primo incontro con loro nel giungo del 1965: ci vollero diversi mesi prima che l'ex militare riuscisse a riprendersi dallo shock e accettare che quello che lui stava vivendo era assolutamente reale.

Secondo quanto dichiarato da Hall, importante personaggio già noto nell'ambiente ufologico e del Disclusure da diversi anni ha affermato che questi esseri umanoidi sonodi corporatura alta e magra, con un'altezza che va oltre il metro e ottanta, e inoltre la loro vita può durare fino a 800 degli anni terrestri. 


Rappresentazione artistica di un Tall Whites maschile


Secondo l'ex ufficiale, questa specie aliena vivrebbe in una base nel sottosuolo e l'hangar principale della base di Nellis è scavato nel fianco di una montagna, in un luogo ideale per loro. Questi esseri, sarebbero originari della stella di Bernard, che dista circa 5,5 anni luce dalla Terra. Hall sostiene inoltre di aver lavorato con i famosi “grigi” e ”nordici“ e ci sarebbero molte razze sulla Terra tra cui una definita i "norvegesi".

L’intervista video:


giovedì 27 giugno 2013

Akasha


Akashico è un termine derivato dalla parola sanscrita “Akasa” che si riferisce a un’essenza indeterminata quale lo spazio o l’etere.

È un luogo spirituale che funge da memoria centrale di tutte le informazioni di ogni individuo che abbia mai vissuto su Gaia e nel cosmo. Più che un semplice contenitore di eventi, l’Archivio Akashico contiene ogni azione, parola, sentimento, pensiero e intenzione che sia mai avvenuto in qualsiasi momento della storia mondiale. Al contrario di un semplice magazzino di memoria, questo Archivio Akashico è interattivo, poiché esercita una grandissima influenza sulla nostra vita di ogni giorno, le relazioni, i sentimenti, i sistemi di credenze e le realtà potenziali che attiriamo su di noi.

L’Archivio Akashico o “Il libro della vita” può essere considerato l’equivalente di un super-computer dell’universo. È questo computer che funge da memoria centrale di tutte le informazioni di ogni individuo che abbia mai vissuto sulla terra. Forse la più completa fonte di informazioni sull’Archivio Akashico viene dall’opera chiaroveggente di Edgar Cayce.

Non è esagerato affermare che il computer ha trasformato (e sta ancora trasformando) il pianeta intero. Che si tratti della tecnologia, dei trasporti, della comunicazione, dell’educazione o dell’intrattenimento, l’era del computer ha rivoluzionato il globo e i modi in cui comunichiamo e interagiamo tra noi. Nessun settore della società moderna è stato risparmiato.

La quantità di informazioni immagazzinata nella memoria dei computer e presente ogni giorno nella “strada maestra” di Internet è incalcolabile. Tuttavia, questo vasto complesso di sistemi computerizzati e database collettivi non è ancora in grado di avvicinarsi alla potenza, la memoria o l’onnisciente capacità di registrazione dell’Archivio Akashico.

Per semplificare le cose, l’Archivio Akashico o Il libro della vita può essere considerato l’equivalente di un super-computer dell’universo. È questo computer che funge da memoria centrale di tutte le informazioni di ogni individuo che abbia mai vissuto sulla Terra. Più che un semplice contenitore di eventi, l’Archivio Akashico contiene ogni azione, parola, sentimento, pensiero e intenzione che sia mai avvenuto in qualsiasi momento della storia mondiale. Al contrario di un semplice magazzino di memoria, questo Archivio Akashico è interattivo, poiché esercita una grandissima influenza sulla nostra vita di ogni giorno, le relazioni, i sentimenti, i sistemi di credenze e le realtà potenziali che attiriamo su di noi.

L’Archivio Akashico contiene l’intera storia di ogni anima, sin dall’alba della Creazione. Questo archivio ci connette tutti gli uni agli altri, e contiene ogni simbolo archetipo o racconto mitologico che abbia mai influenzato profondamente il comportamento e le esperienze dell’uomo.

L’archivio Akashico ispira i sogni e le invenzioni, provoca l’attrazione o la repulsione tra gli esseri umani, modella e foggia i livelli della consapevolezza umana, costituisce una porzione della Mente Divina, è il giudice e la giuria imparziali che cercano di guidare, educare e trasformare ogni individuo per farlo evolvere al meglio delle sue possibilità, e infine incarna una matrice fluida e sempre mutevole di futuri possibili che diventano attuali quando noi esseri umani interagiamo e impariamo dai dati che si sono già accumulati.

Informazioni su questo Archivio Akashico – questo Libro della Vita – si possono trovare nel folklore, nei miti e in tutto l’Antico e Nuovo Testamento. Sono rintracciabili nelle popolazioni semitiche, negli Arabi, gli Assiri, i Fenici, i Babilonesi e gli Ebrei. In ognuna di queste popolazioni esisteva la credenza nell’esistenza di una sorta di tavole celesti contenenti la storia del genere umano e ogni tipo di nozione spirituale.

Nelle Scritture, il primo riferimento a un libro ultraterreno si trova in Esodo 32:33. Dopo che gli Israeliti avevano commesso un peccato gravissimo adorando il vitello d’oro, fu Mosè a intercedere per loro, giungendo a offrire la propria totale responsabilità e la cancellazione del proprio nome “dal tuo libro che hai scritto” a espiazione delle loro azioni. In seguito, nell’Antico Testamento, apprendiamo che non esiste nulla di un individuo che non sia riportato in questo stesso libro. Nel Salmo 139, Davide accenna al fatto che Dio ha scritto tutti i dettagli della sua vita, incluso ciò che è imperfetto e le azioni ancora da svolgere.

Per molte persone, questo Libro della Vita è semplicemente un’immagine simbolica di coloro che sono destinati al paradiso; le sue radici sono gli archivi genealogici o forse i primi censimenti. La religione tradizionale suggerisce che questo libro – in forma letterale o simbolica – contiene i nomi di tutti coloro che sono degni di salvezza. Il Libro va aperto in relazione al giudizio divino (Dan. 7:10, Rev. 20:12). Nel Nuovo Testamento, i redenti dal Cristo sono contenuti nel Libro (Filippesi 4), mentre coloro che non si trovano nel Libro della Vita non entreranno nel Regno dei Cieli.

Come interessante corollario, nel mondo antico il nome di una persona era un simbolo della sua esistenza. Secondo Sir James Thomas Frazer, autore di The Golden Bough – una delle opere più esaurienti sulla mitologia mondiale – tra il nome e l’esistenza di una persona esisteva un legame tale che “era possibile compiere riti magici su un uomo indifferentemente attraverso il suo nome, i suoi capelli, le sue unghie o qualsiasi altra parte materiale della sua persona”. Nell’antico Egitto, cancellare un nome da un registro equivaleva addirittura a eliminare il fatto che una persona fosse mai esistita.

Più vicino ai giorni nostri, molte informazioni sull’Archivio Akashico sono state fornite da stimati medium e mistici contemporanei, ovvero individui la cui percezione si estendeva in qualche modo oltre i limiti delle tre dimensioni. Secondo H. P. Blavatsky (1831-1891), un’immigrata russa mistica e fondatrice della Società Teosofica, l’Archivio Akashico è molto di più che un semplice elenco statico di dati che un sensitivo può raccogliere qui e là; piuttosto, l’Archivio esercita un’influenza continua e creativa sul presente:
Akasha è uno dei principi cosmici e un soggetto plastico, creativo nella sua natura fisica, immutabile nei suoi principi più elevati. È la quintessenza di tutte le possibili forme di energia, materiale, psichica o spirituale; inoltre, contiene in sé i germi della creazione universale, che fiorisce sotto l’impulso dello Spirito Divino.

Alchemy and the Secret Doctrine

Rudolf Steiner (1861-1925), il filosofo, pedagogista e fondatore della Società Antroposofica nato in Austria, possedeva la capacità di ricevere informazioni da oltre il mondo materiale: un “mondo spirituale” che per lui era tanto reale quanto per gli altri lo era il mondo fisico. Steiner affermava che la capacità di percepire questo altro mondo poteva essere sviluppata, rendendo un individuo capace di scorgere eventi e informazioni in tutto e per tutto concreti come quelli presenti:
…l’uomo è in grado di penetrare alle origini eterne delle cose che svaniscono con il tempo. In questo modo, egli amplia la sua facoltà cognitiva se, per quel che riguarda la conoscenza del passato, non si limita alle evidenze esteriori. Poi egli può vedere negli eventi non percepibili ai sensi, quella parte che il tempo non è in grado di distruggere. Egli passa dalla storia transitoria a quella non-transitoria. È un fatto che questa storia sia scritta in caratteri diversi rispetto a quella ordinaria. Nella gnosi e nella teosofia viene chiamata la “Cronaca Akashica”… Al non iniziato, che non è ancora in grado di fare l’esperienza di un mondo spirituale separato, è facile che l’iniziato sembri un visionario, se non qualcosa di peggio. Chi ha acquisito la capacità di percepire il mondo spirituale arriva a conoscere gli eventi passati nel loro carattere eterno. Questi ultimi non stanno di fronte a lui come la morta testimonianza della storia, bensì appaiono pieni di vita. In un certo senso, ciò che è avvenuto ha luogo davanti a lui.

Per quanto riguarda le intuizioni moderne, forse la più completa fonte di informazioni sull’Archivio Akashico viene dall’opera chiaroveggente di Edgar Cayce (1877-1945), mistico cristiano e fondatore della A.R.E. Per trentatré anni della sua vita adulta, Edgar Cayce possedette la capacità soprannaturale di sdraiarsi su un lettino, chiudere gli occhi, unire le mani sullo stomaco ed entrare in una sorta di stato alterato in cui aveva accesso praticamente a qualsiasi tipo di informazione. L’accuratezza dell’opera telepatica di Cayce è dimostrata da circa una dozzina di biografie e da centinaia di libri che analizzano vari aspetti delle informazioni e delle migliaia di argomenti da lui discussi.

Quando era interrogato sulle fonti delle sue informazioni, Cayce rispondeva che erano essenzialmente due. La prima era la mente subconscia dell’individuo cui stava dando la “lettura”, la seconda era l’Archivio Akashico.

Più spesso, quando dava una lettura sulla storia dell’anima di una persona o sulla sua dimora individuale nello spazio e il tempo, Cayce cominciava con un’affermazione del tipo: “Sì, abbiamo di fronte a noi l’archivio dell’entità adesso conosciuta o chiamata…”. Discutendo il processo mediante il quale accedeva a questi archivi, Edgar Cayce descrisse la sua esperienza come segue:
Vedo me stesso come un piccolo punto fuori dal corpo fisico, che giace inerte davanti a me. Mi sento oppresso dall’oscurità e provo una solitudine terribile. Sono consapevole di un fascio bianco di luce. Da piccolo punto che sono, mi dirigo verso l’alto seguendo la luce, sapendo che devo seguirla, altrimenti sarò perduto.

Man mano che percorro questo cammino di luce, divento gradualmente consapevole di vari livelli sopra i quali c’è movimento. Sopra il primo livello esistono forme indistinte e orribili, figure grottesche come quelle che si vedono negli incubi. Andando avanti, cominciano ad apparire da entrambi i lati figure deformi di esseri umani con alcune parti del corpo ingrandite. Di nuovo, avviene un cambiamento e divento consapevole di figure grigie incappucciate che si muovono verso il basso.
Gradualmente, il loro colore si fa più chiaro. Poi, la direzione cambia e queste figure si muovono verso l’alto, mentre il colore delle loro tuniche si schiarisce rapidamente. In seguito, cominciano ad apparire da entrambi i lati profili indistinti di case, muri, alberi ecc., ma ogni cosa è priva di movimento. Andando avanti, appaiono quelle che sembrano normali città, con più luce e movimento.
Quando quest’ultimo aumenta, divento consapevole dei suoni: inizialmente strepiti confusi, poi odo musiche, risate e canti di uccelli. C’è sempre più luce, i colori diventano bellissimi e si sente il suono di una musica meravigliosa. Le case restano indietro, davanti c’è solo un insieme di suoni e colori. Improvvisamente mi imbatto in un archivio. Si tratta di una sala senza muri né soffitto, ma sono consapevole di vedere un uomo anziano che mi porge un grande libro, una documentazione dell’individuo per il quale sto cercando informazioni.

Lettura 294-19 (Trascrizione).

Una volta presa in mano la documentazione, Cayce aveva la capacità di selezionare le informazioni più utili per l’individuo in quel momento della sua vita. Frequentemente, una lettura poteva lasciare capire che era stata fornita solo una selezione del materiale disponibile, ma che all’individuo venivano date le cose “più utili e promettenti”. Intuizioni aggiuntive erano spesso fornite in letture successive, dopo che l’individuo aveva cercato di lavorare e mettere in pratica le informazioni già ricevute.

Forse per alludere al fatto che l’Archivio Akashico non era semplicemente una trascrizione del passato, ma includeva il presente, il futuro e alcune possibilità, nella lettura 304-5 Cayce fece una curiosa dichiarazione introduttiva. Discutendo del Libro della Vita, egli affermò che era “L’archivio di Dio, di te, della tua anima interiore e della conoscenza di essa” (281-33). In un’altra occasione (2533-8), fu chiesto a Cayce di spiegare la differenza tra il Libro della Vita e l’Archivio Akashico:

Le letture di Edgar Cayce suggeriscono che tutti noi scriviamo la storia della nostra vita tramite i nostri pensieri, le nostre azioni e la nostra interazione con il resto della Creazione. Queste informazioni hanno un effetto su di noi nel qui e ora. Di fatto, l’Archivio Akashico ha un tale impatto sulle nostre vite e le potenzialità che attiriamo su di noi, che qualsiasi indagine su di esso non può fare a meno di darci intuizioni sulla natura di noi stessi e della nostra relazione con l’universo.

Ci sono molte più cose nella nostra vita, nella nostra storia e nella nostra influenza individuale sul domani di quante, forse, abbiamo mai avuto il coraggio di immaginare. Avendo accesso alle informazioni dell’Archivio Akashico, il database dell’universo, molte cose potrebbero esserci rivelate. Il mondo, così come lo abbiamo collettivamente percepito, non è che una pallida ombra della realtà.

Nel tempo e nello spazio sono scritti i pensieri, le azioni, le attività di un’entità: nella loro relazione all’ambiente, alla sua influenza ereditaria; e nel loro essere guidati, ovvero diretti dal giudizio o in accordo a ciò che l’entità ritiene ideale. Per questo, come spesso è stato definito, l’archivio è il libro dei ricordi di Dio; e ogni entità, ogni anima… Riguardo le sue attività quotidiane, ne compie alcune bene, altre male e altre ancora in modo neutro, a seconda dell’applicazione del sé dell’entità a quella che è la maniera ideale di utilizzare il tempo, l’opportunità e l’espressione di ciò per cui ogni anima entra in una manifestazione materiale.

L’interpretazione, come è stata formulata qui, viene data con il desiderio e la speranza che, nel rivelare questo all’entità, l’esperienza possa essere utile e promettente.

Sì, abbiamo il corpo qui, e la documentazione come è stata prodotta e come potrebbe essere prodotta con l’esercizio della volontà, e la condizione – così come è stata creata – che prescinde dall’influenza o gli effetti della volontà. Abbiamo condizioni che potrebbero essere state, che sono e che potrebbero essere. Non mischiate le tre, e non incrociate i loro intenti.

Il Libro della Vita – o l’Archivio Akashico – è il magazzino di tutte le informazioni riguardanti ogni individuo mai vissuto sulla Terra: esso contiene ogni parola, azione, sentimento, pensiero e intenzione mai avvenuti. Apprendi in che modo hai il controllo del tuo destino e come puoi utilizzare il tuo archivio – le tue vite passate, le tue esperienze presenti e il tuo futuro non ancora dischiuso – per creare la vita che desideri.

Dall’akasha si è generato il suono primo e da esso tutto è scaturito.

E’ quindi onnipresente e ci siamo dentro come lo sono i pesci nell’acqua dell’oceano.

Ecco spiegato come ogni cosa vi lasci una traccia. Tracce sono indelebili. Memorie, ricordi. Di tutto ciò che esiste, per tutti gli esseri, di tutti i mondi, da tutti i tempi.

E questi registri sono consultabili da tutti. E di fatto, in modo spontaneo vengono consultati sporadicamente da ognuno. Ma ci sono anche metodi per consultarli volontariamente…

I registri Akashici sono quindi di natura energetica-vibrazionale e contengono ogni evento, pensiero, sensazione, gesto, parola, credenza, intenzione che che ogni essere ha esperito nella sua storia multidimensionale. L’Archivio Akashico contiene l’intera storia di ogni anima fin dagli albori della creazione.

I registri Akashici contengono anche tutte le possibilità: una una forma fluida di possibile futuro, il potenziale sempre modificabile, il divenire che sarà determinato dalle nostre scelte.

Proprio per la loro natura energetica, i registri Akashici, sono indipendenti dalla lingua e dalla cultura di chi vi accede. Consultandoli, si acquisisce una maggiore responsabilità di se stessi, del proprio destino.

Attraverso l’amore, senza giudicarsi, e come “alleati di se stessi” si trasformano le vite passate, la esperienze presenti e le possibilità future per poter creare la vita che si desidera.

Il Registro Akashico ci mostra che siamo padroni di noi stessi che abbiamo un ruolo importantissimo sulla nostra vita quotidiana, le nostre relazioni, i nostri sentimenti e i nostri sistemi di credenze, e sulla realtà potenziale che si avvicina a noi (il futuro).

Non c’è modo per noi di immaginare appieno l’amore, la sapienza, la forza, la potenza, la memoria o la capacita’ di registrazione del Registro Akashico onnisciente. L’unica cosa da fare è sperimentarlo!

Questi record ci uniscono, ci interconnettono, ci legano. Ognuno di noi col Tutto, l’Unità, la Sorgente, Dio, l’Uno. Essi contengono il significato di ogni simbolo archetipo, racconto mitico, modello del comportamento umano cosi’ come anche tute le esperienze per individuare questi archetipi.

Essi sono stati l’ispirazione per sogni e invenzioni. Ci mostrano il perché di ogni nostra attrazione o di rifiuto di qualcosa o qualcuno. Essi racchiudono tutti i livelli conoscenza umana. Fanno parte della mente divina.

Sono il giudice e la giuria imparziale, la Via che dirige, educa e trasforma ogni individuo per consentirgli di ottenere il meglio. Ognuno di noi scrive la storia della sua vita attraverso pensieri, fatti, e interazioni con il resto della creazione e questa informazione ha un effetto su di noi nel qui ed ora.

Accedervi, interrogando i Registri Akashici ha quindi un tale impatto su le nostre vite e sulle potenzialita’ e sulle probabilita’ che qualsiasi esplorazione del registro ci fornisce idee sulla nostra natura e sul nostro rapporto con l’universo.

C’e’ molto di piu’ nelle nostre vite, nelle nostre storie, e nella nostra influenza individuale sul nostro domani di quanto forse abbiamo osato immaginare.

Per le scuole filosofiche Hindu Nyaya e Vaisheshika l’Akasha e’ la quintessenza, il substrato della qualita’ del suono, un elemento eterno, impercettibile e che tutto pervade. Registri Akashici e’ il termine usato nella Teosofia (e nella Antroposofia) per descrivere il compendio della conoscenza mistica impresso nel piano non fisico dell’esistenza.

Questi registri sono descritti come contenenti tutta la conoscenza dell’umana esperienza e della storia del cosmo. Sono a volte, metaforicamente descritti come: “una libreria”, il supercomputer universale”, “la mente di Dio”.

Le persone che hanno descritto i registri, affermano che essi sono aggiornati costantemene e automaticamente.

Vi si puo’ accedere in vari modi: con le proiezioni astrali, in meditazione... Nella Bibbia sono chiamati “Il libro della Vita” o “Il Libro” (alcuni riferimenti: Esodo 32:32, Salmi 56:8-9, 40:7-8, 139:16, Rivelazioni 20:12, etc).

Ma molte altre culture ne hanno parlato, e le Informazioni sui registri Akashici si possono trovare nel folklore, nel mito, e in tutti i testi sacri, dei popoli Germanici, Celti, Arabi, Sumeri, Assiri, Fenici, Babilonesi, gli Ebrei, i Maya, solo per citarne alcuni.

In tutti questi popoli esisteva la conoscenza dell’esistenza di una’piano celeste’ contenente la storia di tutto il genere umano e di tutte le informazioni spirituali. Recentemente anche la scienza se ne sta occupando, postulando l’esistenza di un campo energetico che connette ogni cosa nell’universo (rif. Ervin Laszlo, “Science and the Akashic Field”, 2004).

Alcuni dei maestri che hanno avuto accesso ed hanno parlato dei Rgistri Akashici

Nostradamus - Michel de Notre-Dame (1503-1566), dichiarò di aver avuto accesso ai registri grazie ad un metodo derivato dali oracoli Greci.

BH.P. Blavatsky (1831-1891), fondatrice della Societa’ Theosofica, per cui i registri Akashici sono molto di piu’ che una semplice raccolta di dati statici che possono essere raggiunti da un essere sensibile, i registri hanno una interazione creativa sul presente, sulla nostra esistenza, e lavorare con loro ci permette di trasformare il nostro presente, il nostro passato e il nostro futuro. L’Akasha e’ uno dei principi cosmici e’ la sostanza, il materiale plastico, creativo, nella natura di formazione fisica, immutabile nei suoi principi piu’ alti. E’ la quintessenza di tutte le possibili forme di energia, materiale, psichica, o spirituale, e contiene in in essa i germi della creazione universale, che scorrono sotto l’impulso dello Spirito Divino.

Rudolf Steiner (1861-1925), insegnava che la capacita’ di percepire questo “altro” mondo, accedendo a quello che, nella gnosi e nella teosofia viene chiamato “Registro Akashico”, poteva essere sviluppata, consentendo all’individuo che vi presta attenzione di: “… entrare nelle origini eterne delle cose… Un uomo allarga il suo potere di cognizione in questo modo… Cosi’ si puo’ vedere negli eventi cio’ che non e’ percepibile ai sensi, quella parte che il tempo non puo’ distruggere…Egli penetra, temporaneamente, nella storia non transitoria…”

Edgar Cayce (1877-1945), possedeva la straordinaria capacita’ di sedere su una sedia, chiudere gli occhi, piegare le mani sullo stomaco, e porsi in uno stato di trance in cui praticamente qualsiasi tipo di informazione gli era accessibile. Quando gli e’ stato chiesto circa la fonte delle sue informazioni, Cayce rispose che ne aveva essenzialmente due: “Il primo e’ la mente inconscia della persona a cui ho letto, e la seconda e’ il Registro Akashico”. Parlando del Registro Akashico/Libro della Vita, ha detto e’ il registro di Dio, di Te, della Tua anima e la conoscenza di Te stessa. “

Altri "geni" che avrebbero avuto contatti con questa realtà metafisica (si veda a tal proposito la puntata della serie "Enigmi Alieni" intitolata 'Fattore Einstein') sembrano essere stati Socrate, Einstein, Tesla ma anche artisti come Leonardo da Vinci e, più recentemente, Puccini e chissà quanti altri ancora oggi, magari attraverso la musica rock o gli 'insegnamenti' di Aleister Crowley 



mercoledì 26 giugno 2013

Le Spirali del Kalahari



L'erosione del vento e una minuziosa osservazione del territorio hanno permesso l'incredibile scoperta, grazie all'ausilio di Google Maps, di una vasta regione del deserto del Kalahari su cui sono presenti decine di spirali e altre forme geometriche incise sul suolo.

Paragonabili in dimensioni alle famose Linee di Nazca, ma molto più complesse del punto di vista geometrico, le Linee del Kalahari potrebbero potenzialmente indicare la presenza di un'antichissima città che esisteva sulla vasta distesa sabbiosa del Sud Africa.

Attualmente, l'area scoperta si trova in quella zona che viene definita 'verneukpan', un'area inospitale dove sono presenti alcune saline africane.

Per oltre un anno, il giovane ricercatore olandese Jaimy Visser ha scandagliato numerosi siti archeologici del mondo utilizzando Google Maps, nell'ambito del progetto 'Esthar'.

Finora, sono stati individuati più di 900 siti potenzialmente interessanti dal punto di vista archeologico, ma la scoperta delle spirali del deserto del Kalahari è quella che ha suscitato più interesse tra gli appassionati.

Visser, nel corso delle sue ricerche, ha individuato numerose strutture circolari inspiegabili, notando che quasi tutte si trovano in aree desertiche e che presentano caratteristiche simili.

In particolare, le Linee del Kalahari presentano notevoli somiglianze con le incisioni di Knowth, Newgrange, Malta e altri vari siti preistorici dove la presenza del simbolo della spirale è predominante.

L'area sulla quale insistono i geoglifi è ampia quasi 10 chilometri quadrati, con altri modelli geometrici che si sviluppano su un'ulteriore area di 30 chilometri quadrati. Questo è il commento che Jaimy Visser ha rilasciato a proposito della sua scoperta.

“Ho individuato centinaia di rovine circolari in tutto il mondo durante le mie ricerche, ma queste spirali sono decisamente le più grandi che abbia mai visto, e siccome si tratta di un simbolo importante per tante culture antiche del nostro pianeta, non credo che si possa escludere che siano antiche, molto antiche”.
Per osservare direttamente le spirali su Google Maps basta inserire le seguenti coordinate:

-30° 0′ 21.64″, +21° 6′ 21.69″ 

oppure consultare direttamente le mappe di Atlanticus:

"Il mondo degli Anunnaki"

"L'età dell'Oro"


Poche ore dopo la pubblicazione delle immagini, è intervenuto Micheal Tellinger, il celebre ricercatore indipendente di archeologia antica, il quale a malapena riusciva a contenere la sua emozione:

“Ben fatto ragazzi, questo è un passo enorme e una pagina emozionante per la comprensione delle civiltà scomparse in Sud Africa. E' una scoperta importante quanto quella delle Linee di Nazca. Potreste aver trovato le prove della città perduta del Kalahari”.


Ora bisogna solo aspettare la conferma definitiva da terra, anche per capire con cosa abbiamo a che fare. 



martedì 25 giugno 2013

La Ciudad Blanca. Una delle Capitali di "Atlantide"?


Ritrovata dagli archeologi la mitica Ciudad Blanca (la Città Bianca). Secondo la leggenda tramandata dalle popolazione honduregne, la perduta Città Bianca era splendente e piena di ricche statue in oro massiccio. 

Inoltre, la tradizione vuole che fosse il luogo di nascita del dio Quetzalcoatl, il 'serpente piumato' azteco conosciuto come inventore dei libri e del calendario, come colui che donò il mais al genere umano, civilizzatore, secondo il Progetto Atlanticus, dei popoli sudamericani post-diluviani.

Ma se la città in oggetto vide i natali del dio Quetzalcoatl, viene naturale chiedersi chi l'abbia costruita... Progetto Atlanticus ha una teoria: qualcosa che ha a che fare con Atlantide, gli Anunnaki e l'età dell'oro e le nazioni atlantidee pre-diluviane della regione, vedi Akakor, o delle pendici andine, vedi Titicaca e Machu Picchu.

Steven Elkins e Bill Benenson, due ricercatori dell'Università di Houston e del Centro Nazionale Airborne Laser per la Mappatura (NCALM), l'anno scorso annunciarono la scoperta di possibili rovine di un'antica città perduta nella regione di Mosquitia, in Honduras.

Ora , grazie a nuove immagini ottenute dalla scansione radar dell'area, i ricercatori pensano di aver ottenuto la conferma della scoperta fatta un anno fa nella fitta giungla del Centro America.

Ma ciò che entusiasma i ricercatori è che la conferma ottenute dalle immagini radar potrebbe riguardare le rovine della leggendaria 'Ciudad Blanca' o 'Città Bianca', una metropoli leggendaria di cui si ha notizia fin dai tempi dei conquistadores spagnoli, ma che non ha mai trovato conferma archeologica.

Secondo la leggenda tramandata dalle popolazione honduregne, la perduta Città Bianca era splendente e piena di ricche statue in oro massiccio. Inoltre, la tradizione vuole che fosse il luogo di nascita del dio Quetzalcoatl, il 'serpente piumato' azteco conosciuto come inventore dei libri e del calendario, come colui che donò il mais al genere umano e, a volte, è stato anche considerato il simbolo della morte e della resurrezione.

La scoperta dei due archeologi sta per svelare importanti informazioni sulla storia passata del genere umano?

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Secondo la leggenda, la Ciudad Blanca era una vera e propria miniera d'oro, e proprio per questo è stata il sogno e il tormento dei conquistadores, a partire da Hernando Cortes che ne fa menzione in una lettera del 1526 indirizzata al re Carlo V di Spagna, e di numerosi avventurieri in cerca di tesori perduti.

L'origine della leggenda non è chiara; alcuni sostengono che essa sia nata in seno al tempo della Conquista Spagnola, mentre altri sostengono che essa provenga dalle tradizioni orali degli indigeni Pech e del popolo Tawahka.

Nel corso degli anni, una serie di spedizioni, un mix tra caccia al tesoro e ricerca scientifica, hanno offerto risultati che hanno alimentato la leggenda della città perduta. Tuttavia, ad oggi vi è una forte polemica nella comunità scientifica per quanto riguarda la veridicità della leggenda.

Una delle prime esplorazioni documentate è stata quella organizzata nel 1933 dall'archeologo William Ducan Strong per lo Smithsonian Institution. Nel suo diario, l'esploratore registrò la presenza di molti tumuli sulle rive del Rio Patuca e su quelle del Rio Conquirre.

Nello stesso anno della spedizione di Strong, il professore honduregno Jesus Aguilar Paz completava e pubblicava la prima mappatura completa dell'Honduras, sulla quale riportava la presenza di numerosi resti archeologici nella regione di Mosquitia.

Per una nuova spedizione rilevante bisogna aspettare il 1975, quando il dottor David Zink e il dottor Edquin Shook si recarono nella foresta pluviale con un troupe televisiva al seguito. La spedizione rilevò la presenza di tumuli nella regione di Mosquitia, portando alla luce diversi monoliti di pietra.

Dal 1980 in poi, diversi archeologi come George Hasemann, Gloria Lara Pinto e Chris Begley hanno esplorato la zona documentando centinaia di siti, tra cui 'Crucitas del Rio Aner', uno dei siti archeologici più grandi documentati nella giungla di Mosquitia.

Come riporta Discovery News, ispirato dalle leggende e dalle scoperte, l'archeologo e regista Steven Elkins si è messo di buona lena alla ricerca di fondi privati per finanziare l'utilizzo delle apparecchiature del NCALM, in particolare del LiDAR, così da effettuare una mappatura laser del suolo della foresta pluviale della Mosquitia.

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Nel corso di un'intera settimana, i ricercatori hanno scandagliato più di 60 chilometri quadrati di foresta, sorvolando l'area a bordo di un Cessna a doppio motore. Le immagini realizzate con il LiDAR hanno permesso ai ricercatori di 'vedere' il suolo delle giungla, rilevando i segni di quelli che sembrano antichi insediamenti umani.

Le scansioni mostrano la presenza di una pendenza artificiale che potrebbe essere la piazza di un'antica città circondata da piramidi divorate dalla vegetazione. I ricercatori pensano di aver individuato anche quelle che sembrano essere canali, strade, edifici e terreni agricoli terrazzati. Le immagini sono state presentate il 15 maggio 2013 nel corso del meeting annuale dell'American Geophysical Union.

Qesta è la prima volta che il LiDAR è stato utilizzato nell'ambito della ricerca archeologica. Se confermata, la scoperta della 'Ciudad Blanca' potrebbe essere paragonata a quella del sito di Machu Picchu, l'antica città peruviana rimasta nascosta per centinaia di anni e scoperta accidentalmente solo nel 1911.

'Ciudad Blanca' ha un ruolo centrale nella mitologia mesoamericana. Secondo la tradizione azteca, è il luogo di nascita del dio Quetzalcoatl. I racconti parlano di meravigliosi idoli d'oro e di straordinarie sculture realizzate in pietra bianca finemente scolpita.

Sebbene la notizia dei risultati incoraggianti abbia entusiasmato il presidente dell'Honduras Porfirio Lobo, ora è necessaria una spedizione sui luoghi della scoperta, che secondo gli archeologi potrebbe partire già quest'anno.

lunedì 24 giugno 2013

Il Dopo...

Quella che segue non è proprio una lettura semplice ed immediata, lo ammetto, magari dovrete ritornare su certi concetti, rileggerli più volte per "digerirli", ma vi assicuro che è un efficace compendio delle nuove acquisizioni a cui ci sta conducendo la cosiddetta "nuova fisica", figlia di una scienza senza condizionamenti o paraocchi ideologici, nè stupidi e sorpassati pregiudizi materialistici, ormai stantio retaggio ottocentesco.

Essa ci conduce ad implicazioni davvero fondamentali per la nostra esistenza ed il nostro modo di guardare alla vita, e che in futuro certamente modificheranno radicalmente culture, costumi, mentalità e modi di vivere.

Pertanto vi consiglio di leggere con cura questa "gemma" che contiene la sintesi scientifica fatta dal fisico teorico Frederik Van Der Veken che io ho semplicemente tradotto dall'inglese.

Nel corso degli ultimi 100 anni abbiamo assistito a grandi cambiamenti nei paradigmi scientifici, e grandi e numerose scoperte hanno scosso le fondamenta del nostro modo di vedere la realtà al punto che, alcune di esse, possono sembrarci addirittura fantascientifiche: noi sappiamo oggi che la materia è costituita per il 99% da spazio vuoto e che le particelle quantistiche sono punti zero-dimensionali.

E’ verificabile sperimentalmente che il viaggio nel futuro è possibile viaggiando ad altissime velocità ed esistono particelle quantistiche in grado di teletrasportarsi attraverso muri impenetrabili e di essere in due posti contemporaneamente e, inoltre, di cambiare il proprio comportamento in presenza di un osservatore cosciente.

La meccanica quantistica è molto di più di un insieme di teorie ed interpretazioni, essa ci fornisce l’innegabile prova che tutto ciò che conosciamo, le opere e l’esperienza, si strutturano in modi che possiamo definire “surreali”, e non è l’unico campo della scienza che ci fa riflettere a fondo circa il vero senso e la vera natura della realtà. Anche le neuroscienze, che studiano il nostro sistema nervoso, ci inducono a riflessioni profonde sul mistero più grande e tuttora irrisolto della scienza: la coscienza. Il concetto di coscienza proposto nel corso del 2012 è che essa sia il risultato delle scariche elettriche che si verificano nel sistema nervoso e lo fanno funzionare; quando questa attività diventa irregolare o insolita a causa, per esempio, di lesioni cerebrali, sperimentiamo le cose in maniera diversa dal solito.

Ad esempio, esiste una malattia rara che può verificarsi come conseguenza di emicrania e diabete e che si chiama “sindrome di Capgras” (detta anche sindrome del sosia); detta malattia fa si che chi ne è colpito si convinca profondamente che tutti i propri cari, familiari ed amici, siano degli impostori, dei sosia che fingono di essere suoi familiari.

Per il resto essi si comportano in modo del tutto normale, ma anche di fronte a ragionamenti logici e ferrei che vengono ad essi fatti per dimostrargli che i loro parenti non sono affatto degli impostori, essi continuano ad articolare altrettanti complessi ragionamenti per spiegare in che modo quegli “impostori” si siano sostituiti ai propri familiari. Anche altri disturbi possono, per esempio, causare nei pazienti la perdita della capacità di descrivere o percepire la metà destra del volto delle persone, ma essi non saranno mai consapevoli di questa loro condizione e non accetteranno mai il fatto di soffrire effettivamente di questa malattia.

Noi siamo convinti che le nostre capacità matematiche e razionali ci permettano di fare distinzioni oggettive, e che il nostro intelletto sia il “motore” delle nostre incredibili conquiste scientifiche e del nostro progresso tecnologico: ciò è certamente vero, ma le stesse capacità intellettuali che possediamo in vario grado, possono portarci anche a convincerci della realtà di pure illusioni e a restare bloccati in esse (la profezia Maya vi ricorda forse qualcosa a livello planetario? ndr).

Come accade ai malati della sindrome di Capgras. In poche parole possiamo dire che sono i modelli alla base della nostra coscienza a definire la nostra percezione dell’intera realtà. Sembra, inoltre, che la nostra coscienza funzioni più come un orologio digitale che come uno analogico: invece di un flusso costante di esperienza, le nostre esperienze possono essere suddivise in intervalli di “quanti” di tempo equivalenti a 0,042 secondi, ciascuno dei quali corrisponde a un momento di coscienza. Questo si chiama “quantizzazione” e significa che qualcosa può essere suddiviso fino a giungere ai più piccoli blocchi che compongono un “edificio”.

Ogni stato di coscienza consiste di un certo numero di informazioni che potrebbero, teoricamente, essere registrate in un “disco rigido” che, non è ancora alla portata delle odierne conoscenze; nonostante ciò, si sta assistendo nei laboratori di tutto il mondo ad enormi progressi nel campo della ricerca che ha lo scopo di creare un simulatore del cervello umano il più perfetto possibile.

Ad oggi non sono state ancora assorbite completamente dall’opinione pubblica alcune delle più grandi e sconvolgenti scoperte della ricerca scientifica del secolo scorso, e quello che la scienza ha scoperto nel campo della conoscenza della coscienza umana negli ultimi decenni sta appena iniziando a farsi strada faticosamente tra le tante informazioni senza importanza che ogni giorno ci bombardano.

Ciò che la scienza sta scoprendo sulla coscienza umana cambierà di sicuro in futuro il nostro modo di guardare la vita….Nel 2007 il pioniere della ricerca sulle cellule staminali Robert Lanza, ha elaborato una teoria che postula che il tempo, lo spazio ed anche la nostra intera realtà, non sono affatto ciò che noi da sempre crediamo che siano seguendo la semplice evidenza che i nostri sensi ci rimandano ogni giorno. Sebbene ancora incompleta, questa teoria è stata accettata come promettente e foriera di futuri rivoluzionari sviluppi da molti fisici premi Nobel e dagli astrofisici della NASA.

Questa teoria, detta del “biocentrismo”, descrive la realtà come un processo che coinvolge profondamente la nostra coscienza e spiega che, senza l’intervento, appunto, della nostra coscienza, tutta la materia si trova in uno stato indeterminato di probabilità, il tempo non ha esistenza reale e lo spazio è solo un concetto che usiamo per dare un senso alle cose. Se guardiamo alla meccanica quantistica e alle neuroscienze per riempire i vuoti di questa teoria, tutto ciò che ci rimane altro non sono che stati quantizzati di coscienza; la realtà, come la conosciamo non esiste, e se avesse un qualsiasi tipo di esistenza che si potesse “visualizzare”, essa si presenterebbe ai nostri ipotetici occhi come un mare infinito di informazioni statiche nelle quali tutte le probabilità esistono contemporaneamente.

Immaginare tutte queste probabilità in uno spazio zero-dimensionale e senza tempo non è facile per noi e la nostra mente che è, per l’appunto, spazio-temporale, e forse mai riusciremo a capire cos’è la realtà in realtà (scusate il gioco di parole). Ogni più piccola parte di informazione esiste, compresi i “blocchi” di informazioni che descrivono perfettamente i momenti di coscienza che noi sperimentiamo da un momento all’altro. Nella meccanica quantistica è stata elaborata la teoria dell’universo olografico nella quale l’intero universo può essere visto come una struttura bidimensionale contenente tutte le informazioni che ci sembra di percepire in maniera tridimensionale. In un nuovo modello tutta l’esistenza è codificata nei momenti quantizzati di coscienza che contengono tutte le nostre esperienze.

Ogni momento di coscienza è una realtà in sé, e abbiamo esperienza del tempo come ovvia e semplice, ma ogni momento di coscienza contiene un diverso insieme di memorie ed esperienza, indipendentemente dalla nostra sensazione di “linea temporale”.

Domani potrebbe accadere prima di ieri….dai nostri ricordi dipendono le informazioni codificate in ogni istante di coscienza ed essi possono dirci solo qualcosa circa la realtà che viviamo in questo momento; ogni percezione del tempo come una “continuità” è, in realtà, un’illusione. Per questo l’astrofisico della NASA David Thompson ha definito la teoria di Lanza una “sveglia” data all’umanità che soggiace dormiente all’illusione della realtà come connaturata dallo spazio e dal tempo.

Quando guardiamo al Big Bang o quando osserviamo le particelle quantistiche saltare avanti e indietro nel tempo, abbiamo l’arroganza di presumere che il tempo si muova solo in avanti ed in linea retta, e quella di considerare queste anomalie temporali come insolite e intuitive. In realtà non vi è alcuna indicazione del fatto che la nostra percezione e la memoria definiscano la direzione del tempo.

Tutto ciò sembra suggerire che la nostra realtà sia sempre sul punto di disintegrarsi completamente o che, almeno, essa sia altamente incoerente e casuale in qualsiasi momento. Ma il motivo per cui noi sperimentiamo un mondo rigido, con leggi naturali profondamente strutturate è perché modelli coerenti evolvono secondo principi matematici. Dal momento che ogni modello possibile può esistere all’interno di un infinito, l’unico collegamento tra due momenti indipendenti quantizzati di coscienza è l’informazione nuova che si sovrappone ad essi. Le leggi secondo le quali noi realizziamo la nostra realtà sono semplicemente quelle più probabili a realizzarsi fra le infinite altre.

Del resto modelli strutturati e coerenti si possono trovare anche nel caos, essi sono necessari all’esistenza della coscienza e la realtà che viviamo si evolve lungo i rami più probabili del proprio modello specifico. Se i disturbi neurali come la sindrome di Capgras ci hanno insegnato qualcosa è che abbiamo una capacità incredibile di razionalizzare le stranezze nella nostra realtà. C’è una evidenza, però, che diventa difficile confutare: che il modello di momenti quantizzati di esperienza è intrinsecamente infinito e, statisticamente, dunque, una vita dopo la morte è semplicemente inevitabile.

PERCHE 'gli scettici di mentalità chiusa' rifiutano di accettare la PROVE a favore del paranormale e dell'Aldilà secondo alcuni diversi punti di vista:

1. Difesa psicologica: 'razionalizzazione attraverso la dissonanza cognitiva': si tratta di una difesa che la mente scettica innalza contro informazioni che sono fondamentalmente in contrasto con le convinzioni care e che lo condizionano da sempre. La mente dello scettico razionalizza le informazioni incoerenti con ciò che egli ritiene essere giusto, e ciò perchè se egli dovesse accettare quelle nuove informazioni che contrastano i suoi principi, ciò causerebbe una 'dissonanza', un conflitto interiore, e una grande ansia per lo scettico costretto a lasciare quella che gli psicologi chiamano 'comfort zone', uno spazio interiore fatto di opinioni e certezze costruite nel tempo e che danno sicurezza. Quando ciò accade, nello scettico che si trova a dover rivedere le sue credenze il cuore batte più velocemente, la pressione arteriosa aumenta, e la sudorazione si intensifica'. Così la mente scettico dice NO e subito adotta la tecnica della negazione totale dicendosi che quell'informazione non può essere giusta, e respinge le informazioni, anche se si è dimostrato che le prove sull' esistenza dell'aldilà sono scientificamente corrette.

2. La "catessi" : con questo termine si indica l'inestimento "emotivo" che una persona ha fatto nei confronti di un'idea, una persona, un'azione. Più alto è stato questo investimento e più forte sarà l'attaccamento che quella persona avrà nei confronti del suo "totem ideologico". Nella mente dello scettico irrazionale e fortemente irrigidito, si crea un atteggiamento tale da costituire come una "super-colla" che lo tiene legato alla chiusura mentale dello scetticismo e che costituisce una parte fondamentale della sua identità. Rinnegare il proprio "autoindottrinamento" culturale o religioso crea ansia nel soggetto duro a cambiare idea, lo destabilizza e lo mette di fronte a troppi nuovi interrogativi.

3. Programmazione neurolinguistica (PNL) parla di 'eliminazione' quando le informazioni nuove sono fondamentalmente incompatibili con la visione del mondo dello scettico. Tutto ciò allora viene automaticamente cancellato senza sottoporlo ad alcun esame. Secondo la PNL nello scettico prevale sopra ogni altra esigenza (anche di conoscenza ed evoluzione) la volontà di 'cancellare' le informazioni che contrastano le proprie idee e visione del mondo per mantenere la mente e il corpo nello stato dil 'omeostasi', ovvero una pacifica condizione che evita ansia, stress e assicura allo scettico stesso calma, tranquillità, e lo lascia indisturbato nella sua "comfort zone".

4. Credenze di un determinato ambiente : se lo scettico dalla mentalità chiusa nasce da una devota famiglia indù in India, è garantito che lo scettico avrà fede nella religione indù. Se nasce in Iraq o in Iran o in qualsiasi paese islamico, questo stesso scettico avrà fede islamica. Se nato in Israele da una famiglia ebraica ortodossa, lo scettico avrà credenze ebraiche ecc .... Così la sfida per lo scettico è quella di superare il suo condizionamento che nasce nell'infanzia, di rimuovere i blocchi mentali e imparare a percepire tutte le informazioni in modo scientificamente bilanciato.


sabato 22 giugno 2013

UFO nella notte


Il signor M. è un sottufficiale in pensione dell’Aeronautica Militare Francese che abita a Perpignanais. Racconta al sito internet di “OVNI66” una esperienza che lo coinvolse agli inizi degli anni 60 del secolo scorso (1964 o 1965), mentre era meccanico all’equipaggiamento a terra. Di base a Istres, in quel periodo aveva circa trent’anni d’età e il suo compito era quello di controllare “voli, motori ed equipaggiamenti” dei velivoli C135F, versione francese del quadrimotore americano KC135. Questo aereo ha la particolarità di essere equipaggiato di un tubo di rifornimento in volo, tra gli altri, per i Mirage IV.

Quel giorno, quando avvenne l’episodio, ebbe il compito di risolvere un problema all’amplificatore del pilota automatico che presentava un difetto provocato dal cosiddetto “delfinamento” (oscillazioni longitudinali, regolari e di bassa frequenza di un aeronave in volo). La regolazione dei comandi è destinata a compensare questo effetto di “delfinamento” indesiderato. Ciò richiede un volo orizzontale.

IL TESTIMONE RACCONTA:

“Siamo nel mese di luglio 1964 (o 1965) e, quel giorno, la nostra missione era piuttosto “calma“. Si trattava, tra l’altro, di addestrare due membri dell’unità al “volo ASTRO“, ossia navigare utilizzando le mappe del cielo, a partire dalle stelle e dai pianeti visibili (vista ASTRO). A quell’epoca, era parte integrante della formazione dei piloti dell’Aeronautica Militare. L’equipaggio era dunque composto da un comandante di bordo, il suo secondo, un addetto radio, un meccanico di volo, un meccanico radio a terra, i due allievi piloti in stage di formazione e io stesso: meccanico equipaggiamento a terra. Il cielo era chiaro e perfetto per una navigazione “ASTRO“. Si potevano facilmente identificare i pianeti e le stelle visibili e la nostra direzione era pieno Nord verso la stella Polare. Ad ovest, si potevano ancora distinguere le coste dell’Inghilterra. Dopo un ora e 45 minuti di volo, verso le ore 23:45, mentre stavamo ad una velocità di crociera di 800 km/h circa, ad una altitudine di 33.000 piedi (10.000 metri), uno dei navigatori ci comunica che ha un “animale domestico” sul suo radar a ore 9 (direzione ovest), a circa la stessa altitudine della nostra. Tutto l’equipaggio scruta il cielo visivamente davanti l’aeromobile e osserva a ore 11 (nord-nord ovest) un oggetto luminoso di forma lenticolare, color crema, che non brillava, con dei bordi distinti. L’oggetto sembrava statico, ma in realtà volava in formazione, esattamente alla stessa velocità del nostro aeromobile (circa 800 km/h) e davanti a noi! Osservammo l’oggetto per più di 15 minuti e poi sparì all’improvviso…

Contattammo per radio la stazione più vicina, ad est, in Norvegia o in Danimarca (ndr il testimone non ricorda di preciso) e il corrispondente ci rispose che non aveva nulla sul suo schermo radar. 

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Eppure il il pilota aveva registrato con successo un blip sul suo radar di volo, escludendo di fatto una illusione ottica, un miraggio o allucinazione. Inoltre, l’equipaggio, scelto per questa missione di addestramento, era composto da membri competenti e con esperienza per il volo ASTRO. Non potevano dunque, e in nessun caso, essersi confusi con un corpo celeste (pianeta, stella) e il radar non poteva rivelare che gli oggetti situati ad una distanza (relativamente) vicina al C135F.

Il volo durò circa 5 ore. Ritornati alla base di Istres, questo evento non ebbe alcuna risposta o un rapporto. Il signor M. cercò di discutere con il comandante di bordo, ma evitò ostinatamente di parlare di questo incidente“.

Il Sacro Romano ImpEuro


Esistono diversi modi per raccontare la Storia. Uno è quello cronologico-analitico, che mette in fila le date e i fatti cercando di creare delle precise connessioni di causa ed effetto e dei collegamenti sempre più ampi e intrecciati degli eventi. L’altro è quello idealistico-romanzato, che pur non trascurando l’attinenza ai fatti accaduti cerca di rileggerli in una chiave più intimistica, soggettiva e coinvolgente. Nel primo metodo prevale l’oggettività, il distacco freddo e scientifico dai fatti che si stanno narrando, nel secondo la soggettività, la partecipazione emotiva e febbrile agli eventi nei quali ci si sente intimamente coinvolti. Entrambe queste metodologie di narrazione sono speculari e complementari: non si può essere sufficientemente lucidi, distaccati ed obiettivi se prima non si è vissuto emotivamente e appassionatamente ciò di cui si sta parlando, e d’altra parte non si può raccontare con passione e intensità ciò di cui non si conosce l’esatta evoluzione cronologica dei fatti. Nel testo che vi propongo oggi, scritto con brillantezza ed efficacia da Francesco Mazzuoli che mi ha gentilmente concesso la possibilità di pubblicarlo sul blog, prevale sicuramente il secondo aspetto della narrazione della Storia: quello romanzato, passionale, emotivamente coinvolto.


Eppure ad una lettura più attenta del testo noterete che non manca nulla della rispondenza ai fatti, ai dati e agli eventi di cui abbiamo tanto discusso in questi mesi. Il racconto, che oltre a ripercorrere i più importanti fatti degli ultimi trenta anni tenta di prevedere un possibile epilogo dell’attuale vicenda italiana ed europea, è lucido e obiettivo come pochi altri. Il processo storico che dalla lenta ma inesorabile distruzione delle istituzioni democratiche nazionali sta portando in Europa alla nascita di un Impero Oligarchico e Totalitario, viene minuziosamente analizzato fin nei minimi dettagli. Un Impero si costruisce o con la brutalità della guerra o con la costante guerriglia tecnica della burocrazia e della diplomazia, ma alla fine queste due forme di violenza che spesso coesistono insieme conducono allo stesso risultato: la sudditanza, la schiavitù, la paralisi di ogni capacità di reazione, ribellione, rinascita. Siamo italiani, siamo europei, conosciamo bene quanto fallaci, stantie e dolorose siano tutte le forme di imperio antidemocratiche che mortificano la partecipazione popolare e la difesa del bene comune. Ribelliamoci adesso, prima che sia troppo tardi. Quantomeno per rispetto dei nostri antenati che hanno sacrificato le loro vite e sono morti per lasciarci in dote la forma di governo, che per quanto delicata e infinitamente migliorabile, è quella che meglio si concilia con la nostra ancestrale idea di Bene e Solidarietà Universale: la Democrazia. Buona lettura... 


LA NASCITA DEL SACRO ROMANO IMPEURO
di Francesco Mazzuoli   


...Il 1978 fu  un anno fondamentale per la storia italiana.

Con l'omicidio Moro, abilmente orchestrato dai poteri forti, si chiuse una stagione di politiche di espansione della democrazia e del benessere nel nostro Paese. Una politica di concessioni democratiche dettate – sotto l' egida americana – dalla pressione del blocco sovietico e dal terrore che i partiti che si ispiravano all'ideologia comunista riuscissero a prendere il potere. Eliminata la scomoda figura di Moro e boicottato il compromesso storico, le classi dominanti nostrane, alleate al grande capitale industriale e finanziario internazionale, partirono alla riscossa, scagliando – esse per davvero – l'attacco al cuore dello Stato.

L'indirizzo economico della società fu orientato in senso liberistico, in modo da sottrarre ricchezza allo Stato e al lavoro (la quota salari nel 1976 toccò il suo apice), per trasferirla al capitale  e alle rendite private italiane e straniere, in un momento in cui il grande capitale si stava sempre più finanziarizzando e reclamava nuovi mercati internazionali per fare profitto.Ma c'era troppo pubblico, troppa presenza dello Stato, troppi diritti, troppe tutele: i grandi capitali pretendevano una deregolamentazione completa. Sui giornali compariva spesso questa parola: Deregulation. In inglese suonava bene, specie se a pronunciarla erano Ronald Reagan, che era stato anche attore, o Margareht Thatcher, che pareva la protagonista di un romanzo di Agatha Christie: un'inappuntabile signora con, nell'armadio, gli scheletri di diverse famiglie di operai.




Occorreva tempo, ma l'oligarchia finanziaria voleva mano libera per poter privatizzare tutto. Voleva arrivare all'eliminazione delle prestazioni erogate dagli Stati per poterle privatizzare: voleva l'istruzione, la sanità, il welfare. Nessuno, naturalmente, parlò mai di oligarchia industriale e finanziaria. Nessuno disse mai di chi realmente si trattasse. Si chiamavano mercati. Era l'apertura ai mercati, e si diceva liberalizzare. Sapeva di libertà, mentre le cose finivano sotto un padrone. Per sostituirsi agli Stati, però, questi nuovi padroni avevano bisogno che gli stessi non potessero più finanziarsi a tassi agevolati e in modo indipendente. Ottennero, allora, che gli Stati rinunciassero alla sovranità monetaria, per devolverla a istituti privati, non democratici e non elettivi, controllati, direttamente o indirettamente, non da legittimi governi, ma dagli stessi oligarchi della finanza.


Fu chiamata, vergognosamente, dottrina delle banche centrali indipendenti. Ci fu il fatidico divorzio tra Ministero del Tesoro e Banca d'Italia, causa remota e celata dell'esplosione del debito pubblico. Ma la colpa fu attribuita alla classe politica corrotta e sprecona, che finanziava le proprie clientele. Volevano, poi, la libera circolazione dei capitali e l'eliminazione del rischio di cambio, propalato come un moltiplicatore non dei pani e dei pesci, ma degli scambi commerciali. Così, dopo la liberalizzazione del settore bancario e la successiva creazione di gigantesche banche private – liberate anche da vincoli prudenziali a tutela dei risparmiatori e lanciate nella speculazione sfrenata - vennero lo SME, il Trattato di Maastricht, l'Euro, il Trattato di Lisbona, il Fiscal Compact.

Era stata, finalmente, creata una zona cosiddetta di “libero” scambio, con una unica moneta, entrambe completamente assoggettate ai dettami dell'oligarchia finanziaria. Una zona dove le Costituzioni Democratiche erano state di fatto sovvertite e sostituite dal diritto dei Trattati; dove i diritti dei cittadini non erano più tutelati e le prestazioni fondamentali dello Stato non più garantite; dove tutto era in via di privatizzazione e dove i cittadini, costretti ad aprire un conto in banca, non potevano nemmeno più disporre liberamente dei contanti. Una zona in cui Stati, una volta tra i più progrediti al mondo, erano stati colonizzati e costretti a finanziarsi con moneta straniera, controllata dagli stessi oligarchi. E dove ormai svolgevano esclusivamente il ruolo di esattori per il Potere Centrale.

Si era sotto una terribile dittatura, anche se formalmente la propaganda impiegava il termine democrazia ad ogni piè sospinto. Giornali, che nel nome e nei contenuti dichiaravano di ispirarsi alle virtù della Res-Publica, e considerati dai più difensori degli interessi del popolo, erano i più strenui apologeti dell'Impero. Questa moneta unica, invocata dai burocrati-sacerdoti della finanza come una divinità monoteistica, irreversibile come il Giudizio Universale, stava, assieme ai vincoli dei Trattati, svolgendo  egregiamente il ruolo per cui era stata progettata. Non potendo essere riequilibrate dalla flessibilità del cambio, infatti, le asimmetrie delle bilance dei pagamenti tra le diverse province imperiali, imponevano il contenimento dei salari, rendendo soddisfatti i capitalisti e i rentiers, che non vedevano i propri guadagni erosi dal mostro medioevale dell'inflazione. E un'altra virtù santa, la continenza, entrava di forza nel bagaglio dei comportamenti dei cittadini-sudditi, accusati fino a quel momento, di aver vissuto al di sopra dei propri mezzi.



Inoltre, l'oligarchia centrale stava completando il suo progetto di annessione, impadronendosi delle industrie migliori dei Paesi periferici, che impossibilitate dal cambio rigido e sopravvalutato ad esportare secondo le proprie potenzialità, entravano in una spirale debitoria e vedevano precipitare i propri corsi azionari. Le industrie ancora in mano pubblica, invece -  alcune veri e propri gioielli, anche se dipinte come sentine del vizio e dell'inefficienza - ci avrebbero pensato le classi politiche locali, corrotte e colluse, a liquidarle al Potere Centrale, in ottemperanza a vincoli di bilancio, che, addirittura, erano stati trasformati in vincolo costituzionale.

Frattanto, la crisi dei mutui subprime, (cioè la concessione di prestiti a chi non sarebbe stato in grado di rimborsarli, sui quali erano stati costruiti prodotti finanziari derivati truffaldini, ammanniti come sicuri e lucrosi), era esplosa al di là dell'Atlantico. Tale crisi, importata in Europa grazie alle grandi banche degli oligarchi imperiali, che speculavano sugli stessi prodotti finanziari, aveva acuito i problemi strutturali della cosiddetta Eurozona. I paesi membri, non potendo agire sulla leva del cambio, avevano visto peggiorare tutti gli indicatori economici. Le banche, che avevano avuto grandi perdite con i derivati e avevano prestato denaro alla periferia, facevano fatica a riavere indietro i prestiti. Molte entrarono in crisi di liquidità. Le perdite furono riparate dagli Stati, che ricapitalizzarono le banche degli oligarchi con denaro pubblico. Ovviamente, il debito pubblico esplose ovunque. Ma proprio a quel debito gli oligarchi imputarono l'origine della crisi e dissero che era causato dagli sprechi delle caste statali.

La propaganda tuonava: si disse che la corruzione e gli sprechi fossero caratteristiche congenite del pubblico. Bisognava privatizzare ancora. Gli Stati tassarono ulteriormente i cittadini per rientrare delle spese sostenute per i salvataggi bancari. Ma la disoccupazione e il crollo dei salari stavano uccidendo la domanda interna. La maggior parte delle piccole e medie imprese, entrarono in una grave crisi e ci fu una moria che de-industrializzò in modo importante il Paese. Ogni due ore chiudeva un esercizio commerciale. Il gettito fiscale crollò e ciò favorì ulteriormente il disegno degli oligarchi: le dinamiche di svendita del patrimonio pubblico e di definitiva colonizzazione degli Stati venivano accelerate, anche grazie a politiche pro-cicliche che - in dispregio a qualunque buonsenso - acceleravano la crisi, ma furono chiamate, con un ossimoro, austerità espansiva.


I cittadini, privati di tutto, erano davvero divenuti austeri. Continenza e austerità venivano predicate alla gente che si suicidava. Togliersi la vita era, infatti, all'ordine del giorno. Sètte di millenaristi percorrevano il Paese. Professori eretici; giudici che perseguivano ordini cavallereschi deviati; alti magistrati che agitavano la Costituzione come vessillo. Predicatori di piazza furoreggiavano e riuscirono perfino ad entrare in Parlamento, dove, però, qualcuno cominciò a dubitare della loro buona fede. Altri, vox clamantis in deserto, richiamava tutte le voci protestatarie all'unità di intenti. Ma i bassi personalismi e l'insipienza del volgo facevano sì che la maggioranza della popolazione vagasse nelle tenebre senza sapere a quale partito rivolgersi...



E sopra a tutto, al vertice della piramide imperiale, un progetto buio di dominio si delineava: i ribelli lo chiamarono mondialismo e stendeva le sue ali oscure su tutta la Terra. Una casta usurocratica, che sfidava il potere divino, sognava per sé di accentrare e controllare tutte le ricchezze e le risorse del pianeta. E il possesso completo dell'Europa era il banco di prova. La crisi si avvitava e i quartieri generali dell'Impero temevano per l'ordine pubblico. Poi, una mattina di domenica 28 Aprile 2013, a Roma, davanti a Palazzo Chigi, qualcuno sparò...



Prosegue l'autore...


….Ma il pilota automatico guidava il popolo come la Grazia. Ad alcuni blasfemi sovvenne anche un dubbio: non sarà quella del Presidente Napolitano? Proprio nel giorno dell'attentato, dopo mesi di conciliaboli, fu eletto il Nuovo Governo della provincia, che ancora portava il nome di Italia. L'Esecutivo fu presentato come Nuovo, ma era solo un'operazione di facciata: all'interno nessuno dei membri osava mettere in discussione i vecchi Articoli di Fede e i sacri vincoli di obbedienza al Potere Centrale, primo fra tutti il vincolo di bilancio. I nuovi luogotenenti, secondo un piano scaltro quanto prevedibile, finsero di allentare la pressione fiscale: un espediente per ottenere la tregua sociale necessaria a lavorare in pace alla missione per la quale erano stati prescelti.




Così il popolo assaggiò, tapino, che cosa fosse la cornucopia delle mitiche riforme strutturali, che da decenni erano state prospettate come gli orizzonti di una sfolgorante terra promessa. La Riforma della Costituzione le avrebbe sancite, immolando sull'altare del profitto privato il benessere collettivo. Si aprì una fase costituente. La vecchia Carta del '48, infarcita di tutele obsolete, venne riscritta, in modo che i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali non fossero più garantiti. Il welfare fu largamente privatizzato, per non gravare in modo insostenibile sul bilancio statale. Ci furono conseguenze funeste, che abbassarono ulteriormente il tenore di vita degli abitanti della provincia.







Il lavoro non fu più un diritto, ma una dura conquista. La disoccupazione, si diceva, nelle economie di mercato è un fatto fisiologico, che ha un livello naturale. Anche il suicidio per disoccupazione divenne, così, un fatto naturale. La sanità non fu più un buco nero dello Stato, che tante ruberie e malversazioni aveva originato, perché la sua tutela fu affidata ai privati. I costi, però, lievitarono enormemente, e ammalarsi divenne una calamità per i meno abbienti, che diventavano sempre più numerosi. L'età della pensione fu rimandata nel tempo, come un sogno irrealizzabile. Per alcuni, infatti, l'età pensionabile non arrivò mai, sopraggiungendo prima la morte. Per altri, più fortunati, essa arrivò, ma non i frutti delle contribuzioni di una vita, che i fondi pensione avevano bruciato in speculazioni avventate.





Le ultime industrie pubbliche e i beni demaniali furono svenduti alle oligarchie centrali. In obbedienza al pareggio di bilancio e alle altre “regole d'oro” del Fiscal Compact, la riduzione del debito pubblico doveva procedere a tappe forzate. Inoltre, la crisi aveva ridotto il gettito fiscale. E, se non bastasse, attraverso le agenzie di rating, nelle mani degli stessi oligarchi, in ogni momento poteva essere agitato il potere divino e ricattatorio dello Spread, capace di scatenare emergenze fittizie, alle quali, però, si doveva rispondere in modo insindacabile. Come già era avvenuto nel 1992, le industrie dello Stato furono vendute a prezzo di saldo; ma si  scrisse che quelle industrie erano inefficienti e improduttive, e, quando si era potuto, le si era  coinvolte in scandali montati ad arte.








L'Euro fu abbandonato dal Potere Centrale. Sostituito da nuove divise dai cambi liberamente fluttuanti nell'etere dei mercati. Aveva esaurito il suo potere alchemico di trasformare i debiti dell'unificazione germanica in crediti, e le province rivali in popoli conquistati, annessi e saccheggiati. La svalutazione del cambio favorì, finalmente, le industrie della provincia, ma ormai esse erano tutte in mano agli oligarchi centrali. Le popolazioni locali non ottennero alcun sostanziale beneficio: si resero sì disponibili posizioni lavorative, ma esse erano di basso livello e di bassissima retribuzione. E il Leviatano della Tassazione riprese, più crudele e vessatorio che mai. Vanificate le residue speranze in una vita migliore - promessa rinviata, come in ogni religione o stato totalitario, a data  inverificabile - il popolo cominciò a comprendere di essere stato ingannato. La rabbia montava.


Il Potere non vedeva l'ora che ciò accadesse e soffiava di nascosto sul fuoco, come già nel secolo precedente aveva imparato a fare in quella che si chiamò strategia della tensione. Anche gli ingenui cominciavano a capire quale ruolo avessero sempre giocato i servizi segreti, abili a mimetizzarsi tra gli oppositori e a fomentare incidenti e scontri. Ma i sistemi di controllo dell'Impero oggi erano più raffinati: internet consentiva di tenere sotto stretta  sorveglianza – e alla bisogna ricattare -  praticamente tutta la popolazione e di identificare gli attivisti e i dissidenti, uno ad uno. Lo Stato di polizia, non solo tributaria, divenne palese e una Forza di Gendarmeria Europea, chiamata Eurogendfor, con potere illimitato e totale immunità, nacque dalle ceneri di quelli che una volta erano corpi militari fedeli alle costituzioni nazionali.


La repressione delle sommosse fu spietata e la sicurezza divenne il pretesto per un regime ancora più opprimente, che non lasciava più spazio ad alcuna privacy o libertà personale. I contanti furono definitivamente aboliti e tutte le transazioni monetarie rese elettroniche. Ciò consentiva alle banche di lucrare sulle transazioni e al Potere Centrale di tenere sotto osservazione e aggredire qualunque movimento finanziario della popolazione. I ribelli, furono dotati di carte prepagate al limite della sussistenza. La dittatura aveva mostrato il suo vero volto e ormai tutti lo potevano riconoscere. Ma era tardi.


Scriveva un Italiano:

“La situazione è gravissima e compromessa al punto che occorrerebbe un fronte comune di tutti gli Italiani. Purtroppo, nel nostro Paese esiste un limite culturale enorme: l'assenza del concetto di bene comune. "Extra ecclesia nulla salus", diceva S. Agostino. E l'Italiano vive all'interno della sua ecclesia, famiglia o conventicola, dove entra o per diritto di nascita o per cooptazione, e poco gli cale che il suo orticello, il suo "particulare", si trovi nel Lazio, in Italia, in Europa, o nel mondo. Ecco perché la colonizzazione ha sempre avuto buon gioco nel nostro sventurato Paese, ecco perché l'Italiano non ha mai fatto una rivoluzione, ed ecco perché l'Italia non offre - ne offrirà mai - alcuna resistenza al progetto del mondialismo, che vedrà presto la creazione di un'area di libero scambio tra Ue e Usa. L'impossibilità di salvare l'Italia è una impossibilità antropologica. Sulla bandiera dell'Italia, come chiosava Longanesi, dovrebbe esserci scritto: "Tengo famiglia"”.


E, in effetti, secoli di dominazione, uniti a una certa mollezza infusa dallo stesso cristianesimo e la sua dottrina della predestinazione, avevano prodotto un cinismo rassegnato, un fatalismo atavico, per cui si attendeva  sempre l'arrivo di qualcun altro, di un salvatore o liberatore, vuoi nei panni di un americano in camicia a fiori, vuoi in quelli di un extraterrestre, proveniente o dagli spazi siderali, o dalle viscere della Terra, che qualcuno, su internet, sosteneva essere cava...


Il libro interrompe qui la narrazione dei fatti.

Ma c'era qualcos'altro: una lettera spiegazzata, nascosta nel sommario, vergata di suo pugno dall'autore, che somigliava più a un disperato appello che a una missiva. O forse era semplicemente un monito a futura memoria a non compiere gli stessi errori. L'autore era un Italiano. Vi leggo cosa ci ha scritto, perché è indubbio che noi siamo i destinatari.

“Cari Italiani,
questo voglio dirvi: nessuno verrà a salvarci.
Mi rendo conto che quando un popolo è nato schiavo, sa solo immaginarsi un nuovo padrone; ma è ora di assumerci le nostre responsabilità e governare il nostro Paese da soli, per la prima volta da Italiani.

In caso contrario, comincerà il Nuovo Medio Evo. Lo chiameranno Sacro Romano Impeuro. Il Papa che fa professione di pauperismo lo abbiamo già. Ci insegnerà, dopo la continenza e l'austerità, la via della decrescita.

Porteremo la nostra croce, vestiti solo di un saio e scarpe di cartone, biodegradabili. Non perché saremo diventati più spirituali, ma perché non potremo permetterci altro. Poi, all'improvviso, qualcuno griderà: “Ecce IMU!”. E andremo tutti a confessarci all'Agenzia delle Entrate.

É ora di ribellarci. Le virtù teologali, che ci incatenavano, sono svanite: la fede nell'Euro l'abbiamo persa. La speranza nella Ripresa non l'abbiamo mai avuta. E la carità... siamo finiti a chiederla.”

http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2013/05/storia-di-un-romanzo-criminale-la.html?spref=fb  

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