domenica 24 giugno 2012

La Rinascita


Poi Dio parlò a Noè e ai suoi figli con lui dicendo: «Quanto a me, ecco, stabilisco il mio patto con voi, con i vostri discendenti dopo di voi e con tutti gli esseri viventi che sono con voi: uccelli, bestiame e tutti gli animali della terra con voi; da tutti quelli che sono usciti dall'arca, a tutti gli animali della terra. Io stabilisco il mio patto con voi; nessun essere vivente sarà più sterminato dalle acque del diluvio e non ci sarà più diluvio per distruggere la terra».

Il Diluvio è finito, la glaciazione di Wurm è conclusa, la terra ha subito un violento cataclisma e l'umanità è stata spazzata via, così come l'esperienza Enkilita di Atlantide.

Solo Noè (o i vari noè) si è salvato, grazie all'intercessione dello stesso Enki. Ed Enlil, che auspicava un finale diverso per gli uomini, si rassegna, sottoscrivendo il patto che la Bibbia descrive in Genesi 9:9-17

Il patto comporta anche che l'umanità venga, per così dire, riavviata.

Per fare ciò è necessario di nuovo l'intervento degli dei (alieni) nella storia dell'uomo. Intervento volto a insegnare alle nuove generazioni di esseri umani l'allevamento, l'agricoltura, le prime strutture sociali etc.etc. che infatti nascono sugli altopiani e non nelle valli fluviali. Perchè? Perchè le piane alluvionali dei fiumi sono ancora ricoperte da strati e strati di paludi malsane, retaggio del diluvio universale e impossibili da utilizzare dalle nuove civiltà umane. La civiltà ripartì sugli altopiani

Come faccio ad affermare tutto questo? Basta interrogarsi sui due modelli principali del processo che nel libro "Genesi di un enigma" identifico nella popolazione dei sumeri in medio-oriente e dei maya in mesoamerica: vere anomalie nella storia della civilizzazione.

Anomalie perchè prima di loro gli esseri umani erano allevatori/agricoltori, raggruppati in comunità tribali molto semplici.

Poi arrivano i sumeri (abitanti di Šumer, egiziano Sangar, biblico Shinar, nativo ki-en-gir, da ki = terra, en = titolo usualmente tradotto come Signore, gir= colto, civilizzato, quindi "luogo dei signori civilizzati") sono la prima popolazione sedentaria al mondo che possa essere considerata "civilizzata".

Furono i primi a introdurre la scrittura, i primi ad applicare un corpo di leggi per regolare la prima società urbana conosciuta, caratterizzata da una struttura sociale complessa. Esistevano tre classi sociali:
- La classe alta era formata dai sacerdoti, i nobili, i governanti e i funzionari.
- La classe media che comprendeva mercanti e artigiani. Questi venivano detti anche “uomini liberi”.
- Infine vi erano agricoltori (molto spesso mezzadri) e pastori che conducevano un basso tenore di vita e non possedevano nessun peso politico.

La nobiltà e la classe sacerdotale possedevano le terre e beneficiavano dei relativi proventi. Essi non dovevano pagare tributi al re, anche se periodicamente gli offrivano doni, che corrispondevano di fatto a delle tasse. Inoltre era praticata la schiavitù.

La condizione delle donne di Sumer è quantomai complessa, ma altrettanto significativa. Pare fossero riconosciute come persone giuridiche, che potessero possedere e gestire proprietà terriere e intraprendere attività commerciali in proprio. .

I sumeri furono i primi a indagare sugli astri dimostrando notevoli conoscenze astronomiche. I primi a costruire città, ad avere una politica, ad avere una cultura che comprendesse una filosofia e una mitologia. I primi a studiare matematica, geometria, aritmetica su base sessagesimale (chissà poi perchè sessagesimale?!)

Tutto ciò stona tra il livello della civiltà umana precedente ai sumeri estremamente semplice: allevamento, agricoltura, tribù e contestuale ad essa. Sembra di nuovo mancare un anello mancante che connetta le tribù preistoriche alla splendente civiltà sumera.

Per quanto riguarda il luogo di provenienza dei Sumeri, esistono varie teorie. Le prove archeologiche dimostrerebbero che intorno al 4000 a.C. i Sumeri vivessero sui monti a nord della Mesopotamia (monti Zagros), nell'altopiano iranico, vicino l'attuale confine con la Turchia, vicino al monte Ararat dove la tradizione afferma essersi posata l’arca di Noè.

Fonti:
S. N. Kramer, I sumeri alle radici della storia, Roma, Newton & Compton, 1979. ISBN 88-8183-776-5
Liverani Mario, Storia Universale - Le civiltà mesopotamiche, Milano, Corriere della sera, 2004.
Liverani Mario - Antico Oriente, Laterza (1984)
Pettinato Giovanni - Sumeri, Rusconi (1994)

Le stesse anomalie vengono registrate in mesoamerica, con i Maya, dove di nuovo vediamo una civiltà estremamente evoluta con nozioni di astronomia, astrologia, medicina. I Maya furono un popolo pulito: il bagno giornaliero che oggi è di regola,pare fosse parte integrante della tradizione ereditata.

I primi in mesoamerica ad avere un livello socio-tecnologico evoluto e una struttura sociale composta dalle più diverse figure specializzate: falegnami, scultori, scribi, barbieri, ceramisti portatori, prostitute, messaggeri, levatrici, predicatori, guaritori, indovini, becchini, e via dicendo..

Oltre ovviamente ai livelli alti della piramide sociale. Oltre alla nobiltà governante, c’erano soldati e sacerdoti, pari per importanza ai nobili signori. L’alto rispetto per i sacerdoti era dovuto alla loro importanza come custodi del sapere. I ministri del culto erano astronomi e matematici, potevano contare gli anni, i mesi e i giorni, conoscevano il tempo della semina e quello della mietitura; inoltre sapevano come controllare e fermare gli dei del male e come riuscire graditi alle divinità benefiche (pioggia, fertilità, ogni bene).

Ai Maya si devono numerosi centri urbani tra i più spettacolari dell’antichità: Tikal, Palenque, Yaxchilán, Copán, Piedras Negras, Uxmal, Chichén Itzá per citare solo i più grandiosi.

La memoria della cultura maya è scolpita chiaramente e ampiamente sui templi, sui palazzi, sulle piramidi, e soprattutto è descritta nei geroglifici delle steli, sulle quali con accuratezza sono segnate le date, sono raffigurati gli eventi ed è ritratta la vita della gente.

Sotto gli influssi della potente cultura irradiata da questi centri, gli antichi Maya realizzarono uno dei complessi di cultura materiale e di cultura teorica più raffinato dell’umanità. Teorici puri, anche, paradossalmente, quando realizzavano cose concrete, furono al contempo straordinari artisti e scienziati acutissimi, raffinatissimi esecutori e teorizzatori senza pari, raggiungendo in tutti i campi quelle che appaiono essere - almeno secondo certi canoni - le vette più alte del loro tempo.

Sul finire del periodo classico, la giungla s'impadronì delle città maya. La loro scomparsa è attestata dalle ultime date delle steli. Copán fu abbandonata intorno all’800; l’ultima stele di Tikal porta la data 869.


Non è ben chiaro perché le città furono abbandonate, anche se gli stessi aztechi risposero alle domande dei conquistadores su chi avesse costruito quelle grandi città con un lapidario: "non siamo stati noi, sono stati gli dei".

Ovviamente non furono creduti.

Tutto questo per dimostrare che in quell'intervallo di tempo che io chiamo "rinascita" tra la fine della glaciazione di Wurm e il sorgere delle prime civiltà urbane ci fu un intervento degli alieni volto a riavviare un percorso di sviluppo per gli esseri umani.

Dopo un dibattito interno agli Enkiliti vengono identificate le seguenti regioni idonee alla rinascita del genere umano, prossime alle vecchie colonie atlantidee, dove fare sorgere le prime civiltà umane:
- Mesopotamia
- Valle dell’Indo
- Mediterraneo
- Estremo Oriente
- Europa
- Mesoamerica
- Nordamerica

Nelle regioni e nei resti delle ex-colonie Atlantidee gli Annunaki Enkiliti insegnano al genere umano sopravvissuto i rudimenti dell’agricoltura e dell’addomesticamento degli animali, dapprima sugli altipiani e poi via via digradando verso le pianure man mano che le acque paludose malariche, eredità degli immensi allagamenti e tsunami del diluvio, lasciavano il posto a fertili e rigogliose terre.

Con l’agricoltura e l’addomesticamento l’uomo necessità di sedentarietà e di una struttura sociale organizzata che consenta la gestione efficiente e uno sviluppo efficace delle nuove conoscenze che gli Enkiliti vogliono condividere con l’umanità:
- scrittura
- astronomia
- lavorazione dei metalli
- architettura
- politica
- scienza generale

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