venerdì 22 giugno 2012

Origini del genere umano: il mistero del fattore RH-


La nascita dell'Homo Sapiens: uno dei misteri insoluti della antropologia. Evoluzionismo o creazionismo?

La scienza ha sposato pienamente le convinzioni Darwiniane enunciate nel testo "L'Origine delle Specie" del 1859.

La religione cristiana fondamentalista afferma che Dio abbia creato l'uomo (Adamo) dal fango e la donna (Eva) da una costola dello stesso. E sono in realtà diversi i miti cosmogonici che descrivono un processo di creazione analogo.

Nessuna delle due teorie riesce però a spiegare perfettamente l'origine dell'uomo. Difatti stranamente non abbiamo reperti a sufficienza per dimostrare le tesi illustrate dalla paleoantropologia ufficiale in quanto abbiamo ritrovato più materiale relativo ai dinosauri, vissuti in tempi incredibilmente più remoti (65 milioni di anni fa), che reperti relativi ai nostri antenati e ai primati in generale; inoltre, sempre Darwin ci dimostra come il livello evolutivo di moltissime altre specie animali, ad esempio il cavallo, è rimasto immutato per oltre 50 milioni di anni.

Perchè l'uomo avrebbe dovuto essere più fortunato e evolversi in homo sapiens sapiens nel giro di meno di 300.000 anni passando così da un 'animale' arrampicato su un albero ad un astronauta in grado di sbarcare sulla Luna? Perchè avrebbe perso il pelo durante periodi glaciali freddi perdendo così un vantaggio competitivo (difatti ha dovuto vestirsi di pellicce) esattamente al contrario di quanto la teoria evoluzionistica afferma? Perchè i cromosomi dei primati sono maggiori di quelli degli umani? In accordo con la teoria evolutiva dovrebbero essere di più...

Ma soprattutto perchè non riusciamo a trovare l'anello mancante?

Perchè forse l'anello mancante non esiste.

Secondo una mia personale interpretazione infatti l'anello mancante corrisponde a un processo di ibridazione tra il DNA dell'homo erectus e il DNA di una razza superiore, probabilmente extra-terrestre.

Ibridazione effettuata per un qualche motivo a noi ignaro, ma che nella mia visione dei fatti, traendo spunto dalle ricerche di Sitchin e di quanto riportato nel mito sumero Inuma Ilu Awilum, fu con molta probabilità realmente dovuta alla creazione di una forza lavoro 'serva degli dei' idonea allo svolgimento di attività operative sul pianeta Terra.

Esistono prove concrete, al di là dei miti e delle teorie sul tema? (vedi Sitchin e i teorici degli Antichi Astronauti?)

Per me una prova esiste e risiede nel nostro stesso sangue. Tutti gli animali presentano diversi gruppi sanguigni, in modo analogo ai nostri A, B, AB, e 0 (parleremo in seguito delle particolarità di quest’ultima tipologia), ma nessun animale presenta una distinzione RH così come avviene nell’uomo dove possiamo riscontrare alternativamente un fattore RH+ o RH-.

Scusate, mi sono sbagliato, alcuni animali in realtà presentano una simile fattispecie: il mulo ad esempio. Ma sappiamo bene che il mulo è un incrocio tra asino e cavallo. In generale infatti tutti gli animali risultato di un incrocio tra razze compatibili possiedono qualcosa di simile al fattore RH.

Un’ultima cosa, il sangue dei primati guarda caso è caratterizzato da un fattore RH+. La logica ci porta allora a concludere che se il mulo, dotato di una sorta di fattore RH, è il risultato di un incrocio tra cavallo e asino allora l’uomo, caratterizzato da RH+ o RH- deve essere necessariamente l’incrocio tra un primate dotato di RH+ e un altro essere dotato del fattore RH-.

Ma cosa è il fattore RH? Leggiamone la definizione medica tratta da Wikipedia: “Il fattore Rh o fattore Rhesus, si riferisce alla presenza di un antigene, in questo caso in una proteina, sulla superficie dei globuli rossi oeritrociti. Esso è un carattere ereditario e si trasmette come autosomico dominante. Se una persona possiede questo fattore si dice che il suo gruppo è Rh positivo (Rh+), se invece i suoi globuli rossi non lo presentano, il suo gruppo sanguigno viene definito Rh negativo (Rh-). Prende il nome dalla specie di primati Macaco Rhesus, sui globuli rossi del quale fu per la prima volta scoperta la presenza della proteina del fattore Rh”

Per cui avere un sangue RH- significa non avere questo particolare antigene. E’ importante saperlo in ambito medico in quanto un possessore di sangue RH- può ricevere soltanto RH-

Ciò evidenzia una sorta di ‘purezza’ nel sangue RH- talmente vera che Il fattore Rh è anche la causa di una patologia che in passato era molto comune nei neonati. Durante l'ultimo mese di gravidanza vi è un passaggio di anticorpi, utili per il nascituro, dal sangue della madre a quello del feto, ma gli anticorpi prodotti contro il fattore Rh possono essere dannosi.


Il fattore Rh è un antigene geneticamente determinato. Se una donna Rh negativa (Rh-) alla prima gravidanza partorisce un bambino Rh positivo (Rh+) è probabile che i globuli rossi del feto con l'antigene Rh entrino nel circolo sanguigno materno; il corpo della madre reagisce producendo anticorpi contro l'antigene estraneo che rimarranno presenti nel suo sangue.

In caso di una seconda gravidanza, gli anticorpi prodotti possono essere trasferiti nel sangue del feto, e nel caso esso sia Rh+ tali anticorpi attaccheranno i globuli rossi fetali distruggendoli. Tale reazione può essere mortale prima o dopo la nascita o portare gravi problemi al sistema nervoso del nascituro, in medicina il fenomeno è noto come eritroblastosi fetale.

In natura tale fenomeno di ‘rifiuto’ della madre verso il proprio figlio è quanto mai strano. E’ quasi come se un corpo RH- riconoscesse in un corpo RH+ qualcosa di estraneo alla propria natura, qualcosa di corrotto o corruttibile.

http://it.wikipedia.org/wiki/Gruppo_sanguigno

Il fattore RH+ è presente nell’86% della popolazione mondiale mentre il fattore RH- solo nel restante 14%. Questo evidenzia la rarità e la preziosità di tale elemento e contestualmente ne determina l’importanza della preservazione a causa del sistema stesso di ereditarietà del fattore Rh- che potrebbe attestare una discendenza dagli "dei" creatori.

Sempre sul fattore RH possiamo osservare come la distribuzione del fattore RH negativo si concentri in alcune zone del globo, guarda caso quelle che si affacciano sull'Atlantico o dove sono presenti siti megalitici. Addirittura i nativi americani hanno una percentuale prossima al 100% di sangue Rh-. Questo potrebbe dimostrare un'origine Atlantidea se ipotizziamo che il sangue Rh- fosse il ceppo 'divino' presente nella civiltà atlantidea.

Anche la distribuzione dei gruppi sanguigni nella popolazione varia a seconda delle diverse zone del mondo. Ad esempio nei nativi sudamericani si riscontra addirittura il 100% di sangue con il gruppo 0. Per quanto riguarda l'Europa e Nordamerica dominano rispettivamente i gruppi A e 0, mentre nell'Asia centrale è molto abbondante il gruppo B.

Per quanto riguarda l'Italia si attesta attorno al 40% di persone con il gruppo 0, 36% con il gruppo A, 17% con il gruppo B e 7% con il gruppo AB. In Europa è relativamente facile trovare individui con Rh positivo, ragion per cui tale tendenza si è poi nel corso dei secoli diffusa in altri continenti come America e Africa.


Se, come sostenuto dalla ricerca del Max Planck Institute nel "Progetto genoma Neanderthal" il fattore Rh- fosse ascrivibile all'Homo neanderthalensis non si spiegherebbe la sua presenza massiccia al di là dell'oceano. Inoltre essendo l'RH- un fattore recessivo esso è presente solo in individui omozigoti ossia entrambi almeno portatori del genotipo RH-.

Mentre invece il fattore Rh+ presente nei primati, anche evolutivamente parlando deve mantenersi tale fino all'introduzione di un genotipo diverso che alteri il fenotipo del soggetto. Come il fattore Rh- sia stato introdotto nel percorso evolutivo umano rimane un mistero considerando che anche il tanto ricercato anello mancante doveva necessariamente essere caratterizzato da fattore Rh+ discendendo dall'homo erectus.

Pertanto il fattore Rh+ è ascrivibile anche all'Homo neanderthalensis in quanto appartenente allo stesso ramo evolutivo dell'homo erectus di discendenza dei primati, possessori nella loro impronta genetica delle proteine determinanti la presenza di anticorpi "rhesus".

Certamente è insorto un qualche tipo di mutazione genetica, ma a quale pro? Quale vantaggio competitivo fornisce il fattore Rh-? Sostanzialmente nessuno, anzi al contrario lo stesso appare recessivo, evidenziando il fatto che sul pianeta Terra è il fattore Rh+ quello "forte" dal punto di vista evolutivo.

La mutazione genetica che a un certo punto ha generato l'homo sapiens potrebbe essere di origine naturale (virus), artificiale (manipolazione genetica), artificiale con tecnologia avanzata (introduzione tra gli homo erectus di un ceppo virale debitamente programmato per realizzare nel corso dei secoli l'evoluzione desiderata).

Evoluzione temporanea considerando l'aspetto recessivo del fenotipo. Infatti oggi registriamo una grande maggioranza di fenotipi Rh+. E questo va di pari passo con la "corruzione" dell'umanità descritta nei testi sacri che nel passaggio tra l'età dell'oro e la storia recente, tende a ritornare allo stato animale allontanandosi dal DNA divino la cui traccia resta conservata nell'elemento genetico 'fattore Rh'.



12 commenti:

  1. Nell'articolo si è fatta confusione tra Rh+ e Rh-.
    L'Rh- sarebbe sì, il cosiddetto sangue "puro" (come lo 0), ma appunto NON modificato a RH+. L'aggiunta (+) sarebbe proprio l'agente esterno addizionato (sui globuli rossi) a quello originario dei primati "naturali". In altre parole, razionalmente semmai ci fosse una sorta di "marcia divina in più" risiederebbe in quell'86% della popolazione con Rh+ che si è liberamente e largamente "infettato".

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    1. Mi spiace contrariarti ma non è corretto ciò che hai scritto. Il fattore Rh- non è come dici tu "NON modificato a Rh+", ma vuol dire che non possiede il fattore Rh stesso e quindi negativo (-) e tantomeno è "L'aggiunta"; il + è la positività al test che viene eseguito sul sangue, che identifica quindi, la diretta ed innegabile discendenza dai primati. Non è assolutamente un "agente esterno addizionato (sui globuli rossi) a quello originario dei primati 'naturali'"... non è mica parmigiano, che lo addizioni sulla pasta.

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    2. Capisco. Mi sono sbagliato io allora. Scusa. In ogni caso, credo siano prove ormai irrilevanti, considerato che ci mescoliamo da millenni. Credo anche, siano solo gli ultimi indizi che non hanno nessun effetto diretto. Oppure, stando a quanto scritto nei testi sumero-accadici, chi è "più vicino" a loro, potrebbe essere la versione più "obbediente."

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  2. Le ultime ricerche in merito fatte nei laboratori di genetica portano tutti ad una soluzione più semplice e meno fantascientifica, l'incrocio con i Neandertal che portiamo nel nostro DNA ne è una prova, alla faccia di Zecharia Sitchin e dei suoi adepti, sarà anche meno romantico e frustrante, ma è così.
    Per la cronaca il mio gruppo è A-.

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  3. Esatto! L'incrocio con i Neanderthal è uno step fondamentale, spesso trascurato, nella comprensione del nostro passato.

    Al tempo stesso non escludo che in un periodo precedente (l'ibridazione tra Neanderthal e Sapiens avviene circa 55mila anni fa) possa essere accaduto ancora altro che richiama in causa le teorie di Sitchin al riguardo.

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  4. Vedi caro Paolo Brega è importante puntualizzare alcuni aspetti importanti avvenuti nell' ultimo milione di anni:
    1) La comparsa del Neandertal e del Denisova, presumibilmente da uno stesso antenato.
    2) Il loro diverso percorso migratorio dopo aver abbandonato l'Africa, Caucaso-Europeo per il Neadertal e Caucaso-Asiatico per il Denisova.
    3) L'ibridazione, separata, dei due diversi gruppi con il Sapiens (Africano Arcaico) durante le sue migrazioni nei nuovi territori.
    Questo ci porta a capire anche l'attuale estrema diversificazione dei maggiori gruppi etnici facilmente riscontrabili dall'aspetti somatici, antropologici e dei gruppi sanguigni, vedi Africa, Europa, Asia e Americhe.
    Gli ultimi risultati riscontrati nei laboratori del Max Planck Institute spigano inconfutabilmente la percentuale intorno 1-4% nel DNA del Sapiens Moderno di Neandertal prevalentemente a occidente (Medioriente, Europa) e del 4-6% nel DNA nelle attuali popolazioni Melanesiane e di stirpe Han (Asia e Sud-Est Asia).
    In ultima analisi consiglio vivamente, a chi fosse interessato ad approfondire l'argomento con un approccio obbiettivo e scientifico, di iniziare magari dando uno sguardo digitando " Toscana longobarda: Come scoprire il Neandertal che è in noi ", se questo fosse stato fatto anche dai vari autori come Erich von Daniken forse oggi avremmo già letto un libro dal titolo ( NEANDERTAL UNA VOLTA LI CHIAMAVAMO DEI ).

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  5. Scusate l'errore, mi sono dimenticato di aggiungere Denisova al ..e del 4-6& Denisova nel DNA nelle attuali popolazioni Melanesiane e di stirpe Han.

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  6. Concordo pienamente... se questo fosse stato fatto anche dai vari autori come Erich von Daniken forse oggi avremmo già letto un libro dal titolo "NEANDERTAL UNA VOLTA LI CHIAMAVAMO DEI" e non ci saremmo trascinati dietro le implicazioni della "teoria degli antichi astronauti" in modo così radicale.

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  7. Sono lieto che tu concordi pienamente con le affermazioni che ho postato nel mio intervento, anche se ciò stride con quello che si evince leggendo l'articolo di questo Blog e presumibilmente scritte di tuo pugno.
    La "radicalizzazione" di tale "teoria degli antichi astronauti" a cui ti stai riferendo è facilmente riconducibile al fatto che, tali autori, anno compreso fin troppo bene come far soldi facendo leva sull'affascinante esoticità dell'idea di appartenenza a una razza superiore degli stessi lettori.
    Mi stupisce il fatto che dopo tutti questi anni dalla loro prima edizione ci si imbatta immancabilmente, facendo ricerche su gruppi sanguigni, evoluzione dell'uomo e civiltà antiche, con queste argomentazioni prive di ogni fondamento scientifico ne tantomeno supportate da prove tangibili e perpetrate all'infinito solo con tanti se e forse.
    Lungi da me il voler polemizzare, ma ogni volta che navigando incontro queste argomentazioni, mi viene in mente una citazione di Umberto Eco: La TV aveva promosso lo scemo del villaggio rispetto al quale lo spettatore si sentiva superiore. Il dramma di internet è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità".
    Quindi mi rincuora sapere che concordi con i risultati degli studi e delle ricerche sino qua raggiunti, un arrivederci e
    Distinti saluti

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    1. Ciao,
      ho letto le tue risposte qui e vorrei approfondire con te alcune tematiche, possiamo comunicare in privato? La mia mail è abdelkarem@gmail.com.
      Grazie

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  8. La verità è che non siamo tutti uguali e questo purtroppo per alcuni è molto difficile da accettare... Non esistono il bene e il male così come non esiste una giustizia e un'ingiustizia un amore o un odio... Il tentativo di razionalizzazione dell'uomo è una forma di autocondanna inflitta dalla prigione delle mente...

    Caratteristiche genetiche (DNA) di sangue e di relativa conservazione in "purezza" secondo discendenza appartengono alla storia dell'uomo fin dai suoi primordi per arrivare a storia recente (vedi seconda guerra mondiale) ci verrà il dubbio che una base di concreta realtà possa esserci?

    Ripeto non siamo tutti uguali o alla pari ma esistono individui dalle potenzialità maggiori rispetto ad altri... L'universo non è ordinato, giusto o mosso dall'amore come teorizza la new age o la scienza... L'universo è anche caos e differenza...

    Alla domanda perchè non siamo tutti uguali ?! La risposta è semplice perchè è così punto e basta :-)

    Saluti da un RH -

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  9. Chissà se saremo interfecondi anche con le razze sviluppate per marte?!

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