lunedì 30 luglio 2012

La Fratellanza - La nascita dell'Uomo


Riprendendo le scoperte nel 2005 di David Haussler e Katherine S. Pollard dell’Università della California a Santa Cruz sul gene HAR1 e su come questo possa rappresentare un'ulteriore prova a quell'ibridazione alieno-umana alle origini dell'homo sapiens.


Se l'RH- è la prova di un innesto nel DNA umano ("Genesi di un enigma"), i geni HAR1 e FOXP2 sono l'oggetto dell'innesto.


La teoria dell’evoluzione e il creazionismo sono le principali teorie sulla comparsa del genere umano che l’uomo ha preso in considerazione.

Esaminiamole brevemente: la teoria dell’evoluzione parla di come da una specie di primati siano derivati gli uomini moderni, mentre il creazionismo sostiene che un’eterna, onnipotente entità abbia creato l’uomo dal nulla. A noi queste teorie non convincono del tutto. L’ipotesi del creazionismo non è esauriente perché si parla di un essenza che è sempre esistita e crea dal nulla la vita. I credenti di questa dottrina si affidano completamente alla fede senza nemmeno analizzare i loro libri sacri.

La parola fede è propriamente intesa come il credere in concetti, dogmi o assunti in base alla sola convinzione personale o alla sola autorità di chi ha enunciato tali concetti o assunti, al di là dell'esistenza o meno di prove pro o contro tali idee e affermazioni. (wikipedia)

Per quanto riguarda la teoria dell’evoluzionismo abbiamo trovato delle anomalie di percorso nel processo di trasformazione dell’essere umano. La prima domanda che ci siamo posti è perché proprio la scimmia ha acquisito capacità superiori a quelle degli altri animali? Perché ad esempio non sono stati i delfini o gli elefanti, animali dotati di una certa intelligenza?

Ma diamo per buona la scimmia. Abbiamo notato che c’è molta confusione e incompletezza nei dati forniti dai ricercatori. Comunque abbiamo potuto constatare che per arrivare dalla scimmia all’homo erectus sono passati milioni di anni, ma per arrivare dall’homo erectus all’homo sapiens è passato un tempo relativamente breve. Inoltre l’homo erectus è stato presente sulla terra per quasi 2 milioni di anni (molto di più delle altre specie homo) come se l’evoluzione di quelle specie fosse ultimata.

20-15 milioni di anni fa: primi ominidi
2.000.000 – 300.000 anni fa: homo erectus
300.000 anni fa circa – oggi: homo sapiens

Una delle cose che ci differenzia dalla scimmia è un gene chiamato HAR1, scoperto nel 2005 da David Haussler e Katherine S. Pollard dell’Università della California a Santa Cruz; è una sequenza di 118 basi nel DNA umano, che si trova nel cromosoma 20. Questo gene viene espresso durante lo sviluppo embrionale e produce una migrazione neuronale indispensabile allo sviluppo di un cervello veramente umano. (wikipedia) Pare che questo particolare gene si sia modificato molto velocemente nell’uomo rispetto a tutte le altre specie.

[…]Nei polli e negli scimpanzè, le cui linee si sono divise milioni di anni fa, sono diverse solo due basi su 118, mentre tra umani e scimpanzè, le cui linee si sono separate molto più di recente, le differenze sono 18. il fatto che HAR1 sia rimasto di fatto fermo nel tempo per centinaia di milioni di anni indica che fa qualcosa di molto importante; il fatto che improvvisamente sia stato modificato nell’uomo suggerisce che questa funzione è stata significativamente mutata nella nostra linea filogenetica.
(Katherine S. Pollard, Che cosa ci rende umani?, in Le scienze n.492. agosto 2009)


E se qualcuno avesse aiutato l’homo erectus a diventare quello che è l’uomo moderno?
Oggi la scienza ha raggiunto traguardi importanti. Basti pensare alla clonazione, alla manipolazione del DNA, alla fecondazione artificiale, ma anche agli obiettivi raggiunti in ambito spaziale con le varie missioni di esplorazione. E c’è ancora molta strada da fare.

Se qualcuno migliaia di anni fa avesse già sviluppato la tecnologia che noi stiamo conquistando solo ora? Qualcuno che l’ha sfruttata per viaggiare nello spazio fino ad arrivare sul nostro pianeta e poi modificare gli esseri viventi che qui si trovavano per i loro scopi. Le prime civiltà sembravano essere a conoscenza delle loro origini, sembravano sapere qualcosa che poi si è perso nel tempo, qualcosa che hanno lasciato scritto e che noi oggi cataloghiamo come epica, semplici racconti inventati; ma se quei racconti fantastici descrivessero fatti realmente avvenuti? Certamente a una prima lettura superficiale non sembra, ma se si approfondisce l’analisi si può intuire che forse non sono proprio opere di fantasia. I testi sumeri ci dicono che questi esseri venuti dal cielo avevano bisogno di qualcuno che lavorasse al loro posto per procurare cibo e ogni altra cosa che poteva essere loro utile.

Io produrrò un umile primitivo;
‘uomo’ sarà il suo nome.
Creerò un lavoratore primitivo;
egli avrà in carico il lavoro degli dei,
affinché essi non si stanchino.
(Epica della creazione)
….
Questi opere narrano della nascita dell’uomo molto più dettagliatamente della bibbia che secondo gli studiosi non è altro che la sintesi degli scritti più antichi (Z.S.).
Infatti nella genesi è scritto ‘E il signore prese ‘l’uomo’ e lo pose nel giardino dell’eden perché lo coltivasse e lo curasse’.  (Gen. 2,15) Non c’è una certa somiglianza? Come se Dio avesse creato l’uomo perché si occupasse al suo posto del ‘giardino dell’eden’?
Alcuni passi delle suddette opere epiche poi sembrano descrivere i processi scientifici compiuti da questi dei/alieni per ottenere un essere adatto ai loro scopi.

Preparerò un bagno purificatore.
Che un dio conceda il suo sangue…
Con la sua carne e il suo sangue,
Ninti mescoli l’argilla
(cit. Quando gli dei come gli uomini)

Non sembra la descrizione del processo di preparazione per la manipolazione del DNA visto da occhi inesperti? L’argilla nominata, secondo Zecharia Sitchin, uno studioso della lingua e della cultura sumera, è riconducibile alla parola ‘uovo’.
< Il termine accadico che indica l’argilla è ‘tit’, che significa anzi, più precisamente, ‘argilla modellante’. La grafia originaria della parola era TI.IT (ciò che è con la vita). In ebraico, ‘tit’ significa ‘fango’, ma il suo sinonimo è ‘bos’, che ha la stessa radice di ‘bisa’ (palude) e ‘besa’ (uovo). La storia della creazione è piena di giochi di parole. […] l’appellativo della Dea Madre, NIN.TI, significava sia ‘signora della vita’ che ‘signora della costola’. E allora, non potrebbe darsi che ‘bos-bisa-besa’ (argilla-fango-uovo) sia una sorta di gioco di parole per indicare l’ovulo femminile? >  (Zecharia Sitchin, Il pianeta degli dei)

A Ninki, la mia sposa divina
Sarà affidato il travaglio.
Sette dee della nascita
Le staranno vicino per assisterla.
(cit. Quando gli dei come gli uomini)

Questo passo fa pensare a quella che oggi è la fecondazione in vitro. Niente di magico o sovrannaturale viene descritto, ma solo processi scientifici che non potevano essere compresi dai primi uomini. Questa ipotesi può spiegare l’improvvisa accelerazione dell’evoluzione della specie homo che probabilmente avrebbe impiegato molto più tempo per raggiungere certi risultati. La nuova specie ottenuta tramite esperimenti genetici si sarebbe poi moltiplicata sfuggendo al controllo dei loro creatori.

La bibbia sembra derivare dalla più antica epica sumerica e questo spiegherebbe tanti passi del testo sacro che altrimenti suonerebbero strani.

Es. GEN. 6-[1]Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, [2]i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero.

I Nefilim erano sulla Terra,
in quei giorni e anche dopo,
quando i figli degli dei
vivevano  insieme alle figlie di Adamo,
e concepivano figli con esse.

La traduzione della Bibbia dall’ebraico è sempre stata oggetto di controversie. Nel testo originale sono nominati due esseri divini che sembrano ben distinti: Elohim e Yahweh.

Elohim è la parola ebraica per ‘dei’, ma secondo alcuni può essere tradotta come ‘coloro che vengono dal cielo’ essendo in realtà la fusione di tre parole:

“Ellu Habahim Mishamayim” (Jean Sendy). Yahweh invece sembra essere il nome proprio di una particolare divinità probabilmente più importante delle altre, una sorta di leader.

Gli elohim sono subito nominati nella genesi (è la terza parola) mentre Yahweh entra in gioco solo più tardi come colui che ha di fatto creato l’uomo. Un po’ come nella mitologia sumera questo compito era stato affidato ad Enki.

Nella bibbia ufficiale le parole ‘Elohim’ e ‘Yahweh’ sono state sostituite entrambe con ‘Dio’ nella traduzione del V sec. a cura di San Girolamo. Nonostante questo alcuni passi hanno molto più senso se ci si attiene alla versione originale. Inoltre l’ebraico antico non è affatto facile da leggere e tradurre, infatti gli scritti originali appaiono come una serie di lettere attaccate una dietro l’altra senza spazi tra le parole, senza contare che non si usava scrivere le vocali. Un testo ebraico appariva in pratica così:  n p r  n c  p  d c r  l c  l  l  t  r r   (in principio dio creò il cielo e la terra), ma quelle lettere potrebbero essere interpretate in molti modi diversi, basta anche solo il cambio di una vocale per cambiare il significato di una parola e quindi dell’intera frase.

Esaminiamo alcuni passi dell’antico testamento.

GEN. 1,1 In principio Dio creò il cielo e la terra
Nella versione originale al posto di ‘Dio’ c’è la parola Elohim quindi probabilmente sarebbe più corretto dire ‘In principio gli dei crearono il cielo e la terra’

GEN 1,26 E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».

GEN. 3.22 Il Signore Dio disse allora: «Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!».

Anche qui la parola originale è Elohim e questo spiegherebbe anche il plurale usato da Dio che si riferirebbe agli altri dei che erano con lui.
In altri passi appare piuttosto evidente che Dio/Yahweh non era solo, non era l’unico.

Esodo Cap. 15 – 11 “Chi è come te fra gli Elohim, Yahweh?”…


Esodo Cap. 18 – 11 “Ora io so che YAHWEH è più grande di tutti gli Elohim,
poiché egli ha operato contro gli Egiziani con quelle stesse cose di cui
essi si vantavano”

Inoltre il dio descritto nella bibbia appare un dio fisico, presente e che interagisce con gli uomini, a partire da Adamo, un dio che compie azioni ‘normali’ quasi come un comune uomo.


GEN. 3,8 Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno..
Esodo 33,11 “Così Yahweh parlava con Mosè faccia a faccia, come un
uomo parla con un altro”

Per non parlare di come questo Dio/yahweh effettuava i suoi spostamenti.

Isaia 19,1  “Ecco, Yahweh cavalca una nube leggera ed entra in
Egitto” …

Esodo 19, 9 E Yahweh disse a Mosè: "Ecco, io sto per venire verso di te in una densa nube..

Un dio che dovrebbe essere onnipotente ha bisogno di una ‘nuvola’ per viaggiare? Sembra quasi la descrizione di un qualche mezzo aereo descritto da chi non poteva capire cosa aveva di fronte.

L’intera analisi della bibbia e dell’epica sumera richiederebbe un tempo molto lungo, ci sono studiosi che hanno dedicato la loro intera vita a questo. Noi ci siamo soffermati solo su alcuni esempi e vi invitiamo a fare altrettanto, a verificare,  a ricercare e a mettere in dubbio tutti i dogmi con i quali avete vissuto aprendo la vostra mente senza dare niente per scontato.

Una coincidenza è il caso, due coincidenze sono un indizio, ma tre sono una prova…


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