sabato 1 dicembre 2012

UFO Africani

Lo Zimbabwe torna agli onori della cronaca del Progetto Atlanticus… dopo i siti di Great Zimbabwe e le città di duecentomila anni fa ritrovate tra lo Zimbabwe e il Mozambico ecco testimonianze di avvistamenti UFO e di abdcutions, frutto degli studi di Cynthia Hind, ufologa del MUFON, la quale si concentra nell’analisi del fenomeno UFO presso popolazioni che della materia non sanno nulla.

RAPIMENTI UFO NEL CUORE DELL'AFRICA NERA
Gli extraterrestri atterrano nello Zimbabwe

I rapimenti UFO non sono un'esclusiva del mondo occidentale. Cynthia Hind, ufologa del MUFON Zimbabwe è autrice di numerosi studi e di libri quali "UFOs African Encounters" e "UFOs over Africa". In essi studia l'impatto del fenomeno UFO verso popolazioni che della materia non sanno nulla. Di Cynthia Hind; traduzione di Alfredo Lissoni

Ho condotto ricerche in Africa ed in Sudafrica in particolare, una terra ufologicamente vergine, ove i dischi volanti sono stati segnalati senza creare il folklore generato in America dai giornali. In Sudafrica non si parla quasi mai di UFO, non esistono pubblicazioni locali e i pochi libri in lingua inglese che arrivano dall'estero ben difficilmente trattano la materia. Personaggi come Budd Hopkins o Whitley Strieber (celebri esperti di rapimenti UFO) in Africa sono dei perfetti sconosciuti.

E questo perché la popolazione di colore, che vive in condizioni di estrema miseria, ha ben altro a cui pensare. In più, in Africa solo i ricchi hanno la televisione, e l'ascolto è limitatissimo (nello Zimbabwe, ad esempio, a soli 8 milioni di persone). E la scelta dei programmi cade molto spesso sul Mavengwevengwe (musica locale) o sul Makadoka (situation comedies); di rado su Star Trek e Visitors. L'ascolto è limitato alle città e non alle aree rurali. Le radio, poi, trasmettono musica pop e vernacolare. I programmi in lingua inglese, inclusi quelli scientifici, vengono snobbati dalla popolazione nera, che preferisce i programmi nel proprio dialetto.

Tutto ciò dimostra che una contaminazione libraria o da mass media circa gli UFO non è stata possibile. Naturalmente nelle religioni locali esistono molti spiriti; pure per l'africano, che spesso non è andato mai oltre il proprio campo o il proprio laghetto, il concetto di 'spazio esterno' è qualcosa di difficile comprensione. E la vita nello spazio? "Solo Dio può camminare sulla Luna", vi rispondono. É per questo che ritengo che lo studio del fenomeno UFO, in una terra così incontaminata, possa addurre nuove prove al fenomeno stesso.

FACOLTÀ PARANORMALI

Come altrove, anche i rapiti africani, perlopiù donne di pelle bianca, sono imbarazzati nel raccontare le proprie esperienze, spesso non associate al fenomeno UFO, e vissute come sogni lucidi. Ho rintracciato il caso di Janet di Bulawayo, Zimbabwe, che, nel 1982, sognò di trovarsi in una stanza metallica piena di tavoli con strumenti medici. Janet non riusciva ad urlare, ma sentiva che le persone nella stanza le mettevano qualcosa sulla testa, una specie di berretto. Questi esseri erano persone normali, vestite però con una tuta di color bianco lucido o argentato.

Quando si svegliò la mattina seguente, Janet notò un bozzo quanto una moneta da 5 cent sulla parte destra della sua testa. L'ho visto ma, francamente, poteva esser qualsiasi cosa. Tuttavia, l'importanza di questo caso sta nel fatto che Janet non sa nulla di persone con sonde nella testa e quando menzionai questa possibilità alla fine della nostra intervista lei non sembrava particolarmente interessata. Dopo il sogno alla donna successero molti fatti strani; ebbe particolarmente una strana avversione verso gli elettrodomestici (quando usava il phono o l'arricciacapelli l'elettricità le causava fastidio e la sua testa le doleva in corrispondenza del marchio).

Durante le classiche tempeste tropicali, con fulmini, provava disturbi ogniqualvolta c'era un lampo. Nel 1984, mentre lavorava in un ufficio londinese, seduta alla scrivania, cominciò a muoversi come in trance; in quell'istante un tubo al neon le cadde sulla scrivania, evitandola per un pelo. Sembrava quasi che la trance fosse stata indotta da 'qualcuno', all'esterno, per salvarle la vita facendola spostare all'ultimo momento. In un'altra occasione, in sala da pranzo, un bulbo al neon cadde e si frantumò sul tavolo, mancandola di poco. Più recentemente, mentre era in cucina, le capitò un incidente simile, un altro neon cadde frantumandosi a pochi centimetri da lei. Janet confessò che, prima di ogni incidente, avvertiva una sensazione che la portava a spostarsi all'ultimo momento, salvandosi così da eventuali ferite. A parte molti sogni ricorrenti con viaggi astrali Janet ricordò solo un'esperienza psichica.

Era nel giardino di casa quando vide due creature che descrisse come 'fate'. Erano piccolissime, forse di sei centimetri, vestite con una lunga gonna bianca e con ali di garza sottile. Questa testimonianza venne strappata alla donna solo con molta insistenza. Che, pure, si disse disponibile, in caso di richiesta, "ad andare con loro", con le fate. Un dato 'sociopsicologico': Janet ha avuto una vita sentimentale penosa e tuttora preferisce vivere da sola.

SOGNI ANOMALI

Un secondo testimone è Jenny di Bulawayo, una donna tormentata per venti anni da un sogno ricorrente, in cui vede un uomo vestito di bianco intenzionato a portarla via. Sebbene Jenny sia sposata, l'uomo del sogno dichiara di volere vivere con lei. Jenny ricordava di esser stata trasportata sul mare, verso una costruzione ottagonale con larghe finestre. Volava sul pelo dell'acqua... All'interno dell'oggetto un gruppo di persone vestite di blu stavano monitorando la zona. Una bella donna, umanoide, andò verso Jenny e le spiegò che 'loro' stavano sorvegliando la nostra Terra. Un giovane, al quale lei si rivolse, stava sorvegliando gli effetti di un terremoto verificatosi in Turchia.

Jenny era afflitta. Lei disse che "benché essi fossero molto gentili, c'era in atto una sorta di manipolazione, circa i nostri interessi; essi dissero che ci aiutavano con la sovrappopolazione del nostro pianeta". Il rapimento di M.B. di Masvingo, Zimbabwe, ha connotazioni alquanto vaghe. La donna parlò di esseri umanoidi dai grandi attributi fisici. In questa occasione escludo qualsiasi contaminazione da letture ufologiche o resoconti giornalistici rimarcando un aspetto interessante del racconto, l'improvviso comparire, durante la notte, di un oggetto tondo argenteo, ronzante, "come uno sciame d'api". L'oggetto apparve una seconda volta due anni dopo, allorché M.B. venne portata dentro l'astronave. La testimone disse di aver volato nell'astronave stando così vicino al suolo da poter vedere i sassi ed i solchi sul terreno.

Ad un certo punto si vide in un corridoio pieno di porte e quando realizzò che 'essi' la stavano riportando sulla Terra, fu presa dal panico. Li implorò di tenerla con loro, chiunque essi fossero. Janet di Durban, Sudafrica, stava bevendo un caffè, una notte tardi, quando vide un uomo uscire dal suo guardaroba, guardaroba che sembrava mutarsi in un lungo tunnel senza fine. L'uomo le fece un cenno, ma lei si rifiutò di seguirlo, e si fissò al letto. Ma, come in un incubo, venne afferrata da una forza invisibile e trascinata dentro il tunnel. La mattina seguente Janet scoprì di non riuscire ad alzare le braccia, ammaccate, e non fu capace di pettinarsi i capelli. Ricordava di essere stata portata in una stanza con un tavolo (clinico?), impregnata da uno strano odore.

COSTANTI NELLE ABDUCTIONS

Quella di Caroline di Chipinge, Zimbabwe, è la storia più interessante di tutte. La donna era a letto, sveglia, quando vide una palla di luce muoversi sul soffitto. Dopodiché la donna rimase paralizzata dalla luce emessa dall'oggetto e sentì che 'loro' volevano portarla via in un raggio di luce. In quel momento Caroline riuscì a vedere attraverso il soffitto della camera gli alberi ed il cielo stellato. Tentò di urlare ma nessun suono le uscì dalla gola. Quando l'oggetto se ne andò, la donna corse a chiamare la madre. In quel momento le luci se ne andarono. Queste abduzioni non possono esser confuse con i sogni, tanto la storia è chiara.

Il teste è conscio di quello che gli è successo e benché in talune occasioni i testimoni abbiano ammesso che questo sia accaduto in sogno, perché era più chiaro degli altri? I rapimenti non si verificano ogni notte, o una volta al mese. Capitano in genere una volta nella vita, al massimo due. Solo nel caso di Jenny gli incontri sono successi più frequentemente. I testimoni non parlano prontamente delle loro esperienze, e dato che in genere non ne sanno nulla, queste storie vengono alla luce molti anni dopo. E quante centinaia di casi non sono mai stati rivelati? Ci sono delle costanti nelle abductions, anche se sempre con un largo margine. So, per esempio, che i rapimenti coinvolgono soprattutto le donne, buone osservatrici, salvo qualche caso. Esse erano giovani quando avvenne il fatto, anche se non nei termini della 'sindrome dei 7 anni' di Budd Hopkins (cioè rapimenti di bambine, N.d.A.).

Ci sono altri fattori fondamentali, ma non applicabili ad ognuno, e con solo 5-6 casi non posso formulare sufficienti costanti. Così per ora aspetto e spero. Da quel che ne so, gli psicologi non hanno ancora dato una risposta completa...

http://www.alfredolissoni.net/2ir4.htm

Nessun commento:

Posta un commento

Ti potrebbero interessare anche...

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...