martedì 24 settembre 2013

Nemesis, Sedna e altre "Anomalie"

La stella, conosciuta anche con il nome di Nemesis, è cinque volte più grande di Giove e potrebbe essere responsabile dell’impatto che ha estinto i dinosauri 65 milioni di anni fa.

Alcuni scienziati ritengono che il bombardamento da parte di “missili di ghiaccio” potrebbe essere la causa della massiccia estinzione della vita che, affermano, avviene ogni 26 milioni di anni. Si ipotizza che Nemesis si trovi ad una distanza pari a 25.000 volte quella tra la Terra e il Sole o, in altre parole, a un terzo di anno luce da noi.

Gli astronomi credono che si tratti di una nana bruna o rossa, ovvero di una “stella mancata” che non è riuscita a generare abbastanza energia per bruciare come il Sole.  

Dovrebbe essere possibile individuarla tramite il telescopio termosensibile WISE (Wide-Field Infrared Survey Explorer – esploratore a infrarossi ad ampio raggio, ndt). Lanciato l’anno scorso, WISE ha iniziato a scrutare il cielo in gennaio. Ci si aspetta che scopra circa un migliaio di nane brune fino a 25 anni luce dal Sole (la nostra soglia cosmica) prima che il suo refrigerante si esaurisca in ottobre.


La più vicina stella ad uno stadio simile al nostro Sole si trova a circa 4,5 anni luce da noi.

Si crede che il nostro sistema solare sia circondato da una vasta quantità di corpi ghiacciati denominata Nube di Oort e situata a una distanza doppia rispetto a quella di Nemesis. Alcuni di questi corpi vengono diretti verso i pianeti in forma di comete (corpi giganti composti da ghiaccio, polvere e roccia) e l’impressione è che la responsabile di ciò sia l’influenza gravitazionale della “stella della morte”. I paleontologi David Raup e Jack Sepkoski hanno scoperto che negli ultimi 250 milioni di anni la vita sulla Terra è stata distrutta seguendo cicli di 26 milioni di anni. Sembra che la causa risieda negli impatti cometari.

Una inchiesta scientifica conclusasi la settimana scorsa conclude che fu un simile impatto a causare l’estinzione dei dinosauri 65 milioni di anni fa, anche se il fatto non è stato messo in relazione con Nemesis.

La maggior parte delle stelle ha una o più stelle compagne che orbitano una vicino all’altra: ne consegue che lo status di single del nostro Sole apparirebbe alquanto inusuale.

Il maggior indizio dell’esistenza di Nemesis è un misterioso pianeta nano chiamato Sedna, individuato in un’orbita attorno al Sole molto lunga: 12.000 anni. Mike Brown, colui che ha scoperto Sedna nel 2003, ha dichiarato: «Sedna è un oggetto molto anomalo, non dovrebbe trovarsi lì!». Sedna non si avvicina mai a nessuno dei pianeti giganti o al Sole. La sua orbita, là fuori, è incredibilmente eccentrica. L’unico modo per ottenere un’orbita così ellittica è avere un qualche tipo di corpo gigante che ti spinge. Quindi che cosa c’è là fuori?

Il professor John Matese, dell’università di Louisiana (Lafayette), dichiara che la maggior parte delle comete del sistema solare interno sembra provenire della regione della Nube di Oort, lanciata dall’influenza di una stella compagna del Sole che sparge le comete lungo la sua scia. Metese suggerisce che la stella è fino a cinque volte più grande di Giove, o 7.000 volte più grande della Terra.

Ha affermato inoltre che «C’è una rilevante evidenza statistica che tale concentrazione di comete possa essere causata dalla compagna del nostro Sole».

Traduzione di Nikola Duper

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