venerdì 30 maggio 2014

Dal Vangelo secondo Tommaso

La vera parola di Gesù metterebbe in pericolo il potere della Chiesa... 

Questo vangelo è rimasto sepolto sottoterra per 1900 anni ed è stato scoperto e dissotterrato nel 1945. 

Anche a distanza di anni dal ritrovamento di questo significativo documento, il suo contenuto non è stato diffuso. Infatti, la gente continua ad ignorare detto vangelo, continuando ad essere sostanzialmente influenzata dalle "presunte verità" della istituzione-chiesa.

Il perché di questa ritrosia della chiesa è facile da intuire: nel Vangelo di San Tommaso non c'è bisogno di una istituzione per pregare Dio; non si ha bisogno di una gerarchia per entrare in contatto con la divinità. Tra l'uomo e Dio esiste un contatto diretto, che non necessita di intermediari. 

Oltre a ciò, molti studiosi sostengono che tale vangelo sia stato redatto contestualmente alla vita di Gesù. Così, mentre i vangeli ufficiali risalgono ad un tempo successivo, passando attraverso svariate trasmissioni orali, invece il vangelo in questione costituirebbe copia fedele delle vicende del Messia, visto che l'apostolo (secondo questa tesi non minoritaria) avrebbe trascritto le parole di Cristo mentre questi ancora le diffondeva. 

Il Cristo che leggiamo nel Vangelo di Tommaso è vicinissimo all'Induismo, al Buddismo, al Sufismo, non incita allo sterile sacrificio, ma semmai ad una consapevole ricerca della propria divinità, affinché la carne ridiventi Spirito. 

Nella primavera del 1945 a circa 60 Km. da Luxor su una collina ricca di antichi ruderi, nella località detta Nag-Hammadi da una brocca rinvenuta accidentalmente viene portato alla luce un rotolo di lino cerato e bitumato. Verrà srotolato ed in questo modo si romperà lasciando uscire molti manoscritti. Quest'ultimi verranno denominati i codici di Nag-Hammadi, alcuni di questi verranno distrutti o buttati, altri in condizioni migliori saranno venduti per 3 sterline ad un rigattiere del Cairo che separatamente li cederà al migliore acquirente. Il museo copto del Cairo comprerà e raccoglierà diversi rotoli.

Un antiquario entrerà in possesso di uno dei manoscritti che successivamente li rivenderà all'Istituto Jung di Zurigo. Finalmente gli studiosi di questi due istituti, il museo del Cairo e l'istituto di Zurigo, tradurranno le antichissime scritture dai caratteri copto-grecizzanti.

Dei 13 codici originariamente composti da più di 1350 pagine ne perverranno 1130. Quasi tutti i codici hanno una legatura di cuoio e risalgono alla fine del I° secolo d.C. Sono traduzioni in copto di manoscriti più antichi si presume in aramaico.

Tra questi vi è il "Vangelo secondo Tommaso" certamente il più antico tra i vangeli conosciuti sin ora, e impropriamente, quindi denominato anche il quinto vangelo.

Vi sono, in questo documento, frasi del Cristo inedite che rendono la sua figura diversa da quella adottata dal mondo cattolico.

Egli non vince la forza del mondo servendosi del dolore bensì utilizzando l'arma della Conoscenza, quella Cosmica, Eterna, che non subisce l'usura del tempo.

Questo vangelo testimonia le parole che Gesù rivelò a Tommaso, contiene 114 detti in forma arcaica.

Molti studiosi come ad esempio il glottologo francese Jean Doresse (che per primo nel 1959 tradusse il testo) ed il tedesco H.C. Puech ritengono questo vangelo una delle più antiche testimonianze scritte della tradizione cristana e la datano nella metà del I° secolo d.C.

Questi antichi documenti, inoltre, pare che fossero appartenuti ad una ristretta comunità visto che il copto era una lingua poco diffusa in Egitto e conosciuta solo da una limitata cerchia di eruditi e quasi sicuramente di diretta estrazione gnostica, ciò spiega la totale estraneità al mondo ebraico-cristiano di questi scritti.

Non vi sono comunque dubbi sull'autenticità del Vangelo secondo Tommaso, a conferma di ciò basterà sapere che fin dal 1897, in località di Ossirinco, nel Medio Egitto, furono rivenuti 2 frammenti di papiri (più un terzo ritrovato nel 1903) che contengono frasi, in greco, del testo copto del Vangelo di Tommaso, inoltre il papiro n° 654 riporta il titolo ed il nome di Tommaso.

Vi stupirete certamente della "modernità" del Cristo del Vangelo di Tommaso, l'unico motivo per cui solo oggi possiamo conoscerne la saggezza è che Egli appartiene alla nostra Era. Cristo è nuovamente in mezzo a noi...

Qui di seguito sono riportati alcuni stralci di questo vangelo lasciando a voi la capacità di recepire tutta la sapienza che trasmettono tali parole: 

Quando noi lo chiamavamo: "Signore, vieni con noi a pregare e a digiunare?" Lui ci guardava con occhi pieni di ironia e ci rispondeva: "Ma che male ho fatto?" E poi aggiungeva: "Non dite sciocchezze e non perdete tempo a fare ciò che intimamente non vi sentite di fare". 

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Un giorno Gesù ci disse: "Non perdete tempo a digiunare perché, così facendo, fate la vostra rovina spirituale. Non perdete tempo a pregare perché, così facendo, vi costruite un inferno. Trattenetevi dal fare l'elemosina perché fareste torto al vostro Spirito".

Molti di noi non capivano. Gesù, quasi ridendo, aggiunse: "Tu, Matteo, che eri chiamato il grassone, sai bene quale rovina fosse per te l'ingordigia che ti squilibrava: altrettanto squilibrante è il digiuno". Replicammo: "Questo lo abbiamo capito, ma perché la preghiera ci danneggia?" Gesu ci chiese: "Come pregate?" 

Diciamo: "Signore, abbi pietà di noi!" 

Pensate forse che il Padre sia crudele? E cos'altro dite? 

Diciamo: "Signore facci avere questo, concedici quest'altro". 

Questa è ingiustizia! non così dovete pregare. 

E come, allora? 

Tacendo e ascoltando la voce del Silenzio che parla dentro di voi, il Pensiero Vivente, vera preghiera, che crea e non ripete, che entra in voi ed è pura. Ciò che entra non vi contamina, ma ciò che esce vi sporca. 

E per l'elemosina? 

Ciò che dai a te stesso lo chiami forse elemosina? E ciò che voi chiamate elemosina non è altro che quel piccolo obolo che una coscienza addormentata paga volentieri per poter continuare tranquillamente a dormire! - poi Gesù aggiunse: "Chi ha orecchie per intendere intenda".

Molti di noi non avevano capito.

Gesù sorridendo, disse: 

Lo Spirito è Perfezione, Pensate sia perfetto un mondo in cui sia necessaria l'elemosina?" 

No. E' un mondo ingiusto. 

L'elemosina stabilizza questa situazione di ingiustizia. 

E allora, cosa dobbiamo fare, in questo mondo che purtroppo è ingiusto, quando un povero, affamato, viene da noi? 

Fate a lui quello che vorreste fosse fatto a voi stessi. Fate il vostro dovere e fatelo in silenzio. 

Adesso abbiamo orecchie per intendere. 

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Un giorno chiedemmo a Gesù: "Quale sarà la nostra fine?" Ed Egli ci rispose: "Se scoprite il principio non dovrete preoccuparvi della fine, perché dove è la fine, là è il principio. E chi conosce il principio, conosce la fine e si libera dalle morti".

Disse propio così, "dalle morti", e poi aggiunse: "volete sapere in che modo un uomo si libera dalle morti? Ve lo dico subito: divenendo consapevole di essere già esistito prima di ogni nascita. Queste parole sono fondamento di ciò che vi dico. Allora, pur restando in piedi su questo pianeta, diverrete padroni dei cinque alberi meravigliosi del Paradiso che sono sempre fiorenti, estate e inverno, e non perdono mai le foglie. Chi conosce questi alberi si libera dalle morti." 

E cosa sono questi cinque alberi? - chiedemmo noi. Gesù rispose, sorridendo: 

Sono le cinque strade infinite, che portano a Dio. Son fatte di vita, di spazio, di tempo. Si percorrono avanti e indietro.

Se cammini su di esse, facendo tanti passi in un senso e in ugual numero di passi nell'altro, muovendoti, sarai fermo, come il Padre. 

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Un giorno Gesù ci disse: "Quando voi vi sedete in tre intorno a un tavolo tre siete e tre restate. Ma se una coppia si siederà intorno a un tavolo e mi chiamerà, io verrò tra quella donna e quell'uomo e non saranno più due, ma uno solo!" 

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Una sera vedemmo un Samaritano che effettuava un lungo viaggio portandosi dietro un agnello. Eravamo ai confini della Giudea, proprio nel luogo della dogana. Gesù ci disse: "Sapete perché quel viaggiatore porta con sé un agnello? Tra l'altro non lo può cavalcare e ad ogni dogana deve pagare un dazio. Lo porta, perché, quando sarà affamato, lo ucciderà e se lo mangerà". Gesù sorrise e aggiunse: "Certo non potrà mangiarlo quando è vivo. Prima lo ucciderà e poi lo mangerà. Anche voi potete essere come quell'agnello, che può essere mangiato soltanto quando è già cadavere. Vincete la paura per non diventare cadaveri. Finché sarete vivi, la morte non vi potrà toccare. Nessuno potrà mangiarvi. Se la morte vi trova vivi, non vi toccherà. 

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Una sera Gesù era molto triste e i suoi occhi erano perduti in un lontano futuro. Disse: "Mi faranno apparire amante del dolore e della sofferenza. Sento dire dovunque che il mondo è una valle di lacrime e che l'uomo è nato pe soffrire. Nulla di più falso. Solo per la sua stupidità e per la sua visione limitata l'uomo si circonda di sofferenza. Io sono venuto tra voi per indicarvi la strada della gioia. Il mio giogo è leggero come una ghirlanda di fiori e la mia autorità è dolce. Se seguirete la strada che vi indico, troverete una felicità che è come un albero sempre verde. 

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La più cara discepola di Gesù, Salomè, gli disse: 

Sazzolòs, mio piccolo Maestro, facciamo anche oggi il gioco degli indovinelli? Non mi hai ancora fatto una delle tue domande. 

Ti accontento subito, Salomè:

"Due amanti si abbracciano sul loro letto: chi dei due vivrà, chi invece morrà? 

Ho capito. Tu sei quello che resta, perché esci da Colui che è Eterno. Ma devo proprio essere io quella che muore? Non sono forse la tua discepola? 

Ascolta, Salomè. Se in te non vi saranno divisioni, sarai piena di Vita e non offrirai materiale ala morte. 

Allora, sul nostro letto, uno vivrà e l'altra vivrà...

Sei in errore, Salomè. Se in te non vi è una divisione non sarai separata da Me. 

E allora, Maestro, sul letto resteranno i nostri corpi vuoti... 

Sei in errore. Non vi saranno corpi, perché ogni granellino della nostra carne sarà trasformato in Spirito. 

Per me è presto, Maestro mio, solo tu dei capace di tanto. Quindi io sono quella che muore. Ma ti raggiungerò, Sazzolòs, e sarò unita a te... e torneremo ad abbracciarci, noi due. 

Sei ancora in errore, Salomè. Dovrai dire: noi "uno".

Salomè sorrise e, accarezzando i capelli di Gesù, rispose facendolo sorridere a sua volta:

"Si, Salomè!" 

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[..] Dunque, un giorno, Simon Pietro disse ai suoi discepoli, con voce forte, perché anche il Maestro udisse: "Non sarebbe ora che questa Màrizia venisse allontanata dal nostro gruppo? Che ci sta a fare tra noi? E' inutile che ascolti le parole del Maestro, tanto è una donna e le donne non sono degne della Vita Eterna".
Gesù allora disse: "Màriza, vieni più vicina e stai qui, dolcissima creatura, stretta a me! Non dar retta alle parole di quell'uomo. Anche tu entrerai nell'eternità, quando saprai completarti, arricchendoti di quella parte maschile che ti manca. Allora diventerai Spirito, eternamente vivo. E voi, discepoli, ascoltatemi, e anche tu, Pietro: la stessa cosa avviene per voi maschi: ognuno di voi è un "ESSERE" tagliato a metà, ma se questa mezza anima sarà capace di completarsi con l'altra metà che le manca, potrà entrare nel Regno, perché nel Regno si entra a due a due, una donna e un uomo, un uomo e una donna. Per fare l'altalena, due persone non possono stare sedute dalla stessa parte". [..]

Il nostro dovere era informarvi dell'esistenza di questo Vangelo. Adesso ognuno tragga le proprie conclusioni.

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