domenica 31 agosto 2014

L'Archivio Akashico - La CPU di DIO

Il testo seguente è un'estratto dalla versione originale del libro: "I resoconti akashici – il libro della vita", di Edgar Cayce, Kevin J. Todeschi, Edizioni Alaya

L'Archivio Akashico o “Il libro della vita” può essere considerato l'equivalente di un super-computer dell'universo. È questo computer che funge da memoria centrale di tutte le informazioni di ogni individuo che abbia mai vissuto sulla terra. Forse la più completa fonte di informazioni sull'Archivio Akashico viene dall'opera chiaroveggente di Edgar Cayce.

Non è esagerato affermare che il computer ha trasformato (e sta ancora trasformando) il pianeta intero. Che si tratti della tecnologia, dei trasporti, della comunicazione, dell'educazione o dell'intrattenimento, l'era del computer ha rivoluzionato il globo e i modi in cui comunichiamo e interagiamo tra noi. Nessun settore della società moderna è stato risparmiato.

La quantità di informazioni immagazzinata nella memoria dei computer e presente ogni giorno nella “strada maestra” di Internet è incalcolabile. Tuttavia, questo vasto complesso di sistemi computerizzati e database collettivi non è ancora in grado di avvicinarsi alla potenza, la memoria o l'onnisciente capacità di registrazione dell'Archivio Akashico.

Per semplificare le cose, l'Archivio Akashico o “Il libro della vita” può essere considerato l'equivalente di un super-computer dell'universo. È questo computer che funge da memoria centrale di tutte le informazioni di ogni individuo che abbia mai vissuto sulla Terra. Più che un semplice contenitore di eventi, l'Archivio Akashico contiene ogni azione, parola, sentimento, pensiero e intenzione che sia mai avvenuto in qualsiasi momento della storia mondiale. Al contrario di un semplice magazzino di memoria, questo Archivio Akashico è interattivo, poiché esercita una grandissima influenza sulla nostra vita di ogni giorno, le relazioni, i sentimenti, i sistemi di credenze e le realtà potenziali che attiriamo su di noi ...



L'Archivio Akashico contiene l'intera storia di ogni anima, sin dall'alba della Creazione. Questo archivio ci connette tutti gli uni agli altri, e contiene ogni simbolo archetipo o racconto mitologico che abbia mai influenzato profondamente il comportamento e le esperienze dell'uomo.

L'archivio Akashico ispira i sogni e le invenzioni, provoca l'attrazione o la repulsione tra gli esseri umani, modella e foggia i livelli della consapevolezza umana, costituisce una porzione della Mente Divina, è il giudice e la giuria imparziali che cercano di guidare, educare e trasformare ogni individuo per farlo evolvere al meglio delle sue possibilità, e infine incarna una matrice fluida e sempre mutevole di futuri possibili che diventano attuali quando noi esseri umani interagiamo e impariamo dai dati che si sono già accumulati.


Informazioni su questo Archivio Akashico – questo Libro della Vita – si possono trovare nel folklore, nei miti e in tutto l'Antico e Nuovo Testamento. Sono rintracciabili nelle popolazioni semitiche, negli Arabi, gli Assiri, i Fenici, i Babilonesi e gli Ebrei. In ognuna di queste popolazioni esisteva la credenza nell'esistenza di una sorta di tavole celesti contenenti la storia del genere umano e ogni tipo di nozione spirituale.

Nelle Scritture, il primo riferimento a un libro ultraterreno si trova in Esodo 32:33. Dopo che gli Israeliti avevano commesso un peccato gravissimo adorando il vitello d'oro, fu Mosè a intercedere per loro, giungendo a offrire la propria totale responsabilità e la cancellazione del proprio nome “dal tuo libro che hai scritto” a espiazione delle loro azioni. In seguito, nell'Antico Testamento, apprendiamo che non esiste nulla di un individuo che non sia riportato in questo stesso libro. Nel Salmo 139, Davide accenna al fatto che Dio ha scritto tutti i dettagli della sua vita, incluso ciò che è imperfetto e le azioni ancora da svolgere.

Per molte persone, questo Libro della Vita è semplicemente un'immagine simbolica di coloro che sono destinati al paradiso; le sue radici sono gli archivi genealogici o forse i primi censimenti. La religione tradizionale suggerisce che questo libro – in forma letterale o simbolica – contiene i nomi di tutti coloro che sono degni di salvezza. Il Libro va aperto in relazione al giudizio divino (Dan. 7:10, Rev. 20:12). Nel Nuovo Testamento, i redenti dal Cristo sono contenuti nel Libro (Filippesi 4), mentre coloro che non si trovano nel Libro della Vita non entreranno nel Regno dei Cieli.

Come interessante corollario, nel mondo antico il nome di una persona era un simbolo della sua esistenza. Secondo Sir James Thomas Frazer, autore di The Golden Bough – una delle opere più esaurienti sulla mitologia mondiale – tra il nome e l'esistenza di una persona esisteva un legame tale che “era possibile compiere riti magici su un uomo indifferentemente attraverso il suo nome, i suoi capelli, le sue unghie o qualsiasi altra parte materiale della sua persona”. Nell'antico Egitto, cancellare un nome da un registro equivaleva addirittura a eliminare il fatto che una persona fosse mai esistita.

Più vicino ai giorni nostri, molte informazioni sull'Archivio Akashico sono state fornite da stimati medium e mistici contemporanei, ovvero individui la cui percezione si estendeva in qualche modo oltre i limiti delle tre dimensioni. Secondo H. P. Blavatsky (1831-1891), un'immigrata russa mistica e fondatrice della Società Teosofica, l'Archivio Akashico è molto di più che un semplice elenco statico di dati che un sensitivo può raccogliere qui e là; piuttosto, l'Archivio esercita un'influenza continua e creativa sul presente:

Akasha è uno dei principi cosmici e un soggetto plastico, creativo nella sua natura fisica, immutabile nei suoi principi più elevati. È la quintessenza di tutte le possibili forme di energia, materiale, psichica o spirituale; inoltre, contiene in sé i germi della creazione universale, che fiorisce sotto l'impulso dello Spirito Divino.

Rudolf Steiner (1861-1925), il filosofo, pedagogista e fondatore della Società Antroposofica nato in Austria, possedeva la capacità di ricevere informazioni da oltre il mondo materiale: un “mondo spirituale” che per lui era tanto reale quanto per gli altri lo era il mondo fisico. Steiner affermava che la capacità di percepire questo altro mondo poteva essere sviluppata, rendendo un individuo capace di scorgere eventi e informazioni in tutto e per tutto concreti come quelli presenti:
“…l'uomo è in grado di penetrare alle origini eterne delle cose che svaniscono con il tempo. In questo modo, egli amplia la sua facoltà cognitiva se, per quel che riguarda la conoscenza del passato, non si limita alle evidenze esteriori. Poi egli può vedere negli eventi non percepibili ai sensi, quella parte che il tempo non è in grado di distruggere. Egli passa dalla storia transitoria a quella non-transitoria. È un fatto che questa storia sia scritta in caratteri diversi rispetto a quella ordinaria. Nella gnosi e nella teosofia viene chiamata la “Cronaca Akashica”… Al non iniziato, che non è ancora in grado di fare l'esperienza di un mondo spirituale separato, è facile che l'iniziato sembri un visionario, se non qualcosa di peggio. Chi ha acquisito la capacità di percepire il mondo spirituale arriva a conoscere gli eventi passati nel loro carattere eterno. Questi ultimi non stanno di fronte a lui come la morta testimonianza della storia, bensì appaiono pieni di vita. In un certo senso, ciò che è avvenuto ha luogo davanti a lui.”

Per quanto riguarda le intuizioni moderne, forse la più completa fonte di informazioni sull'Archivio Akashico viene dall'opera chiaroveggente di Edgar Cayce (1877-1945), mistico cristiano e fondatore della A.R.E. Per trentatré anni della sua vita adulta, Edgar Cayce possedette la capacità soprannaturale di sdraiarsi su un lettino, chiudere gli occhi, unire le mani sullo stomaco ed entrare in una sorta di stato alterato in cui aveva accesso praticamente a qualsiasi tipo di informazione. L'accuratezza dell'opera telepatica di Cayce è dimostrata da circa una dozzina di biografie e da centinaia di libri che analizzano vari aspetti delle informazioni e delle migliaia di argomenti da lui discussi.

Quando era interrogato sulle fonti delle sue informazioni, Cayce rispondeva che erano essenzialmente due. La prima era la mente subconscia dell'individuo cui stava dando la “lettura”, la seconda era l'Archivio Akashico.

Più spesso, quando dava una lettura sulla storia dell'anima di una persona o sulla sua dimora individuale nello spazio e nel tempo, Cayce cominciava con un'affermazione del tipo: “Sì, abbiamo di fronte a noi l'archivio dell'entità adesso conosciuta o chiamata…”. Discutendo il processo mediante il quale accedeva a questi archivi, Edgar Cayce descrisse la sua esperienza come segue:
“Vedo me stesso come un piccolo punto fuori dal corpo fisico, che giace inerte davanti a me. Mi sento oppresso dall'oscurità e provo una solitudine terribile. Sono consapevole di un fascio bianco di luce. Da piccolo punto che sono, mi dirigo verso l'alto seguendo la luce, sapendo che devo seguirla, altrimenti sarò perduto.
Man mano che percorro questo cammino di luce, divento gradualmente consapevole di vari livelli sopra i quali c'è movimento. Sopra il primo livello esistono forme indistinte e orribili, figure grottesche come quelle che si vedono negli incubi. Andando avanti, cominciano ad apparire da entrambi i lati figure deformi di esseri umani con alcune parti del corpo ingrandite. Di nuovo, avviene un cambiamento e divento consapevole di figure grigie incappucciate che si muovono verso il basso. Gradualmente, il loro colore si fa più chiaro. Poi, la direzione cambia e queste figure si muovono verso l'alto, mentre il colore delle loro tuniche si schiarisce rapidamente. In seguito, cominciano ad apparire da entrambi i lati profili indistinti di case, muri, alberi ecc., ma ogni cosa è priva di movimento. Andando avanti, appaiono quelle che sembrano normali città, con più luce e movimento. Quando quest'ultimo aumenta, divento consapevole dei suoni: inizialmente strepiti confusi, poi odo musiche, risate e canti di uccelli. C'è sempre più luce, i colori diventano bellissimi e si sente il suono di una musica meravigliosa. Le case restano indietro, davanti c'è solo un insieme di suoni e colori. Improvvisamente mi imbatto in un archivio. Si tratta di una sala senza muri né soffitto, ma sono consapevole di vedere un uomo anziano che mi porge un grande libro, una documentazione dell'individuo per il quale sto cercando informazioni”. Lettura 294-19 (Trascrizione).

Una volta presa in mano la documentazione, Cayce aveva la capacità di selezionare le informazioni più utili per l'individuo in quel momento della sua vita. Frequentemente, una lettura poteva lasciare capire che era stata fornita solo una selezione del materiale disponibile, ma che all'individuo venivano date le cose “più utili e promettenti”. Intuizioni aggiuntive erano spesso fornite in letture successive, dopo che l'individuo aveva cercato di lavorare e mettere in pratica le informazioni già ricevute.

Forse per alludere al fatto che l'Archivio Akashico non era semplicemente una trascrizione del passato, ma includeva il presente, il futuro e alcune possibilità, nella lettura 304-5 Cayce fece una curiosa dichiarazione introduttiva. Discutendo del Libro della Vita, egli affermò che era “L'archivio di Dio, di te, della tua anima interiore e della conoscenza di essa” (281-33). In un'altra occasione (2533-8), fu chiesto a Cayce di spiegare la differenza tra il Libro della Vita e l'Archivio Akashico:

“Domanda: [Cosa si intende con] il Libro della Vita?
Risposta: L'archivio che l'entità stessa scrive pazientemente sopra la matassa del tempo e dello spazio. Esso viene aperto quando il sé è sintonizzato con l'infinito, e può essere letto da coloro che si stanno armonizzando con tale consapevolezza…
D: Il libro dei Ricordi di Dio?
R: Questo è il Libro della Vita.
D: L'Archivio Akashico?
R: Quelli creati dall'individuo, come appena indicato.
Lettura 2533-8

Le letture di Edgar Cayce suggeriscono che tutti noi scriviamo la storia della nostra vita tramite i nostri pensieri, le nostre azioni e la nostra interazione con il resto della Creazione. Queste informazioni hanno un effetto su di noi nel qui e ora. Di fatto, l'Archivio Akashico ha un tale impatto sulle nostre vite e le potenzialità che attiriamo su di noi, che qualsiasi indagine su di esso non può fare a meno di darci intuizioni sulla natura di noi stessi e della nostra relazione con l'universo.


Ci sono molte più cose nella nostra vita, nella nostra storia e nella nostra influenza individuale sul domani di quante, forse, abbiamo mai avuto il coraggio di immaginare. Avendo accesso alle informazioni dell'Archivio Akashico, il database dell'universo, molte cose potrebbero esserci rivelate. Il mondo, così come lo abbiamo collettivamente percepito, non è che una pallida ombra della realtà.

Nel tempo e nello spazio sono scritti i pensieri, le azioni, le attività di un'entità: nella loro relazione all'ambiente, alla sua influenza ereditaria; e nel loro essere guidati, ovvero diretti dal giudizio o in accordo a ciò che l'entità ritiene ideale. Per questo, come spesso è stato definito, l'archivio è il libro dei ricordi di Dio; e ogni entità, ogni anima… Riguardo le sue attività quotidiane, ne compie alcune bene, altre male e altre ancora in modo neutro, a seconda dell'applicazione del sé dell'entità a quella che è la maniera ideale di utilizzare il tempo, l'opportunità e l'espressione di ciò per cui ogni anima entra in una manifestazione materiale.

L'interpretazione, come è stata formulata qui, viene data con il desiderio e la speranza che, nel rivelare questo all'entità, l'esperienza possa essere utile e promettente.- Edgar Cayce, lettura 1650-1

Sì, abbiamo il corpo qui, e la documentazione come è stata prodotta e come potrebbe essere prodotta con l'esercizio della volontà, e la condizione – così come è stata creata – che prescinde dall'influenza o gli effetti della volontà. Abbiamo condizioni che potrebbero essere state, che sono e che potrebbero essere. Non mischiate le tre, e non incrociate i loro intenti. - Lettura 340-5

Il Libro della Vita – o l'Archivio Akashico – è il magazzino di tutte le informazioni riguardanti ogni individuo mai vissuto sulla Terra: esso contiene ogni parola, azione, sentimento, pensiero e intenzione mai avvenuti. Apprendi in che modo hai il controllo del tuo destino e come puoi utilizzare il tuo archivio – le tue vite passate, le tue esperienze presenti e il tuo futuro non ancora dischiuso – per creare la vita che desideri.

“Akasha”, che in sanscrito significa etere o spazio, è il primo dei cinque elementi base dell’intero universo, il vuoto che permette agli altri di esistere e di manifestarsi.

Akasha è l'onnipresente esistenza che pervade tutto. L’akasha diviene il sole, la terra, la luna, le stelle, l’aria, i liquidi ed i solidi; forma il corpo umano e degli animali, le piante, ogni forma che vediamo, tutto ciò che cade sotto i nostri sensi, tutto ciò che esiste. 

L'akasha non può essere percepito perché va al di là d’ogni ordinaria percezione; si può vedere e toccare soltanto quando si condensa e prende una forma.

Grandi sensitivi e veggenti come Edgar Cayce, Madame Blavatsky, Alice Bailey e Rudolf Steiner, per menzionare alcuni nomi, hanno saputo accedere alle memorie almiche dell’Essere Umano, ed alla memoria dell’Anima Planetaria, apportando informazione attraverso i loro libri e scritti.

5 commenti:

  1. Scusi, posto qui perchè l'apposito testo non lo trovo.Mi riferisco all'articolo da lei postato inerente la ricerca genetica sul DNA di Hitler.
    all'interno dello stesso si trova questa giusta affermazione inerente le varianti contenute in ogni singolo individuo: "E’ vero che ci sono varianti del dna che sono più comuni in certi gruppi di popolazione piuttosto che in altri. Ma da qui a tirare delle conclusioni ce ne passa. Le faccio un esempio. Io ho il sangue di gruppo O. Questa caratteristica è molto comune tra gli indiani Apaches. – ha dichiarato lo scienziato, scherzando sul fatto che con lo stesso rigore potrebbe essere considerato un pellerossa – Qualche volta possiamo dire che un pezzetto di dna ha le stesse caratteristiche di quello che si ritrova più frequentemente nella popolazione ebraica. Ma potrebbe risalire anche a 30 generazioni prima, come dire mille anni. Quanto poi alla popolazione ebraica, ha davvero un’accozzaglia di dna, quindi studi come quelli su Hitler sono divertenti, incuriosiscono. Ma tutto qui"

    Volevo sapere, riguardo ciò, come pone Lei le varie ipotesi di ibridazione e "studi" sulla diffusione dei gruppi genetici da Lei diffuse in conferenze ,articoli, ecc...Capirà che la stessa dichiarazione da lei condivisa, invalida tutto ciò che Lei va dicendo. Grazie Anticipatamente. M.M:

    RispondiElimina
  2. Buonasera. La frase riportata tra virgolette corrisponde a uno stralcio dell'articolo originale che ho riportato nel mio profilo facebook che sottolineava la possibile appartenenza di Hitler a uno specifico ceppo genotipico rappresentato da un particolare aplogruppo.

    L'articolo è stato condiviso proprio per ragionare insieme al pubblico e, come giustamente sottolinea e ha capito, questa parte dell'articolo non mi trova totalmente d'accordo e non aderisce ai contenuti presentati nei miei testi.

    Sappiamo bene come aplogruppo e gruppo sanguigno siano due cose con un valore e significatività genetica molto diversa per identificare l'appartenenza a un gruppo genotipico come quello della ricerca presentata volta a dimostrare la presenza di una traccia di una stirpe ben precisa e identificata di matrice ashkenazita in certa elite politica europea.

    Per cui l'affermazione dello scienziato in tal senso mi sembra una forzatura.

    Se desidera proseguire nella discussione possiamo farlo sul mio profilo facebook dove ha letto l'articolo a cui si riferisce. Qui siamo ovviamente off-topic.

    Lì potremo proseguire nel discorso approfondendo la questione nella quale confido di poterle dimostrare la perfetta aderenza (o quasi... una ricerca va sempre affinata nel corso della sua "evoluzione") a quanto già presentato nel corso di passate conferenze.

    A tale proposito mi permetto di segnalare i seguenti thread aperti su ufoforum (e che troviamo nella sezione del blog in basso a sinistra "le nostre discussioni") che si ricollega ai contenuti presentati negli scritti messi a disposizione nel portale.

    Gog e Magog - Gli Ashkenazi e il NWO
    http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=17005

    La Teoria dell'Out of Atlantis
    http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=15715

    La ringrazio per avermi offerto la possibilità di chiarimento e spero di poterla ritrovare sul canale facebook parallelo al progetto.

    RispondiElimina
  3. Ho fatto richiesta di iscrizione al blog di cui mi riporta i link, ma a distanza di 4 ore ancora nessuna accettazione... M.M

    (Vorrei però sottolineare che , essendo io piuttosto addentroalla cosa, l'argomentazione di un genetista esperto, che ha dedicato gli anni lavorativi e di formazione a questa specifica dimensione, non mi azzarderei a scartarla, considerando che Lei è sicuraente un profano del campo..)

    RispondiElimina
  4. Col forum ci vuole un po' di pazienza. Non sono io l'admin di quello spazio.

    Certamente non sono laureato in genetica o in biologia, ma se lei è addentro alla cosa penso potrà tranquillamente confermare le differenze del valore tra un aplogruppo e un gruppo sanguigno, specialmente nella identificazione di particolari etnie.

    Non che wikipedia sia una delle mie fonti preferite, ma essa conferma che è lo studio di questi marcatori genetici ad essere utilizzato nell'ambito della genetica delle popolazioni.

    http://it.m.wikipedia.org/wiki/Aplogruppo

    E ancora è sulla base dello studio degli aplogruppi infatti che i genetisti hanno presentato prove a supporto (o a smentita) delle maggiori teorie antropologiche maggiormente accreditate come la out of africa I e II.

    Cosa che non può essere fatta attraverso un semplice studio sulla distribuzione statistica del gruppo sanguigno poichè non avente appunto la stessa capacità descrittiva dal punto di vista della ricerca che si sta portando avanti.

    http://it.m.wikipedia.org/wiki/Gruppo_sanguigno

    Il gruppo sanguigno serve infatti, anche nell'ambito dei miei scritti, a evidenziare altre possibilità e campi di indagine rispetto alla identificazione della provenienza etnica o geografica cui invece ci riferiamo relativamente a ashkenazi, khazari o quant'altro.

    Cosa per la quale necessariamente vanno osservati gli aplogruppi e i relativi marcatori genetici.

    Io sono certamente un profano, ma la dichiarazione del tal scienziato, se riportata correttamente, non mi sembra possa trovare un valido riscontro nella letteratura scientifica.

    Cercherò di sollecitare la sua iscrizione al forum, di modo da poter continuare la urbana discussione in altra sede chiudendo l'offtopic che abbiamo creato (necessariamente) qui.

    Per il momento la ringrazio nuovamente per le considerazioni che ha voluto condividere con il pubblico.

    RispondiElimina
  5. Tra l'altro ho avuto l'opportunità di verificare quanto sopra attraverso il confronto con alcuni esperti e studenti di biologia molecolare che dovrebbero essere presenti ancora nel forum e che hanno confermato la maggiore importanza dell'aplogruppo e la quasi irrilevanza del gruppo sanguigno nella definizione di un'etnia o di una origine/appartenenza a un gruppo specifico.

    Il che conclude che quell'affermazione, da parte di uno scienziato, è abbastanza improbabile tanto da indurmi a pensare che sia stata male interpretata dall'autore dell'articolo.

    Avremo certamente modo modo di affrontare interessanti discussioni al riguardo insieme a queste persone maggiormente esperte di me nel campo della biologia e della genetica sul forum.

    Spero che la sua richiesta venga presto approvata e, ripeto, mi prodigherò affinchè venga risolta in breve tempo.

    RispondiElimina

Ti potrebbero interessare anche...

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...